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IL RACCONTO DEI VANGELI

Non ci sono testimoni della risurrezione in sé, ma ci sono testimonianze dell’incontro con il Risorto.

- DA UNA PARTE…“E per i pochi testimoni – proprio perché essi stessi non riuscivano a capacitarsene – era un avvenimento così sconvolgente e reale, così potente

nel manifestarsi davanti a loro che ogni dubbio si dissolveva ed essi, con un coraggio assolutamente nuovo, si presentarono davanti al mondo per testimoniare:

Cristo è veramente risorto”. - Joseph Ratzinger, Gesù di Nazareth, 276

- DALL’ALTRA... Tuttvia nei racconti evangelici della risurrezione non manca mai un accenno al “dubbio” dei discepoli. [Mt 28,17; Lc 24,36-38; Gv 20,24-29].

La Risurrezione è:

 FATTO STORICO E REALE:

<<la risurrezione di Gesù è un evento reale, obiettivo, avvenuto e testimoniato. Non è un simbolo o una semplice speranza [...].>> - Berger, Maggioni, Nitrola,

Oltre la vita. Un mistero di pienezza, 61.

 FATTO UNICO, NUOVO ED ECCEZIONALE: al punto che si è arrivati a “violare il Sabato”, per dare importanza alla domenica.

«Se si considera quale importanza, in base al racconto della creazione e al Decalogo, il Sabato ha nella tradizione biblica, allora è evidente che solo un evento di

un potere sconvolgente poteva provocare la rinuncia al Sabato e la sua sostituzione mediante il primo giorno della settimana».

«Per me, la celebrazione del Giorno del Signore, che fin dall’inizio distingue la comunità cristiana, è una delle prove più forti del fatto che in quel giorno è

successa una cosa straordinaria – la scoperta del sepolcro vuoto e l’incontro con il Signore risorto». - Joseph Ratzinger, Gesù di Nazareth, 288

 APRE AD UN’ALTRA DIMENSIONE, AD UNA NUOVA VITA:

Come è risorto?

«Nelle testimonianze sulla risurrezione, certo, si parla di qualcosa che non rientra nel mondo della nostra esperienza. Si parla di qualcosa di nuovo [...]. Non si

contesta la realtà esistente. Ci viene detto piuttosto: esiste un’ulteriore dimensione rispetto a quelle che finora conosciamo. Ciò sta forse in contrasto con la

scienza? Se Dio esiste, non può egli creare anche una dimensione nuova della realtà umana?» - Joseph Ratzinger, Gesù di Nazareth, 275

Era sempre Gesù, ma viveva un’altra vita, nuova, e per questo i discepoli ai quali è apparso non l’hanno subito riconosciuto. [gli apostoli, i discepoli di

Emmaus…]

HA LASCIATO TRACCE …

 Dal dubbio iniziale alla FEDE DEI DISCEPOLI -> che ha 2000 anni di storia ed è ancora viva.

 la NASCITA DELLA CHIESA -> che ha 2000 anni di storia ed è ancora viva.

Come è nata questa fede? I testi parlano di due segni:

sepolcro vuoto

Il non è la prova della risurrezione, ma è un presupposto necessario. Tutta la realtà è chiamata alla vita: corpo + spirito.

a. Gesù è risorto, ma la sua risurrezione riguarda anche il suo corpo, quello che è stato messo nella tomba?

«Il sepolcro vuoto come tale non può essere una prova della risurrezione. Maria di Magdala, secondo Giovanni, lo trovò vuoto e suppose che

qualcuno avesse portato via il corpo di Gesù (cfr. Gv 20,1-3)».

«Esiste però la domanda inversa: La risurrezione è conciliabile con la permanenza del corpo nel sepolcro? Quale tipo di risurrezione sarebbe

questa?».

«Partendo da una impostazione giusta della domanda, bisogna dire che, se il sepolcro vuoto come tale certamente non può provare la risurrezione,

esso resta però un presupposto necessario per la fede nella risurrezione, dal momento che essa si riferisce proprio al corpo e alla persona nella sua

totalità.» - Ratzinger, Gesù di Nazareth, 283

apparizioni

b. Le . I discepoli non erano dei visionari! Non si tratta di inganni o allucinazioni.

L’iniziativa è sempre di Gesù Risorto. Lui va incontro agli uomini che hanno perso la speranza. [Gv 21,1]

LA CREDIBILITA’ DELL’EVENTO CRISTIANO

<<Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede”. >> - 1Cor 15,14

Credere è un atto ragionevole.

 La coincidenza esistenziale della RIVELAZIONE

 Struttura dialogica dell’uomo e struttura dialogica della rivelazione

La coincidenza esistenziale può essere vista a livello di Parola [-> la modalità] oppure a livello di Messaggio [-> il contenuto]

 

La parola dell’uomo e la Parola di Dio tra l’uomo e Dio si stabilisce un rapporto diretto di profonda amicizia, che nasce da una reciproca ricerca

e conoscenza l’uno dell’altro. Ma c’è di più: Dio non solo dialoga con l’uomo, ma si autocomunica, esprime se stesso.

Solo l’uomo è “capace di Dio” [homo capax Dei], può conoscerlo davvero.

 La testimonianza come struttura antropologica e trinitaria

Proprio perché “struttura dialogica”, l’uomo è anche “testimonianza”. La testimonianza è il modo per accedere alla rivelazione di Dio.

