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Tecnologia e legislazione farmaceutica I - pirogeni ed endotossine batteriche Pag. 1
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Pirogeni ed endotossine batteriche

Apirogenicità

Tale requisito è obbligatorio per tutte le preparazioni parenterali, in quanto i pirogeni sono sostanze,

che introdotte in circolo anke in dosi di microgrammi, producono disturbi quali ipertermia (spesso

letale), leucopenia e alterazione dei processi coagulativi del sangue. Tali sostanze sono attive solo

quando si liberano dai batteri, al momento della morte o della riproduzione, e quindi sono da

considerarsi delle endotossine.

Non sono eliminabili attraverso filtrazione sterilizzanti, ma possono essere distrutte tramite

riscaldamento per ore a 121 °C negli autoclavi o per 30 min a 200-250 °C nelle sufe; possono inoltre

essere inattivati da acidi e distrutti dagli antiossidanti.

Saggio dei pirogeni

Consiste nel misurare l’ aumento della temperatura corporea causato nel coniglio dalla iniezione

endovenosa (nella vena marginale dell’ orecchio) di una soluzione sterile della sostanza da esaminare.

Si registra la temperatura prima dell’ iniezione e la temperatura massima dopo 3 ore dall’ iniezione. I

conigli, il cui aumento medio della temperatura è di 1,2 °C sono scartati definitivamente.

Endotossine batteriche

Le endotossine prodotte da batteri gram – sono la causa più frequente di reazioni tossiche attribuite alla

contaminazione di prodotti farmaceutici. Tali endotossine, chimicamente sono dei lipopolisaccaridi.

Benché esista un piccolo numero di pirogeni che hanno una struttura diversa dalle endotossine,

generalmente l’ assenza di endotossine batteriche giustifica anke l’ assenza di pirogeni, purché si sia

accertato l’ assenza di pirogeni diversi dalle endotossine. Quindi se tali requisiti sono rispettati, il saggio

delle endotossine può tranquillamente sostituire quello dei pirogeni effettuato sui conigli.

Saggio delle endotossine batteriche

È usato per rilevare o quantificare, mediante un lisato di amebociti (cellule sanguigne) di limulo (un

granchio), le endotossine provenienti da batteri gram -.

Ci sono 3 tecniche per qst saggio:

1) Gelificazione

2) Tecnica turbidimetrica

3) Tecnica cromagena

Qualità microbiologica delle f.f. e delle sostanze farmaceutiche non sterili

La presenza di alcuni microorganismi in tali preparazioni o sostanze, possono ridurre fino ad annullare

l’ attività terapeutica del prodotto e costituisce un danno potenziale per la salute del paziente. Quindi i

produttori sono tenuti comunque ad assicurare una bassa carica microbica mediante l’ applicazione

delle GMP (norme di buona fabbricazione).

Conservanti

Hanno il compito di preservar le caratteristiche microbiologiche del prodotto per tutto il periodo di

validità. Devono avere delle determinate caratteristiche, ovvero:

1) Devono essere compatibili con il p.a. e con gli additivi impiegati (se così non fosse si assisterebbe

alla precipitazione dei componenti)

2) Devono avere una buona stabilità chimico-fisica, soprattutto in relazione con il pH

3) Devono avere un attività farmacologica nulla o modesta

4) Non devono essere tossici

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Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
1 download
SSD Scienze chimiche CHIM/09 Farmaceutico tecnologico applicativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dariom_89 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia e legislazione farmaceutica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Miro Agnese.