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LA LETTERATURA E LE SFIDE DELL’ETA’ GLOBALE
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1. La svolta transnazionale negli studi letterari. Nuove concezioni della letteratura.
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Il progetto della Wiltliterature di Goethe era eurocentrico, se non germanocentrico. Su
questa base la domanda “Che cosa è la letteratura?” ha una funzione discriminante perché
dalla sua risposta dipende la possibilità di formulare un discorso che è stato accusato di
definire il proprio oggetto di studio in base all’universalizzazione arbitraria di un’idea situata
nello stesso oggetto. La definizione della letteratura dipende anche dal contesto storico-sociale
e riguarda la funzione che i diversi agenti gli attribuiscono nei diversi contesti nazionali e
sovranazionali. Occorre quindi ridiscutere l’autonomia della letteratura: argomento che viene
affrontato da Pascale Casanova. Essa studia il funzionamento dello spazio letterario
internazionale e si chele quali siano i meccanismi che consentono ad uno scrittore di essere
consacrato come autore di rilievo. Presupposto per questa analisi è la distinzione fra
LETTERATURA NELL’ETA’ GLOBALE ! 13
letteratura di ricerca, che prevede un campo letterario come campo autonomo in cui non
prevalga ne lo sguardo interno ne quello esterno, e letteratura di consumo.
Prendergast ha riconosciuto che quello della Casanova è un libro coraggioso, ma che
presenta anche alcune contraddizioni: in particolare la scrittrice continua a considerare Parigi
come la “capitale” della produzione intellettuale, vedendo il tutto da una prospettiva molto
francese; mentre per Prendergast è fondamentale la distinzione fra “capitale” - intesa come
centro politico - e “metropoli” intesa come luogo di scambio costituito da reti. La Parigi del
XX è dunque, secondo Prendergast sia capitale politica che metropoli culturale.
La casanova propone un metodo di studio della letteratura che sia in grado di stabilire
dei legami tra il mondo e la letteratura, senza ridurre l’autonomia di quest’ultima. La
letteratura è uno spazio dotato di proprie leggi e si caratterizza per una doppia temporalità:
inserirà nel tempo storico essa dà vita ad una temporalità propria. Il lavoro della Casanova è
stato accusato di dare attenzione solo alla competizione come chiave di volta nei rapporti tra
gli attori.
Prendergast fa notare che nella nozione di letteratura vengono trascurati ampi settori
della produzione letteraria.
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2. Gli studi letterari tra studi culturali e studi post coloniali
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Gli studi culturali hanno indotto gli studiosi a riconsiderare in nuove forme alcune
questioni fondanti come la relazione tra letteratura di ricerca e letteratura di consumo, il
ruolo della critica letteraria e l’attenzione alla provenienza. Gli studi culturali sono anche stati
accusati di aver perso l’originaria sensibilità etnografica e antropologica trasformandosi in
teoria e perdendosi negli eccessi di decontrazione post moderna. La spinta degli studi
culturali si è estesa in un dibattito globale che ha incrociato anche gli studi post coloniali.
Il problema principale della critica post coloniale è di individuare continuità e fratture
tra il periodo coloniale e quello post coloniale. Questione correlata è quella degli archivi post
coloniali che sono la possibilità di rintracciare la voce dei subalterni all’interno della
narrazione. Il campo degli studi post coloniali ripropone la tensione a più riprese tra il
pensiero europeo e quello euro-statunitense e la necessità di provincializzare l’Europa: passo
indispensabile per attraversare il pensiero europeo e rinnovarlo partendo dai margini. Le
letterature post coloniali sono una forma di attraversamento, poiché riprendono la parola dei
soggetti colonizzati. Le scritture migranti e post coloniali sono luoghi di negoziazione
LETTERATURA NELL’ETA’ GLOBALE ! 14
identitarie degli stati nazionali, che dimostrano come la lingua non sia statica, ma spuria e
contaminata.
Secondo Said la critica letteraria deve fare una doppia operazione_ rileggere le opere
canoniche secondo il metodo del contrappunto e lasciarsi interpellare dalle scritture della
migrazione, verso la formazione di una letteratura transnazionale e transculturale. Per fare
ciò è necessaria una coscienza critica, intesa come consapevolezza delle differenze tra le
diverse situazioni e la consapevolezza che nessun sistema e nessuna teoria esauriscono la
situazione dalla quale emergono.
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3. Spazio e letteratura
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Al prefisso si lega anche il prefisso che segnala la costruzione di nuovi spazi
post geo
prodotti dal capitalismo globale e la necessità di continuare a interrogarsi sulle modalità di
costruzione globale dello spazio. La post modernità ha portato con sè una sorta di spatial turn
che Soja spiega come svolta nella quale lo spazio - tempo post moderno sembra divenire
irriducibile alla razionalità cartografica moderna. Lo spazio post moderno è uno spazio fluido
e diseguale.
Dalla critica letteraria proviene Westphal, comparatista francese, che ha pubblicato
nel 2007. La geochimica dà per acquisita una concezione dinamica dello spazio: lo
Geocritica
spazio non è stabile e fisso, ma è ciò che risulta dall’interazione tra diversi agenti sociali e
dalla relazione tra spazio intimo e spazio pubblico. La letteratura è una delle modalità che
determinano la spazialità. Westphal colloca al centro del suo discorso lo spazio vissuto, con
simboli e immagini. La domanda è “Qual’è la rappresentazione tra realtà e
rappresentazione?” Secondo Westphal esiste una relazione tra realtà e rappresentazione.
