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Il Nuovo Testamento
Composto da 27 libri, tra cui 4 vangeli: Matteo, Marco, Luca e Giovanni. I vangeli non sono un trattato, ma un resoconto di incontri e testimonianze. Uno dei temi principali è la Pasqua, che mette in luce il contenuto dei messaggi di Gesù.
Ecco alcune date importanti:
- 6/7 a.C. - Nascita di Gesù
- 27 d.C. circa - Morte di Gesù
- 70 d.C. - Il Vangelo di Marco, il più antico
- 100 d.C. circa - Vangelo di Giovanni
- 80-90 d.C. - Vangeli di Luca e Matteo
Tra il 27 e il 70 ci sono molti documenti storici. Il primo scritto del Nuovo Testamento è dell'apostolo Paolo, che inizialmente perseguitava i cristiani ma si convertì al cristianesimo dopo un incontro con Gesù sulla via di Damasco nel 36 d.C. circa. Nel 48 d.C. scrisse la sua prima lettera ai Tessalonicesi, diventando così il primo testo di San Paolo. San Paolo morì nel 66 o 67 d.C.
Un esempio di internazionalizzazione è che San Paolo utilizzava il greco nelle sue scritture.
Ancora che vengano scritti in definitiva i vangeli, San Paolo recita le parole di Gesù dell'ultima cena dicendo che le ha ricevuto tramite tradizione orale. Quindi la composizione del Nuovo Testamento va dal 60 a.C. circa fino al 100 d.C. Nel Nuovo Testamento c'è esigenza di documentare i fatti storici, ma ci sono anche testi con profonda elaborazione teologica. I vangeli hanno tradizione orale, cominciano ad essere messi per iscritto a partire dalla Pasqua, la parte più antica dei vangeli è quindi il racconto della Pasqua. A partire da questa, progressivamente hanno raccolto qualche dettaglio nella vita pubblica di Gesù (gesti, segni, miracoli della sua vita, che sono successi). Solo Matteo e Luca hanno scritto i vangeli dell'infanzia e sono la parte scritta per ultima: parlano della nascita di Gesù. I racconti della nascita forse hanno elaborazione teologica più ricca perché c'erano pochi testimoni e, rispetto al momento.in cui è stato scritto, è passato molto tempo. L'ultimo dei vangeli è quello che va più indietro di tutti: il vangelo di Giovanni inizia con "in principio era il verbo", fa un calco dell'inizio del libro della genesi. Il nuovo testamento va però anche avanti: Luca parla delle vicende della chiesa dopo Gesù, il libro dell'apocalisse qui si vede una Gerusalemme celeste senza peccato, senza la notte, che scende dal cielo..., al centro della Gerusalemme celeste Giovanni inserisce una piazza dorata con dodici porte aperte, 3 su ogni lato. La stessa città è il tempio; la piazza è il luogo di incontri di tutti con tutti; universalismo: porte aperte ovunque. L'incontro con Gesù per questi autori spiega l'intera storia dell'umanità e la porta a compimento come incontro felice. Incontri (sono incontri differenti: c'è chi sa di più e chi sa di meno su.gesù):→ Incontro con la samaritana (giovanni 4) versetti 5-6-7 elementi interessanti per capire chi è la samaritana e cosa sa di gesù. Elementi importanti: va al pozzo a mezzogiorno (ci fa capire che la donna aveva difficoltà di rapporti con il popolo: in un paese caldo solo i viandanti, gli schiavi o coloro che non avevano piacere di andarci nell'ora di punta); era una donna (pozzo come luogo di incontro); era una samaritana. La donna capisce che gesù è giudeo, ma non sa nulla, con il continuo dell'incontro capisce sempre di più: dalla diffidenza etnica ad un progresso della conoscenza. Il dialogo si svolge: all'inizio propone tre difficoltà: difficoltà etnica "io sono samaritana tu giudeo" versetto 9; difficoltà tecnica nel prendere l'acqua nel pozzo profondo versetto 11; difficoltà a livello del discorso versetto 15 la donna pensa di ricevere un'acqua.che non la faccia più andare al pozzo. Gesù propone a tutti la stessa cosa con la capacità di variare luogo, gesti e simboli. "Non avrai più sete in eterno" = disseta la tua esistenza (la donna non ha ancora trovato un equilibrio nella vita, non ha ancora trovato la felicità). L'acqua che Gesù offre è il rapporto con lui, l'incontro con lui disseta e diventa sorgente per altri. Incremento esperienza da parte della donna. Reazioni dei presenti: i discepoli erano andati in città per cercare cibo, quando tornarono questi rimasero meravigliati che parlasse con una donna i presenti prima non ci sono, poi non capiscono, quasi con malignità. L'incontro personale con Gesù modifica i rapporti della donna con la comunità: la donna diventa annunciatrice dell'incontro con il messia. La donna ha il sospetto che egli sia il messia. Esito dell'incontro: versetti 28-29: la donna lascia
La sua anfora e va in città da isolata diventa annunciatrice, quasi difficile da far credere che ha incontrato il messia. L'esito lo ha scelto lei (libertà), sceglie liberamente ciò che è opportuno fare senza che glielo comandi gesù. Da donna in difficoltà sente l'esigenza di incontrare gli altri per dire che nonostante il suo peccato, lei ha incontrato il messia → → questo è più forte del suo senso di colpa, del disagio che prova con gli altri è quasi una conversione. Se questo è il modo di rappresentare il cristianesimo, al centro c'è l'incontro personale con gesù, che rianima la libertà di questa persona che ritiene utile di modificare l'aspetto di difficoltà.
