Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 89
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 1 Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 89.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecnica delle costruzioni (Rita Greco) teoria ed esercizi Pag. 41
1 su 89
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Progetto e verifica di elementi strutturali in C.A. allo SLU

Gli elementi primari che contraddistinguono le strutture a telaio sono sostanzialmente elementi orizzontali (TRAVI) ed elementi verticali (PIASTRI).

Le travi sono soggette prevalentemente a flessione e taglio ed in alcuni casi a torsione.

I pilastri al contrario sono elementi prevalentemente pressoinflessi, avendo grosse quantitativi di sforzo normale ed azioni flettenti provenienti indotte dalle azioni sismiche.

Gli elementi strutturali in c.a. devono soddisfare le verifiche strutturali sia allo stato limite FL, ovvero avere una capacità di resistenza alle sollecitazioni cui sono chiamati in condizioni ultime e possedere un adeguato comportamento in esercizio ossia durante le regolari funzioni cui lo strutture è chiamato in presenza di azioni variabili ed eccezionali di modesta entità.

Per stato limite si intende la condizione superato la quale l’opera non soddisfa più le esigenze per le quali è stata progettata.

  • Sicurezza nei confronti di stati limiti ultimi (SLU): capacità di evitare collassi, perdite di equilibrio e dissesti gravi totali o parziali, che possono compromettere l’incolumità delle persone ovvero comportare la perdita di beni ovvero provocare gravi danni ambientali e sociali; ovvero mettere fuori servizio l’opera.
  • Sicurezza nei confronti di stati limite di esercizio (SLE): capacità di garantire le prestazioni per le condizioni di servizio.

Il superamento di (SLE) può avere carattere reversibile o irreversibile. Sono generalmente causati da eventi che hanno una maggiore probabilistica di manifestarsi nell’arco delle vita della struttura (fessurazione, deformazioni, eccessive).

Per le strutture in C.A. gli stati limite ultimi sono:

  • SLU per tensioni normali;
  • SLU per taglio;
  • SLU per torsione;
  • SLU per elementi inst.

Stati limite negli C. A.

Comportamento di una trave inflesse

Consideriamo una trave in C.A., armata solo inferiormente, caricata con due carichi concentrati P posti ad uguale distanza dalle mezzerie.

Nella zona centrale agisce esclusivamente il momento flettente costante.

Nelle zone laterali agiscono un momento flettente che decresce linearmente da un valore massimo fino a zero ed un taglio costante.

Dovendo parlare di verifica delle tensioni normali, fissiamo l'attenzione nella zona centrale dove agisce esclusivamente il momento ed indichiamo qual è la risposta della trave all'aumentare del carico P. Tale risposta si può riportare in un diagramma momento-curvatura dove si vede che al crescere della sollecitazione si potranno individuare 3 fasi molto diverse tra loro.

Configurazioni di rottura

Nel metodo di calcolo agli stati limite si individuano le “condizioni limite deformative”, per le quali si verifica la crisi nel calcestruzzo o nell’acciaio.

Infatti, al variare della sollecitazione (sforzo normale o momento flettente), è possibile identificare i cosiddetti “campi di rottura”.

Si giunge ad una condizione critica deformativa della sezione in cui, agli qudratici:

  • La deformazione limite nel calcestruzzo compresso raggiunge il valore ecu 3,5%
  • La deformazione nell’acciaio teso raggiunge il valore limite esd. Essa può assumere il valore 10‰ oppure, per l’acciaio B450C, al valore di 6,75‰.

Quando si ha la crisi della sezione per la sollecitazione contemporanea dello snervamento o del chi è permanent, dell’acciaio eyd siamo in presenza di una particolare rottura detta “rottura bilanciata”.

Quando la crisi avviene a causa del raggiungimento di ecu 3,5‰ (cioè snervamento eys neutralizzazione) e ancora in fase elatica eyd le rotture e FM298.

Questa avviene senza evidenti segni premonitori.

Si ha la rottura duttile quando invece avviene lo snervamento dell’acciaio e cui fa seguito lo schiacciamento del cls.

