Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 2
Tema "Kamikaze (come attore sociale)" Pag. 1
1 su 2
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FIGURA DEL KAMIKAZE COME ATTORE SOCIALE

La violenza è una forza sociale e non solo uno strumento di potere. Le "missioni suicida" o "kamikaze" sono compiute da soggetti che agiscono secondo proprie credenze, convinzioni e valori. Troviamo un'analogia tra il nome "kamikaze" e l'azione svolta: la traduzione è "kami"="divinità" dall'etimologia (termine fondamentale nella religione shintoista) e "kaze"="vento". La figura del kamikaze, infatti, emerse durante la Seconda guerra mondiale e viene collegata agli attacchi suicidi dei piloti giapponesi fatti con aerei carichi di esplosivo. Un elemento decisivo per lo sviluppo di questa figura fu la visione shintoista, religiosa che divenne per il Giappone un punto di svolta durante la guerra: il focus infatti era sull'importanza del totale coinvolgimento per il bene della patria.Bene della patria e del proprio Imperatore.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la figura del kamikaze è stata usata maggiormente anche per scopi religiosi e l'artefice della missione suicida acquisiva lo status di "martire".
In particolare, i martiri sono definite persone razionali e consapevoli che, mossi da scopi religiosi-culturali, puntano a colpire l'opinione pubblica dei paesi occidentali piuttosto che i singoli individui. Questo accade perché è nota l'importanza e l'efficacia dei media, i quali alimentano fervore della causa e il "prestigio" del gesto, così da creare consenso intorno all'azione e al posizionamento dell'organizzazione terroristica.
Da un punto di vista psicologico, attraverso la missione, il kamikaze cerca di trascrivere sé stesso nell'azione in un orizzonte trascendente, di "sconfinamento dell'io", indispensabile alla propria definizione di sé come individuo.

Attraverso la sua azione estrema e i quadri di significato e di azione collettivi esterni. Dal punto di vista sociologico, Durkheim propose tre diversi tipi di suicidio. Tra questi, "suicidio altruistico" martire-kamikaze. Esso rappresenta esattamente l'azione svolta dal individuo. Infatti, il Sé dell'individuo, non trovando spazio nella vita collettiva, considera l'organizzazione terroristica come sua vera essenza e come autorità morale, facendola così diventare un punto di riferimento. Partendo dal fatto che l'io necessita del "noi" e del "loro" per formarsi e divenire un Sé morale, viene introdotto il concetto di "Sé esteso". Questo ricerca un senso d'appartenenza di tipo ideologico-religiosa (movente della missione) e di rigenerazione di sé nella comunità d'appartenenza. ("Identità e agire umani hanno sempre un fondamento morale in quanto implicano scelte e valori".

Taylor). Inoltre, Wieviorka affronta il tema per cui un soggetto costituisce sé stesso attraverso la violenza, identificando cinque figure della soggettività, tra cui la più comune è la "soggetto alla deriva". La violenza estrema da noi analizzata è il martirio. In questo caso, la violenza definisce l'identità del soggetto che non trova altre occasioni che lo proteggano dalla desoggettivazione. Accade spesso che il soggetto diventi così un "iper-soggetto" che usa l'azione per dare senso alla sua vita grazie alla certezza di governare la sua esperienza e di vivere conformemente alle proprie scelte. Questo tipo di personalità rispecchia quella di Mohamed Atta: uno dei tre attentatori suicida e leader del gruppo che colpì le Torri Gemelle l'11 settembre 2001. Le ricerche condotte confermano che l'organizzazione terroristica seleziona kamikaze secondo tipici profili: generalmente di età

compresa tra 25/35 anni (anche se sono documentate azioni suicide compiute da ragazzi minorenni) e con uno status

Dettagli
A.A. 2020-2021
2 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher universityemma di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Corradi Consuelo.