McHale sostiene una interpenetrazione tra la realtà e la rappresentazione: la realtà è
trasformata dalle sue rappresentazioni, la realtà imita la finzione come nello spazio reale e
immaginario di cui parla Soja.
Queste acquisizione della critica hanno come riferimento l’opera del sociologo francese
Lefevbre e la definizione di spazio di Foucalt. Lefevbre legge nello spazio urbano la presenza
di un potere che frammenta e che indica nella segregazione il principio ordinatore. Lo spazio
è solcato da divieti, che ne garantiscono l’efficacia repressiva: esiste un nesso tra il sapere
analitico di queste discipline e la costruzione di uno spazio urbano segnato da pratiche di
separazione.
LETTERATURA NELL’ETA’ GLOBALE ! 15
A queste analisi si aggiungono Harvey e Smith. Harvey introduce una distinzione tra
spazio e luogo che punta sull’inscindibile connessione di luogo e tempo; mentre lo spazio
condensa la complessità dei rapporti tra i luoghi. La sfida è quella di individuare zone di
contatto che consentano nuove identità e nuovi spazi trasgressivi.
La geocritica è una proposta interessante perché ribalta la prospettiva tradizionale di
studio dello spazio in letteratura, ponendo al centro non l’opera ma il luogo, inteso come
nodo complesso e dinamico.
De Certeau, storico gesuita, vede lo spazio come racconto di una soggettività che si
appropria dei luoghi trasformandoli come opposizione al potere egemonico. La letteratura è
piena di questi luoghi trasformati.
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4. Esilio, diaspora, migrazione
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L’esilio e la migrazione sono condizioni di privazione, ma al tempo stesso sono apertura
di uno spazio di libertà e luogo di osservazione privilegiato. Il prototipo di questa struttura è
Vico. L’esilio può divenire la base di una pratica intellettuale, che ha come modelli Vico,
Adorno, Foucalt e Gramsci.
L’esilio si avvicina alla diaspora, che ha trovato un utilizzo fecondo in di
Atlantico Nero
Gilroy. Nel libro il termine di diaspora viene impiegato per descrivere fenomeni irriducibili ad
una dimensione nazionale, che si caratterizzano per l’intreccio di legami globali e locali.
racchiude la storia del modo con cui gli schiavi presero possesso dei linguaggi e
Atlantico Nero
rappresenta il trauma della violenza coloniale. Gilroy si richiama al concetto di doppia
coscienza di Du Bois, pensando la tensione tra le pratiche di rivolta e i rapporti di
dominazione che caratterizzano l’espressione artistica, letteraria e musicale. La chiave di tutto
sta nel non separare le forme culturali, ma ne cercare la loro interprenetazione.
un contributo decisivo viene da Glissant che ha elaborato il concetto di creolizzazione.
Inoltre Glissant elabora il concetto di per definire un approccio poetico che come
mondanità
mira la sopravvivenza dei popolo coinvolti nel processo di globalizzazione. Glissant pratica
una scrittura che interrompe le modalità comunicative e gli ordini discorsivi occidentali per
procedere verso la creolizzazione di lingue e culture nella totalità del mondo.
In queste prospettive la letteratura diventa luogo di recupero della memoria di un
passato di subalternità. La letteratura della migrazione assolve alla funzione di immaginare il
futuro contesto interculturale. Ci si richiama ad hanna Arendt e al valore fondativi di
LETTERATURA NELL’ETA’ GLOBALE ! 16
comunità, da lei riconosciuto al racconto orale e scritto: per la Arendt le storie sono il portato
di azioni e discorsi, qualcuno le ha iniziate e questo qualcuno ne è il soggetto, ma non
l’autore. La studiosa Parati, basandosi su questo concetto, allude ad una comunità come
forma di socialità che rifiuta la tradizionale dicotomia tra singolare e universale. Per Agamben
le comunità sono costituite da singolarità che non affermano un’identità ma che co
appartengono senza una condizione di appartenenza.
Il racconto, la narrazione non coincidono con la letteratura. Si pone quindi il problema
di cosa sia la letteratura, intesa come discorso distinto da altre forme narrative. L’unica
risposta persuasiva la da Spivak che attribuisce alla letteratura il privilegio dell’addestramento
alla immaginazione.
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5. La rinascita delle letterature comparate e la loro seconda (o terza) crisi. Morte di una disciplina?
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Gli studi di comparatistica sono entrati in crisi nel Novecento per le polemiche contro
alloro impianto positivistico, per poi rifiorire dopo la Seconda Guerra Mondiale. Negli anni
Cinquata gli Stati Uniti diedero un contributo importante con le università di Yale e
Harward.
A Yale lo studioso Wellek sostiene che la letteratura comprata deve assumere una
prospettiva internazionale divenendo la stessa cosa dello studio della letteratura. Essa non può
quindi usare un singolo metodo. Il modello che Wellek propone è quello di un lavoro critico
su base non nazionale, incentrato sulla tradizione letteraria europea. La divisione fra storici e
critici della