Anche Gesù è testimonianza. Salvaguardia la libertà: non si impone, ma lascia libero.

Dio si fa conoscere ed attrae, allo stesso tempo chiede agli altri uomini di testimoniare.

 Storicità dell’uomo e struttura storica della rivelazione

L’uomo e la rivelazione di Dio sono inseriti nella storia la rivelazione è concreta e si è pienamente verificata in Gesù [“Il Verbo si fece carne”].

La rivelazione:

- è progressiva, è nella storia già dalla Creazione, ma Dio rispetta i tempi dell’uomo e lo educa.

- avviene nel particolare: in un uomo, in un popolo, in un contesto precisi. Eppure è una rivelazione che tende all’universale. Come?

Attraverso la mediazione: la chiamata è di stare con Lui, ma allo stesso tempo di aprirsi agli altri. Stare con Lui spinge naturalmente ad aprirsi agli

altri.

La vita è così: la scoperta di uno, diventa patrimonio di tutti. [es. le scoperte scientifiche].

- La Chiesa deve necessariamente esistere per farsi garante dell’esistenza e della fedeltà del messaggio di Gesù nella storia, distinguendo via via ciò

che è legato al contesto storico e ciò che è universalmente valido.

 rivelazione di Dio

Esperienza dell’uomo e

La RIVELAZIONE

La rivelazione non si impone, ma si fa incontro all’uomo, il quale, con la sua libertà, è attivo nell’accoglierla.

Nella Dei Verbum avviene un passaggio importante: da una comprensione teoretico-istruttiva ad una comprensione comunicativa:

Dio non solo rivela “delle cose da sapere”, ma rivela se stesso. 

La Rivelazione come comunicazione e relazione tra Dio e l’uomo genera una partecipazione: l’uno rende l’altro partecipe di sé.

La Rivelazione avviene attraverso i suoi discepoli, attraverso la formazione di un legame tra gli uomini, Cristo e il Mistero Trinitario:

Dio è unitrino, Comunione, Amore, Relazione nella sua essenza. Dialogo + Testimonianza.

Gesù è Figlio che dà testimonianza del Padre e dello Spirito Santo.

 La storicità dell’evento di Gesù Cristo

Quale storicità?

1) La ‘verifica storica’ – come già la ‘verifica esistenziale’ – è in grado di mostrare che la fede è ragionevole e dono, ma non costringente.

- L’evento cristiano è storico e insieme trascendente: ha una sua ineliminabile originalità!

Gesù storico Cristo nella fede

- e : un Gesù concretamente esistito, dopo la sua Pasqua [crocifisso + risorto], trova nella storia una continuità.

I primi cristiani non solo raccontano la vita di Gesù, ma ne danno già un’interpretazione teologica alla luce della crocifissione e risurrezione, che è

stata la piena rivelazione di chi è Dio. Storicità e trascendenza/interpretazione della sua vita alla luce della risurrezione sono inscindibili.

Tra il Gesù storico e il Cristo annunciato dalla Chiesa c’è una continuità.

Le fonti

2) 1. Le fonti pagane:

a) Plinio il giovane

b) Tacito

c) Svetonio

2. Le fonti giudaiche:

a) Flavio Giuseppe – uno storico romano di origine giudaica

b) Talmud – uno scritto ebraico del V sec che raccogli testi antichi

3. Le fonti cristiane non canoniche gli Apocrifi [da apo-krypto = nascondere -> venivano letti da alcuni di nascosto]

Testi considerati non del tutto attendibili, nati in ambiente cristiano, parlano di Gesù. Non hanno autorità storica.

Gli stessi componenti delle prime comunità cristiane rifiutarono questi testi spesso esagerati, che focalizzavano troppo l’attenzione sui miracoli.

Tuttavia sono utili per cogliere alcuni aspetti del cristianesimo, soprattutto dell’inizio.

Anche solo il fatto stesso che le prime comunità non accettassero l’esagerazione e “l’infedeltà” delle testimonianze, fa comprendere che invece essi

avessero particolare cura e attenzione per l’attendibilità e la storicità dei testi ufficiali.

Unico scopo: raccontare la Verità.

4. Le lettere di Paolo e gli Atti degli Apostoli di Luca

Utili per conoscere l’ambiente delle prime comunità, per capire cosa pensassero i primi cristiani di Gesù ed illuminano su alcuni suoi tratti.

Non aggiungono nulla di nuovo, ma confermano ciò che è scritto nei Vangeli.

Eppure le lettere di Paolo sono più antiche dei Vangeli.

5. I vangeli come si sono formati?

I. testimoni oculari

II. Molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti

III. Da qui si son messi a scrivere

Incipit di Luca:

“Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono

testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di

scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”. - Lc 1,1-4

3) La via della comunità

La comunità merita fiducia nella sua memoria e nella sua interpretazione? Sì.

 Fra la comunità credente post-pasquale e l’esistenza pre-pasquale di Gesù di Nazareth esiste un ponte:

il gruppo dei discepoli, i testimoni oculari!

 La prima comunità è strutturata, molto curata e attaccata alla Tradizione

Obiezione: non è difficile (impossibile?) la fede

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
16 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Edo_MI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Varsalona Agnese.