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I PRIMI SCAVI
Il XVIII secolo è quello dello scavo di alcuni dei siti più importanti. La città romana di Pompei fu proprioscoperta in questo periodo. Il "primo scavo scientifico" fu però attribuito a Thomas Jefferson che, prima di diventar terzo presidente degli Stati Uniti d'America, scavò un "mound" sepolcrale su un terreno di sua proprietà in Virginia, segnando la fine della fase speculativa. All'epoca si credeva che i "mound" ritrovati nella regione del Mississippi non fossero di origine Indiana, bensì di un misterioso popolo "moundbuilder". Jefferson attraverso il metodo scientifico verificò le ipotesi sul tema scavandone uno suo. I suoi metodi erano abbastanza accurati da permettergli di riconoscere differenti strati e di vedere che le ossa umane erano conservate peggio negli strati inferiori. Da qui dedusse che il "mound" era stato utilizzato come luogo di sepoltura.
aspetti. Questo approccio scientifico portò a una maggiore precisione nello studio e nella datazione dei reperti archeologici. Nel corso del XIX secolo, l'archeologia si sviluppò ulteriormente grazie all'introduzione di nuove tecniche di scavo e di analisi. Gli archeologi iniziarono a utilizzare strumenti come la fotografia e il disegno per documentare i reperti e i siti archeologici. Inoltre, vennero sviluppate nuove metodologie per la datazione dei reperti, come l'utilizzo della stratigrafia e dell'analisi al carbonio-14. L'archeologia moderna si distingue anche per l'approccio multidisciplinare che viene adottato nello studio dei reperti. Gli archeologi collaborano spesso con esperti di altre discipline, come la geologia, la biologia e la chimica, al fine di ottenere una visione più completa e accurata del passato. Oggi, l'archeologia continua a evolversi grazie all'utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, come la scansione laser e l'analisi del DNA. Queste nuove tecniche consentono agli archeologi di fare scoperte sempre più significative e di approfondire la nostra comprensione del passato umano. In conclusione, l'archeologia è una disciplina che ha radici antiche ma che si è sviluppata e trasformata nel corso dei secoli. Grazie all'approccio scientifico e alle nuove tecnologie, gli archeologi sono in grado di ricostruire il passato umano in modo sempre più accurato e dettagliato.aspetti. L'ANTICHITA' DELL'UOMO E IL CONCETTO DI EVOLUZIONE
Uno degli eventi più importanti del XIX secolo fu la dimostrazione dell'antichità dell'uomo, sorpassando quello che era il concetto biblico. Grazie alle scoperte di Charles Darwin e alla sua teoria sull'evoluzione spiegata nell'"origine della specie", si riuscì a spiegare che attraverso la selezione naturale sopravviveva il più "adatto". I caratteri di una specie cambiano in maniera tale da determinare la nascita di una nuova. Con ciò si implicava che la specie umana fosse nata grazie a questo stesso processo.
IL SISTEMA DELLE TRE ETA'
Agli inizi dell'800 il Danese Thomsen propose di suddividere i manufatti preistorici in quelli provenienti da un'età della pietra, del bronzo e del ferro. Questa classificazione fu presto trovata molto utile da tutti i ricercatori europei. L'età della pietra venne poi suddivisa in
Paleolitico e Neolitico. Questa terminologia era però meno indicata per Africa e le Americhe, dove il bronzo e il ferro non ebbero o ebbero datezioni differenti. Il sistema delle tre età stabiliva il principio secondo il quale si potevano ordinare cronologicamente i manufatti preistorici, studiandoli e classificandoli. Anche se oggi superato da metodi moderni, questo metodo rimane una delle suddivisioni cronologiche archeologiche fondamentali.
ETNOGRAFIA E ARCHEOLOGIA
Lo studio delle comunità viventi condotto dagli etnografi in differenti parti del mondo venne considerato un utile punto di partenza per gli archeologi che cercavano di comprendere qualcosa degli stili di vita degli abitanti primitivi dei loro territori. Gli etnologi e gli antropologi stessi crearono schemi per descrivere il progresso umano. Influenzati da Darwin, Tylor e Morgan negli anni 70 dell'800 pubblicarono opere in cui sostenevano che le società si erano evolute da uno stato selvaggio.
Passando per uno stato barbarico, fino ad arrivare alla civiltà. LA SCOPERTA DELLE PRIME CIVILTA'
Le idee alla base dell'archeologia moderna presero forma con le grandi scoperte del XIX secolo. La stele di Rosetta venne scoperta da un soldato francese e fu la chiave per decifrare la scrittura geroglifica egizia. Stephens con i suoi viaggi nello Yucatan rivelò le città in rovina degli antichi Maya.
