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√2 è irrazionale
Dim: per assurdo :
√2 si può esprimere come frazione m/n e quindi √2 = m/n ∈ ℚ
con m e n ∈ ℤ+
m2/n2 = 2 → m2 = 2n2
m2 è pari xkch è = 2 volte un numero → m è pari (vedi sopra il perché).
Ora si arriva ad una contraddizione
m e n sono entrambi pari ma io ho supposto che fossero primi e ridotti ai minimi termini → √2 ∉ ℚ ma ∈ ℐ.
C.V.D.
ℐ è denso in ℝ
∀ a ∈ ℐ t.c. a < n < b con a e b ∈ ℝ
Teorema caratterizzazione sup e inf (8.25)
Sia A totalmente ordinato e sia B ⊆ A sia a0 ∈ A allora a0 è l'estremo superiore di B ⇔ ∀ b ∈ B b ≤ a0
⇔ se a ∈ A e a < a0 allora ∃ b ∈ B t.c. a < b
Dim:
→ a0 è estremo superiore di B → a0 è maggiorante di B e quindi vale ∀
Poi dato che a < a0, a non è un maggiorante di B xké a0 è il minimo maggiorante e quindi ∃ b t.c. a < b vale il fatto che B ⊆ A
E dato che A è totale ordinato significa che a < b vale ⇑
← valgono ∀ e ⇑. Allora per ∀ a0 è un mag...
di B sia ora a un maggiorante di B (supposizione se a fosse a0. Allora ∃ b ∈ B t.c. a < b (per la ⇑) ma ciò contraddice la supposizione che a sia un maggiorante. Quindi affinché a sia un maggiorante a deve essere > a0 → a0 è l'estremo superiore di B ovvero il + piccolo maggiorante.
Considerazioni simili valgono per l'inf.
c.d.
Teorema permanenza del segno
X sp. metrico A ⊂ X x₀ ∈ D(A) f: A → ℝ
Se limx→x₀ f(x) = λ e λ > 0 (λ < 0) ⇒ ∃ intorno V di x₀ in X tale che ∀x ∈ (A ∩ V) ⇒ f(x) ≥ 0 (f(x) ≤ 0)
Teorema
X sp. metr., A ⊂ X, x ∈ X Allora x ∈ Ā ⇔ ∃ una succ. in A λ.c. xm →m→+∞ X
Teorema
X e Y A ⊂ X x₀ ∈ D(A) f: A → Y y₀ ∈ Y
limx→x₀ f(x) = y₀ ⇔ ∀ (xm)m∈ℕ ∈ A si abbia che xm → x₀ e f(xm) → y₀
Limite di vettori
f(x) = (y(x), h(x) ...)
limx→x₀ f(x) = (limx→x₀ y(x), limx→x₀ h(x) ...)
Limite complesso
f: A → ℂ λ ∈ ℂ
limx→x₀ f(x) = λ ⇔ { Re f(x) → Re λ Im f(x) → Im λ }
Continuità e Complessi
f: X → C f.e. continua ⇔ Ref: X → ℝ e
Imf: X → ℝ son continue in x₀
Teorema 30.1
A C ℝ f: A → ℝ f monotona e f(A) sia
un intervallo ⇒ f è un intervallo.
Teorema
I intervallo f: I → ℝ continua e
immetta allora f è strettamente monotona
(non ha pianerottoli) e f⁻¹ è continua.
Continuità uniforme
(X, d) e (Y, ρ) sp. metrici, f: X → Y si dice
uniform. cont. se
∀ε ∈ ℝ⁺ ∃δε ∈ ℝ⁺ ; ∀x¹, x²∈X con
d(x¹, x²) ≤δε si ha ρ(f(x¹), f(x²)) ≤ε.
In termini profani; la f non si impenna o
non si abbissa violentemente, c'è una
leggera variazione delle y associata a una
piccola variazione delle x
Uniformemente continua ⇒ continua
(Lipschitziana)
Funzione lipschitziana se ∃ L > 0 t.c.
ρ(f(x¹), f(x²)) ≤ L d(x¹, x²)
Teorema della caratterizzazione dei compatti (I) e teorema di Weierstrass (II)
- X spazio metrico
K ⊂ XK è compatto → K è limitato e chiuso
- X spazio metrico compatto, f: X→ℝ continua allora f ha max e min.
Dim: f(X) è compatto poiché se X è compatto lo è anche la sua immagine = f(X) (34.2)Quindi f(X) è limitato per (I) → i suoi estremi sono reali → e appartengono alla frontiera di f(X) e dato che f(X) è chiuso per (I) gli estremi appartengono a f(X) quindi sono max e min.
▲ C’è differenza tra punto di max (min) e max (min)
x2 e x1 sono rispettivamente punti di max e minf(x2) e f(x1) sono rispettivamente max e min.
