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DILEMMA:
E' stato detto che il criterio con cui giudicare il reale è totalmente immanente (=dentro)
– l'uomo.
Questo però vorrebbe dire anarchia, cioè l'affermarsi del singolo su qualsiasi realtà.
L'anarchia è, dal punto di vista antropologico, una della più grandi tentazioni della natura
dell'uomo.
La natura dell'uomo è in rapporto con l'infinito:
– Anarchico= Afferma sé all'infinito
• Autenticamente religioso= Accetta l'infinito come significato di sé
•
L'uomo afferma se stesso solo accettando il reale, e la prima cosa che accetta è proprio esistere:
accetta cioè una realtà già preesistente, non data da sé.
Ecco perchè il criterio giusto con cui si affronta la realtà, è il criterio oggettivo datoci dalla natura,
che ci dona anche quel nucleo di esigenze ed esperienze elementari con le quali nasciamo tutti.
E' in questa unica identità che si supera l'anarchia: l'esigenza della bontà, della giustizia, del vero,
accomunano tutti gli uomini e le donne di tutti i secoli. Tant'è che anche a distanza di secoli,
leggiamo componimenti di poeti che sembrano parlare ai nostri giorni.
Considerazioni finali sul realismo:
Se si vuole vivere senza alienarsi o essere ingannati, bisogna abituarsi a paragonare tutto con
l'esperienza elementare (cnf con pagina precedente).
Ciò è molto impopolare, in quanto chi detiene il potere, impone anche una certa mentalità. Bisogna
andare controcorrente, e giudicare la realtà, emettendo un giudizio: questo è l'inizio della
liberazione.
Il recupero dell'esistenziale profondo, che permette questa liberazione, si potrebbe chiamare lavoro
ascetico. In termini cristiani questa fatica fa parte della “metanoia” o “conversione”.
Ascetismo:
Conseguire una condizione di vita
che, diversamente da quella
ordinaria, realizzi superiori valori
religiosi. L'ascesi comporta nell'uso
prevalente una svalutazione della
corporeità, realizzata tramite
sacrifici, rinunce e mortificazioni
della carne, al fine di raggiungere
una superiore spiritualità, ma esiste
anche un ascetismo che non
contrappone il corpo allo spirito e
che si fonda su pratiche che
mirano a sviluppare e controllare
capacità fisiche
Metanoia:
processo di conversione
intellettuale, morale e spirituale (2) Ragionevolezza:
La prima premessa ha fatto prevalere l'oggetto.
La seconda premessa mette in primo piano il soggetto che agisce: l'uomo.
Ragionevolezza → Capacità di prendere coscienza della realtà
Ragione → Rendersi conto del reale secondo la totalità dei suoi fattori
Come capiamo se un atteggiamento è ragionevole o meno?
– Osservando la nostra stessa esperienza.
Ciè che è irragionevole non fa intravedere ragioni plausibili, ma la stessa azione con una ragione
plausibile, diventa automaticamente ragionevole.
Esempio: Butto il mio zaino fuori dalla finestra, ma all'entrata di gente armata. Si presume che
abbia avuto un buon motivo per buttarla.
Dimostrabile e logico:
Razionale =\ da dimostrabile → dimostrare vuol dire ripercorrere tutti i passi di un
– procedimento che pone in essere qualcosa. L'uomo, per esempio, non può dimostrare COME
esistano le cose.
Razionale =\ da logico → La logica è un'ideale di coerenza: se le premesse sono errate, la
– logica perfetta darà un risultato sbagliato.
Logica, coerenza e dimostrazione non sono altro che strumenti della ragionevolezza.
I procedimenti:
E' attraverso un procedimento o un processo che arrivo a conoscere l'oggetto, ma a seconda
– della Verità o dei valori che vado a definire, userò un metodo diverso (il metodo è imposto
dall'oggetto!).
La ragione non è “logica” o “dimostrazione empirica”, e a seconda dell'oggetto seguirò
procedimenti diversi.
Esempio: Per una formula matematica utilizzerò un metodo diverso che per dimostrare che la donna
ha pari diritti dell'uomo ( L'essere umano ha certi diritti, la donna è un essere umano, quindi la
donna ha gli stessi diritti dell'uomo).
Per la realtà dei valori degli umani comportamenti, la conoscenza utilizza un metodo a
– parte: nell'ambito delle verità morali ( cioè che definiscono l'umano comportmento), bisogna
utilizzare un metodo “d'artista” , in quanto la certezza scientifica, matematica o filosofica
non sono utili.
Questo metodo implica l'intuizione, che unisce diversi segni in un unica Verità finale.
Esempio: Io so che mia madre mi vuole bene per migliaia di piccoli segni. Se temessi che mi avesse
avvelenato il cibo, risulterei ai suoi occhi irragionevole.
Più l'uomo è umano, più è capace di arrivare a Verità partendo con pochi indizi sulle altre
persone. L'uomo fa un paragone con se stesso e la propria esperienza elementare, trovando
ciò che c'è in comune con l'altro. Se ciò accade, ci si può fidare dell'altro.
Applicazione alla fede: Se io sono certo che quella pesona non mi inganna, ripetere ciò ce essa dice
è coerenza con me stesso.
