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RIEPILOGO
Questi studi pongono in evidenza una serie di principi generali riguardanti l’interazione che avviene a simbolica. Fin dall’infanzia, le persone differiscono in base alla capacità fondamentale di modulare il
livello non verbale: livello di attivazione, le variazioni di stato e di utilizzare e usare la stimolazione per organizzare il
1. Nel modello sistemico, l’autoregolazione e la regolazione interattiva sono simultanee, comportamento in forme prevedibili. Specifiche carenze nell’autoregolazione incidono sulla qualità
complementari e idealmente in equilibrio dinamico. Quindi l’individuo può essere descritto solo della regolazione interattiva. Per esempio, i bambini con problemi autoregolatori possono attribuire un
in relazione alla diade; peso eccessivo alle risposte di chi si prende cura di loro. I problemi di autoregolazione quindi
2. Nell’arco di vita, ciascun partner partecipa a un continuo processo di influenza reciproca che si influenzano la qualità del rapporto. Inoltre, specifiche carenze nella regolazione interattiva possono
svolge a livello non verbale e di solito al di fuori della consapevolezza. compromettere il processo di autoregolazione. Per esempio, la regolazione degli affetti, l’angoscia e il
3. Ogni sistema diadico facilita o inibisce la regolazione degli stati interni di entrambi i partner senso di solitudine possono diventare misure difensive isolate, escluse da ogni sostegno esterno. Questa
regolandone l’accesso, la consapevolezza, la valutazione e l’utilizzo in modi caratteristici. visione integrata non intende sostituire le formulazioni dinamiche ma offrire all’analista una prospettiva
4. La corrispondenza transmodale ci consente di stabilire un nesso tra il comportamento che più differenziata della regolazione, delle interazioni e dell’organizzazione dell’esperienza, che vada oltre
vediamo e le nostre propriocezioni, rappresentando sino dalla nascita un’interfaccia la sola interpretazione. Molti concetti psicoanalitici comunemente accettati già coprono in parte l’area
fondamentale tra il Sé e l’altro (Meltzoff); dei processi di autoregolazione e di regolazione interattiva. Per esempio, il principio di regolazione
5. La sola percezione di affetti positivi o negativi nel partner crea uno stato di risonanza emotiva in attesa è stato affrontato nelle discussioni su transfert e controtransfert, ed è implicito nel concetti di
chi li percepisce modificando l’organizzazione del lobo frontale del cervello (Davidson, Fox); holding ambientale (Winnicott) e di background di sicurezza (Sandler). L’autoregolazione e
6. Poiché l’espressione del volto di una persona è associata a uno specifico pattern fisiologico, l’interazione interattiva sono importanti in tutti i tipi di trattamento, ma l’attenzione verso questi
l’osservazione dell’espressione del partner determina uno stato fisiologico simile processi diventa critica quindi dobbiamo stabilire un contatto con pazienti “difficili”, irraggiungibili, dai
nell’osservatore (Ekman); quali provengono segnali che vanno ben oltre il normale scambio verbale. Il trattamento di Karen
7. Nel processo di reciproca influenza, ognuno influenza lo stato di consapevolezza illustra il ruolo degli affetti, degli stati d’animo, del grado di attivazione e dei ritmi nelle interazioni tra
(organizzazione mentale) dell’altro specialmente in stati di corrispondenza prolungati (Tronick, paziente e analista.
Schore);
8. Nel processo interattivo, il comportamento , lo stato di attivazione e la consapevolezza Il caso di Karen
Karen iniziò una psicoterapia psicoanalitica ( con Lachmann) dopo il suo primo tentativo di suicidio.
soggettiva si organizzano simultaneamente (EKman). Quando il suo fidanzato di allora la tradì con un’altra, prese tutte le pillole dall’armadietto dei
medicinali. Come un automa, Karen assisteva alle proprie azione come se guardasse “da un angolo della
Questi processi considerano in modo integrato il comportamento, gli stati di eccitazione fisiologica, la stanza” o “da dietro il vetro della ginestra”. In uno di questi stati di dislocamento o depersonalizzazione,
propriocezione, l’attivazione cerebrale e la consapevolezza soggettiva. Essi indicano i livelli in cui verso la fine del secondo anno di terapia Karen tentò nuovamente il suicidio. Il trattamento di Karen, di
l’autoregolazione e la regolazione interattiva interagiscono soffermandosi sul processo di interazione. tre sedute a settimana, durò complessivamente otto anni. Quando iniziò la terapia aveva 27 anni. Il suo
Possono funzionare a livello verbale o non verbale e comportano implicazioni relativamente alla stato aveva iniziato a peggiorare da quando si era diplomata. Dopo la laurea, venne ammessa a una
sicurezza, efficacia, autostima, grado di definizione del Sé, confini del Sé, intimità, separazione, scuola di recitazione in Inghilterra e vi rimase per un anno. Al ritorno negli Stati Uniti Karen lavorò
ricongiungimento, solitudine in presenza del partner e il riconoscimento reciproco (tematiche dinamiche come attrice. Lamentava gravi disturbi del sonno, prendeva il sonno solo all’alba e di giorno non
del campo psicoanalitico). Riconoscere e padroneggiare questo processo arricchisce la nostra capacità e riusciva neanche a muoversi. Inoltre a volte non ricordava ciò che aveva fatto nelle ore precedenti e si
flessibilità analitica. ritrovava in zone della città senza sapere come ci fosse arrivata. Nei primi incontri aveva difficoltà a
