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CARATTERISTICHE GENERALI DEI SISTEMI DI CONTROLLO

  • Caratteristiche funzionali: la scelta di un componente si fa facendo riferimento ai cataloghi delle case costruttrici. Bisogna quindi valutare grandezze e parametri che qualificano tale comportamento.
  • Campo di escursione ammissibile:

    ossia un range di funzionamento. Si fa per i due lati per (+) verso l'infinito positivo, e (-) fino al valore più negativo che riceverà in serie ad un processo. Si può simulare il funzionamento per vedere l'andamento.

  • Legame tra le grandezze di uscita e di ingresso vengono fornite le caratteristiche statiche (sotto forma grafica) del funzionamento in regime permanente.

    Per avere informazioni sul transitorio, dovrei conoscere il modello matematico equivalente, cioè conoscere la posizione dei poli e zeri, B3, 's', Ea, 1/ω1.

  • Interazione col componente con altri nel sistema complessivo: Bisogna valutare la dipendenza di ingresso e quello di uscita. Posibili errori possono essere:
    • errori di quantizzazione (dovute da curve discontinua o grafici)
    • errori di carico
    • errori di fuori zero
    Per errori e valori dei prodotti vengono forniti:
    • valore tipico
    • valore minimo
    • valore massimo

Dopo aver analizzato tutta la documentazione si valutano altri parametri:

  • sorgenti di alimentazione (elettriche, pneumatiche, idrauliche...)
  • ambiente di funzionamento (temperatura, pressione, umidità, rumore...)
  • fattori generali (costo, affidabilità, manutenzione, reperibilità...)

INTRODUZIONE AI SISTEMI DI CONTROLLO

Controllo in catena chiusa: l'effetto di disturbo (o variazione parametrica) è compensato bene senza misurare le cause (disturbi e variazioni non sono note a priori).

Controllo: insieme delle azioni indirizzate a far rientrare in modo voluto una determinata grandezza.

Controllo automatico: sistema di controllo che sfrutta dispositivi capaci di assumere intervento dell'uomo.

Sistemi di controllo automatico: dispositivi fisici, mediante i quali si realizza l'azione di controllo. Un sistema di controllo è composto da tre elementi interessanti:

Es: Sistema di controllo digitale

Regolatore:

  • Interprete
  • Memorizzazione su buffer
  • Realizzazione dell'azione di controllo
  • Viene in uscita per D/A
  • Campionamento
  • Quantizzazione
  • Codifica

Caratteristiche statistiche ed affidabilità

Le caratteristiche statistiche sono fornite dal costruttore in assenza di dispositivi collegati. Era bisogna calcolare la probabilità di guasto dell'intero sistema.

  • Se i componenti sono in serie la rottura di un sottocomponente implica l'inedia ferri servizi da tutto il sistema.
    • Grado di affidabilità totale Ptot(t) = Π Pi(t)
    • Prob. di guasto totale Qtot(t) = 1- Π (1- qi)
  • Se i componenti sono in parallelo (introduce indifferenza) le parti essenziali del sistema interagiscono doppiale. La rottura di un componente non provoca l'arresto del sistema.
    • Probabilità di guasto totale tot = 1 - Π (1 - qi)
    • Grado di affidabilità totale Ptot = 1 - Π (1 - Pe(i))
  • Esistono anche sistemi di soccorso (introduce ridondanza) duplico (le parti essenziali ma solo uno in servizio le altre vengono tenute successivamente reigrate in caso di guasto della presente)
    • Ts = Σ i Ti

    L’ipotesi è che il servitore deve sempre funzionare

La coppia motrice aumenta aumentando

  • la corrente
  • la lunghezza del conduttore
  • il numero di conduttori

In questo caso dovrei ridurre il diametro dei conduttori, perché siano contenuti nella cavea

Però la potenza elettrica e inversamente proporzionale al quadrato del diametro del conduttore

E' un problema ridurre il diametro dei singoli conduttori e quindi la vena totale o

However compromessi.

