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Soprattutto a livello non verbale, madre e bambino, cosi come analista e
paziente, coordinano continuamente i loro ritmi comportamentali. È questa
l'essenza del comportamento sociale. Ciascun partner possiede i propri ritmi
comportamentali, per es. suono e silenzio, o movimento e arresto; persino i
momenti di "silenzio" verbale o gestuale sono comunicativi. I ritmi
comportamentali dei due partner sono sempre coordinati in qualche modo,
solitamente al di fuori della consapevolezza. Ogni comportamento
dell'individuo modifica continuamente quello dell'altro e viceversa. Siamo
impegnati a monitorare il nostro partner (il modo in cui lo influenziamo e ne
siamo influenzati) e, al tempo stesso a regolare il nostro stato interno.
Autoregolazione e regolazione interattiva sono processi reciproci e
simultanei: l'uno influenza il processo dell'altro. In condizioni ottimali i due
processi sono in equilibrio dinamico e flessibile.
Definizione di regolazione interattiva e di autoregolazione
Il termine autoregolazione denota la capacità dei partner di regolare i rispettivi
stati.
La parola "Stato" è qui utilizzata in generale, in riferimento agli affetti, al livello
di attivazione fisiologica e all'elaborazione psichica simbolica.
Dalla nascita in poi il processo di autoregolazione gestisce:
- il controllo del livello di attivazione
- il mantenimento dello stato di vigilanza
- la capacità di inibire l’espressione comportamentale
- le variazioni nella prontezza a rispondere
-le variazioni nella visibilità dello stato del bambino, indicando per es. quanto
è evidente, dal suo comportamento, che ha fame, ha sonno, vuole avvicinarsi
o allontanarsi rispetto al partner.
La regolazione interattiva si riferisce a qualcosa di "reciproco", "bidirezionale"
e "co-costruito" in modo intercambiabile.
questi termini non implicano mutualità:
- il flusso di comunicazione tra i partner scorre in entrambe le direzioni...
-il comportamento di ogni partner è “contingente”, è influenzato da quello
dell’altro, cioè può essere previsto in base a quello dell’altro.
-Spesso si tende a enfatizzare una direzione dell’influenza bidirezionale
rispetto all’altra.
-Tuttavia l’individuo sente di influenzare il partner e, al tempo stesso di
esserne influenzato.
questi termini non implicano simmetria:
-ogni partner può influenzare l’altro in modi diversi e in gradi diversi.
Non è implicato un modello causale:
-la regolazione è definita dalle probabilità che il comportamento di un partner
sia prevedibile in base a quello dell’altro.
Non è implicata l’idea di un’interazione positiva:
-oltre agli scambi positivi (come il rispecchiamento facciale), anche quelli
negativi (come l’interazione “caccia e fuga”) sono regolati in modo
bidirezionale.
Nell'arco della vita l'autoregolazione è un aspetto fondamentale della capacità
di presentare attenzione ad entrare in rapporto con l'ambiente. Nell'adulto
l'autoregolazione comprende l'accesso, l'articolazione, la valutazione e "l'uso"
degli stati interni. L'autoregolazione è la regolazione interattiva vanno
considerate con uguale attenzione; l'organizzazione dell'individuo è sempre in
dialogo con la diade, giacché influenza la regolazione interattiva, venendone
a sua volta influenzata. Il comportamento è autoregolatorio e comunicativo al
tempo stesso. Variazioni nel modo di influenzare il partner e di esserne
influenzato sono accompagnate da variazioni simultanee
nell'autoregolazione, nel libello di attivazione e nel comportamento.
Nell'adulto l'autoregolazione include le fantasie (inconsce), i sogni a occhi
aperti, l'elaborazione simbolica e le difese. La capacità di rispondere e di
avere rapporti sociali, dipende non solo dall'input proveniente dal partner e
dalle proprie risposte a esso, ma anche dalla regolazione dello stato interno
di entrambi i partecipanti. La regolazione degli affetti, l’angoscia, le tensioni e
il senso di solitudine, possono diventare misure difensive isolate, escluse da
ogni sostegno esterno. Quando si è vulnerabili, può organizzarsi l’aspettativa
di essere abbandonati, che, al posto della fiducia in sé e nelle proprie
capacità, alimenta un senso di avversione, di angoscia o uno stato di
depersonalizzazione protettiva.
I tre principi di salienza
Proponiamo tre principi di “salienza”, tre principi organizzativi fondamentali,
che
stabiliscono quali eventi siano salienti per il bambino e organizzino le sue
aspettative
sull’incontro interattivo:
-il principio di regolazione attesa
-il principio di rottura-riparazione
-il principio dei momenti affettivi intensi
Questi tre principi definiscono in modo più approfondito i processi di
autoregolazione e di regolazione interattiva e consentono di formulare ipotesi
riguardo a come le aspettative sulle interazioni sociali si modellano e
divengono salienti nel primo anno di vita del bambino.
Il principio di regolazione attesa
basato sui modi caratteristici e prevedibili in cui si dispiega l’interazione, è, tra
i tre,
il principio sovraordinato.
Rottura e riparazione
si riferisce a una specifica sequenza “fuoriuscita” dal modello generale.
I momenti affettivi intensi
riflettono singoli eventi che lasciano il segno e resistono nel tempo.
I tre principi offrono una definizione gerarchica dei modelli interattivi,
organizzati temporalmente su tre livelli:
-il modello generale
-una sequenza
-un momento.
Questi tre livelli organizzativi dovrebbero essere considerati serie
concatenate in cui
ciascun livello ingloba il successivo.
Il principio di regolazione attesa
Il principio di regolazione attesa è il più importante principio organizzativo
delle
rappresentazioni. Esso si riferisce ai modi caratteristici e prevedibili in cui si
svolge l’interazione. Esso crea un sistema di norme condivise che regola il
comportamento dei due partner.
In un’interazione efficacemente regolata, il comportamento comunicativo di
ciascun
partner si conforma alle aspettative dell’altro (Tronik, 1980). La percezione,
da parte del bambino, del processo di regolazione, si basa sulla capacità di
osservare e prevedere ciò che si ripete nell’ambiente e sulla capacità di
comprendere che il
comportamento produce conseguenze.
Il neonato è in grado di individuare “contingenze”, cioè relazioni attese tra i
propri comportamenti e le corrispondenti risposte ambientali. Può sviluppare
aspettative su quando accadranno determinati eventi e sulle conseguenze
prodotte dal suo comportamento. La presenza di risposte ambientali
contingenti e prevedibili influenzerà l’attenzione, la memoria, le emozioni e
l’apprendimento del bambino.
Il principio di regolazione attesa comprende tutti i modi caratteristici in cui i
due partner regolano le loro comunicazioni. Ciò vale sia per i modelli positivi,
sia per
quelli negativi, e tanto per l’autoregolazione quanto per la regolazione
interattiva.
La capacità del bambino di rispondere e impegnarsi nel rapporto sociale
dipende
non solo dal tipo di stimolazione proveniente dal caregiver e dalla risposta del
bambino a questi ma anche dalla regolazione, da parte del bambino, del suo
stato di attivazione interno. Per quanto i bambini siano in grado di
organizzare il loro stato interno tale sistema è stabilito con successo solo da
una regolazione interattiva adeguata tra il bambino e il caretaker.
Il principio di rottura-riparazione
Questo principio organizza i modelli di interazione in base alle violazioni delle