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LA CHIESA - POPOLO DI DIO , CORPO DI CRISTO
I. La Chiesa - Popolo di Dio 42
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“ In ogni tempo e in ogni nazione accetto a Dio chiunque lo teme e opera la sua giustizia. Tuttavia piacque
a Dio di santi care e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire
di loro un Popolo, che lo riconoscesse nella verit e santamente lo servisse. Si scelse quindi per s il popolo
israelita, stabil con lui un'alleanza e lo form progressivamente. . . Tutto questo per avvenne in
preparazione e in gura di quella Nuova e perfetta Alleanza che doveva concludersi in Cristo. . . cio la
Nuova Alleanza nel suo sangue, chiamando gente dai Giudei e dalle nazioni, perch si fondesse in unit non
.
secondo la carne, ma nello Spirito”
Le caratteristiche del Popolo di Dio
Il Popolo di Dio presenta caratteristiche che lo distinguono nettamente da tutti i raggruppamenti
religiosi, etnici, politici o culturali della storia:
- il Popolo di Dio: Dio non appartiene in proprio ad alcun popolo, ma egli da coloro che un
tempo erano non- popolo ha acquistato un popolo: “la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la
nazione santa”.
- Si diviene membri di questo Popolo non per la nascita sica, ma per la “nascita dall'alto”,
“dall'acqua e dallo Spirito”, cio mediante la fede in Cristo e il Battesimo.
- Questo Popolo ha per Capo [Testa] Ges Cristo [Unto, Messia]: poich la medesima Unzione,
lo Spirito Santo, scorre dal Capo al Corpo, esso “il Popolo messianico”.
- “Questo Popolo ha per condizione la dignit e la libert dei gli di Dio, nel cuore dei quali
dimora lo Spirito Santo come nel suo tempio”.
- “Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati”. la legge “nuova”
dello Spirito Santo.
- Ha per missione di essere il sale della terra e la luce del mondo. “Costituisce per tutta l'umanit
un germe validissimo di unit , di speranza e di salvezza”.
- “E, da ultimo, ha per ne il Regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve
essere ulteriormente dilatato, nch alla ne dei secoli sia da lui portato a compimento”.
Un popolo sacerdotale, profetico e regale
Ges Cristo colui che il Padre ha unto con lo Spirito Santo e ha costituito “Sacerdote, Profeta e
Re”. L'intero Popolo di Dio partecipa a queste tre funzioni di Cristo e porta le responsabilit di
missione e di servizio che ne derivano.
Entrando nel Popolo di Dio mediante la fede e il Battesimo, si resi partecipi della vocazione
unica di questo Popolo, la vocazione sacerdotale : “Cristo Signore, ponte ce assunto di mezzo
agli uomini, fece del nuovo popolo "un regno e dei sacerdoti per Dio, suo Padre". Infatti, per la
rigenerazione e l'unzione dello Spirito Santo i battezzati vengono consacrati a formare una dimora
spirituale e un sacerdozio santo”.
“Il Popolo santo di Dio partecipa pure alla funzione profetica di Cristo”. Ci soprattutto per il
senso soprannaturale della fede che di tutto il Popolo, laici e gerarchia, quando “aderisce
indefettibilmente alla fede una volta per tutte trasmessa ai santi” e ne approfondisce la
comprensione e diventa testimone di Cristo in mezzo a questo mondo.
Il Popolo di Dio partecipa in ne alla funzione regale di Cristo. Cristo esercita la sua regalit
attirando a s tutti gli uomini mediante la sua Morte e la sua Risurrezione. Cristo, Re e Signore
dell'universo, si fatto il servo di tutti, non essendo “venuto per essere servito, ma per servire e
dare la sua vita in riscatto per molti”. Per il cristiano “regnare” “servire” Cristo, soprattutto “nei
poveri e nei so erenti”, nei quali la Chiesa riconosce “l'immagine del suo Fondatore, povero e
so erente”. Il Popolo di Dio realizza la sua “dignit regale” vivendo conformemente a questa
vocazione di servire con Cristo.
Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignit regale per il segno della croce. Con
l'unzione dello Spirito Santo sono consacrati sacerdoti. Non c' quindi solo quel servizio speci co
proprio del nostro ministero, perch tutti i cristiani, rivestiti di un carisma spirituale e usando della
loro ragione, si riconoscono membra di questa stirpe regale e partecipi della funzione sacerdotale.
Non forse funzione regale il fatto che un'anima governi il suo corpo in sottomissione a Dio? Non
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forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura e o rirgli sull'altare del
proprio cuore i sacri ci immacolati del nostro culto?
II. La Chiesa - Corpo di Cristo
La Chiesa comunione con Ges
Fin dall'inizio Ges ha associato i suoi discepoli alla sua vita; ha loro rivelato il Mistero del Regno;
li ha resi partecipi della sua missione, della sua gioia e delle sue so erenze.
Ges parla di una comunione ancora pi intima tra s e coloro che lo seguiranno: “Rimanete in
me e io in voi ... Io sono la vite, voi i tralci” . Annunzia inoltre una comunione misteriosa e reale tra
il suo proprio Corpo e il nostro: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io
in lui”
Quando la sua presenza visibile stata tolta ai discepoli, Ges non li ha lasciati orfani, Ha
promesso di restare con loro sino alla ne dei tempi, ha mandato loro il suo Spirito. In un certo
senso, la comunione con Ges diventata pi intensa: “Comunicando infatti il suo Spirito,
costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti”.
