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La verità della Scrittura
Non è raro incontrare nella Bibbia affermazioni scientifiche errate, divergenze, come si può allora dire che la Bibbia è parola di Dio e dunque verità. La Bibbia, non pretende possedere ogni verità, le sue affermazioni non sono necessariamente vere sotto ogni aspetto, ciò che interessa è la verità salvifica. Attraverso 3 affermazioni è possibile risolvere tale questione:
- Che alla Bibbia interessa la verità salvifica e non quella scientifica
- L'importanza dei racconti biblici e la loro verità: il principale oggetto dei racconti biblici è la salvezza
- La verità della Bibbia va ricercata non nei singoli passi ma nell'insieme degli stessi: la Bibbia è un discorso unico e la verità scaturisce dal discorso intero
La canonicità della Scrittura
La Bibbia è una biblioteca conclusa, per gli ebrei come per i cristiani non è
possibile introdurre libri nuovi netoglierne qualcuno già inserito entrambi sono convinti che questi libri sono canonici cioè ispirati da DioCAPITOLO 3: LA BIBBIA, UN LIBRO DA INTERPRETARE
UNA COSTANTE E UNA VARIABILE
Affianco a un costante sforzo per spiegare la bibbia i metodi e le tecniche variano la convinzione che la bibbia sia parola di Dio è fondamentale costante della chiesa
UN LIBRO UGUALE E DIVERSO
La bibbia, essendo un testo letterario, è simile agli altri testi letterari in quanto scritto da uomini che si sono serviti degli stessi strumenti; diverso in quanto secondo la nostra fede trasmette la parola di Dio
IN DIFESA DELL'ESEGESI SCIENTIFICA
La bibbia è soggetta ad una interpretazione scientifica in quanto applica al testo le leggi del normale discorso, ma è opportuno spendere qualche parola per spiegare l'Esegesi scientifica contro le tendenze che vorrebbero trascurarla.
La fede nell'ispirazione non toglie nulla al carattere
storico ed umano della scrittura poiché Dio ha utilizzato gli agiografi nel pieno rispetto della loro personalità letteraria. 3 DOMANDE Come si presenta il testo nella sua obiettività e cosa dice esattamente? È vero ciò che riferisce? Quale messaggio rivela a me oggi? Mentre nelle prime 2 si studia il testo come un oggetto e ci si pone al di fuori di esso, nella terza ci si pone nel testo stesso. Per alcuni studiosi l'esegesi deve limitarsi a ciò che il testo dice per poi ridirlo nei nostri termini, naturalmente il percorso esegetico si prolunga sino all'attualizzazione del testo. L'ITINERARIO ESEGETICO Consiste nell'andare dal testo al suo ambiente e alla sua origine per poi ritornare al testo. Il primo approccio consiste nel collocare il testo nel suo ambiente storico e religioso, questo ci fa capire che la Bibbia è un libro incarnato nel suo ambiente e nel suo tempo, restando comunque originale. Il secondo approccio si concentrasull'individualità del testo, critica testuale, analisi letteraria e critica storica sono 3 momenti nodali a cui tutti gli esegeti fanno riferimento. Le tecniche delle diverse metodologie sono 4: 1. Occorre fare una lettura che metta in luce: i possibili significati del passo, raccolga interrogativi e problemi, individui il genere letterario e la struttura del discorso. 2. Una seconda lettura si sforza di studiare le tappe della formazione del testo. 3. Si deve ricostruire l'ambiente teologico e pastorale che ha sollecitato la stesura delle pagine che stiamo leggendo. 4. Infine si ritorna al testo nella sua globalità tenendo conto delle tre precedenti operazioni. È la lettura conclusiva, sintetica che si sforza di intendere il testo nel suo significato. PER UNA CORRETTA ATTUALIZZAZIONE DELLA SCRITTURA Perché un testo biblico torni attuale è necessario che tra testo e il lettore avvenga un coinvolgimento. Nasce così il problema ermeneutico che sorge quando.si uniscono 3 condizioni: 1. la coscienza della DISTANZA (lingua, cultura, mentalità) TRA IL testo e il lettore 2. si vuole interpretare il testo per cercare una luce che possa rischiarare il nostro presente. 3. si è convinti però che nonostante la distanza tra testo e lettore vi è tra i 2 una continuità QUALE PRECOMPRENSIONE ? Bisogna distinguire tra precomprensione (aperta) e pregiudizio (chiuso) Precomprensione: è il soggetto che si apre a capire l'altro Pregiudizio: è preclusione nei confronti di chi parla L'ermeneutica accoglie la precomprensione e rifiuta il pregiudizio. LA GIUSTA DOMANDA La domanda di fondo è la domanda sull'esistenza, ma si è osservato che l'uomo non è solo alla ricerca di una comprensione sulla sua esistenza, ma è alla ricerca di come agire sulla realtà, di come liberarsi, di come salvarsi. UNA LETTURA SINTETICA E GLOBALE Siccome la bibbia è un discorso unitario, ne consegue.La necessità di una lettura sintetica e globale. Quando leggo una pagina biblica devo tener presente la globalità della storia della salvezza. Bisogna, parlando di globalità, intuire il centro della questione e valutare tutto in base ad esso. Contemporaneità, comunità e prassi. La scrittura è parola viva, parola del Dio vivente che parla a uomini vivi e cerca di dare una risposta ai loro problemi. La contemporaneità alla luce della quale comprendere la Scrittura è la contemporaneità dell'uomo comune, del popolo, alle prese con gli interrogativi che si chiedono il perché dell'uomo e della vita. C'è una profonda identità fra la comunità di Israele e del Nuovo Testamento e la Chiesa. L'attualizzazione è un fatto selettivo; dall'insieme della Parola può essere giusto sottolineare questo o quell'aspetto. Il testo si apre non su un solo significato ma su un fascio di.significati. DALL'INTERPRETAZIONE ALL'ATTUAZIONE Nel nostro itinerario manca un ultimo passo da compiere: dalla Parola (colta nel suo significato attuale) alla sua attuazione nel concreto delle situazioni. Affinché questo passaggio possa compiersi è necessaria un'analisi della situazione in cui si vuole operare, analisi che deve essere seria e corretta. Dall'impatto tra la lettura della Parola e l'analisi della situazione scaturisce la decisione che richiede disponibilità, libertà interiore, coraggio e intuizione. Quando si legge la bibbia occorre pazienza, occorre prima di arrivare alle conclusioni pratiche passare attraverso una profonda rigenerazione quindi la bibbia è anche un libro di meditazione. ESEGESI E FEDE L'esegesi è una scienza, ma deve essere responsabilmente assunta nella fede. L'esegeta credente si muove tenendo unite le 2 estremità della fune: il rigore e la pazienza del lavoro scientifico, eLa vita di fede. La fede è una luce che illumina il senso della bibbia nella sua globalità.
