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SEZIONE SECONDA : IL SEGNO EFFICA DEL DIVINO NELLA STORIA

PARTE TERZA

Come la chiesa ha definito se stessa Capitolo primo

Il fattore Umano

Il fattore umano costituisce il veicolo della comunicazione di Dio.

Ciò che caratterizza il mistero cristiano è la rivelazione del fatto che Dio si comunichi all’umanità

proprio attraverso l’uomo, attraverso la vita umana.

Del resto, non solo i personaggi attraverso cui Dio si comunica appaiono dimessamente umani, ma

nella vita stessa delle prime comunità cristiane ci viene ricordato che l’incontro dell’uomo con Dio

e la partecipazione al suo essere si realizzano sommamente in una circostanza che potremmo

chiamare volgare: una normalissima cena, un semplice pasto comune era l’ambito in cui si

realizzava il coinvolgimento più profondo e misterioso con il Signore.

Il comunicarsi della vita divina con i suoi dono passava attraverso l’assunzione del pane e del vino.

Il problema della Chiesa. Dio vuole passare attraverso l’umanità di coloro che ha afferrato nel

Battesimo.

Occorre stabilire che il fenomeno Chiesa è caratterizzato dal divino, il quale come metodo di

comunicazione di sé ha scelto di utilizzare l’uomo implica accettare che l’umano faccia parte

imprescindibilmente della definizione di Chiesa.

Alcune implicazioni.

Inevitabilità dei temperamenti e mentalità - Se il divino scegli l’umano come modo di

comunicazione di sé, l’uomo che accoglie tale metodo, il cristiano, diventa e rimane tale, cioè

strumento del divino, mantenendo il proprio temperamento particolare. Dio avendo scelto l’umano

come strumento per comunicare e salvare l’uomo stesso, utilizza sia l’uno(temperamento

malinconico) sia l’altro(temperamento positivo) dei due temperamenti opposti.

La comunicazione di Dio è incarnata nel temperamento dell’uomo, esso costituisce una condizione

che Dio accetta e trasforma in strumento del suo disegno di salvezza.

Attraverso la libertà - l’uomo è cristiano con tutta la sua particolare libertà. Ciò vuol dire che

l’ideale cristiano sarà attuato nella misura in cui la libertà del cristiano lo vuole; perciò l’individuo

potrà portare l’ideale e nel medesimo tempo contraddirlo nel vivere. Il messaggio cristiano è legato

alla serietà e capacità morale dell’uomo.

Se dunque, per definizione, il messaggio divino che la Chiesa si propone dovrà passare attraverso

l’umano, cioè attraverso un limite, qualcosa di finito, è per ciò stesso assodato che mai la libertà

umana realizzerà integralmente l’ideale; sempre il veicolo umano nella Chiesa si presenterà

inadeguato a ciò che pretende di portare nel mondo. Dio si è legato a questa nostra particolare

attuazione di libertà, alla modalità specifica con cui ogni singolo uomo risponde alle capacità di

infinito che è in lui e alle richieste di Dio.

La libertà delle persone è ciò attraverso cui definitivamente passa il comunicarsi divino.

Analisi di una obiezione: come giudicherei la Chiesa, inducendo il mio giudizio dal comportamento degli uomini?

Ogni giudizio sulla Chiesa indotto dal comportamento degli uomini viene emesso a partire da errate premesse. Se la

Chiesa si definisce come realtà fatta di uomini che veicola qualcosa di soprannaturale, non la si può giudicare nel suo

valore profondo elencando i delitti e le ristrettezze degli uomini che ne fanno parte, mentre se nella definizione di

Chiesa entra l’umano come veicolo scelto da divino per manifestarsi, la si può giudicare considerando anche i delitti.

Attraverso l’ambiente e il momento storico-culturale –l’uomo è condizionato dal momento storico-

culturale in cui si snoda la sua vicenda terrena e dall’ambiente in cui è iscritto.

Il cristianesimo non è nel mondo per svuotare la dinamica dell’evoluzione storica, ma per

comunicare quei valori salvati i quali ogni evoluzione ha gli strumenti per diventare più utile come

espressione dell’uomo, non salvati i quali qualunque evoluzione torna a disdoro e a dispetto della

dignità della vita.

Il valore riportato dal cristianesimo è qualcosa che riguarda l’uomo come uomo in qualunque

circostanza, e anzi, il cristiano è capace di affermare l’umano anche nelle peggiori circostanze.

Capitolo secondo

Una missione della chiesa verso l’uomo terreno

la funzionalità di Chiesa sulla scena del mondo è già implicita nella sua consapevolezza di essere

prolungamento di Cristo.

La funzione di Gesù nella storia è l’educazione al senso religioso dell’uomo e della umanità, dove

per religiosità o per senso religioso intendiamo la posizione esatta come coscienza e come

atteggiamento pratico dell’uomo di fronte al suo destino.

