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TESTI DI RIFLESSIONE E COMMENTO

1. INTRODUZIONE GENERALE

Il libro della Genesi si apre con due racconti di creazione, che si susseguono. Certamente, questo dato ci meraviglia e ci porta a chiederci perché la Bibbia custodisce due narrazioni che hanno per tema la creazione. Come già sappiamo, il testo scritto della Bibbia rappresenta la tappa finale di un lungo percorso fatto di una fase orale e di una lenta fase scritta, che passa attraverso la raccolta materiali e la loro "armonizzazione" nella fase redazionale. Allora, perché in questa ultima dei vari fasi, in cui il materiale era raccolto e "cucito insieme" per creare un tutto armonico, sono stati conservati due racconti di creazione che, tra loro, sono anche abbastanza differenti?

Cominciamo la nostra riflessione, proprio a partire da quest'ultimo punto. Cominciamo con il precisare che i due racconti vengono presentati come racconti "eziologici". Sin dalla notte dei tempi, gli...

Esseri umani sono stati mossi dal desiderio di sapere e di rispondere alla domanda sul "perché?". Oggi, la scienza può spiegare molti fenomeni che anticamente erano incomprensibili; tuttavia, ancora oggi rimangono "sospese" alcune domande esistenziali a cui l'uomo cerca affannosamente una risposta. Dunque, nella difficoltà di spiegare alcuni fenomeni naturali (quali l'origine del cosmo e dell'uomo) e nel desiderio di poter formulare delle risposte, le antiche culture dell'area mesopotamica hanno "costruito" racconti eziologici: si tratta di narrazioni fantasiose che cercano di individuare le cause per poter spiegare come mai una realtà è così come appare. Il termine stesso eziologia si riferisce alla "causa", alla spiegazione di come le cose sono arrivate ad essere così, o come erano prima e perché. Originariamente, l'etimologia essere così, come sono ora.

edella parola eziologia deriva dal greco "aetiologia", il che significa: "affermazione di una causa" o "dare una ragione per". L'eziologia è quindi la branca della filosofia che si occupa delle origini delle cose o di come le cose sono diventate come sono ora. In letteratura, un racconto eziologico è quindi un racconto breve, con una struttura semplice, di cui il "perché" è l'inizio, che spiega in modo immaginario, fantasioso o divertente, il perché delle cose, un fatto reale, un fenomeno naturale o sociale. Ciò che rende eziologico un racconto è la risposta. È ludico, ed è uno dei racconti più popolari con cui giochiamo. Gli argomenti trattati sono molto vari, dall'origine delle piante e degli animali, alle stelle, al calendario, ai mestieri, ai luoghi (leggende), o agli esseri soprannaturali: angeli, diavoli, geni, origine dell'uomo, alle differenze.

Tra uomini e donne, all'organizzazione sociale. Da questo comprendiamo che i racconti eziologici non erano esclusivi del mondo biblico. Essi, antichi, perché è "tipico" dell'uomo il desiderio di conoscere e di fornire spiegazioni a fatti "inspiegabili". Così, anche nelle religioni mesopotamiche troviamo racconti di creazione di stampo eziologico che possono avere qualche punto di contatto con i due racconti che troviamo nel libro della Genesi. Questo dato non ci deve allarmare: indica il comune desiderio di conoscere. Nel racconto biblico di creazione, il desiderio di trovare le "cause" dell'esistenza del mondo e dell'umanità è intrecciato con una particolare "professione di fede", che pian piano scopriremo. Bisogna solo essere attenti e non considerare queste pagine bibliche come una descrizione puntuale e scientifica della formazione dell'universo.

Descrizione del primo racconto di creazione (Gen 1-2,4a)

1 In principio Dio creò il cielo e la terra.

2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.

3 Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu.

4 Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre.

5 Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.

6 Dio disse: "Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque".

7 Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne.

8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.

9 Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne.

