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LIBERAZIONE.

V.8 Il sabato è il giorno in cui bisogna ricordarsi di Dio che ha agito nella storia: ascolta, premia e

punisce il popolo. La terza e la quarta parola sono positive: ricordati di Dio e la famiglia, sono le 2

più interessanti perche mettono a fuoco le relazioni personali. Quarta parola: ha una benedizione

che indica una retribuzione: tanti giorni e la terra,; nell’antico testamento e nel nuovo la società è

basata sulla famiglia, al punto che i più sfortunati sono orfani e vedove, perché non hanno una

famiglia. Per Israele anche il rapporto con Dio è pensato in modo familiare. Quinta parola: non

ucciderai, questo tema è legato alla difesa della vita contro qualcuno di indifeso, quindi non si tratta

di un divieto alla guerra o alla pena di morte; ma è un invito al rispetto della vita.

Sesta parola: difesa del matrimonio, per Israele questi principi sono il punto di vista di Dio. Settima

parola: difesa della proprietà, All’epoca gli schiavi, il sottoporsi a qualcuno era l’unica forma di

sussistenza. Ottava parola: difesa della verità.

Queste 8 parole sono per Israele i principi fondamentali una volta liberato dall’Egitto. 9 e 10

richiamano NON RUBARE e NON COMMETTERE ADULTERIO, però anche con l’adesione del

cuore, c’è una novità che appare nel versetto 17: il desiderio, quindi non riguardano solo il pensiero,

ma il cuore, io non devo fare queste cose, ma non devo nemmeno desiderarle.

Dal versetto 18 si chiude la cornice teofanica, spesso il messaggio più importante è al centro, viene

privilegiato lo schema circolare, come in un quadro: in cui l’elemento più importante è al centro.

ESODO 24: conclusione dell’alleanza, firma del patto. V.6 Mosè prese la metà del sangue (degli

animali, sacrificio degli animali x ringraziare Dio), il sangue rappresenta la vita, quindi metterne

metà sull’altare indica la condivisione con Dio, essere intimi, è una comunione; nel nuovo

testamento è Gesù che offre il proprio corpo, sangue, per la prima e ultima volta, non il corpo degli

animali; quindi è un ribaltamento per la mentalità ebraica. Per i cristiani non ci sono più sacrifici

1.

dopo la morte di Dio. V. 9-10-11 c’e un altro modo per siglare l’alleanza, un pasto in comune, per

evocare la presenza di Dio; le 2 firme sono 2 gesti di comunione. Dal verso 12 al 18: il tema è:

GLORIA, NUBI E FUOCO; NUBI E FUOCO sono due fenomeni già visti, sono per Israele la

presenza di Dio, la protezione dall’Egitto; di giorno erano protetti dalle nubi, di notte dal Fuoco.

Nel racconto Mosè sale sul monte e incontra nube e fuoco, incontra Dio quindi. La parola GLORIA

indica la presenza significativa di Dio.

ESODO 31: Consegna a Mosè delle tavole della testimonianza

Le tavole sono 2 perché in una scrive le 3 parole rivolte a Dio, nell’altra le parole rivolte al popolo;

duplice copia. Sono scritte dal dito di Dio per mostrare la sua grandezza, gli basta scrivere con un

dito, con semplicità.

ESODO 32: V.1 il popolo prende le distanze da Mosè perché ancora non e tornato, e chiedono un

Dio che li accompagni. V.2-3-4 ORO E VITELLO sono i due elementi, il popolo stufo dell’attesa si

costruisce un simbolo di Dio attribuibile alle divinità: oro e vitello. C’e un’interpretazione radicale:

pensano che dio sia nell’oggetto costruito. Idolatria meno radicale: Con quei simboli hanno la

presenza di Dio e cosí possono condizionarlo. L’antico testamento ha un’idea aspra sull’idolatria,

pensa che l’incontro con Dio sia personale, non attraverso oggetti magici; perche altrimenti non e

un rapporto speciale.

ESODO 32: il vitello d’oro e l’alleanza rinnovata

Vitello d’oro risale all’ VIII secolo a.C., fa parte della tradizione eloista, iavista. V.1 il popolo

prende distanza da Mosè perché tarda ad arrivare, e chiedono un Dio che li accompagni sempre nel

loro cammino. V. 11 Mosè ricorda al Signore le cose fatte insieme al proprio popolo; in questa

preghiera Mosè indica a Dio i 3 motivi per i quali non deve abbandonare il proprio popolo, gli dice

di ricordarsi quello che ha promesso loro.

Alla fine del capitolo Dio riconsidera il popolo come suo, si riappacificano.

I libri che compongono l’antico testamento sono 46, quelli che compongono la Bibbia 73. L’antico

testamento è diviso in 4 parti: Pentateuco, Libri storici, Libri Sapienzali e Libri profetici. I libri

Sapienzali sono raccolti attorno alla sapienza di Israele, per Israele la sapienza ha creato il mondo

insieme a Dio. L’obiettivo di questi libri è educare le nuove generazioni.

I 4 profeti maggiori sono Ezechiele, Isaia, Geremia e Daniele e sono vissuti tra l’ VIII e il VI secolo

a.C. . I testi dei profeti sono contemporanei al Pentateuco, il profeta ha una grande attenzione per la

storia di Israele, spesso ci sono degli oracoli in cui i profeti ammoniscono il popolo perché potrebbe

succedere qualcosa, questo per la loro sapienza, intelligenza nell’interpretare il loro tempo e fede

per il popolo d’Israele. I profeti hanno una missione impegnativa, quella di richiamare alla verità,

per questo motivo non erano molto amati; in ogni epoca ci sono i profeti.

