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G
EL
Liquidi gelificati per mezzo di opportuni gelificanti:
▪
Gel idrofobi /oleogel/lipogel liquidi oleosi gelificati con sostanze polimeriche, gel di silice, cera
d’api, olio di ricino idrogenato.
▪
Gel idrofili/idrogel acqua che viene gelificata con idrocolloidi quali carbopol, gomme,
carbossimetilcellulosa, idrossietilcellulosa, metilidrossietilcellulosa e metilcellulosa, polimeri acrilici,
alginati, carragenani. A basse % danno liquidi ad alta viscosità (sciroppi), ad alte % danno dei gel.
Nota: un sistema idrofilo gelifica quando le catene si idratano e si stendono; un sistema lipofilo gelifica
quando si crea un reticolo.
Gli idrogel e i lipogel sono delle basi mentre i gel lipofili/idrofili sono forme farmaceutiche.
Gel lipofilo = lipogel + API
Gel idrofilo = idrogel + API
I gel sono utili a livello formulativo soprattutto per ottenere sistemi idrofili. In un gel idrofilo, comunque, si
possono veicolare anche API lipofili utilizzando dei solubilizzanti (per basse % API) o tensioattivi a basso HLB
– emulsionanti (per alte % API).
Nella formulazione di un gel idrofilo ciò che regola il gioco è la carica dell’API: non si deve mai utilizzare un
idrocolloide con carica opposta a quella dell’API, altrimenti si può formare un complesso che precipita. La
cosa migliore sarebbe aggiungere alla formulazione una base neutra come l’idrossietilcellulosa. In
alternativa si può usare la sodio carbossimetilcellulosa, caratterizzata da una carica negativa.
NB: la sodio carbossimetilcellulosa è un polimero lineare, da non confondere con la cellulosa reticolata.
In FU è riportato un unico gel base, utile per ottenere formulazioni idrosolubili. Si ottiene per gelificazione
dell’acqua con la carmellosa sodica = sodio carbossimetilcellulosa. In alternativa può essere utilizzata
l’idrossietilcellulosa.
Componenti nel titolo: 1 componente. Componenti nella preparazione 3 componenti.
Per quanto riguarda i lipogel, il miglior gelificante utilizzabile in galenica è la cera d’api. In alternativa si
possono utilizzare anche miscele di mono- e di- gliceridi, dietilstearato, lanolina, alcoli della lanolina e
colesterolo.
In cosmesi non tutti questi gelificanti vengono utilizzati perché non danno una buona sensorialità; si
preferiscono altre materie prime. In particolare, in ambito cosmetico si preferisce gelificare non a caldo ma
- 77 -
2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
a temperatura ambiente utilizzando il gel di silice; funziona come gelificante a temperatura ambiente
perché presenta una grande quantità di OH superficiali in grado di formare un reticolo.
Per quanto rigurada gli idrogel, in cosmesi si preferisce gelificare utilizzando dei polimeri di sintesi, sostanze
tipicamente usate in cosmesi ma utilizzabili anche in campo galenico. Tra questi troviamo:
▪
Polimeri poliacrilammidici creano gel istantaneamente per contatto e successiva miscelazione.
▪
Polimeri poliacrilici (carbomeri) polimero lineare caratterizzato da svariati gruppi carbossilici. In
quanto carica, la struttura della molecola sensibile è sensibile a variazioni di pH. Quando si usa un
polimero carico, infatti, la viscosità del gel che si ottiene dipende dal pH della formulazione.
Contenuto di gruppi carbossilici compreso tra 56 e 68%. Forma raggomitolata.
- Vengono utilizzati all’1-2%.
- Per ottenere il gel si introduce lentamente una soluzione di base (sodio idrossido e
- trietanolamina) e si mescola senza inglobare aria fino al raggiungimento del massimo di
viscosità a pH 7.
L’introduzione di alcool in quantità superiori al 30% causa un drastico calo della viscosità e
- ppt del polimero.
L’introduzione della glicerina comporta in genere un aumento della viscosità.
-
Non ricordare altro per quanto riguarda i gel. - 78 -
2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
P
ASTE
Masse semisolide per uso cutaneo che contengono una grande quantità di polveri; dal 30 al 60% in peso. In
questo caso, anziché avere un reticolo che contiene al suo interno sostanze disperse, è la polvere a creare il
reticolo e a tenere in sede la fase disperdente. In queste condizioni la fase disperdente liquida o semisolida
finisce per assumere la funzione di legante tra le particelle solide.
Preparazioni semisolide per applicazioni cutanee che contengono, finemente dispersi nella base,
solidi in grandi proporzioni.
Alle paste vengono attribuite fondamentalmente delle funzioni protettive perché formano sulla pelle una
pellicola protettiva. Nel mondo animale ha sempre più anche una funzione terapeutica.
: un prodotto cosmetico solare è una pasta nel quale si trova disperso un fattore protettivo in
grado di riflettere la luce.
Nelle paste:
▪ Polveri comunemente utilizzate sono zinco ossido, talco, caolino, amido e carbonato di calcio.
▪ Accanto alle polveri possono essere introdotti API dispersi o API liquidi solubili/insolubili nella base
(catrame, zolfo, resorcina...).
Attenzione alle percentuali di polvere! Se in una sospensione si aumenta la concentrazione di polveri
disperse al di sopra del 30% la formulazione diventa pasta. Lo stesso avviene se si aumenta la
→
concentrazione di polveri all’interno di un unguento (es. ZnO 10% unguento ZnO 40% pasta).
