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non si sarebbe mai aspettata. Il dottor Bradshaw riferisce agli altri invitati di un suicidio, e lei

che voleva una festa gioiosa, spensierata, magica, sente che viene compromessa, guastata da

quella notizia. Siamo al punto più intenso, quasi drammatico di tutto il romanzo. Un giovane

aveva messo fine alla sua vita, si era gettato da una finestra, lei, Clarissa, pensa a se stessa, a

cosa avesse gettato della sua vita. Solo uno scellino nella serpentina di Londra. Che

associazione, farebbe pure ridere. E le associazioni di idee, i ricordi,il tempo sono il nucleo

centrale del romanzo. Il giovane suicida, Septimus Warren Smith, sconvolto dalla guerra,

incapace di comunicare con il mondo perché alienato, compie il gesto estremo ponendo fine

alla sua vita per comunicare con il Mondo. Uno sguardo al Passato, al proprio passato, un

ritorno al presente, passato e presente si intrecciano, si avvolgono, il tempo non esiste, tutto è

presente, tutto è passato e noi al centro, del passato, del presente, scorriamo, inesorabilmente,

fluiamo i nostri pensieri scorrono, le nostre tristezze scorrono verso il Nulla eterno. Sì, porre

fine alla propria vita è un gesto eroico. La non comunicazione ci porta alla Comunicazione

estrema, comunichiamo ponendo fine alla nostra fine. Ci lasciamo abbracciare dalla Morte e

abbracciamo il mondo intero, vogliamo trasmettere al mondo il nostro amore comunicando

la nostra morte. Morte e Follia si abbracciano, rimangono le uniche amiche in un mondo

senza comunicazione, indifferente e freddo. Anche Virginia porrà fine alla propria vita

lasciandosi annegare nel fiume Ouse. Solo due alternative nella vita: o suicidio o follia.

Temendo di impazzire, come Septimus, sceglierà di farsi abbracciare dalla Morte.

!

Analisi

!

L’idea del romanzo nasce nel 1922, in origine era un racconto che si sarebbe intitolato La

. Mentre lo scrive pensa di intitolarlo La Woolf è stata

signora Dalloway in Bond Street Le Ore.

malata, come la Signora Dalloway. Nel suo diario annota il ritorno dall’India di Forster, che

nel romanzo è Peter Walsh. Mentre scrive il racconto si sente depressa, perché la signora

Dalloway la inquieta. Il Richard del libro equivale a suo marito Leonard della vita reale:

entrambi si preoccupano delle loro mogli. La morte di una sua temuta rivale, Katherin

Mansfield, nella vita reale riporta all’episodio della festa di Clarissa, dove lei scopre di odiare

e amare allo stesso tempo la signorina Kilman. A Virginia come a Clarissa manca qualcosa.

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La Woolf sente che quando scrive le energie gli vengono meglio ed è felice. Clarissa poggia su

uno sfondo impenetrabile che solo l’immaginazione permette di dargli immagine. La Woolf

scopre che il romanzo che sta scrivendo è uno dei più difficili e cerca un nuovo metodo:

tunnelling process, cioè scava nei personaggi.

!

Il periodo storico è agli inizi del Novecento. Virgina Woolf arriva a Mrs Dalloway da alcuni

racconti narrativi: in uno di questi, che troviamo nella prima parte del romanzo, la vediamo

ferma a fare compere in una strada. La Woolf cerca di costruire una serie di occupazioni che

poi prendono corpo nel romanzo. Il romanzo si intitola Mrs Dalloway, nonostante Clarissa

non sia la sola coscienza narrativa del romanzo: l'intento è quello che a Clarissa ritorni tutto

nel romanzo, alla fine tutto si congiunge in lei.

Oltre a Mrs Dalloway, c'è anche un reduce di guerra che è stato

Septimus,

traumatizzato dagli orrori della guerra e che è sottoposto ad un esaurimento psichico e fisico.

Oltre a questi c'è un ex amante di Mrs Dalloway: questo filo narrativo è subordinato come

estensione agli altri. pensa in continuazione alla sua vita dopo la divisione da

Peter Walsh

Clarissa: questo personaggio è l'antitesi di Clarissa. Se Clarissa è fredda e virginale - in due

punti viene usata la figura della monaca per accostarsi a lei - Peter è l'emblema della

sensualità non frenata.

Clarissa sta organizzando una festa serale, che è il luogo in cui convergeranno tutte le

varie coscienze. A questa festa parteciperà anche figlia di Clarissa. L'antitesi di

Elisabeth,

Elisabeth è Miss Kilman, povera, tedesca e privata del suo lavoro a scuola nel corso della

guerra. Elisabeth è legata a Miss Kilman, che le da ripetizioni private; ma i genitori la

deridono. La signora Kilman si chiede perché dovrebbe vergognarsi della sua situazione

economica e quindi sentirsi inferiore a Mrs Dalloway.