Il paragone della Chiesa con il corpo illumina l'intimo legame tra la Chiesa e Cristo. Essa non
soltanto radunata attorno a lui; uni cata in lui, nel suo Corpo. Tre aspetti della Chiesa-Corpo di
Cristo vanno sottolineati in modo particolare: l'unit di tutte le membra tra di loro in forza della
loro unione a Cristo; Cristo Capo del Corpo; la Chiesa, Sposa di Cristo.
“Un solo corpo”
I credenti che rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del Corpo di Cristo, vengono
strettamente uniti a Cristo: “in quel Corpo la vita di Cristo si di onde nei credenti che attraverso i
sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a Cristo che ha so erto ed stato glori cato”.
Ci particolarmente vero del Battesimo, in virt del quale siamo uniti alla Morte e alla
Risurrezione di Cristo, e dell'Eucaristia, mediante la quale “partecipando realmente al Corpo del
Signore” “siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi” .
L'unit del corpo non elimina la diversit delle membra: “Nell'edi cazione del Corpo di Cristo vige
la diversit delle membra e delle funzioni. Uno lo Spirito, il quale per l'utilit della Chiesa
distribuisce i suoi vari doni con magni cenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessit dei
servizi”. L'unit del Corpo mistico genera e stimola tra i fedeli la carit : “E quindi se un membro
so re, so rono con esso tutte le altre membra; se un membro onorato, ne gioiscono con esso
tutte le altre membra”.
In ne, l'unit del Corpo mistico vince tutte le divisioni umane: “Quanti siete stati battezzati in
Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c' pi n giudeo n greco; non c' pi schiavo n libero;
non c' pi uomo n donna, poich tutti voi siete uno in Cristo Ges ”.
“Capo di questo Corpo Cristo”
Cristo “ il Capo del Corpo, cio della Chiesa”. il Principio della creazione e della redenzione.
Elevato alla gloria del Padre, ha “il primato su tutte le cose”, principalmente sulla Chiesa, per
mezzo della quale estende il suo regno su tutte le cose.
Egli ci unisce alla sua Pasqua. Tutte le membra devono sforzarsi di conformarsi a lui nch in esse
“non sia formato Cristo”.
“Per ci siamo assunti ai misteri della sua vita ... Come il corpo al Capo veniamo associati alle sue
so erenze e so riamo con lui per essere con lui glori cati”.
Egli provvede alla nostra crescita . Per farci crescere verso di lui, nostro Capo, Cristo dispone nel
suo Corpo, la Chiesa, i doni e i ministeri attraverso i quali noi ci aiutiamo reciprocamente lungo il
cammino della salvezza. 44
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Cristo e la Chiesa formano, dunque, il “Cristo totale” [“Christus totus”]. La Chiesa una con
Cristo. I santi hanno una coscienza vivissima di tale unit :
Rallegriamoci, rendiamo grazie a Dio, non soltanto perch ci ha fatti diventare cristiani, ma perch
ci ha fatto diventare Cristo stesso. Vi rendete conto, fratelli, di quale grazia ci ha fatto Dio,
donandoci Cristo come Capo? Esultate, gioite, siamo divenuti Cristo. Se egli il Capo, noi siamo
le membra: siamo un uomo completo, egli e noi. . . Pienezza di Cristo: il Capo e le membra. Qual
la Testa, e quali sono le membra? Cristo e la Chiesa.
La Chiesa la Sposa di Cristo
L'unit di Cristo e della Chiesa, Capo e membra del Corpo, implica anche la distinzione dei due in
una relazione personale. Questo aspetto spesso viene espresso con l'immagine dello Sposo e
della Sposa. Il tema di Cristo Sposo della Chiesa stato preparato dai profeti e annunziato da
Giovanni Battista [Gv 3,29 ]. Il Signore stesso si de nito come lo “Sposo”.
L'Apostolo presenta la Chiesa e ogni fedele, membro del suo Corpo, come una Sposa “ danzata”
a Cristo Signore, per formare con lui un solo Spirito.
Essa la Sposa senza macchia dell' Agnello immacolato; che Cristo ha amato” e per la quale “ha
dato se stesso. . ., per renderla santa”, che ha unito a s con una Alleanza eterna e di cui non
cessa di prendersi cura come del suo proprio Corpo.
Ecco il Cristo totale, capo e corpo, uno solo formato da molti. . . Sia il capo a parlare, o siano le
membra, sempre Cristo che parla: parla nella persona del capo [“ex persona capitis”], parla
nella persona del corpo [“ex persona corporis”]. Che cosa, infatti, sta scritto? “Saranno due in una
carne sola. Questo mistero grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”.
E Cristo stesso nel Vangelo: “Non sono pi due, ma una carne sola” . Difatti, come ben sapete,
queste persone sono s due, ma poi diventano una sola nell'unione sponsale... Dice di essere
“sposo” in quanto capo, e “sposa” in quanto corpo.
III. La Chiesa - Tempio dello Spirito Santo
“ Quod est