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Prima lettera ai Corinzi 6

Al capitolo successivo, un ulteriore caso. Parte da un modo di dire che era abbastanza di uso nella comunità di Corinto, citando espressione che girava nella comunità "tutto mi è lecito" perché molti cristiani pensavano di essere liberi e pensavano che il cristianesimo esonerasse dal percorso della vita e anche dalla formulazione della morale. La affermazione di libertà è sempre ricorrente nell'esperienza umana. San Paolo dice allo stesso versetto che tutto non giova e che non si lascerà dominare da nulla, dice di sì all'espressione citata ma comunque precisa due condizioni.

Al Paolo non nega la libertà ma l'afferma come condizione, non è l'assoluto la libertà che in questo modo sembra essere più un comportamento adolescenziale, qui c'è una concezione più matura, la libertà è indispensabile ma ha un fine più grande; la

libertà è necessaria per raggiungere ciò che è utile, che giova e per raggiungere il bene, il né è quest'ultimo e per raggiungerlo bisogna essere liberi.

carità è l'amore. Quello che giova per lui è la e che ha imparato grazie all'incontro con Gesù, e dicendo che non tutto giova intende che non tutto mi aiuta ad amare, ma che la libertà è una condizione necessaria per volere bene, la libertà non è il né, ma lo è ciò che giova.

Anche la seconda espressione è importante, vuole dire che se la libertà diventa il né questo rischia di liberare la libertà stessa, ovvero se il né è affermare la libertà andando contro ogni regola e indicazione di buon senso, il timore è che poi uno diventa schiavo dell'affermazione della libertà. Diventa schiavo dello essere libero. La libertà rischia di diventare difficile da gestire quando diventa il né.

Quando il metodo diventa il fine rischia di snaturarsi. Il fine è la costruzione di una comunità.13 Anche nel ne riporta probabilmente un proverbio che qualcuno usava per sostenere l' affermazione della libertà, c'è corrispondenza materiale. La libertà diventa l' assoluto e anche qui san Paolo non lo nega ma aggiunge il riferimento cristiano, e dice che questi sono di Dio. Sembra riprendere il capitolo 3, e rilegge la vicenda umana nella profondità cristiana e nella luce di riferimento a Cristo.14 Invita a leggere l'esperienza umana, invita a leggere in riferimento a Dio e la applica a Gesù al Non nega rapporto fra cibo e ventre ma invita a leggere questo nell'esperienza di Gesù e in quella della rivelazione di Dio. È come se dice di non essere solo uomini e donne carnali ma essere anche spirituali.15 16 Va avanti nella considerazione al e usa esempio al fa riferimento alla prostituzione e riconosce valore.

All'unione sessuale, chi si unisce anche con una prostituta fa con essa un corpo solo. GENESI cita dicendo che i due diventeranno di sola carne. (v.17)

Al suo modello di unione sessuale dice di immagine valore di unione più profonda come quella con Gesù. Per lui è comunque più importante quella spirituale, che indica maggiore unità e profondità. Pensa allora a quanto è ricca un unione carnale e spirituale, un esempio lo può essere il matrimonio. Una sola unione carnale invece è superficiale. (fi fi fi ff fi fi fi ff fi ff fi ff ffi ff fi ff ff)

28/10 PRIMA LETTERA AI CORINZI 7 matrimonio verginità,

Il capitolo 7 è dedicato a tema: e rispondendo a domande di comunità. Paolo parte dai quesiti che probabilmente furono messi per iscritto a nché lui rispondesse. quattro;

I quesisti sono probabilmente c'erano questioni su tema matrimonio e verginità all'epoca, uno da parte del punto di vista della comunità,

Ovvero come interpretare questo tema dopo la resurrezione di Gesù? Ovvero che cambiamenti porta la Pasqua di Gesù? L'interrogativo riguarda il come comportarsi. Un altro era come valorizzare la corporeità? C'erano posizioni diverse nel modo di interpretarlo. Questione vissute con sensibilità diverse. Alcuni si interrogano ed inviano domande per iscritto a Paolo, e lui parte da qui.

v.1 v.9

Prima risposta va da a possiamo ricostruire la domanda che riguarda coloro che si interrogavano se dopo la Pasqua di Gesù non dovevano avere rapporti sessuali, quindi prediligendo la verginità. Chi pone domanda era favorevole alla verginità e Paolo dice che comunque è cosa buona, per dire che verginità scelta è plausibile ma Paolo vuole portare equilibrio, dice di non sottovalutare matrimonio. I primi due versetti è come se dice che sono possibili entrambe le scelte. C'è novità antico testamento rispetto.

Ad che invece prediligeva la famiglia, la maternità e quasi piangeva chi non poteva e la verginità stessa. Dice che in ogni condizione è possibile essere cristiani, anche perché la condizione in cui siamo non è tutte quello che si vive è provvisorio, lui dice di restare come si è, l'assoluto.

Al complementarietà "ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito" ritornano spesso espressioni così, Paolo sottolinea la reciprocità, ci sono differenze di ruolo ed è interessante la reciprocità.

