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Percezione visiva
I neonati hanno difficoltà nell'accomodamento visivo (mettere a fuoco secondo le distanze). Non controllano il movimento degli occhi e manca la visione binoculare (compare a 3 mesi e mezzo). Alla nascita l'esplorazione si basa sui contorni e sugli angoli di un volto, trascurando le parti interne. Tra 1-3 mesi aumenta l'acuità visiva (esplorazione dell'interno), si inizierà a scoprire la profondità di oggetti e persone. Verso i 3 mesi il volto dell'estraneo inizia ad essere attentamente osservato e si riconoscerà un volto imbronciato da uno sorridente.
I neonati hanno la percezione cromatica fin dal primo mese di vita e distinguono rosso confrontato con blu e verde. A 3 mesi hanno una visione TRICOMATICA perché differenziano le tre tonalità.
Dai 4-8 mesi, l'acuità si avvicina sempre più a quella adulta ed è in grado di seguire con gli occhi anche un...
oggetto che si muove rapidamente.
SVILUPPO DELL'ATTENZIONE
L'attenzione può essere definita come un processo attivo di un insieme di competenze che l'individuo utilizza per categorizzare le informazioni provenienti dall'ambiente (Taylor).
Per i neonati si può parlare di attenzione selettiva e fissazione. Si può notare che il neonato ha difficoltà a distogliere lo sguardo da uno stimolo da cui è attratto. Questo, secondo alcune ricerche, è dato dal fatto che la coordinazione tra sistema oculomotorio e sistema attentivo è imperfetta e il SNC è immaturo.
Sono state individuate diverse strategie attentive:
- ATTENZIONE SELETTIVA: rispondere a uno stimolo ignorando gli altri.
- ATTENZIONE SIMULTANEA: prestare attenzione contemporaneamente a più stimoli provenienti dall'esterno.
- ATTENZIONE MOMENTANEA: permette di decidere se occorre fornire una risposta; consente di mantenere un contatto costante con l'ambiente.
ignorando le info nonrilevanti.
ATTENZIONE ALTERNATA: spostarla da uno stimolo all'altro
ATTENZIONE SOSTENUTA: mantenere alto il livello di attenzione.
PRUNING: Ad un'iniziale proliferazione neuronale che consente al cervello di avere una capacità massima di risposta all'ambiente segue un rimaneggiamento sinaptico sia in termini di numero che di densità neuronale.