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VALUTAZIONE DELL'APOPTOSI

L'apoptosi è la morte cellulare programmata caratterizzata da eventi ben distinti che possono essere studiati. Si distinguono 2 fasi:

- PRECOCE: la cellula diminuisce di dimensione, si stacca dalle limitrofe e si verifica un'alterazione dell'architettura di membrana con esposizione della fosfatidil-Ser.

- TARDIVA: a livello nucleare si ha la condensazione della cromatina e il taglio del DNA in frammenti discreti che raggiungono la membrana plasmatica e fuoriescono dalla cellula mediante evaginazioni (fenomeno di blebbing), che staccandosi dalla cellula formano i cosiddetti corpi apoptotici.

Esistono diversi metodi citofluorimetrici con cui studiare il processo:

- Contenuto DNA: picco pre-G0

- Potenziale mitocondriale (MitoPT): durante l'apoptosi si ha una depolarizzazione del potenziale della membrana esterna mitocondriale con alterazione della permeabilità e rilascio nel citoplasma del CytC. Vengono utilizzati

coloranti che in una cellula vitale silocalizzano sulla membrana mitocondriale come aggregati e fluorescono nel rosso. Nelle cellule apoptotiche invece non riescono ad aggregarsi e come monomeri fluorescono del verde.

Fosfolipidi di membrana (Annexina V): permettono di distinguere la fase precoce e tardiva dell'apoptosi. La Fosfastidil-Ser è un fosfolipide di membrana carico - che nella fase precoce viene esposta dal lato EC della membrana. L'Annexina V si lega, con un metodo Ca2+ dipendente, preferenzialmenete alla Fosfatidil-Ser. Questa valutazione viene spesso associata alla marcatura del DNA con PI o 7-AAD, intercalanti non vitali, per distinguere 3 diverse popolazioni:

  • Annexina V + e 7-AAD o PI + indica cellula in fase tardiva perché l'alterazione della membrana plasmatica è tale da permettere anche l'ingresso dell'intercalante del DNA
  • Annexina V + e 7-AAd o PI - indica cellule che sono in fase precoce
Annexina V – e 7-AAd o PI – indica cellule vitali Si possono trovare anche eventi che sono positivi solo per l'intercalante del DNA che sono frammenti di cellule. Dipende da come sono stati impostati i parametri fisici dell'analisi, se si indica che si vogliono solo cellule questi detriti non si vedranno. 29- Frammentazione del DNA (TUNEL): si usa anche al microscopio confocale. Valuta la rottura del DNA che avviene in fase tardiva. Il concetto è quello di aggiungere nella sospensione cellulare un enzima con attività terminil-transferasica (TdT) che aggiunge all'estremità 3'-OH, dove è avvenuta la rottura, nucleotidi marcati, solitamente con FITCH (dUTP), aggiunti anch'essi alla soluzione. La quantità di fluorescenza sarà direttamente proporzionale alle rotture del DNA. TdT e i dUTP vengono aggiunti alla soluzione con un rapporto 10:1. - Valutazione delle proteine coinvolte come le caspasi: sono enzimi con un

residuo di Cys nel sito attivo che agiscono proteolizzando in sequenze consenso che contengano almeno un Asp. Si dividono in iniziatrici (2, 8, 9 e 10) ed effettrici (3, 6 e 7). Uno dei principali bersagli delle caspasi è ICAD, inibitore specifico di CAD che è un'endonucleasi che andrà a tagliare il DNA. L'analisi può essere fatta mediante un substrato che diventa fluorescente una volta tagliato dalle caspasi, esistono sia substrati generali che specifici; oppure con Abs coniugati a fluorocromi che legano le caspasi nella forma attiva.

STUDIO DELL'ATTIVAZIONE E DELLA PROLIFERAZIONE MEDIANTE TECNICHE CITOFLUORIMETRICHE

L'attivazione cellulare può essere studiata sotto diversi aspetti:

Per quanto riguarda i linfociti T la fase di attivazione è fondamentale e avviene in seguito al riconoscimento dell'Ag a livello di membrana. Durante l'attivazione il linfocita T, in prima battuta, produce IL-2 che è

mediatore dell'espansione clonale e agisce in modo autocrino. La CK induce latrascrizione di geni che portano alla mitosi. Dopo l'attivazione si arriva alla fase effettrice,dipendente dal tipo di Ag e dall'ambiente, che sta alla base della RI specifiche con formazione dellecellule memoria.- Espressione di markers di membrana di attivazione e nel citoplasma in risposta astimolazioni sia ex-vivo che in vitro, in questo caso può essere una stimolazione policlonaleo Ag-specifica. Spesso i marker di membrana si associano a un particolare momentofunzionale della cellula quindi una determinata produzione di CK.Un esempio è l'espressione di CD69 in seguito all'attivazione. L'esperimento è stato condotto inpresenza o assenza (medium) di stimoli Ag con PPD (pool proteico derivato dal micobatterio della30Tubercolosi) o con ESAT-6. A seguito della stimolazione si va a valutare l'espressionecontemporanea di CD69 in membrana,

TNF-α e INF-γ IC. Le cellule vengono trattate con Brefeldina per trattenere le CK IC.- Espressione citoplasmatica di TFs coinvolti nei meccanismi di attivazione. I TFs agiscono al livello del nucleo e le cascate segnalatorie coinvolte sono generalmente fosforilazioni. Vengono infatti usati Abs contro la forma fosforilata, quindi attiva, dei TFs.

Nello specifico si valutano i TFs della famiglia STAT. IL-4 si lega al proprio recettore Tyr-K che si auto-P nella parte IC e va a fosforilare STAT-6 che migra nel nucleo e si lega alla sequenza consenso che si trova a livello del gene della stessa IL-4 sostenendone la produzione. Questa è la classica casata dei Th2.