GEREMIA 20: Geremia è un grande profeta nato a Gerusalemme nel 650. In questo capitolo

Geremia spiega e fa capire quanto sia difficile il compito del profeta, utilizza la lamentazione

generale. Questo testo si puo dividere in 3 parti: Dall’ 1 al 10- 11 al 13- 14 al 18. La struttura è

concentrica, perché nella prima e terza parte il lamento è molto forte, in cui si descrivono le

difficoltà. V. 8 descrive il suo tormento, cosí difficile che vorrebbe rinunciare al suo incarico ma

non riesce, interpreta l’incarico come una violenza. Da 10 parla delle minacce che il profeta subisce,

trasmette le voci delle persone contro di lui, i suoi amici vogliono vendicarsi per aver rivelato la

verità. V.11 Dio al suo fianco che sconfigge i nemici; Signore degli eserciti= indica la sua forza.

Geremia si rivolge a Dio come una preghiera con un linguaggio simbolico.

V.11 a 14 indica il superamento della crisi e invita tutti a credere nel Signore. Nel V.11 Dio appare

al suo fianco, Dio c’è in qualsiasi momento. V.13 Geremia Vuole condividere la gioia con altre

persone, con un canto. V. 14 Utilizza un linguaggio per colpire il lettore, rimpiange anche di essere

nato, ricorda l’annuncio della sua nascita come un lutto, e se la prende con chi ha annunciato la sua

nascita.

OSEA 2: 1.

Tema: alleanza. Isaia accusa i propri contemporanei di essere infedeli all’alleanza con Dio. Testo di

2800 anni. Son 16 i profeti dei quali abbiamo testi, 4 i maggiori.

Il messaggio dei profeti non è diverso da quello dell’alleanza, però quello che caratterizza i profeti è

l’intelligenza, la capacità di capire il proprio tempo e la fede; il ruolo del profeta è quello di

richiamare i propri contemporanei e a nessuno piace essere giudicato, quindi è una posizione

scomoda. I testi dell’antico testamento risalgono al VIII secolo, sono testi antichi che riflettono le

dinamiche di questi anni e ci consentono di valutare meglio la contemporaneità.

In questo testo il profeta immagina che Dio sia lo sposo e l’uomo la sposa, è un modo raffinato per

rappresentare il rapporto Dio-Uomo. Isaia prevede un rimprovero nel quale coinvolge la propria

vita, proponendo la sua esperienza matrimoniale, nella quale lui accusa la moglie Gomer di essere

infedele di fronte ai propri figli. Il testo coinvolge il profeta in modo personale per fagli capire come

si sente Dio con il rapporto con il popolo. Il profeta accusa la moglie di portare trucco da prostituta

per attrarre gli uomini, la vuole spogliare perché l’abito è la dignità, quindi è togliere la dignità, e

farla tornare come quando è nata. V6: richiama alla storia di Israele, immagina che i figli non siano

suoi, nel caso del rapporto con Dio si puo dire che è come se ci fosse un altro Dio per Israele, non

Javè= IDOLATRIA. V8: è come se Dio fosse offeso. V9: la punizione è perdersi nel deserto e non

avere nessun Dio, e Javè spera che il popolo di Israele cosí capisca quello che ha ricevuto

(grano,vino..) Baal sono gli idoli e Javè rimprovera che quei doni li ha usati per il tradimento.

Quindi minaccia di togliere quei beni. I fichi sono frutto dell’abbondanza, le viti hanno bisogno di

tempo per fare i frutti e sono simbolo di un popolo sedentario quindi verrà meno serenità e

abbondanza. Accusa il popolo di essersi dimenticato di lui e spera che l’esperienza del deserto possa

consentire loro di trovare la strada del cuore, tornare alle origini felici.

ISAIA 1: Il tema che torna è quello della prostituzione, perché le prostitute usano l’arma della

seduzione e non della ragione per circuire l’uomo, e inoltre essendo straniere esse non conoscono

l’esperienza religiosa di Israele. La lettura di questi testi ha pertinenza con i giorni nostri; Isaia è il

profeta maggiore nato a Gerusalemme nel 765, è un profeta molto intelligente, le sue opere sono tra

le più importanti. Svolge l’attività di profeta fra il 740 e il 700 circa. Il libro di Isaia si divide in 3

parti, dal capitolo 1 al 39 è scritto da Isaia, gli altri due sono “secondo Isaia”. Il tema è ancora

l’infedeltà, l’ingiustizia sociale; Isaia richiama quindi alla giustizia, ed e triste perché Gerusalemme

è corrotta, il testo è simile a una lamentazione funebre. Testo diviso in 3 parti: 21-23 ACCUSA; 24-

26 GIUDIZIO; 27-28 ESECUZIONE GIUDIZIO.

ACCUSA: Gerusalemme è come una prostituta perché è ingiusta, piena di assassini, l’argento si è

impoverito e non ha più un grande valore. La corruzione e un problema che c’è sempre, e le persone

non rendono giustizia all’orfano e alla vedova, le due persone più sole in quanto non hanno una

famiglia, la forza della famiglia.

GIUDIZIO: Dio è il più potente e Isaia invoca il suo aiuto per difendere i più deboli, i capi d’Israele

sono i suoi nemici e vuole vendicarsi usando un linguaggio chiaro e forte. Gesù giudica il mondo

donando la sua vita per dimostrare la differenza fra l’amore di Dio e la cattiveria dell’uomo.

ESECUZIONE GIUDIZIO: La conclusione è positiva perche a Dio basta muovere un dito per

mettere a posto le cose, il male sarà eliminato e tornerà il bene.

SCHEDA 2:

EZECHIELE 18: testo del VI secolo. In questo testo il tema è la responsabilità personale, ognuno

è responsabile delle proprie azioni

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilaria.vitale di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia 1 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Stercal Claudio.