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3. NECESSITA' DI UN FONDAMENTO
La qualità simbolica dell' “atto libero” dice l'impossibilità di una conoscenza assolutamente certa
della qualità (bontà o malvagità) della sua determinazione materiale.
La consapevolezza attorno a ciò k si sceglie o si dice di porre, rimanda a una “presunzione di senso”
→ Da dove viene questa presunzione di senso? Quali caratteristiche deve avere affinchè il mio atto
di libertà, la mia scelta, la mia decisione sia autenticamente libera ?
es. dell'esperienza dell'innamoramento:
Innamorarsi ha a k fare col percepire una possibilità di bene x il soggetto, è un avvenimento
inaspettato k il vivente non può dominare razionalmente. L'essere custoditi e conservati km tali (il
bene dovuto) deve essere scelto e deciso dall'uomo.
La dinamica dell' “avvenimento inaspettato” fa riferimento a un “originario” inatteso e indisponibile
all'uomo, k lo sorprende.
La dinamica k si istituisce tra la libertà e le sue determinazioni pratiche mostra km la libertà e la
qualità dei sui atti non sono uno schema deduttivistico o neutrale ma in un riconoscimento k non
può contare su alcuna previa evidenza.
→ tutto ciò rimanda al concetto di “affidamento a Colui k appare indisponibile nel suo atto xk
irrealizzabile nel suo atto: Dio.”
con tale affidamento coincide la fede cristiana k riconosce nell'evento di Cristo la rivelazione e la
realizzazione dell'autodestinarsi di Dio all'uomo. (e il disporsi in fondamento della sua libertà).
III° CAPITOLO
LA RIVELAZIONE
→ “il significato del termine Rivelazione”
Nella teologia cristiana il termine viene applicato nel “senso completo di Gesù Cristo”.
Nel giudaismo Rivelazione = indica l'iniziativa di Dio k si rende presente nella storia del suo popolo
(il popolo eletto, a cui è promessa la salvezza).
Nel cristianesimo Rivelazione = indica non semplicemente l'agire divino nella storia ma
l'automanifestazione di Dio in Gesù Cristo → nuova prospettiva è ke: la considerazione passa dal
“popolo eletto” all' “eletto” di Dio: Gesù: nel – per – dal quale tutti i popoli (senza nessuna
distinzione) possono trovare salvezza.
Gesù Cristo (manifestazione di Dio) rivela: ki è l'uomo e ki è Dio (e li mette in relazione).
→ “l'attestazione della Rivelazione”
Con il termine “rivelazione” si intende riferirsi al fatto k la Rivelazione di Dio è stata messa x
iscritto su dei testi il cui insieme prende il nome di: Bibbia → termine k indica la raccolta dei libri
“canonici” suddivisi in 2 grandi blocchi: Antico Testamento e Nuovo Testamento; riguardanti
rispettivamente: la rivelazione precedente a Cristo e quella relativa a Gesù Cristo.
I libri dell' Antico Testamento vengono suddivisi in 4 gruppi:
Pentateuco (5)
– Libri Storici (7)
– Libri Poetici e Sapienziali (7)
– Libri Profetici (6+12)
–
Il Nuovo Testamento è costituito da:
Vangeli (4)
– Atti degli Apostoli
– Lettere di San Paolo (14)
– Lettere apostoliche (7)
– Apocalisse di San Giovanni
–
N.B: i testi del Nuovo Testamento non si pongono in alternativa, ma in continuità kn quelli
dell'Antico Testamento.
La distinzione tra A. e T. Testamento è di origine cristiana e non vale x il giudaismo k non
riconoscendo Gesù Cristo non riconosce neppure il NT.
Il Cristianesimo (invece) riconosce ai testi dell'AT lo stesso valore riconosciuto ad essi dal
giudaismo: li accoglie km: libri della rivelazione di Dio al suo popolo: il popolo “eletto”, di cui Dio
ha voluto essere “alleato” → popolo eletto alleato kn Dio da Abramo (tempo precedente a Gesù).
→ “formazione del testo”
Il dinamismo k ha dato origine alla Bibbia trova la sua chiarificazione nelle vicende k hanno
accompagnato il sorgere della Chiesa: l'insegnamento degli apostoli, la necessità di essere fedeli, il
momento celebrativo.
1. gli apostoli avevano personalmente conosciuto Gesù ; erano attratti da Gesù e sentivano di
doversi “fidare” → dopo la Resurrezione (la Pasqua) nasce la predicazione degli Apostoli; in
forza del loro incontro kn il Signore risorto.
La parola di Gesù assume il valore di “CANONE” interpretativo: ossia decide il senso della
stessa parola di Dio → apostoli = testimoni unici.
2. Come trattenere, affinchè non vadino perse, gli insegnamenti degli apostoli?
Raccolta di testi: i 4 vangeli – lettere apostoliche – atti degli apostoli.
Gli apostoli, difronte all'eventualità della propria morte, individuano dei successori k
possano continuare a svolgere il loro ruolo: i Vescovi, la cui presenza nello scorrere del
tempo, realizza la “successione apostolica”.
3. La “celebrazione dell'Eucarestia” (= la Sanata Messa) è un'altro fattore a cui far
riferimento x la formazione del testo sacro; essa è stata celebrata dalle prime comunità
cristiane km “memoriale dell'ultima cena di Gesù”.
