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I SACRAMENTI DELLA CHIESA

Il concetto di sacramento

Nel Nuovo Testamento non si trova un concetto che designa l’insieme dei riti celebrati dalla

comunità cristiana (battesimo, eucaristia, ecc.). Il termine mysterion, dal quale deriva il nostro

termine sacramento, ha un significato più ampio.

Nel mondo antico il termine mysterion ha tre significati:

- Nell’ambito dei culti misterici indica un rito che attualizza per gli iniziati il destino di una

divinità

- Nella filosofia indica la verità da conoscere al di là della realtà visibile

- Nell’uso profano indica il sonno o il segreto in genere

Negli scritti del Nuovo Testamento mysterion, nella linea della tradizione apocalittica, indica il

piano di Dio per la storia umana: “Quando poi Gesù fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo

interrogarono sulle parabole. Ed egli disse loro: A voi è stato confidato il mistero del regno di

Dio! (Mc 4, 10-11)

Nelle lettere di Paolo l’accento è posto sulla rivelazione del mysterion:

- Era nascosto fin dall’origine del mondo

- Dio l’ha rivelato in Cristo

- Alla chiesa è affidato il compito di proclamare il mistero di Cristo

- Troverà compimento nella gloria finale

“Per questo, io Paolo, il prigioniero di Cristo per voi Gentili... penso che abbiate sentito parlare

del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro beneficio: come per rivelazione mi è

stato fatto conoscere il mistero di cui sopra vi ho scritto brevemente. Dalla lettura di ciò che

ho scritto potete ben capire la mia comprensione del mistero di Cristo. Questo mistero non è

stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai

suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che i Gentili cioè sono chiamati, in Cristo

Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della

promessa per mezzo del vangelo, del quale sono divenuto ministro per il dono della grazia di

Dio a me concessa in virtù dell’efficacia della sua potenza”.

“A me, che sono l’infimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai

Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo, e di far risplendere agli occhi di tutti qual è

l’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell’universo,

perché sia manifestata ora nel cielo, per mezzo della Chiesa, ai Principati e alle Potestà la

multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che ha attuato in Cristo Gesù nostro

Signore” (Ef, 3, 1-11)

Nell’epoca patristica, il termine mysterion continua ad essere utilizzato prevalentemente nel

senso delle lettere di Paolo: è il piano di Dio rivelato in Cristo e proclamato dalla chiesa, fino a

che trovi la sua piena realizzazione

In epoca patristica si comincia anche a usare il termine mysterion in riferimento ai riti

celebrati dalla chiesa. In senso polemico, gli Apologisti sottolineano che i riti cristiani sono

altro dai misteri pagani (ma implicitamente li accostano)

In epoca patristica mysterion rimane un concetto sintetico che indica:

- Il piano di Dio manifestato e realizzato nella storia della salvezza

- I riti nei quali il dono della salvezza diviene presente

- La verità che Dio ha rivelato nella storia della salvezza

Nel passaggio dal greco al latino, il termine mysterion è reso con i due termini misterium e

sacramentum. Entrambi i vocaboli sono utilizzati sia per indicare il disegno divino di salvezza

che i riti liturgici nei quali esso diviene attuale per i fedeli. Il termine sacramentum nella

lingua latina indicava:

- Il giuramento militare di fedeltà

- La cauzione in denaro depositata in un luogo sacro prima di affrontare un processo

Tertulliano assume il termine sacramentum, che indica un impegno sacro, per designare il

battesimo, sottolineando in particolare l’impegno di fedeltà assunto dal battezzato nei

confronti del suo Signore. Gradualmente l’uso del concetto si estenderà anche agli altri riti

sacramentali

Isidoro di Siviglia (ca 630): Si ha sacramento in una celebrazione quando ciò che si compie

viene fatto in modo tale da far comprendere che tale azione significa un'altra realtà da

ricevere santamente. Sono sacramenti il battesimo, la cresima, il corpo e il sangue (del

Signore). Questi sono detti sacramenti perché sotto il velo di entità corporee, la potenza

divina opera segretamente la salvezza propria di ciascun sacramento; di conseguenza essi

sono qualificati come sacramenti proprio in ragione della loro potenza salvifica nascosta o

realtà sacra. Essi sono fruttuosi quando li celebra la chiesa, perché lo Spirito Santo che dimora

in essa produce il loro effetto. Per questa stessa ragione i sacramenti sono celebrati nella

chiesa sia da ministri buoni che cattivi” (Etymologiae VI, 19, 39-42)

Ugo di San Vittore (XII secolo): “Sacramentum est corporale vel materiale elementum foris

sensibiliter propositum ex similitudine repraesentans, et ex institutione significans, et ex

sanctificatione continens aliquam invisibilem et spiritualem gratiam” (PL 176, 317-318).

