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Consolidanti e Resine Siliconiche
Il consolidamento è un processo atto a migliorare la resistenza meccanica e ridurre la penetrazione di gas e vapori e migliorare la resistenza meccanica.
Il consolidante si utilizza in caso di forte degrado e va a ripristinare le condizioni della pietra sana, ristabilendo la continuità nel profilo del materiale tra pietra sana e parte degradata.
I consolidanti inorganici hanno maggiore affinita respirana temas con il manlico vapide e ceramiche. Il penetro dipende dalla natura e dal numero di legal che si stabiliscono tra le manne de le fasi pierrepatte; dalla loro elastica fragilità; dalla niglacrtazione tampalà dalla solubilita; dalla solutatura tale porri che duvono essere sviluppate idiomp.
L'utilizzo di consolidanti puo portare dei vantaggi quasi contribuito (temsera nerefl quent) dai prodotti che indecrano fotottativati dei svantaggi dei limitini o contribuire all'abnulosn dei consolidanti nei fischi di intrappare dolci e immobilache il materialo. Bisogna tener conto del fatto che non tutto il consoidanto e reversibiliti.
I consolidanti inorganici si dividono in:
- Idrati a base di Ca(OH)2 e Ca(HCO3)2
- Ba(OH)2
- Alluminati Alcalini
- Silicati Alcalini
Trattamento con Ca(OH)2 e Ca(HCO3)2
Il trattamento a base di idrossido di calcio viene effettuato utilizzando soluzioni acquose (acqua di calce e acqua d'acile).
Le soluzioni acquose di idrossido e carbonato di calcio generano una azione consolidante attraverso le reazioni con la CO2 che portano alla carbonatazione:
Ca(OH)2 + CO2 → CaCO3 + H2O
CaCO3 + H2O + CO2 ⇌ Ca(HCO3)2
Il carbonato così neoformato presenta resistenza di gran lunga inferiore (6 ÷ 15 MPa) rispetto a quelle del carbonato naturale formato attraverso i processi diagenetici (80 ÷ 100 MPa) per via delle differenti condizioni di cristallizzazione.
Per il consolidamento è necessario ripetere le dosi a cicli. Le soluzioni devono essere applicate a contatto col materiale in successiva carbonatazione, viene infatti la superficializzazione che porta alla formazione di un sottile strato sacrificale di carbonato di calcio, causando la mancata adesione alla superficie. La calce neoformata è inoltre sensibile alle piogge e agli attacchi acidi, specie in aree urbane e industriali.
Il trattamento alla calce (Ca(OH)2) è stato ampiamente utilizzato per:
- Rimuovere i depositi di sporco e ritoccare la superficie lapidea
- Consolidare le parti più friabili e decoese mediante applicazione a pennello di latte di calce
RIMUOVERE I DEPOSITI DI SPORCO E RITOCCARE LA SUPERFICIE LAPIDEA viene eseguito un impacco di grassello di calcio non invecchiato, dello spessore di alcuni mm, che viene coperto con fogli di polietilene, al fine di impedire l'essiccazione e la rapida carbonatazione del grassello. Dopo un certo periodo (2 ÷ 3 settimane), si rimuove la poltiglia di calce con l'ausilio di spazzola e spray d'acqua demineralizzata.
CONSOLIDARE le parti più friabili e decoese mediante applicazione a pennello di latte di calce.
Preparazione della soluzione con Ba(OH)2
5-10 g di Bario idrato octaidrato Ba(OH)2 · 8H2O
1 ℓ di acqua deionizzata
Preparazione del supportante
30-35% di polpa di carta Arbocel
65-70% di acqua deionizzata
La miscela non deve subire la carbonatazione in superficie (un rimedio può essere miscelare la soluzione al supportante in un contenitore sotto vuoto)
Sollevamento delle superfici affrescate
Metodo operativo
- Riadesione di parti di affresco ri-scolorate tramite tamponi di spugna naturale previa interposizione di carta giapponese
- Iniezioni di ammonio caseinato e di acqua di calce claptoniana due gvaponi
- Tamponamento con spugne naturali e acqua deionizzata
- Rimozione della carta giapponese (umida)
- Impacco soffice di polpa di carta arbocel e bario idrato
- L'impacco deve stare a contatto per circa due ore senza essiccare (altrimenti potrebbe portare allo strappo della pellicola pittorica)
Eliminazione delle polveri dalle superfici affrescate
Metodo operativo
- Interposizione di due strati di carta giapponese
- Interposizione di uno strato di carta a grammatura pesante (carta cinese)
- Stesura a pennello di bario idrato diretta più volte
- Protezione superficiale con stesura a pennello di seplicite bagnato per evitare la carbonatazione
- Essiccare a contatto 30-40 minuti, poi si rimuovono i fogli di carta ancora umidi
Metodi silossanici
Per realizzare barriere chimiche isolanti contro la skuola.net capillare dell'acqua.
Prodotti
Idrorepellenti di superficie per lapidei naturali e artificiali consolidati.
Silossani o miscele di silossani allati con capacità consolidanti e idrorepellenti.
Emulsioni di lattice stabilizzate con NH3 o gomme siliconiche.
Siliconi vulcanizzabili a temperatura ambiente. La vulcanizzazione si ottiene per addizione di catalizzatori a base di sali metallici, ammine, esteri siliconici il paradiso dello studente messicati con composti organosotannici.
Polisilossani
(Alchili o Arili silossani)
La struttura fondamentale dei polisilossani è rappresentata dalla catena silossanica Si-O-Si. Le proprietà dei silossani sono profondamente influenzate dal silicio.
Alchilsilossani
Il Si impiega due legami con gruppi alchilici (per esempio -CH3), gruppi debolmente polari che conferiscono caratteristiche di idrorepellenza.
Arilsilossani
Il Si impiega due legami con gruppi arilici, che derivano dagli idrocarburi aromatici per sostituzione di un atomo di idrogeno (per esempio C6H5, gruppo fenile che conferisce caratteristiche di irrigidimento alla catena per ingombro sterico).
Silanoli
Il Si impiega uno dei due legami con gruppi alcolici (-OH), il gruppo alcolico tende a condensare con un altro gruppo -OH per formare il legame silossanico. Questi radicalici conferiscono idrofobicità. Il gruppo -OH può diventare un retto di legame tra due catene formando un ponte silossanico.
I gruppi alcolici Si-OH controllano la velocità di idrolisi ed i penetrazione dei protettivi negli Stati Lapidei
Si possono utilizzare i silossani monomeri per migliorare la penetrazione dei prodotti di protezione negli stati lapidei porosa.
(Anche se i monomeri sono più reattivi è maggiore il volatio) Metil-Fenil-Polisilossani:
Sono composti già totalmente polimerizzati utilizzati per consolidare e idrorepellizzare le superfici
Le caratteristiche che dipendono dalla natura della catena e dai tipi di radicali legati al silicio:
- Tipo aromatico → maggiore flessibilità
- Tipo alicilico e/o alfaico → stabilità alla fotodegradazione e idrorepellenza