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E LA LORO RADICE STORICA

Le Obiezioni e le difficoltà:

– Obiezione I → “la visione religiosa e l'appartenenza della Chiesa devono essere ritenuti dei

fatti eminentemente privati e interiori e quindi pubblicamente irrilevanti”

E' l'obiezione riconducibile al fenomeno del Secolarismo = serie di trasformazioni sociali k

portano una nazione a “evolversi” in una cultura + laica e moderna, in cui lo Stato non ha

ingerenze nella sfera religiosa e, rispettivamente, l'istituzione religiosa non ha ingerenze

nella sfera dello Stato.

Il processo di Secolarizzazione si potè definire effettivamente compiuto quando si

conclusero le guerre religiose; portando un'allontanamento della sfera religiosa da quella

politica (= ne segue una visione della religione come una cosa privata e non + pubblica).

“La secolarizzazione, k si presenta nelle culture km impostazione del mondo e dell'umanità,

invade ogni aspetto della vita quotidiana e sviluppa una mentalità in cui Dio è di fatto

assente, in tutto o in parte, dall'esistenza e dalla coscienza umana”.

N.B: si considera irrilevante e priva di significato la vita religiosa nella società di oggi;

epoca in cui l'uomo vive come se Dio non ci fosse o, qualora Dio ci fosse, Egli risulta

irrilevante x la vita dell'uomo (non ha nulla a che fare). Tutto ciò è frutto del fatto di come

l'uomo oggi si vincola nella società: un uomo autosufficiente, k sa fare da solo, k non ha +

bisogno di Dio.

– Obiezione II → “Ma che senso ha la chiesa, kn le sue verità, nel mondo di oggi in cui

sembra del tutto fuori luogo parlare di verità certe e assolute?”

Relativismo = dottrina x la quale non esistono verità e ogni ideale si equivale, ne deriva il

rispetto assoluto x le idee degli altri, la rinuncia ad ogni tentazione di imporre le proprie con

la forza; è una costruzione astratta k non da risposta ai problemi concreti della convivenza;

gli ideali della quale si discute sono:

a) quelli della sfera sociale e civile

b) quelli k riguardano l'uomo e il suo destino

– Obiezione III → “E' possibile arrivare ad una certezza su Dio? E' in grado la ragione di

arrivarci?”

I fondamenti sui quali si appoggia la Chiesa, ossia la Rivelazione divina di Cristo, sono

fondamenti certi ?

Le radici storiche delle difficoltà:

Secolarizzazione = fenomeno di netta separazione tra sfera religiosa e sfera civile, tra antropologia e

teologia.

Nel passaggio dal Medioevo all'Umanesimo si verifica una frattura con il passato, un cambiamento

di mentalità, di modo di guardare la realtà e di concepire l'uomo stesso.

Mentalità Medioevo: c'era attività umana, sentimenti, aspetti dell'esistenza dell'uomo che erano

vegliati attraverso il “filtro” della presenza divina; tutto passava attraverso la presenza di Dio.

Passaggio Medioevo-Umanesimo: cambiamento culturale, nel quale vanno ricercate le radici delle

difficoltà odierne non solo ad accettare la chiesa e il suo annuncio, ma anche a comprendere

l'espressione stessa del messaggio cristiano in quanto veicolato lungo la storia da parte della Chiesa

(Giussani: difficoltà odierne a capire il significato della Chiesa).

Un tentativo di interpretazione dello stato attuale:

Individuato il fattore unitario k consenta di disporre un criterio utile alla verifica della nostra tesi

(dare ragione della necessità della Chiesa), emerge un'indagine condotta sulla “pedagogia del

soggetto” → ciò k si è prodotto nei secoli è la sostanziale perdita di considerazione dell'IO.

– Umanesimo: mentalità unitaria dell'IO

– Rinascimento: naturalismo dell'IO

– Razionalismo: esaltazione della ragione (uomo al centro di tutto) → come nell'epoca

moderna.

Ma, secondo Giussani (parola di Dio) l'uomo che viene proclamato al centro di tutto non è l'uomo

concreto ma è l'umanità intera; cioè una astrazione.

I 2 fattori fondamentali k contraddistinguono l'esperienza dell'uomo (e il proprio modo di essere)

sono:

1. Ragione

2. Desiderio

RAGIONE = apertura alla totalità dei fattori, è il prendere coscienza, da parte del soggetto, degli

innumerevoli nessi e legami k legano ogni in-se a tutti gli altri.

Va distinta dall'intelligenza (= capacità di concentrarsi su un determinato qualcosa allo scopo di

superare la difficoltà k lo affligge).

RAGIONE = attenzione verso qualcosa e verso la difficoltà k lo accompagna, attenzione k si

rivolge alla totalità all'interno della quale le singolarità emergono. Più che soffermarsi su un

problema, si riconosce in una questione (sulla quale il soggetto non è mai in grado di avere un

sapere chiaro e distinto), avvolge il soggetto rilanciando di continuo la sua interrogazione.

DESIDERIO = deve essere letto sempre in rapporto con il bisogno. L'uomo come ogni vivente è

definito dai bisogni, la sua vita si raccoglie (come ogni altra vita) attorno ad un insieme di bisogni k

esigono kn forza di essere soddisfatti, ma a differenza di ogni altro vivente l'uomo non si esaurisce

nei sui bisogni xk egli è abitato anche dal desiderio.

Ciò k accomuna “bisogno” e “desiderio” è la mancanza di qualcosa, ma nel bisogno il soggetto ha

sempre chiaro e distinto ciò di cui sente la mancanza; nel desiderio no.