Queste rotture sono accompagnate da grandi deformazioni dell’acciaio, teso e da evidenti fessurazioni del cls.

In una progettazione corretta bisogna fare sì che la rottura sia di tipo duttile.

Questo perché:

  • Le rotture fragili avvengono improvvisamente senza segni premonitori. Le ampie flessioni improvvise non consentono di poter prevedere immediati provvedimenti di salvaguardia.
  • Nelle strutture ipostatiche il comportamento duttile delle sezioni inflessa consente la modificazione dei momenti flettenti rispetto alla distribuzione statica iniziale.
  • Nelle strutture nel vicinato in zona sismica, la duttilità delle sezioni favorisce la dissipazione dell’energia immessa nella costruzione dal terreno.

Una volta determinata la posizione dell'asse neutro devo determinare il momento resistente Mrd = { Cu · z T2 · z

z, distanza braccio delle coppie C, T, posso ricavarlo facilmente perché conosco la posizione di Cu rispetto al lembo compresso che vale yX = 0,416 x, quindi

z = (d - 0,416 x) = d (1 - 0,416x) x = d (1 - 0,416X)

Per cui:

{ Cu · z = k fykol · x · b · d (1 - 0,416ξ) = k fykol · b d2 ξ (1-0,416ξ)

Mrd =

{ T2 = fykol As · d (1 - 0,416ξ) = fykol · Φ d Φ b · d (1 - 0,416ξ)

= fykol · Φ d2 b (1 - 0,416ξ)

K da confrontare con kcol

ESEMPIO DI PROGETTO LINEARE

Progetto Trave a pressione

Dati: C25/30 ; acciaio B450C ; Msol = 200 kNm ; h1 = 350 mm

j = 50 mm ; d = 300 mm

Incongute: b ; x (ξ) ; ES ; As

  • cBS → fcd: γcc = fck / γc

0,35 · 25 / 1,5 = 14,17 N/mm2

acciaio → fyd = 450 / 1,15 = 391,30 N/mm2

Fisso ξ = 0,232 → quindi Es ≥ Eyd dx →(1) trovo Es

ξ = εc2 / (εc2s)

ξ = εcd / (ξ) → Es = εsd = εcu - 0,0035 / 0,233 = 14,52 %

Cioccolato:

Cs = γc · fcd · x · b

Ts = fyd · As

Z = d (1 - 0,416ξ)

Msol = Msol → trovo b ? e As ?

Da (2) trovo b

  • Msol = 200 · 106
  • K · fcd • ξ b d2 (1 - 0.416 ξ)

320,14 mm

Da (3) trovo As

  • Msol = 200 · 106 / fyd • b • d2 (1 - 0.416 ξ)

0,00683 x 300 x 520 = 18,87 cm2

ESEMPIO DI VERIFICA PER UNA SEZIONE RETTANGOLARE A SEMPLICE ARMATURA

DATI: b=300 mm, h=700 mm, d=650 mm, As=12,57 cm2, cs fck 25

acciaio B450C fyk=450 N/mm2

INCOGNITE:

  • ξ
  • εyd
  • εs

Par εs calcolo fcd:

d = fck / γc = 0,85 * 25 / 1,5 = 14,17 N/mm2

Par (acciaio) calcolo fyd:

d = fyk / γs = 450 / 1,15 = 391,3 N/mm2

Dall’equilibrio: C = T inario ξ

C = k * fcd * x * b = fyd * As

ξ = x / d = fyd * As / k * fcd * b

ricordando β = As / d * b

β = 1257 / 300 * 650 = 0,00644

ξ = 391,3 / 0,85 * 14,17 * 0,00644 = 0,220

Da ξ = εcu / εcu + εs trovo εs

εs = εcu - εcu * ξ = 0,0035 - 0,0035 * 0,01424 = 1,24%

l’acciaio viene in campo duttile εs > εyd

1,24% > 0,13%

CAMPO DUTTILE

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
89 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/09 Tecnica delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher g.tedesco87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica delle costruzioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Bari o del prof Greco Rita.