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Essiccamento a letto fluido
Utilizza la tecnologia della fluidizzazione : il solido viene mantenuto in sospensione nell’ aria ,grazie ad
una corrente ascensionale di aria calda, non appena viene raggiunta la velocità minima di
fluidizzazione. Il grande vantaggio di questo metodo, è il rapidissimo essiccamento.
Spray drying
Il sistema consiste nel disperdere una soluzione o sospensione in goccioline piccolissime
(nebulizzazione) che vengono investite da getti di aria calda, provocando una rapida evaporazione del
solvente. Il processo avviene alla temperatura di 150-200 °C, il tempo di essiccamento è dell ordine
delle frazioni di secondo, e possono essere essiccate anche sostanze molto termolabili.
Schema di uno spray-dryer: è costituito da una pompa peristaltica (alimentazione del sistema), un
ugello o dispositivo di nebulizzazione, una turbina ( che gira a 40-50 mila giri al minuto) che più
velocemente gira più piccolo sarà il diametro delle particelle nebulizzate; un contenitore che raccoglie la
polvere liberata dal solvente; un atomizzatore ad augello dove il liquido è sottoposto ad una pressione
di 4-5 atm; un ciclone di abbattimento che serve per separare l aria dalle particelle di polvere.
Essiccamento per conduzione
Apparecchi utilizzati :
1) Essiccatore a cilindi (tamburi) rotanti : utile per sospensioni e masse pastose per cui è impossibile l
utilizzo del letto fluido o della nebulizzazione. Presenta un notevole svantaggio, ovvero la possibilità di
alterazione del materiale da essiccare se qst ultimo risulta essere termolabile.
2) Essiccatori sotto vuoto : possono essere statici e rotanti. Operano ad una pressione di 0.03-0.06 bar
(1 bar = 1.013 atm circa) cui corrisponde una temperatura di ebollizione dell acqua a 25-35 °C, qndi è
ottimo per le sostanze ossidabili e termolabili.
Essiccamento per irraggiamento
Due modalita:
1) Essiccamento a raggi IR : impiego di una lunghezza d onda di 1,2 micron fornita da lampade
infrarosse. Molto utile a livello industriale è il sistema in continuo, in cui il materiale viene posto su un
nastro trasportatore. Non è adatto però per materiali molto bagnati a causa del basso potere penetrate
dei raggi IR.
2) Essiccamento mediante microonde: si impiegano radiazioni di circa 500 MHz. Ottimo in quanto si
riscalda solo l acqua, e il processo di ferma dp la completa evaporazione dell acqua.
Liofilizzazione-Crioessiccamento
Consente di allontanare il solvente da una soluzione o sospensione previamente congelate mediante
sublimazione nel vuoto.
È indicata per materiali iniettabili e prodotti biotecnologici. Si utilizzano temperature molto basse
(scarse possibilità di alterazione dei prodotti termolabili) , non c’è il rischio di ossidazione in quanto il
processo è condotto sotto vuoto; presenza scarsa di umidità e si lavora in ambiente sterile.
Diagramma di stato dell acqua: punto triplo (punto in cui coesistono i 3 stati fisici) con coordinate 4.6
(pressione in mmHg) e 0.0098 (temperatura in gradi centigradi). La zona di liofilizzazione è quella
compresa nella zona con temperatura e pressioni più basse rispetto a quelle sopraindicate
Fasi della liofilizzazione
1) Congelamento
2) Essiccamento primario (sublimazione del ghiaccio)
3) Essiccamento secondario (eliminazione dell acqua non congelabile)
Dopodiche si effettua la rottura del vuoto e lo sbrinamento del condensatore. Il residuo secco lasciato
dalla soluzione è estremamente spugnoso ed occupa lo sts volume della massa iniziale congelata.
Schema di un liofilizzatore
1) Autoclave o camera di liofilizzazione : consiste in un armadio metallico al cui interno sono presenti
dei vassoi riscaldanti o piastre termiche su cui deporre il materiale da liofilizzare gia disposto in appositi
flaconi. Pressione interna : 1 atm
2) Condesatore : serve per la cattura dei vapori. Temperatura interna : 15-20 ° inferiore rispetto a
quella dell autoclave.
3) Pompa da vuoto: ne esistono di due tipi: rotative, ottime per essiccamento primario e secondario.
Pressione esercitata : 0.05 mmHg ; a diffusione, ottime per l essicamento secondario, con pressione
esercitata che va da 0.1 a 0.01 mmHg.
Fase di congelamento
Si riduce la temperatura del prodotto ad un valore inferiore alla temperatura eutettiche ( ovvero del
punto triplo). Durante il congelamento, p.a. ed eccipienti si concentrano a causa della formazione di
cristalli d acqua. Nel congelatore le soluzione e sospensioni sono messe all interno di flaconi o fiale, le
quali sn poste nel congelatore in modo diverso: per esempio, i flaconi che contengono sostanze
incompatibili vengono messi in modo tale da mantenere le due sostanze separate. In altri casi invece,
insieme alle sostanze, nei flaconi possono essere aggiunti i crioprotettori, degli eccipienti utili per quelle
sostanze che danno dei liofilizzati con pessime caratteristiche. Nei congelatori, i due fluidi frigoriferi più
usati sono degli idrocarburi cloro-fluorurati noti con il nome di Freons.
Oltre all utilizzo dei congelatori, si possono utilizzare anche le cosiddette miscele frigorifere come:
ghiaccio e sale 3:1 (T: -20 °C) , alcool- CO2 solida (-70°C) oppure azoto liquido (-196°C).
Fase di essiccamento primario ( il prodotto risultante avrà un umidità residua del 7-5 %)
Si inizia il processo di liofilizzazione vero e proprio, facendo il vuoto nel complesso
autoclave-condensatore e , dopo aver raggiunto una pressione inferiore ad 1 mmHg, si inizia il
progressivo riscaldamento delle piastre su cui poggiano i flaconi contenenti la soluzione congelata.
Fase di essiccamento secondario (il prodotto risultante avrà un umidità residua dell 1/0.5 %)
In qst fase avremo l eliminazione dell acqua congelabile, realizzata con il riscaldamento delle piastre a
30-60 °C.
Rottura del vuoto: si realizza attraverso l immissione di aria nell’ apparecchio.