Derivate e o piccolo
f derivabile ⇔ ∀ x ∈ A, {x₀} si ha
f(x) = f(x₀) + f'(x₀)(x-x₀) + o(x-x₀)
Dimostrazione:
f'(x₀) = limx→x₀ (f(x) - f(x₀)) / (x - x₀) → (f(x) - f(x₀)) / (x-x₀) = f'(x₀) + o(1)
f(x) = f(x₀) + f'(x₀)(x-x₀) + o(x-x₀)
se f è derivabile in x₀ ⇒ f è continua
Dim
f(x) = f(x₀) + f'(x₀)(x-x₀) + o(x-x₀)
limx→x₀ f(x) = limx→x₀ [f(x₀) + f'(x₀)(x-x₀) + o(x-x₀)] = f(x₀) c.v.d.
Def di contatto di ordine n tra 2 funzioni nel punto x₀.
f eg sono derivabili n volte
f(x₀) = g(x₀)
f'(x₀) = g'(x₀)
...
f(n)(x₀) = g(n)(x₀)
Teorema di Cauchy
Siano f e g: [a,b] → R continue in [a,b] e derivabili in ]a,b[
allora ∃ c ∈ ]a,b[ t.c.
f'(c)/g'(c) = (f(b)-f(a))/ (g(b)-g(a)) o f'(c)(g(b)-g(a)) = g'(c)(f(b)-f(a))
ovvero il rapporto delle derivate rispettivamente f(x) e g(x) calcolate in c sia uguale al rapporto della differenza rispettivamente di f(x) e g(x) calcolate ai loro estremi.
Dimostrazione
Sia φ(x) = f(x)(g(b)-g(a)) - g(x)(f(b)-f(a))
φ è continua x/truffe di funzioni continue e derivabile in ]a,b[
Constatano che φ(a) = φ(b)
φ(a) = f(a)g(b) - f(a)g(a) - g(a)f(b) + g(a)f(a)
φ(b) = f(b)g(b) - f(b)g(a) - g(b)f(b) + g(b)f(a)
Si applica Rolle ⇒ φ continua, φ(a) = φ(b)
⇒ ∃ c t.c. φ'(c) = 0
φ'(c) = f'(c)(g(b)-g(a)) - g'(c)(f(b)-f(a)) = 0
⇒ f'(c)(g(b)-g(a)) = g'(c)(f(b)-f(a))
C.V.D.
TEOREMA DI DARBOUX
I intervallo di R, f: I→R se f ammette primitiva allora f(I) è un intervallo
Dimostrazione:
Siano y0, y1 ∈ f(I) e sia y t.c. y0 < y < y1 devo dimostrare che y ∈ f(I) ovvero che ∃ c ∈ I t.c. f(c) = y.Poiché y0 e y1 ∈ f(I) ⇒ ∃ x0, e x1 ∈ I t.c. f(x1) = y1 e f(x0) = y0
Sia g: I→R e g è primitiva di f ovvero g' = f costruiamo h: I→Rh(x) = g(x) - yx h è continua e derivabileh'(x) = g'(x) - y = f(x) - y
Il mio scopo è dimostrare che esiste a, b ∈ I con a < b t.c. h(a) = h(b) ⇒ a ≠ bTeorema di Rolle si stabilisce che h'(c) = 0f(x) - y = 0 f(x) = y.
Come si dimostra?
h non è monotona perché:h'(x0) = f(x0) - y = y0 - y < 0
h'(x1) = f(x1) - y = y1 - y > 0
⇒ h non è monotona.
ALTRI TEOREM
- f continua f ≥ 0 e ∫ab f = 0
- allora f = 0
- f ma {x ∈ [a, b] ; f(x) ≠ 0} FINITO ⇒ f ∈ R[a,b] e ∫ab f = 0
- sia {x ∈ [a, b] ; f(x) ≠ g(x)} FINITO se f ∈ R[a,b] ⇒ g ∈ R[a,b] e
- ∫ab f = ∫ab g
- f ∈ R[a,b] ⇒ |f | ∈ R[a,b] e
- |∫ab f | ≤ ∫ab |f |
SI DICE LOCALMENTE INTEGRABILE
se f : I → R ∀ J ⊂ I, I compatto
⇒ LIMITATO e CHIUSO, si ha f ∈ RJ
Integrazione per Parti
f, g : [a, b] → ℝ continue e le loro derivate sono continue su [a, b]
∫ab f(x)g'(x) dx = [f(x)g(x)]ab - ∫ab f'(x)g(x) dx
Dimostrazione
f(x)g'(x) = f(x)g'(x) + f'(x)g(x) - f'(x)g(x)
ho sommato e tolto la stessa quantità è lo sviluppo della derivata del prodotto:
f(x)g'(x) + f'(x)g(x) = [f(x)g(x)]'
ora passiamo agli integrali:
∫ab f(x)g'(x) = ∫ab [f(x)g(x)]' - ∫ab f'(x)g(x)
↓
[f(x)g(x)]ab si semplifica ∫0b d/dx
C.V.D.
Es: ∫01 x ex dx = [x ex]01 - ∫01 ex⋅1 dx
f(x) = x ↔ f'(x) = 1
g(x) = ex g'(x) = ex
Es: ∫ab x2 ln(x) dx = [ln(x)⋅x3/3]ab - ∫ab 1/x ⋅ x3/3 dx
f(x) = ln(x) ↔ f'(x) = 1/x
g(x) = x3/3 ↔ g'(x) = x2