parlare con Lachmann , aveva il terrore di parlare con lui. Credeva che avrebbe provato dei sentimenti
CAPITOLO 3: LA RIORGANIZZAZIONE INTERATTIVA DELL’AUTOREGOLAZIONE spiacevoli, che avrebbe dovuto gestire e regolare da sola. Tale aspettativa faceva supporre che nel suo
Il caso di Karen sviluppo si fosse prodotto uno squilibrio tra autoregolazione e regolazione interattiva. Nonostante la
L’infant research può ampliare le nostre conoscenze sull’azione terapeutica. Tuttavia, più che al costante preoccupazione di Karen per la propria autoregolazione, la capacità autoregolatoria degli affetti
contenuto dinamico o alle ricostruzioni dello sviluppo infantile, siamo interessati ai principi che e del livello di attivazione era gravemente compromessa, come dimostravano i disturbi del sonno, gli
organizzano l’interazione. Presentiamo il caso di Karen per illustrare il modello sistemico, secondo cui stati di debolezza fisica, la perdita del desiderio e gli episodi dissociativi. Che tipo di attività regolatoria
l’autoregolazione e la regolazione interattiva sono simultanee, complementari e in equilibrio dinamico. mostrava Karen nel trattamento? Una bassa tolleranza degli affetti e dei rapporti sociali, bassi livelli di
Il sistema di Karen era invece squilibrato, orientato verso l’autoregolazione. Nel trattamento di Karen è
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attivazione fisiologica, un volto immobile, la tendenza a dissociarsi e sforzi intensi per abbassare la sua significava rinunciare alla sfida nei loro confronti. Nei primi due anni, Karen seguì la terapia “rinchiusa
reattività a ogni stimolo. Le interazioni di Karen erano dominate dal suo ritiro. Lentamente, Karen iniziò nella sua stanza”, isolandosi da se stessa, dal terapeuta e dalla sua famiglia. Non parlava mai delle
a raccontargli le proprie esperienze familiari. Dopo i 5 anni, la notte veniva svegliata dai litigi dei sedute precedenti , mancava agli appuntamenti settimanali o arrivava in ritardo. In questo periodo
genitori: la madre accusava il padre di passare la notte con altre donne, mentre il padre reagiva in modo Karen abortì due volte e la sua depressione si aggravò. Verso la fine del secondo anno, tentò il suicidio
violento. Questi litigi la terrorizzavano, soprattutto dopo che la madre le aveva chiesto con chi avrebbe una seconda volta, prendendo tutto ciò che trovò nell’armadietto dei medicinali. Dopo questo tentativo
voluto vivere se si fossero separati. Karen era nata poco dopo che i genitori si erano diplomati. Madre e di suicidio, Lachmann decide di costruire con lei un rapporto più intenso di fiducia. All’inizio del terzo
padre non le nascosero che il matrimonio e la sua nascita aveva fatto naufragare i loro progetti. Karen anno, decise di telefonare a Karen un paio d’ore prima della seduta, ricordandole l’ora e dicendole che
reagì iniziando a pregare di notte. A 7 anni fece un fioretto: se Dio avesse posto fine ai litigi tra i era impaziente di incontrarla. Nel giro di 3-4 mesi Karen non mancò più a una seduta. Questo dimostrò
genitori le avrebbe “rinunciato a vivere”. Da quel momento iniziarono le tendenze suicide e i disturbi quanto lei subisse la sua influenza. Nelle prime fasi di terapia, inibendo e limitando la sua responsività
del sonno. A 17 anni Karen aveva avuto una profonda relazione di amicizia con Brain, un ricercatore Lachmann aveva rafforzato il senso di efficacia di Karen. Adesso era lei che stava alimentando il suo
universitario, diventato il suo migliore amico e confidente. Quando Brain morì all’improvviso per un senso di efficacia riorganizzando il suo rapporto con lui e la terapia. Tra loro quindi era intervenuta una
tumore al cervello Karen cadde in una profonda depressione, si sentiva senza desideri e trovava la sua complessa regolazione reciproca. Verso la fine del terzo anno, il graduale consolidamento del legame
vita senza scopo. All’inizio del trattamento, lo stato depressivo fi Karen era ancora evidente e oggetto-sé ridusse la depressione e il rischio di suicidio. All’inizio del quarto anno di trattamento, Karen
influenzava l’interazione. Il suo volto era immobile, la voce senza tono, guardava Lachmann nemmeno appariva più vivace e accessibile. Il legame oggetto-sé di relativa fiducia rinforzò la sua capacità
quando le parlava. Gradualmente, cominciò a tollerare meglio gli affetto, riusciva a parlare dei problemi autoregolatoria, rendendola più tollerante degli affetti e dei livelli di eccitazione. Adesso poteva
affettivi spiacevoli e la sua voce acquisiva maggiore espressività. Nei primi due anni di trattamento, accedere con più facilità alla sua esperienza interiore e al suo passato. Nel quinto anno, Karen si
Karen passò dalla descrizione dell’ambiente inanimato, alla descrizione delle relazioni interpersonali e inscrisse a un programma post-laurea, fece un viaggio in Islanda e riuscì a farsi pubblicare alcune sue
all’esplorazione dei suoi stati soggettivi. Il suo livello di disagio oscillava fortemente ma nel complesso poesie. La convinzione di Karen, che facendosi da parte avrebbe evitato molti problemi in famiglia,
riusciva ad accedere alla sua vita interiore e a comprenderla e comunicarla più serenamente, da un punto restava un tema dominante. Del resto questa credenza era continuamente confermata dal comportamento
di vista proattivo e reattivo. Gradualmente, cominciò a non fare più affidamento in modo esclusivo a dei genitori quando li andava a tr