Incontro con Zaccheo (Luca 19). Situazione: nella città di Gerico c'è Zaccheo, che non riusciva a vedere gesù perché basso di statura. Zaccheo è capo dei
Pubblicani (=esattore delle tasse per conto dei romani) e ricco. Conoscenza di gesù (versetto 3-4): rispetto alla samaritana sa di più, aveva sentito parlare di gesù e voleva vederlo. Svolgimento dialogo (versetto 5) e proposta di gesù: gesù alza lo sguardo, lo vede e lo invita, quasi sembra un ordine: propone di andare a casa di zaccheo, l'interlocutore capisce e forse apprezza viene proposto un incontro. Reazione presenti: i presenti non capiscono (versetto 7). Esito incontro (versetto 8): da la metà di ciò che possiede ai poveri (carità), se ha rubato a qualcuno restituirà 4 volte tanto (giustizia). L'incontro con lui rianima la vita dei due, con attenzione all'esperienza capace di rianimare la libertà.
Incontro con i 10 lebbrosi (Luca 17). Situazione interlocutore: 10 lebbrosi si fermano a distanza e gridano ad alta voce perché la legge mosaica diceva che non dovevano avvicinarsi ai villaggi,
La malattia li isola (i presenti quindi non ci sono). Cosa sanno di Gesù: gli dicono "Gesù maestro abbi pietà di noi". Cosa propone Gesù: di andare a presentarsi ai sacerdoti, quindi propone di seguire la legge mosaica che dice che i malati di lebbra avevano come riferimento i sacerdoti sia per dichiarare la malattia ed eventualmente la guarigione. Esito: tutti vengono guariti ma solo uno torna a ringraziare e Gesù lo loda. Versetto 16: Luca ricorda che l'uomo che è tornato era un samaritano. Gesù si chiede dove siano gli altri 9. Versetto 19: "alzati e va, la tua fede ti ha salvato". Perché Gesù chiama fede il gesto di questo lebbroso? Perché compie un gesto adeguato all'incontro con Gesù. Accoglienza di un dono, guarigione e ringraziamento.
Incontro con Nicodemo (Giovanni 3, 7, 19). È un capo dei giudei, lui va di notte da Gesù proprio per sapere chi è.
L'esito non è immediato, ma richiede del tempo, è sempre un esito libero. Anche alcuni capi dei giudei erano persone oneste che cercavano di capire. Va di notte perché vuole evitare di incontrare gli altri giudei e vuole evitare che gli altri lo critichino. Cosa sa di Gesù: lo chiama rabbì maestro (tra i 4 personaggi è quello che sa di più). Dialogo su due livelli diversi "come può nascere un uomo quando è vecchio" la rinascita dallo spirito è interiore, spirituale che può nascere dall'incontro con Gesù. Nicodemo fa fatica a capire e lo invita a non meravigliarsi. Proposta di Gesù: espressione "regno di Dio" viene usata solo in questo contesto da Giovanni, Matteo invece usa molto questa espressione perché è scritto per un pubblico ebraico esprimeva ciò in cui speravano. Per Giovanni che scriveva per il mondo greco, regno di Dio non.è molto forte e usato. Giovanni usa solo qui questa espressione perchè gesù sta parlando con un ebreo. Oggetto del dialogo: come si fa ad entrare nel regno di dio. Reazione dei presenti: sono assenti perchè di notte. In questo incontro del capitolo 3 non c'è un esito. Capitolo 7, è uno dei momenti in cui i capi dei giudei discutono su come fermare gesù e cosa fargli. Gli altri giudei vorrebbero condannare a morte gesù, nicodemo vuole che lo ascoltino. → Dopo la morte di gesù va a chiedere, con giuseppe di arimatea, il corpo di gesù per seppellirlo. Questo → voleva dire dichiararsi parente o amico del condannato a morte gesto libero. Capitolo 19 versetto 38: pilato gli concede di prendere il corpo di gesù. Esito: Quando gesù è rimasto solo nicodemo non ha avuto paura di farsi avanti. Elemento centrale di questi incontri è l'incontro con gesù e sembrano avere come esito
Unasollecitazione alla libertà. PASSIONE E RISURREZIONE → il testo è in realtà in greco. Il testo è organizzato in tre colonne: matteo, marco e luca sono testi sinottici, ovvero che possono essere letti insieme. Nella prima pagina possiamo leggere tutto il testo di marco (marco 14), mentre per matteo e luca ci sono solo i passi paralleli. I titoli in neretto sono redazionali. Le parole in corsivo sono messe per dire che almeno ci sono delle parallele; le parole in tondo vuol dire che non c'è un parallelo (favorire l'attenzione del lettore per orientarsi meglio nel confronto). Il maiuscolo (es. nella colonna di matteo capitolo 26 versetto 16) un'espressione ad esempio c'è in matteo e in luca, ma non in marco. Spesso ciò che è contenuto in marco, può essere ripreso da matteo e luca. Fonte q: ipotetica fonte chiamata dai ricercatori quwelle, fonte alla quale avrebbero attinto alla stessa fonte i tre evangelisti.
tra Matteo e Luca è evidente.