Pietro Lombardo (XII secolo): “Sacramentum enim proprie dicitur quod ita signum est gratiae

Dei et invisibilis gratiae forma, ut ipsius imaginem gerat et causa existat” (Sent. IV, 1, 4).

La teologia scolastica nel XII secolo giunge a una definizione precisa del concetto di

sacramento, sulla base della quale fissa il numero di sette sacramenti

Concilio di Firenze (1439): “Sette sono i sacramenti della Nuova Legge, cioè: il battesimo, la

confermazione, l’eucaristia, la penitenza, l’estrema unzione, l’ordine e il matrimonio, e

differiscono molto dai sacramenti della Legge Antica. Quelli, infatti non causavano la grazia,

ma prefiguravano soltanto che questa sarebbe stata data per la passione di Cristo. Questi

nostri sacramenti, invece, contengono in sé la grazia e la conferiscono a coloro che li ricevono

degnamente”.

La Riforma protestante mette in questione la dottrina scolastica sui sacramenti e la prassi

liturgica del tempo.

Sulla base di un più ristretto concetto di sacramento (promessa di grazia legata a un segno),

sono riconosciuti come sacramenti solo il battesimo e la cena del Signore

Concilio di Trento (sess. VII, 1547): “Se qualcuno afferma che i sacramenti della Nuova Legge

non sono stati tutti istituiti da Gesù Cristo nostro Signore o che sono più o meno di sette, e

cioè: battesimo, confermazione, eucaristia, penitenza, estrema unzione, ordine e matrimonio,

o afferma che qualcuno di questi non è sacramento in modo vero e proprio, sia anatema”

(can. 1).

L’iniziazione cristiana

Il primo gruppo di sacramenti, che comprende il battesimo, la confermazione e l’eucaristia, è

detto dell’iniziazione cristiana perché abbraccia i sacramenti che introducono alla fede

cristiana e alla chiesa. Nella chiesa antica il battesimo degli adulti era la norma. A questo

passaggio i candidati erano preparati attraverso il catecumenato

- Itinerario di fede per apprendere le verità da credere

- Apprendimento della preghiera e della vita cristiana

- Esperienza della vita all’interno della comunità cristiana

La diffusione generale del battesimo dei bambini determina la scomparsa del catecumenato,

di cui restano tracce solo nella prima parte del rito del battesimo. Nel 1972 il Rito per

l’iniziazione cristiana degli adulti restaura il catecumenato

Il catecumenato prevede 4 tappe e tre passaggi rituali che scandiscono le tappe.

1. Precatecumenato: è il tempo dell’evangelizzazione, in cui si realizza un primo

accostamento a Cristo e alla chiesa e ci si familiarizza con la fede cristiana. Questa fase si

conclude con l’ingresso nel catecumenato: il candidato manifesta la sua volontà di diventare

cristiano e la comunità lo accoglie.

2. Catecumenato: è il tempo della maturazione della fede attraverso l’istruzione e

l’esperienza della vita della comunità; dura tre anni e termina con il rito dell’elezione con cui

la comunità esprime il suo giudizio sull’idoneità del candidato a ricevere il battesimo.

3. Purificazione o illuminazione: è il tempo della preparazione immediata al battesimo e

coincide con la quaresima. Si conclude con la amministrazione del battesimo, della cresima e

con la partecipazione all’eucaristia nella veglia pasquale.

4. Mistagogia: è il tempo in cui si aiutano i nuovi cristiani a comprendere la trasformazione

compiuta in loro dai sacramenti. Coincide con il tempo pasquale

Il battesimo

Qual è l’origine del battesimo cristiano? Possibili modelli nel giudaismo:

- Riti di abluzione e purificazione

- Battesimo dei proseliti

- Battesimo di Giovanni Battista

Il battesimo amministrato da Giovanni Battista come segno di conversione intende raccogliere

il popolo di Dio in vista dell’imminente venuta del regno di Dio. Questa duplice dimensione

ecclesiale ed escatologica si ritrova anche nel battesimo amministrato dalla chiesa delle

origini. Rispetto al Battista, l’elemento caratteristico del battesimo cristiano consiste nel fatto

che è amministrato

- nel nome di Gesù e

- per ricevere il dono dello Spirito

“Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio

e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono con loro perché ricevessero lo

Spirito Santo; non era infatti sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati

nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito

Santo” (Atti 8, 14-17)

Appartenenti a Cristo: “Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di

Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: Io sono di

Paolo, Io invece sono di Apollo, E io di Cefa, E io di Cristo! Cristo è stato forse diviso? Forse

Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati? Ringrazio Dio

di non aver battezzato nessuno di voi, se non Crispo e Gaio, perché nessuno possa dire che

siete stati battezzati nel mio nome. […] Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a

predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce

di Cristo” (1Cor 1, 11-17)

Salvati attraverso l’acqua: “Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono

tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella

nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda

spirituale: bevevano infatti da

Dettagli
A.A. 2012-2013
14 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Benedetta Caiola di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Maiolini Raffaele.