La coppia motrice totale è data dalla somma delle coppie motrici

  • Cm = Σ G = Σ Mg r3 l con J = generica conduttore
  • Mg = braccio coppia J = sigma
  • GJ = coppia specifica al conduttore J

Non tutte le coppie danno lo stesso contributo, quello maggiore si ha

sull'asse; a livello delle spazzole ( / 2 a Bj mentre tutte sull'asse del palo

spalle ) la coppia è indipendente dalla proiezione e dalla velocità angolare

Perché la coppia motrice dipende da Bm e

é unicamente calcolato nello statore, e quindi dalla corrente di eccitazione Ie.

Lo statore può essere visto come una spira con un avvolgimento.

RΦ = Nie con R = indutt lance

  • Φ = flusso
  • N = numero di spire
  • S = sezione del circuito magnetico

Però Φ = B's S

Dato R = Nie

Da cui B = NIe

  • Rs

Quindi Cm = Kc Ie con K = costante di coppia

Nel caso di magneti permanenti Cm = Kc Ie, perché B è costante e non dipende da Ie

la costante K dipende da:

  • Num. di conduttori usati per costruire il rotore
  • Lunghezza del conduttore (K aumenta al crescere di l, poiché F ∝ l e l)

Infatti spesso i motori in c.c. hanno

  • diametro ridotto (minore momento d'inerzia)
  • grande lunghezza (maggior coppia motrice)

le potenze sviluppabili con questa geometria sono medio-piccole e non superano 1 kW

Condizione di funzionamento del motore come trasformatore

Se facciamo l'ipotesi di non avere perdite nel motore...

Pa = Va Ia potenza elettrica assorbita nel motore Pm = Gm ⋅ Ω = K ⋅ Ia Ie ⋅ Ω = Tem (essendo Em = K ⋅ Ω) potenza meccanica disponibile sull'asse del motore

Il motore trasforma l'energia elettrica in energia meccanica e non c'è dissipazione di potenza

Pm = Pa ⇒ Tem Va Ia ⇒ Va = Em ⇒ η = 1

Cioè è assurdo perchè Ia = Va - Em = 0 ⇒ Ω ⇒ Im (potenziale di tensione)

Nella realtà ciò non si verifica mai, poichè η = 1 e molta potenza è dissipata per effetto Joule sugli avvolgimenti,

Pd = Ra Ia

Non solo, l'energia dissipata sui circuiti ombreggiati, anche sul circuito di eccitazione non è presente dissipata Pm e grande velocity (perchè Ia = Ie + Ia)...

L'effetto Joule fa sì che il motore sia necessario usare i moti convettivi dell'aria per dissipare calore.

Gm Ia Pm Ra Ia Pa η = , ≤ 1, poichè η = < 1, S ha Em / Va ≅ 1

quindi Ia ≠ 0 sempre.

Queste equazioni descrivono tutto il funzionamento del dispositivo: Le equazioni differenziali diventano equazioni algebriche utilizzando la trasformata di Laplace, con assenza di azioni null-mob (in assenza di sud-dimensioni del campo magnetico)

Ve(S) = (Re + SJe) Ie(S) Va(S) = Em(S) + (Re + SJe) Ie(S) Em(S) = kIe(S) ∗ Ω(S) Cm(S) = kIe(S) ∗ Ie(S) Cm(S) = Co + (Fe + SJe) - Ω(S)

due: Fc = fm + fc Km2 Je = Jm + Jcm2 –fm forza attrito del motore fc forza attrito del carico Jm momento di inerzia del motore Jc carico inerzia del carico

In condizioni di regime permanenti (per S ≫ Ω) si hanno equazioni desiderate, mi interessa calcolare i valori di regime solo per palarti assenti, poichè Va Ee sono costanti, saranno costanti anche il rate,

Cioè: Ie t = Ie ve × de de = de''⊘

Nel circuito di accettatore

Ve ≠ eRe + de ? Ve eRe = Ie Re (poche I è costante)

Ricaviamo dire Te Ve Re

Em ≤ 1 è la condizione di funzionamento del motore come Va trasformatore.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
67 pagine
3 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/04 Automatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mauro.tommasi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologie per l'automazione e la Robotica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Ippoliti Gianluca.