4. Antico + Nuovo Testamento costituiscono nel loro insieme la Bibbia.
Il NT → è la ricostruzione critica del testo originario (l'AT)
La “filologia” (la critica testuale) è una disciplina k si pone l'obbiettivo di ricostruire un
testo letterario, in questo caso il NT, nella sua forma + vicina all'originale indagando sui
documenti a sua disposizione k vengono (quindi) sottoposti a: confronti, paragoni,
conferme, smentite.
Nel caso del NT i numerosi documenti (5'700 manoscritti) sono in lingua greca.
L'insieme dei testi k nella Bibbia identifichiamo km AT non corrisponde in totale al testo
ebraico ufficiale (il testo “Masoretico”)
Parlando di Masoretico ci riferiamo alle scritture riconosciute dal popolo di Israele (dagli
ebrei chiamati: masoreti = uomini della tradizione) dopo la distruzione del tempio di
Gerusalemme (70 d.c).
→ “la questione del canone ispirato”
Si affrontano ora la questione del: CANONE – dell' ISPIRAZIONE – e del CANONE ISPIRATO.
DEFINIZIONE DI CANONE:
canone > chanon = canna = asta x misurare → in altri termini dunque indica una sorta di “regola”,
di “norma”.
E proprio xk le Scritture costituiscono la norma della fede della Chiesa, la raccolta dei testi biblici
viene chiamata appunto “canone”.
Per “canone” intendiamo: l'insieme dei libri ritenuti normativi x la fede e la vita della Chiesa.
Alla definizione di Canone biblico si è pervenuti attraverso una serie di vicende k ruotano attorno a
2 dibattiti: quello di Marcione e quello di Lutero, conclusi con il Concilio di Trento.
- IL DIBATTITO DI MARCIONE
Si ritiene ke tutti i libri dell' A.T debbano essere esclusi dal canone biblico, e ke vi si devono
riconoscere solo le lettere di San Paolo e il Vangelo di Luca.
Essendo San Paolo: l'unico ad aver accolto la rivelazione di Dio in Cristo e Luca: colui k ha
raccolto la testimonianza di San Paolo e l'ha messa x iscritto nel suo Vangelo.
Fu adottato il criterio di: apostolicità delle Scritture = i testi x essere considerati canonici dovevano
risalire agli Apostoli.
- LUTERO E IL CONCILIO DI TRENTO
Lutero: polemica kn la Chiesa alla quale contestava il fatto di mettere sullo stesso piano del vangelo
anche le tradizioni umane.
Lutero x “Vangelo” intende il centro del messaggio cristiano (la dottrina cristiana) e non i testi
evangelici direttamente.
X Lutero “canonici” dovevano essere considerati solo quei testi k presentano Cristo secondo la
dottrina della giustificazione.
Lutero esclude: Giudici, Ebrei, Apocalisse dai libri canonici del NT e adotta il canone ebraico
(masoretico) x il AT.
Lutero cercò una riconciliazione kn il Protestantesimo, ma fallì.
Chiesa → Concilio di Trento = definì la sua dottrina: “accoglie e venera tutti i libri sia dell'AT k
del NT essendo Dio autore di entrambi”
Con il termine “accoglie” la Chiesa vuole indicare k: custodisce la soggettività dell'interpretazione
dei testi sacri; il k xò non vuol dire negare la necessità di interpretarli.
Ma chi può autorevolmente interpretare le scritture xk esse debbano diventare norma reale nella vita
dei cristiani?
La Chiesa vuole salvaguardare il valore della “tradizione” alla critica di Lutero (k vuole solo
salvaguardare “la sola scrittura”) affermando k il Vangelo è fonte della normativa k giunge a noi
attraverso la Scrittura e le tradizioni apostoliche trasmesse oralmente→ il Vangelo è stato affidato
ad una comunità di fede.
E solo alla Chiesa compete l'interpretazione delle Sacre scritture.
→ “la questione dell'ISPIRAZIONE”
Per quale ragione dobbiamo considerare i libri della Bibbia autorevoli x la fede e non altri testi?
La questione teologica dell'”ispirazione” qui emerge.
Con questo termine si intende affermare k la Bibbia non + un libro km gli altri xk è “ispirato” da
Dio. (è Parola di Dio).
(il testo conciliare “Dei Verbum”) usa il termine “ispirazione” x indicare l'azione di Dio sugli
scrittori k hanno materialmente composto i libri della Bibbia.
Questo termine vuole indicare k Dio ha scritto insieme agli scrittori umani i testi della Bibbia.
L'uomo ha messo al servizio di Dio tutte le sue capacità artistiche e letterarie, le sue competenze, la
sua cultura, il suo stile.
Per questo motivo molti libri della Bibbia portano il nome dello scrittore umano k li ha composti
insieme a Dio. Ecco xk i libri della Bibbia hanno diversità fra loro: sono composti da autori diversi;
xk diversi sono gli autori kn cui Dio ha collaborato.
IV CAPITOLO
COME VERIFICARE L'AUTENTICITA' DEL NUOVO TESTAMENTO
Nella “Rivelazione” il cristianesimo vede non una semplice comunicazione ma l'auto-
manifestazione di Dio agli uomini. (rivela la realtà di Dio e in essa rivela la realtà dell'uomo)
La fede della Chiesa si fonda sulla base della “testimonianza” di coloro k hanno conosciuto
direttamente Gesù Cristo.
Il NT insieme ai 4 Vangeli dispongono la testimonianza ufficiale della Chiesa in Gesù Cristo; il loro
scopo è di: servire all'annuncio della fede.
Possiamo attraverso questi, verificare la: bontà, autenticità e l'annuncio cristiano su Gesù.
→ Le “Questiones” medieva