10 Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa

la separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. 19 E fu sera e fu mattina: quarto giorno. 20 Dio disse: "Le acque pullulino di esseri viventi e volino gli uccelli sopra la terra, sotto la volta del cielo". 21 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che strisciano e i quali le acque pullulano, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. 22 Dio li benedisse, dicendo: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite le acque dei mari e moltiplichino gli uccelli sulla terra". 23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno. 24 Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne. 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie, il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. 26 Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". 27 Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 28 Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra, soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su tutti gli animali che si muovono sulla terra". 29 Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero che ha in sé il frutto che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 E a tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri viventi che strisciano sulla terra, a tutto ciò che ha in sé un soffio di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. 31 Dio vide tutto quello che aveva fatto: ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. 19 E fu sera e fu mattina: quartogiorno.

Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti alfirmamento del cielo". 21 Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano ebrulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Diovide che era cosa buona. 22 Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acquedei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". 23 E fu sera e fu mattina: quinto giorno.

Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici,secondo la loro specie". E così avvenne. 25 Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie,il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie.Dio vide che era cosa buona.

Dio disse: "Facciamo

l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".

E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò.

Dio li benedisse e Dio disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra".

Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo.

A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne.

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

mattina: sesto giorno.1 Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2 Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando. 4a Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Questo primo racconto nasce durante il periodo dell'esilio a Babilonia, nel VI secolo a.C.; esso è opera di un autore sacerdotale e voleva rispondere alla crisi sociale e di fede che gli Israeliti esuli stavano attraversando. Il problema fondamentale dell'autore sacerdotale era questo: dove è Dio, il Dio di Israele dopo la sciagura dell'esilio (scomparsa del tempio, della monarchia, distruzione della città santa). Su quali valori dovrà essere ricostruita la comunità di Israele?creazione è descritta come una grande architettura cosmica, distribuita in sette giorni, che parte dal “caos” per arrivare al “cosmos”. Questa evoluzione parte da una realtà “disordinata” che, attraverso la creazione divina, giunge all’ordine. Infatti, in greco, il termine “cosmos” significa, appunto, “ordine” e la parola creatrice di Dio viene compresa come una parola che crea, mettendo ordine. L’elemento simbolico che attira la nostra attenzione è il “settenario”, una creazione in “sette” giorni. Si tratta di un simbolo non più evocativo per la cultura occidentale, ma antico: “sette” era, infatti, il simbolo particolarmente ricco di suggestioni per il mondo orientale della perfezione e dell’armonia. Dunque, questo primo racconto presenta otto opere di creazione in sette giorni, distribuite su due pannelli: i primi tre giorni raccolgono opere di

“separazione” e presentano opere di “ornamentazione”. A questo, si aggiunge il settimo giorno che gli ultimi tre merita una riflessione a parte. Separare e ornare ciò che è stato separato è un modo semitico di raccontare la vittoria sul nulla e sul caos e l’irruzione dell’azione divina nella creazione e nella storia degli uomini.

2.1 Struttura interna del brano

vv. 1-2: Il Caos.

I primi due versetti descrivono una situazione caotica, di assenza di Dio. Le immagini e il linguaggio derivano principalmente dalla mitologia fenicia e da quella babilonese, rispetto alla quale, con la subordinazione di tutto all'opera dell'unico Dio, l'autore Sacerdotale opera una profonda attività di demitologizzazione. È da mettere in rilievo il modo in cui viene descritta la terra: informe e deserta.

Per l’uomo del Medio Oriente antico immaginare il nulla era davvero difficile; infatti, la capacità di pensare in astratto

nasce e si sviluppa, soprattutto, nella cultura occidentale più moderna. L'uomo antico aveva bisogno di pensare in maniera concreta e, perciò, non si preoccupava di creare sistemi di rappresentazione astratti. Con l'avvento della modernità, invece, l'uomo ha iniziato a cercare nuovi modi per esprimere concetti complessi e concetti astratti. L'uso dei tag html ci permette di formattare il testo in modo da renderlo più leggibile e comprensibile.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
72 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gattoco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia sacra scrittura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof De Vito Stefania.