PIONIERI NORDAMERICANI DEL XIX SECOLO
Nel Nord America l'archeologia fu dominata da due temi: la credenza della razza "Moundbuilder" e la ricerca dell'uomo dei ghiacci, ossia l'idea che anche nelle Americhe i fossili umani e gli strumenti dell'età della pietra sarebbero stati trovati in associazione con animali estinti. Per esempio Ephraim Squier, che contribuì ad alimentare il mito dei Moundbuilder, dopo aver scavato più di 200 mound ed aver dedotto che non potevano essere stati realizzati da
Indiani d'America, secondo lui "riluttanti al lavoro". Haven nel 1856 pubblicò una sintesi, "The archeology of the United States", che sostenne l'idea che gli Indiani d'America fossero collegati alle razze Asiatiche, giungendo inoltre alla conclusione che i mound erano statico costruiti dagli antenati degli Indiani d'America. Powell raccomandò l'istituzione di riserve e iniziò anche la registrazione delle storie orali tribali. Powell assunse l'etnologo statunitense Cyrus Thomas nel 1881, che studiò migliaia di mound e dimostrò che non erano mai esistiti i Moundbuilder. LO SVILUPPO DELLE TECNICHE SUL CAMPO Soltanto alla fine del XIX si cominciò ad adottare una valida metodologia di scavo scientifico. Il generale Rivers agli inizi dell'800 trasferì la sua esperienza militare negli scavi, realizzando piante, sezioni e modelli, registrando la posizione esatta di ogni oggetto. Il suoIl mio obiettivo era quello di recuperare tutti gli oggetti, anche se comuni. I quattro volumi che fece registrare sono considerati il più alto esempio di letteratura archeologica. L'egittologo Petrie si fece notare per l'insistenza nella raccolta e descrizione di tutto ciò che veniva trovato. L'inglese Wheeler portò la tecnica di scavo per quadrati. Lo statunitense Kidder introdusse il Sud-Ovest americano nelle mappe archeologiche. Fu il primo ad utilizzare un'equipe di specialisti che lo aiutasse ad analizzare i manufatti e i resti umani. Delineò un modello di ricerca su scala regionale, diviso in ricognizione, scelta dei criteri per l'ordinamento cronologico, organizzazione dei siti in una sequenza probabile, scavo stratigrafico e ricognizione regionale e datazione particolareggiata.
CLASSIFICAZIONE E CONSOLIDAMENTO
Fino al 1960 ci fu un periodo descritto come "storico-classificatorio", il cui interesse centrale era la cronologia.
E l'istituzione di sistemi cronologici regionali. Gli studiosi delle società preistoriche dell'Europa e del Nord America fornirono contributi importanti. L'antropologo Boas auspicò un'attenzione maggiore alla raccolta e alla classificazione di informazioni sul campo. Furono compilati inventari dei caratteri distintivi di quelle culture. Questo procedimento si collegava con l'approccio "storico-diretto". McKern ideò il "sistematassonomico del Midwest, che metteva in correlazione le sequenze degli Stati centro-occidentali degli Stati Uniti identificando similarità tra le raccolte di manufatti. L'australiano Childe fu l'unico a effettuare confronti di questo tipo tra sequenze in Europa. Questi ultimi due metodi erano progettati per rispondere a domande come: a che periodo risalgono i manufatti? Con che materiali si associano? A chi appartenevano? Childe tentò di spiegare l'origine delle sequenze.
e l'interazione tra le culture, si può comprendere meglio il cambiamento culturale. L'approccio ecologico considera l'ambiente come un fattore determinante nello sviluppo delle società umane. Stewart e Clarke sostenevano che l'agricoltura e l'urbanizzazione fossero risultati di una rivoluzione culturale che aveva avuto origine nel Vicino Oriente. Questa rivoluzione neolitica aveva portato alla trasformazione delle società umane da una economia di caccia e raccolta a una basata sull'agricoltura e all'insediamento in città. L'approccio ecologico considera anche l'interazione tra le culture e l'ambiente naturale. Ad esempio, l'agricoltura richiede una gestione delle risorse naturali come l'acqua e il suolo, e l'urbanizzazione può influenzare l'ecosistema circostante. In conclusione, l'approccio ecologico all'antropologia e all'archeologia permette di comprendere meglio i cambiamenti culturali e le interazioni tra le società umane e l'ambiente naturale.si possano capire molti aspetti della società. Essenziale in questo è il contributo di specialisti (ossa animali, resti vegetali per esempio).LA NASCITA DELLA SCIENZA ARCHEOLOGICA
Dopo la 2 Guerra Mondiale ci fu lo sviluppo di ausili scientifici all'archeologia. Nel 1949 Libby annunciò l'invenzione della datazione con il metodo del radiocarbonio, che diede agli archeologi un metodo di datazione diretta di siti e reperti non datati. Permetteva di arrivare ad una cronologia completamente indipendente per l'antica Europa. La data quindi, non era più uno dei risultati principali della ricerca. Negli ultimi anni il progresso in biologia e chimica ha portato alla nascita di archeologia molecolare e archeogenetica (DNA).
UNA SVOLTA NELL'ARCHEOLOGIA
Gli anni '60 del 900 vide l'insoddisfazione degli archeologi nel metodo di ricerca disciplinare, soprattutto nel modo di spiegare le cose. Questo nasce dal fatto che l'archeologia sapesse solo
dare spiegazioni riguardo migrazioni di popolazioni e supposte "influenze". Willey e Phillips decisero di dare maggior importanza agli aspetti sociali.LA NASCITA DELLA NEW ARCHAEOLOGY
Binford propose un nuovo approccio ai problemi dell'interpretazione archeologica, la New Archaeology. Sosteneva che le potenzialità dell'archeologia erano molto maggiori di quanto non si ritenesse. Le conclusioni, dovevano essere suscettibili di verifica. Cercava di analizzare la cultura come un sistema che poteva essere suddiviso in sottosistemi, attribuendo minor importanza alla tipologia e alla classificazione dei manufatti. Si allontana dall'approccio storico per avvicinarsi a quello delle discipline scientifiche, con terminologie poco familiari al settore. Al giorno d'oggi tutti i ricercatori riconoscono il grande contributo che la New Archaeology ha dato all'archeologia, dato che l'obiettivo principale della materia è quello di spiegare le cose.
oltre che descriverle.
IL DIBATTITO POSTPROCESSUALE DEGLI ANNI 80 E 90 DEL 1900
Negli anni 80 e 90 cominciavano a nascere molti nuovi approcci, definiti postprocessuali. Hodder stabiliva l'impossibilità dell'