Riassunto:
L'autore esemplifica alcuni metodi ragionevoli di uso della ragione: un metodo che porta certezze
matematiche, un metodo che porta certezze scientifiche, un metodo che porta certezze filosofiche.
Esiste un quarto metodo, altrettanto ragionevole, che porta a «certezze morali», un metodo che
attraverso i segni offerti dall'oggetto, la realtà, porta a «certezze esistenziali». «È come se l'uomo
facesse un paragone veloce con sé stesso, con la propria esperienza elementare, con il
proprio cuore e dicesse: fin qui corrisponde, e perciò è vero, e mi posso fidare.»
Secondo l'autore la «fede» è un'applicazione del metodo della certezza morale, cioè «aderire a ciò
che afferma un altro». Può essere irragionevole se non ci sono adeguati motivi, è ragionevole se
invece ci sono. L'esperienza umana dimostra però che pretendere di giudicare il comportamento
dell'uomo solo attraverso il metodo scientifico, e che senza questo non si possano avere certezze, è
irragionevole.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Il_senso_religioso
(3) Incidenza della moralità sulla dinamica del conoscere:
Nella terza premessa l'autore approfondisce il tema della certezza morale. La ragione,
• strumento dato all'uomo per il suo rapporto con il reale, è correlato al sentimento, che non è
da eliminare per raggiungere la conoscenza “oggettiva”, poiché è una “lente” sulla realtà.Il
sentimento deve essere “al posto giusto”, non essere eliminato.
Eliminare il sentimento, come pretenderebbe una rigorosa analisi scientifica, riduce
l'osservazione, elimina uno dei fattori in gioco, in un errore che Giussani definisce comune
nella mentalità modernista, razionalista e illuminista.
Tanto più una cosa interessa l'uomo, tanto più ha valore («val la pena»). E il metodo di
ricerca ha come intermediario nell'esperienza umana proprio il sentimento.
Per conoscere un oggetto è necessario «un desiderio di conoscere ciò che l'oggetto veramente è».
Il preconcetto è inevitabile, ed il giudizio sulla realtà senza preconcetti alienanti, irragionevoli,
richiede un «distacco da sé», un lavoro faticoso che, nella tradizione religiosa, si chiama ascesi , che
può essere avviata solo con l'amore verso noi stessi.
Riassunto delle 3 premesse:
Vengono proposte tre basilari premesse. Nella prima, il realismo, si invita ad una osservazione attenta, intera e
appassionata del reale. Così si prende coscienza della 'esperienza elementare' dell'uomo: le sue evidenze ed
esigenze costitutive (esigenza di verità, felicità, amore, giustizia), che rendono tutti gli uomini partecipi del
medesimo paragone e impeto nell'affronto del reale.
La seconda premessa, ragionevolezza, porta a considerare i modi con cui si sviluppa la nostra ragione intesa come
capacità di rendersi conto della realtà secondo la totalità dei suoi fattori. Tra questi modi appare fondamentale
quello della 'certezza morale': la capacità di giungere attraverso indizi molteplici ad una certezza in merito a
verità decisive per l'esistenza che non sono riducibili ad elementi considerabili con metodi matematici-logici-
sperimentali. È questo il metodo con cui procedere per cogliere il Mistero Ultimo della realtà.
La terza premessa, moralità nel conoscere, tende a precisare il ruolo del 'sentimento' in questo processo
conoscitivo. Il sentimento infatti è inevitabile quando si tratta di questioni che interessano l'essere stesso del
soggetto; tuttavia non rende impossibile la conoscenza se è in accordo con la ragione nel processo di conoscenza
dell'oggetto in questione.
Fonte: http://culturacattolica.it/default.asp?id=99&id_n=4500
CAPITOLO IV:
Il senso religioso:
Noi nasciamo all'interno di una tradizione, che ci viene data come base per costruire un futuro
critico.
Insieme alla tradizione, per costruirsi questo futuro bisogna partire dal presente (che è un attimo
attivo, non statico).
La realtà del presente è di due tipi:
Misurabile → ciò che si può frazionare ed è mutevole
• Non misurabile → idee, giudizi e decisioni
•
Sono state chiamate materia e spiritio, corpo ed anima, ma a prescindere, non bisogna cancellare
l'una o l'altra.
L'obiezione materialistica:
La vita umana, come ogni altra vita animale, nasce e si caratterizza come animale, per l'appunto. La
differenza nasce dopo, col passare del tempo.
I materialisti affermano che l'uomo, nella sua totalità, è materia; ciè riduce a un mero fatto biologico
la natura dell'essere umano.
L'esperienza, mostrandoci due tipi di realtà irriducibili, ci impedisce di sopprimere la
differenziazione, poiché ciò vorrebbe dire ragionare partendo da un preconcetto (errore di metodo).
L'uomo, quindi, non si riduce a quei processi.
Quindi: aspetto materiale ed aspetto spirituale nella nostra vita.
Il fattore religioso nel fattore spirituale:
•
Il senso religioso si pone al livello delle domande esistenziali che ci poniamo, coincidendo col
nostro impegno nel tr