L’ultima parola sull’uomo e sulla storia può essere ricondotta a due espressioni: “persona”, o anima,

per usare un termine evangelico, e “regno di Dio”. La prima espressione sottolinea l’irriducibilità

dell’io a qualunque categoria: la persona è sorgente di valori, e non è soggetta ad alcuna dipendenza

se non quella originale, costituita da Dio. E l’espressione “regno di Dio” coincide con

l’affermazione di un significato cui tutto tende, cui tendono i frammenti di vita che ci abbagliano. È

un significato che comprende anche il senso di tutti quei segmenti, di cui non comprendiamo

neppure l’orientamento, un significato per cui tutto fluisce in un disegno di cui conosciamo già il

nome: è il nome e il volto di Gesù. Questa parola definitiva salva l’uomo e lo indirizza a una giusta

posizione di fronte a se stesso e al mondo. La Chiesa come prolungamento di Cristo pretende di

dare all’uomo questa parola: la persona, l’uomo immortale, intangibile e irriducibile, in funzione del

“regno di Dio”, l’ordine segreto delle cose, che il tempo può contribuire a oscurare, ma che il tempo

conduce verso la chiarezza definitiva.

L’educazione religiosa dell’umanità, che la Chiesa proclama è una sollecita preoccupazione

continua pedagogica perché l’uomo abbia ad avere coscienza di quel che Dio è, una preoccupazione

che si esprime in richiami continui per condurre l’uomo a vivere questa coscienza di dipendenza

totale dal Mistero che ci parla. La indipendenza dell’uomo è tracciata dal vivere la dipendenza da

Dio: è la indipendenza da Dio che rende me a me stesso, ma è la dipendenza da un Altro che mi

rende libero da tutti gli altri.

La Chiesa non ha mai dimenticato questa sua vocazione educativa e fin dai primi secoli della sua

storia i suoi fedeli hanno incarnato tale convinzione nell’immagine della madre (“Santa Madre

Chiesa”).

La Chiesa indica la posizione ottimale per affrontare i problemi umani. Se è vissuta la coscienza

della dipendenza originale, che è la verità prima e suprema, tutti i problemi si situeranno in una

condizione più facilitante la soluzione. Non sono risolti, ma in condizione favorevole perché lo

siano.

Possiamo ricondurre i problemi dell’uomo a quattro grandi categorie fondamentali.

La categoria della cultura convoca nel suo orizzonte tutti i problemi connessi alla ricerca della

verità e del senso della realtà. Tale categoria svela come l’uomo si concepisca davanti al proprio

destino.

Alla categoria dell’amore si possono ricondurre i problemi che l’uomo sperimenta relativi alla

propria continua ricerca di completezza personale.

Alla categoria del lavoro si riconducono i problemi connessi all’esigenza dell’uomo di esprimere la

propria personalità, con le sue aspettative di incidere sulla realtà di tempo e di spazio che ha da

vivere.

Il problema della convivenza umana può essere annoverato tra quelli categorizzati con il termine

politica.

La Chiesa non ha come compito diretto il fornire all’uomo la soluzione dei problemi che egli

incontra lungo il suo cammino.

La sua funzione è l’educazione al senso religioso dell’umanità. Si può dire che la Chiesa conduce

l’uomo alla soluzione dei suoi problemi, in quanto, quest’ultimo riesce in modo più duraturo,

completo, realistico nella misura in cui a un atteggiamento, almeno implicitamente, autenticamente

religioso, quello che Gesù è venuto ad indicarci.

Nella vita terrena la soluzione dei singoli problemi deve essere cercata dall’uomo. Questo è il

compito dell’uomo singolo e dell’uomo nel suo contesto storico-sociale. Tale compito è affidato alla

sua libertà dentro la libertà del disegno di Dio che si attua nella storia.

La Chiesa ci sprona ad attuare le condizioni dell’atteggiamento religioso che realizzano quel nesso

(circostanze che creano il problema in nesso con il fondamento della vita) e facilita il lavoro

dell’uomo nella storia.

La Chiesa ha però dell’uomo e della storia una concezione estremamente realistica. Essa sa che la

linea evolutiva della storia sarà comunque complicata anche dalla mancanza di libertà dell’uomo.

Nella storia, perciò, l’uomo spesso non accetterà di vivere quell’atteggiamento religioso e, anche

quando lo accettasse, non sempre riuscirà a mantenersi in tale atteggiamento. La religiosità non sarà

vissuta adeguatamente nel tempo.

Visto che per risolvere i problemi umani occorre l’atteggiamento religioso richiamato dalla Chiesa e

visto che tale atteggiamento religioso non sarà mai fino in fondo vissuto dalla nostra libertà, come si

può fare?

La concezione della vita umana che la Chiesa propone è quella di una tensione morale.

Ognuno si deve continuamente sforzare di affrontare i problemi umani dal punto di vista della

religiosità autentica. Capitolo terzo

Il divino nella Chiesa

L’umano è la modalità con cui Dio si comunica, perciò il contenuto di quanto attraverso quel fattore

ci giunge è più che umano, è divino. Essa è consapevole di essere manifestazione del Nuovo, del

Soprannaturale, del Divino che si dispiega nel regno di Dio; di essere la manifestazione della

santità.

Essa è, in veste caduca, la nuova realtà soprannaturale portata da Cristo sulla terra, il divino che si

rivela in forme terrestri.

La chiesa fatti di uomini, con il loto temperamento, la loro mentalità, la loro maggiore o minore

libertà, inseriti in un certo contesto storico-culturale, non può essere giudicata ri

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
13 pagine
25 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattia.1993 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Stefano Alberto.