Nel desiderio il soggetto sa che desidera; ma non sa cosa desidera.

OSSERVAZIONI:

Dio non è mai oggetto e in quanto tale Egli si pone sin dal principio al di fuori della legge del

bisogno, Dio risponde al desiderio dell'uomo inverandolo piuttosto k esaudendolo (Egli è pensabile

come il Fine proprio xk non mette Fine).

NB: il soggetto cerca sempre di trasformare il proprio non sapere in un sapere; o almeno in un certo

sapere e nel far questo egli ricorre a tutto ciò k l'esperienza gli mette a disposizione, alla propria

storia, tradizione, memoria.

Il modo d'essere dell'uomo non coincide mai perfettamente kn quello del vivente.

L'esaltazione a oltranza dell'uomo perseguito dalla sua modernità, si configura di fatto come:

perdita del soggetto; l'uomo ke la modernità esalta non è l'uomo nella sua concretezza personale, è

un uomo privo di fattori essenziali della sua realtà, un uomo condotto a illudersi di essere padrone e

signore di tutto e, km tale, bisognoso di nulla.

ISTITUZIONE DELLA CHIESA

La questione delle origini della Chiesa.

Domanda: la Chiesa in quanto tale così come appare ora, risponde al volere di Cristo ?

L'esperienza degli Apostoli dopo la resurrezione di Cristo quale criterio interpretativo delle parole

di Gesù a proposito della Chiesa e quale criterio compensativo del senso della Chiesa.

Non esiste alcun fatto fondativo della Chiesa così km lo immagineremmo noi oggi; ma esistono

delle parole e degli eventi nella vita terrena di Gesù k evocano la realtà della Chiesa.

Parole ed eventi → da qui prende avvio una prassi attraverso la quale va a configurarsi la realtà

della Chiesa nel cui progressivo darsi si realizza la volontà stessa di Cristo.

Il perdono dei peccati (il sacramento della penitenza) è una prassi k appartiene alla Chiesa, il

perdono dei peccati era una prerogativa di Dio, nessun'altro all'infuori di Dio poteva perdonare i

peccati. Ma nella chiesa degli apostoli troviamo la consuetudine di perdonare i peccati, cos'è

successo?

Si spiega facendo riferimento ad un' esperienza ke gli apostoli si sono trovati a fare: l'esperienza del

peccato dei battezzati dopo il battesimo; si sono ricordati k Gesù (oltre k a guarire gli storpi e i

cechi) durante la sua vita terrena aveva + volte perdonato gli uomini, dicendo k quel potere

(esclusivo di Dio) di perdonare il peccato, veniva esercitato in mezzo agli uomini.

Le parole di Gesù sulla Chiesa.

a) L'episodio di Cesare di Filippi

→ Ogni volta le parole di Gesù rivolte a Simone si trovano subito dopo l'Eucarestia.

Il Signore si è donato ai suoi, sotto la specie del pane e del vino; possiamo vedere nell'istituzione

dell'Eucarestia il vero e proprio atto fondativo della Chiesa → attraverso l'Eucarestia il Signore si

dona ai suoi non solo se stesso, ma anke la realtà di una nuova comunione tra di loro k si prolunga

nei tempi “finche Egli venga”; questa nuova comunione donata da Cristo ai suoi è la Chiesa.

Il senso della Chiesa: la continuazione della presenza di Cristo nella storia.

Cristo risorto è salito al Padre e continua ad essere vivo ed operante attraverso le parole degli

Apostoli.

CHIESA = manifesta la presenza di Cristo vivo, e incontrabile a tutti gli uomini di tutti i tempi.

Le immagini della Chiesa.

2 immagini del legame Cristo-Chiesa:

1. Il CORPO MISTICO = evoca la stretta unione tra Cristo e i suoi fedeli, ovvero la Chiesa

La vite e i tralci → “io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo, ogni tralcio k in me

non porta frutto, lo taglierà via, e quello k porta frutto lo poterà xk porterà + frutti.

Io sono la vite e voi i tralci, ki rimane in me, ed io in lui, da molti frutti; xk senza di me non potete

fare nulla. Se qualcuno non rimarrà in me, sarà gettato via”.

Es, nella prima lettera di Corinti:

“Come il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un

corpo solo, così anche Cristo. Noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito x formare un solo

corpo”.

Es. Paolo comprende la comunità cristiana come un corpo, egli se ne serve in modo libero x

evidenziare:

– i rapporti all'interno della società ecclesiale

– la relazione fondante kn il Signore

CORPO NATURALE → il principio di unità congiunge le parti in modo k le singole manchino

completamente della propria sussistenza.

CORPO MISTICO → la forza di muta congiunzione unisce le membra tra loro in modo k le

singole godano di tutti di una propria personalità, in esso tutti i vincoli di unità si vincolano sia il

corpo fisico k il corpo morale attraverso lo Spirito divino.

2. IL CHRISTUS TOTUS = evoca la stretta relazione k intercorre tra Cristo e la Chiesa; relazione

paragonabile a quella sussistente tra la testa di un carpo e le sue membra: com'è impensabile un

corpo nel quale il capo sia separato dalle membra così la realtà di Cristo diventa indicibile se non in

stretta connessione con la Chiesa; ovvero: la comunità dei battezzati (quali membra di un'unico

corpo). I FATTORI COSTITUTIVI DELLA CHIESA COLTI ALLA SUA ORIGINE

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher micheladelucca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Manzoni Mario.