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Cesare Brandi
Cesare Brandi è stato uno storico dell'arte, critico d'arte e saggista italiano specialista nella teoria del restauro. Si è occupato oltre che di restauro anche di estetica.
- 1906. Nasce a Siena;
- 1928. Si laurea in lettere all'Università di Firenze;
- 1930. Riceve l'incarico della Soprintendenza di Siena di riordinare, catalogare e sistemare la collezione dei dipinti dell'Accademia di Belle Arti;
- 1933. Vince il concorso per Ispettore dell'Amministrazione delle Antichità e Belle Arti e va a lavorare alla Sovrintendenza ai Monumenti di Bologna;
- 1936. Viene nominato Provveditore agli studi di Udine;
- 1938. Ritorna a Roma dove Giulio Carlo Argan gli assegna la realizzazione del Regio Istituto Centrale del Restauro che Brandi dirige fino al 1961;
- 1961. Si dedica all'insegnamento di storia dell'arte prima all'università di Palermo e poi in quella di Roma fino al 1976;
- 1963. Pubblica Teoria del restauro;
- 1988.
Muore a Vignano, presso Siena.Teoria del Restauro. 19631.
Il concetto di restauro
Comunemente per restauro si intende qualsiasi intervento volto a rimettere in efficienza un prodotto dell'attività umana.
Tali prodotti si suddividono in:
- manufatti industriali, per i quali il restauro ha lo scopo di ristabilire la funzionalità del prodotto;
- opere d'arte, il restauro può avvenire solo quando l'opera d'arte viene riconosciuta come tale.
L'opera d'arte si configura come un prodotto dell'attività umana quando la coscienza la riconosce come tale.
L'opera d'arte è composta da una duplice istanza:
- Istanza estetica: dipende dal valore artistico per cui l'opera d'arte è riconosciuta come tale;
- Istanza storica: dipende dal valore storico, ovvero è un prodotto umano realizzato in un tempo e luogo e che si trova in un tempo e luogo.
Questa concezione di opera d'arte porta alla
Definizione di restauro: il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell'opera d'arte, nella sua consistenza fisica e nella sua duplice polarità di estetica e storica, in vista di una sua trasmissione al futuro. Da questa definizione discendono 2 principi:
- Viene restaurata non l'opera d'arte ma la sua materia;
- Il restauro deve mirare al ristabilimento dell'unità potenziale dell'opera d'arte, purché ciò sia possibile senza commettere un falso artistico o un falso storico e senza cancellare ogni traccia del passaggio dell'opera d'arte nel tempo.
Viene restaurata quindi la materia di cui si compone l'opera d'arte e non l'opera d'arte in sé, la consistenza materica ha un ruolo predominante poiché rappresenta la manifestazione dell'immagine, assicurare la sua trasmissione al futuro e ne garantisce la ricezione da parte della coscienza.
1. L'istanza estetica dell'opera d'arte
Per Brandi l'istanza estetica è prevalente poiché la singolarità dell'opera sta nella sua artisticità.
2. La materia dell'opera d'arte
La materia rappresenta il mezzo attraverso cui si manifesta l'opera d'arte. Brandi definisce la materia come "epifania dell'immagine".
Il concetto di materia si sdoppia in:
- Aspetto
- Struttura
Per Brandi prevale l'aspetto sulla struttura, quando questi 2 aspetti entrano in conflitto nell'intervento di restauro. Ad esempio, se un edificio crolla parzialmente, esso può essere ricostruito, modificando la struttura per evitare ulteriori crolli, purché tale intervento non alteri l'aspetto della materia. Ci sono però dei casi in cui sussiste una bipolarità tra aspetto e struttura.
3. Unità potenziale dell'opera d'arte
L'unità realizzata dall'opera d'arte deve essere concepita come un intero e non come un totale.
ovvero un insieme di più parti. L'unità di cui gode l'opera d'arte è quella che gli viene conferita dall'immagine e quindi è solo ciò che appare. Si può quindi affermare che: - l'opera d'arte gode di un'unità per cui non può considerarsi come composta di parti; - questa unità non può essere equiparata all'unità organico funzionale della realtà esistenziale. Ne consegue che: - l'opera d'arte, non constatando di parti, se fisicamente frantumata, dovrà continuare a esistere potenzialmente come un tutto in ciascuno dei suoi frammenti; - se la forma è indivisibile, ove l'opera d'arte risulti divisa, si dovrà cercare di sviluppare la potenziale unità originaria che ciascuno dei frammenti contiene. Risulta quindi evidente che il tipo di intervento da effettuare per ripristinare l'unità potenziale non possaIl tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html.
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avvenire per analogia e debba limitarsi a svolgere i suggerimenti impliciti nei frammenti stessi o reperibili in testimonianze autentiche. Il tutto nel rispetto dell'istanza estetica e dell'istanza storica per non far cadere l'intervento nella produzione di un falso storico o di un falso estetico.
I principi pratici del restauro quindi sono:
- l'integrazione dovrà essere sempre riconoscibile, senza per questo dover infrangere l'unità che si intende costruire;
- la materia risulterà insostituibile solo laddove assuma la natura di aspetto e non distruttura;
- ogni intervento deve essere reversibile in modo tale da non rendere impossibili,anzi faciliti, gli eventuali interventi futuri.
Resta aperto il problema della lacuna, intesa come interruzione di un tessuto figurativo, che scaturisce dall'esigenza di non realizzare integrazioni di fantasia. Per interpretare il senso della lacuna, Brandi fa riferimento alle analisi della Gestalt-psychologie.
Per contrastare lalacuna va utilizzata la tecnica del rigatino, ovvero dei tratti allineati che attraverso unacromia tentano di ricostruire la lacuna senza creare un falso storico.
4. Il tempo riguardo all'opera d'arte e al restauro
Spazio e tempo costituiscono le condizioni formali di qualsiasi opera d'arte. Per ciascuna opera d'arte il tempo è diviso in 3 momenti:
- Durata: rappresenta il momento della formulazione dell'opera da parte dell'artista;
- Intervallo: rappresenta quel momento che va dalla fine della creazione al momento in cui si attualizza nella nostra coscienza;
- Attimo: è il momento in cui la coscienza riconosce l'opera d'arte.
Il primo momento rappresenta la costruzione dell'opera d'arte da parte dell'artista, il secondo è quello che agisce sull'opera e la modifica nel tempo, nella terza fase l'opera è presente nella storia quindi viene inserita nel processo di
Trasmissione al futuro. È nella terza fase che deve essere inserita l'azione di restauro. Per Brandi la creazione artistica è suddivisa in 2 fasi:
- Costituzione d'oggetto
- Formulazione d'immagine