CAPITOLO 4: LA BIBBIA, UN LIBRO DAI MOLTI VOLTI
La bibbia è un testo di cultura, è un libro che testimonia la cultura di un popolo, i suoi problemi, i suoi usi e costumi. La bibbia è un monumento letterario ed è un libro universale non patrimonio del credente.
BIBBIA, LIBRO DELL'ESISTENZA
È un libro che racconta una profonda esperienza umana, fra la bibbia e l'esistenza umana c'è una sintonia. Il lettore deve avvertire dentro di sé gli interrogativi fondamentali dell'esistenza e non deve lasciarsi distrarre dalle apparenze. La bibbia si interroga sul senso della vita e su come viverla.
BIBBIA, UN LIBRO ALLA RICERCA DI DIO
I presupposti sui quali si regge una lettura religiosa della bibbia sono due: da un lato il trovarsi di fronte a un libro che appartiene al genere "libri religiosi".
Da un lato, il trovarsi di fronte a un libro originale, unico. La bibbia è parola di dio ed è un libro di rivelazione. La bibbia è l'incontro di due momenti: la novità della Parola da Dio scende nel mondo dell'uomo, e la ricerca dell'uomo che si protende verso Dio. Si deve parlare di lettura della bibbia come libro "religioso"; si richiedono quindi tre condizioni: 1) di non cadere nel rischio di una lettura appiattita che perda di vista gli aspetti originali del discorso biblico, 2) che il lettore sia consapevole dell'istanza religiosa che fa parte della struttura più profonda del suo essere uomo, 3) che il lettore sia disposto a un confronto, a una discussione. L'uomo che si accosta alla bibbia in cerca di una risposta alla sua domanda su Dio ha già dentro di sé risposte, schemi, ipotesi.
BIBBIA, LIBRO DELLA CHIESA
La bibbia non è soltanto libro della chiesa ma fa parte dell'umanità.
e rientra nell'esperienza religiosa universale, ma tra la chiesa e la bibbia intercorre un rapporto unico e vitale, la scrittura è l'esperienza del popolo di dio messa per iscritto. La Scrittura è frutto di un particolare impegno dello spirito santo. L'incontro con la bibbia è un'esperienza costruttiva porta a consolidare il proprio rapporto con la comunità ecclesiale.BIBBIA, UN LIBRO DI DOMANDE
Dio interroga l'uomo e l'uomo interroga Dio. Le domande bibliche sono aperte, universali, specchio dei problemi di ogni uomo. Il profeta Isaia ci ricorda che la parola di Dio è solida come una roccia: "l'erba secca, il fiore appassisce, ma la parola di Dio rimane in eterno", è efficace produce sempre ciò che promette anche se per vie impensate. L'amore di Dio non abbandona mai.
BIBBIA UN LIBRO PROBLEMATICO E APERTO
Problematico perché pone al lettore altre domande anziché dare subito
risposte, aperto perché si può osservare da diverse angolature disponibile a più significati. BIBBIA: un libro che racconta La Bibbia insegna narrando, come ha fatto Gesù con le sue parabole. Per interpretare una narrazione bisogna osservare delle regole come ad esempio lo spazio, il tempo, i personaggi, le azioni, le relazioni ecc. La narrazione procede secondo un movimento che passa continuamente dal particolare all'universale, cioè si vuol dire che l'attività di Gesù è universale e ciò che Egli fa in un posto è ciò che intende fare ovunque. BIBBIA: un libro di leggi e di prescrizioni Nel libro del Levitico ci sono molte pagine legislative ma molte di esse sono ormai superate come le norme liturgiche, le regole del puro e dell'impuro ecc. Ma non sono superati i valori che essi vogliono esprimere. Il Dio d'Israele è il Dio della vita, il Dio d'Israele è il Dio.à e l'autenticità.