San Paolo introduce elemento di equilibrio e al ritorna la reciprocità della relazione. Tema della padronanza al c'è idea di comunione, anche la propria persona è in prospettiva della donazione per l'altro, non vuol dire che la moglie è schiava nel marito ma che in autentico rapporto di amore pensa all'altro, si preoccupa per l'altro.

Equilibrio di essere padrone di sé, che deve esserci sempre e allo stesso tempo essere libero per servire l'altro. Il criterio è l'amore, ciò che dà equilibrio. Qui dice che è legittima l'unione sessuale ma che uno non deve pensare solo a sé. Dice che è possibile essere vergini ma anche di sposarsi. Lui crede nella verginità, ma riconosce il matrimonio, parlando della reciprocità del rapporto, che i due pensino l'uno all'altro. Sono entrambi doni. (1 Corinzi 7:8) Al si capisce che rimanere vergine è legittimo, ma se uno desidera sposarsi che si sposi. (1 Corinzi 7:10, 16) La seconda domanda da al è quella del come devono comportarsi diventando cristiani coloro che sono già sposati. Anche qui ritorna la reciprocità, e forma introduttiva presenta ordine divino per dire che è volontà di Dio. Tema per coloro che non essendo cristiani lo diventano, allora lo si diventa spesso da adulti. E dice che se.

Sono sposati non devono cambiare la loro relazione, ma possonorimanere come sono.v.10-11Ai dice che non è necessario separarsi, propone poi alcuni casi di coppie dove uno è credentee uno no, per dire come si dovrebbero comportare. Si parla dei casi in cui solo uno della coppia crede,se uno crede e accetta di stare con te non c'è niente da cambiare e poi dice che quello non credenteviene reso santo da quello credente. Santità è il rapporto con Gesù, dice che anche il non credente èsanto; si tratta di modo di riconoscere che appartenenza a Dio non si identi ca con l'appartenete allacomunità cristiana. Estende poi la considerazione ai gli.privilegio Paolino:v.15Al abbiamo il aveva detto di non modi care stato della coppia prima, ma ora ilnon credente può decidere di separarsi, la motivazione che propone è quella della libertà. Pur essendol'eccezione.matrimonio cristiano non dissolubile, questa

È Se uno vuole scegliere di non stare con uncredente non è costretto a farlo.
v.16Al toglie presunzione di chi si vuole considerare come salvatore del mondo, risponde al timore dichi diventa cristiano e teme per la salvezza del coniuge. Non c'è in gioco la salvezza. C'era qualcunoche si preoccupava.
v.17 v.24Dal al sembrano proporre e puntualizzare un tema: ora della ne, qualunque sia la situazioneciò che conta è il rapporto con Dio. Si capisce la preoccupazione e fa due esempi; uno sociale e unocultuale.
v.18 v.19Nei e quello cultuale della circoncisione ebraica, questa non conta nulla nel senso che non ènecessaria per essere cristiano, anche lui era ebreo ed ha cambiato molte cose, ha intuito l'amore e inlui ha capito che tutto è dono. Quello che conta invece è osservanza dei comandamenti di Dio.
v.20 v.24Altri versetti applicazione sociale da a dice che tutti possono rimenere nella condizione in cuisono stati chiamati.

Anche a Corinto c'erano cristiani schiavi o ricchi. Paolo non è un rivoluzionario, però dice che ciò che conta è il rapporto con Cristo, così che anche lo schiavo è libero (v.22); idea che non contesta la schiavitù. Ciò che qualifica l'esperienza è il rapporto con Gesù. Non propone una rivoluzione ma invita a vivere l'esperienza in profondità, non vuole cambiare la società ma è interessante come relativizza tutte le condizioni in rapporto all'amore di Dio. (v.25, v.35)

Dai al povero può essere una risposta, può essere una terza questione che riguarda coloro che si sposano, in particolare le ragazze sposate. Dice che sono possibili entrambe le scelte, e lo dice in un contesto in cui non sposarsi poteva essere un limite sociale, in ogni caso dice che non fai peccato se ti sposi. Non nasconde però le difficoltà del matrimonio, così come la verginità avrà i suoi problemi.

Aggiungetempo è breve,concezione che è il non si vive la condizione assoluta, siamo in cammino. Idea èquella della complementarietà, legge la situazione in un contesto più ampio.Ultima questione di non fare valere la pressione sociale, anche se donna ha superato ore dell'età puòv.36.sposarsi alv.38Al de nisce che si è arbitri della propria volontà. Paolo è intelligente e legge tutta l'esperienzaumana in rapporto con Dio, e questo da a lui equilibrio nel valutare l'esperienza.v.39,Ultima domanda è quella delle vedove al dice sempre che sono possibili entrambe le situazioni,posso risposarsi o stare così da sole, come vogliono.fi ffi fi ff fi fi fi fi3/11PRIMA LETTERA AI CORINZI 8 dell'idolatria.Questo capitolo sembra dedicato a tema più lontano da noi: è quello Questo era uno deiBibbiaculti praticati, è tema nei confronti del quale la interviene spesso.ido
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
47 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.unicdsc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Stercal Claudio.