IL-12 è intercettata dal suo specifico recettore, anch'esso Tyr-K, che attiva STAT-4 il quale migrerà nel nucleo e andrà ad attivare T-bet (TF principe delle Th1) e INF-γ che agisce sui macrofagi i quali rispondono producendo IL-12.

Per esempio, si analizza una popolazione CD4+ riguardo una

CK per capire se questa agisce insenso STAT-4 o STAT-6. La stimolazione viene tenuta per un tempo idoneo a far sì che si sviluppi larisposta. I TFs STAT vengono attivati subito (15-30 min) perché sono trascritti di background esono presenti nel citosol in forma inattiva.Per lo studio delle proteine fosforilate le cellule devono essere fissate e permeabilizzate anche conMeOH che mantiene meglio la fosforilazione.

31- Valutazione del Ca2+ IC come indice di risposta ad uno stimolo, in questo caso attivatorio.La [] IC di Ca2+ aumenta se è in azione uno stimolo che di solito conducono a proliferazionee differenziazione cellulare. Vengono analizzati, di solito, stimoli da parte di chemochineche si legano ai propri recettori associati a proteine G.Questa valutazione permette di effettuare analisi di una singola cellula su campioni numerosi,definire il numero di cellule che sono in grado di rispondere a un determinato stimolo e correlarecon altri parametri fenotipici.

come i markers di membrana, e funzionali, come lo studio del ciclocellulare, e determinare anche l'intensità di risposta confrontando diversi stimoli. Per valutare i livelli di Ca2+ si usano fluorofori che variano la loro intensità di fluorescenza unavolta legati allo ione (Quin-2 o Fluo-4), alcune variano lo spettro di assorbimento (Fura-2: 335 nmse lega il Ca2+ e 363 nm se è libero) oppure lo spettro di emissione (Indo-1: 398 nm se lega il Ca2+e 482 nm se è libero). Esempio: valutare la capacità dei cloni Th1 e Th17 di rispondere alle chemochine CCL20 (il cui R èCCR6) e CCL25 (il cui R è CCR9). Il controllo + è rappresentato dalla Ionomicina, che induceincremento IC di Ca2+ essendo uno ionoforo di questo ione, il controllo – è solo medium. Comefluoroforo viene usato il Fluo-4. Per quanto riguarda i Th1 si vede che non si sviluppa risposta nel caso del medium ma neanchedopo stimolo con CCL20 e CCL25, mentre con

Ionomicina si ha aumento di Ca2+. Questo indica chei Th1 non hanno i recettori specifici per le chemochine in analisi.

Per i Th17 si vede che l'aumento di Ca2+ si ha sia con Ionomicina che con CCL20 e CCL25. Indiceche questi linfociti T esprimono i recettori specifici.

La proliferazione, in citofluorimetria, si studia usando principalmente 2 tecniche:

La proliferazione cellulare, per le cellule dell'immunità, è fondamentale affinché si sviluppi la funzione effettrice.

Prima veniva misurata con altre tecniche quali la conta cellulare al microscopio, che è molto soggetta a variazioni in base all'operatori, e incorporazione di timidina triziata che è un agente radioattivo. Questo secondo metodo è estremamente sensibile perché una volta che le cellule arrivano in fase S la timidina triziata si incorpora nel DNA e quindi permette di avere una frequenza di proliferazione proporzionale alla radiazione. I metodi citofluorimetrici

sono di piùrecente utilizzo.- Incorporazione della Bromodeossiuridina (BrdU): analogo della timidina triziata, vieneaggiunta in coltura e incorporata dalle cellule che sono in fase S.Esistono Abs specifici che riconoscono la BrdU che vengono coniugati a fluorocromo per esserecosì rilevati. È possibile quindi ottenere la frequenza delle cellule che stanno proliferando.Si possono anche studiare altri parametri in parallelo. Un esempio è l’uso della 7-AAD chepermette così di identificare 4 diverse popolazioni:
  • BrdU – (o bassi livelli) e 7-AAD che corrisponde a 2n: fase G0-G1
  • BrdU + e 7-AAD che corrisponde a DNA tra 2n e 4n: fase S
  • BrdU – e 7-AAD che corrisponde a DNA 4n: fase G2-M
  • BrdU – e 7-AAD -: cellule apoptotiche
- Coloranti vitali (CFDA-SE sta per Carbossi-Fluoresceina DiAcetato Succinimidil Estere): èuna molecola che entra spontaneamente nella cellula e a livello citoplasmaticovieneesterificato a CFSE che si lega ai gruppi amminici delle proteine, in maniera stabile, e fluoresce nel verde. Il colorante ha capacità tossiche e una parte di cellule muore dopo colorazione. Permette di fare un'analisi longitudinale perché il contenuto citoplasmatico viene spartito in modo equo dalla cellula madre alle cellule figlie e quindi la fluorescenza del CSFE sarà diluita, nellospecifico dimezzata. Ad ogni generazione il picco di intensità di fluorescenza sarà dimezzato rispetto alla precedente. 33 Si possono associare altri parametri come marker di membrana e marker IC. Per esempio, cellule CD4 stimolate o non con SEB (super-Ag) e con CD3/CD8 che precedentemente sono state colorante con CFDA-SE. Si può anche valutare quali delle cellule stimolate con CD3/CD8 producono IL-2 e in quale []. Si ottengono, da queste analisi, informazioni statistiche a vari livelli: - Frequenza di cellula proliferanti ovvero i picchi di fluorescenza.

più bassi rispetto al controllo rappresentato dalle cellule che non proliferano.- Prolife

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
67 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gii__raffa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche immunologiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Maggi Laura.