Possono essere suddivise in due tipologie a seconda della natura del legante:
1) Paste con legante liquido (oleoso o acquoso) ← sono delle vere e proprie sospensioni caratterizzate da
un elevato contenuto di polveri. Le particelle di polvere aderiscono grazie al legante, che funge da
collante. La polvere costituisce una struttura reticolata nelle cui maglie viene trattenuta la fase
disperdente che mantiene i farmaci in omogenea dispersione.
Si preparano come le sospensioni. Come nel caso delle sospensioni, queste paste sono soggette alla
legge di Stokes e quindi a sedimentazione; è bene indicare di agitare il prodotto prima dell’uso.
L’acido borico nelle preparazioni cutanee non può Levigare le polveri in mortaio con glicerina (in modo
superare il 3%. Da evitare in caso di applicazione nei da ottenere una dispersione omogenea) e aggiungere
neonati al di sotto dei due anni di età. l’acqua.
La miscela glicerina + acqua funge da legante (tot:
50%). La glicerina è compatibile con acqua; non verrà
mai usata una sostanza incompatibile con acqua.
2) Paste con legante semisolido (oleoso o acquoso) ← Si tratta sempre di sospensioni ad elevato volume
di fase solida dispersa in una base di consistenza semisolida gelificata di notevole consistenza. Le basi
utilizzate sono le stesse usate per ottenere gli unguenti: vaselina, lanolina, miscela lanolina + vaselina,
lipogel. - 79 -
2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
Si preparano inserendo le polveri gradualmente sulle basi; in genere per quantità limitate si lavora su
piastra. Se si vuole ottenere una pasta idrofila, prima bisogna levigare le polveri in un veicolo idrofilo
(glicerina, acqua o mix glicerina acqua). Levigare l’acido salicilico (struttura aghiforme)
con l’aiuto di un po’ di paraffina liquida.
Incorporare questa sospensione nella vaselina
Incorporare le altre polveri preventivamente
miscelate nell’unguento di vaselina.
La scelta del tipo di eccipiente per pomate è in funzione:
▪ Della patologia
▪ Del tipo di pelle e della zona di applicazione
▪ Del tipo di azione voluta/richiesta dal medico:
Epidermica - vaselina, cera, Non deve avvenire l’assorbimento attraverso la pelle.
siliconi Eccipienti in grado di trattenere l’API in superficie.
Endodermica +- grassi, lanolina L’API deve penetrare nel derma.
Eccipienti affini alla cute che possano favorire
l’assorbimento.
Diadermica + idrosolubili, O/A È necessario ottenere un effetto sistemico.
Eccipienti di natura idrofila o emulsioni. Le emulsioni O/A
sono particolarmente utili perché somigliando ai liposomi
sono in grado di attraversare anche gli strati profondi
della pelle (es. Voltaren).
In base all’eccipiente selezionato va scelta la tecnica di preparazione.
▪ per incorporazione meccanica: a freddo se API/eccipienti si degradano a caldo.
▪ per fusione: a caldo nel caso in cui sia necessario inserire nella formulazione tanto API, impossibile
da introdurre a freddo perché il reticolo non reggerebbe. Viene preferito anche quando un farmaco
è più solubile nella base a caldo che a freddo.
Quando si somministra un gel piuttosto di una crema o un unguento? La scelta della pomata dipende dalla
sede di somministrazione, del tipo di pelle che viene a contatto con la preparazione e dalla patologia. Sul
viso ad esempio è meglio utilizzare una crema o un gel idrofilo, che sono più facili da eliminare rispetto ad
un unguento.
Il prodotto da utilizzare va scelto soprattutto a seconda della tipologia di pelle, misurando sulla cute
l’energia libera di superficie della pelle. Nella pratica si misura la bagnabilità della cute, l’angolo di contatto:
misurandolo si può calcolare la componente polare e quella apolare della cute, in modo da valutare la
maggior necessità di acqua o olio. La formulazione deve compensare le mancanze della cute: la misura
dell’angolo di contatto si fa anche applicando la formulazione sulla pelle, per testare se risulti più idrofila o
lipofila e se quindi è adatta al tipo di pelle su cui viene testata. “La formulazione più bella
non può dare che quello che
ha.”
- 80 -
2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
T ARIFFAZIONE DELLE POMATE
Ciò che cambia rispetto alla tariffazione di emulsioni/sospensioni è la quantità massima preparabile che
comprende il prezzo fisso. Il grosso problema per le pomate sono le operazioni tecnologiche, che possono
essere tante: in laboratorio generalmente si considerano 2 operazioni se la formulazione si fa a freddo; 3 se
viene preparata a caldo.
Come operazione in più solitamente si può avere la setacciatura: le polveri arrivano già macinate ma
tendono a formare agglomerati, grumi. In FU è indicato che se necessario bisogna setacciarle.
: UNGUENTO. Costituito da 4 componenti. “In adatta base” non è componente mentre “base
idrofila/lipofila” conta come 1 componente. “In base idrofila/lipofila conservata” sarebbero 2 componenti.
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2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
: UNGUENTO. Costituito da 5 componenti.
: PASTA. Costituita da 3 componenti. - 82 -
2 | Formulazione galenica Pomate per uso cutaneo
: CREMA. Se ci si ferma a crema idrofila preservata i componenti sono 4. In questo caso però tra
parentesi viene indicata tutta la composizione: le sostanze indicate vanno considerate tutte dei
componenti,