Non siamo ancora, con questo romanzo, a un livello di disgregazione narrativa, in voci

differenti. Il ricorso allo della Woolf si rivela un'esperienza frastornante

stream of counscieness

per la complessità di fili narrativi che il lettore deve ricomporre. Nel montaggio modernista

che usa la Woolf, l'intreccio non ha il ruolo primario, ma sono gli effetti (il come l'intreccio

viene assemblato) che creano il romanzo. Non esiste una ripartizione di capitoli, ma siamo di

fronte ad una narrazione come flusso ordinato dalla narrazione, ma che non è regolato in

capitoli: c'è una successione, legata allo svolgersi della giornata, che è il solo elemento che lega

insieme il tutto. C'è uno spessore della città molto forte che permette di inserire questo testo

MRS DALLOWAY " 3

nella categoria del romanzo urbano. Ad occupare la maggior parte del romanzo è il battere

delle ore, ma anche le emozioni e le impressioni.

Il motivo del rintocco delle ore è scandito dal suono del Big Bang ed agisce come un

collante, che segnala al personaggio il trascorrere delle ore, prima del party serale.

I racconti/bozzetti che stanno alla base del romanzo, sono accompagnati anche da

pagine di diario: questi due elementi ci fanno capire la costruzione del romanzo della Woolf e

anche le modificazione del personaggio di Clarissa. In realtà il parallelismo tra Clarissa e

Septimus, nel diario aveva una somiglianza ancora più accentuata che si sarebbe conclusa con

il suicidio di entrambi. I due mondi vengono a saldarsi con la figura del dottor Bradshore,

invitato al party di Mrs Dalloway, che ritarda alla cena perché il suo paziente Septimus si è

infilzato in una cancellata mentre scappava dal dottore che lo voleva internare. Questa notizia

turba i partecipanti al party: nella soluzione che ci viene dai diari, come conseguenza dello

stress della festa serale, Clarissa muore. In realtà la Woolf lascia le cose più aperte nel

romanzo: continua a vivere alla fine del romanzo; Walsh la guarda e conclude dicendo

"poiché lei era lì". In questo modo la presenza di Clarissa è una specie di faro per il mondo,

una presenza inderogabile per tutti.

Clarissa è qualcosa al di del mondo quotidiano, dal quale resta intatta: entra in contatto

con questo mondo solo con la sua passeggiata quotidiana. La sua figura è affascinante e

controversa, e Virgina Woolf ne prende le distanze. La figura di Clarissa è una figura

ordinatrice che getta protezione sugli altri personaggi. Nel finale è interessante vedere come le

cose si siano trasformate: Sally, amica d'infanzia di Clarissa, emblema del anti conformismo, è

moglie di un imprenditore olandese con cinque figli. Questa linea narrativa, di personaggi

cresciuti che mettono a nudo i propri sentimenti e le prospettive sulla vita, esiste anche nel

cinema e nel teatro di origine britannica.

!

Il titolo originariamente pensato dalla Woolf era "The Hours", le ore che scadiscono,

appunto, la giornata. Nel post modernismo un autore inglese usa il titolo originario di Mrs

Dalloway per raccontare le vicissitudini di New York: i personaggi sono una editor

newyorkese degli anni 80; la Woolf; e una casalinga degli anni 50. Anche qui il romanzo è

parallelo, con diverse voci narranti, come nell'originale Mrs Dalloway, punto di partenza del

romanzo.

!

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Il romanzo si apre con Clarissa che apre la finestra. L’avvio va su diversi fronti: Clarissa

per le strade di Londra, Peter e Clarissa. Clarissa già nel nome riassume l’essenza della

chiarità e della fama, con un chiaro richiamo alle suore clarisse. Septimus Warren Smith è

destinato ad essere martire di guerra già dall’anagramma del suo cognome war smitten.

Clarissa e Septimus non si incontreranno mai nel romanzo, ma aleggiano nello stesso alone

drammatico. Clarrisa è luce e apertura, mentre Septimus è oscurità. Clarissa loda il presenta

perché ama il passato, Septimus detesta il presente e non può proiettarsi nel futuro perché

odia il passato. Il tempo è al centro del romanzo. Clarissa è l’eroe comico, Septimus quello

tragico. In Clarissa la memoria funziona come agente di continuità; in Septimus come agente

disgregativo. Clarissa non scappa alla realtà, nemmeno alla morte di Septimus , di cui si

assume la responsabilità perché si sente responsabile della vita e quindi anche della morte. Lei

ama, sempre al passato, Peter Walsh e lì incontra la sua mancanza, che consiste nel presente:

vive come se fosse nel passato, i tempi verbali sono tutti al passato e non permettono

differenza tra presente e passato. Attraverso la memoria il Tempo viene trasformato in spazio.

Clarissa non assiste al suicidio di Septimus, ma sa ricrearlo nella propria mente. Al

culmine del ricevimento un invitato la informa della morte di un uomo e lei si allontana, dove

non può essere trovata da nessuno: si chiude in se stessa, che simbolicamente è la stanza in

soffitta dove si era rifugiata anche dopo l’incontro con Walsh al mattino. La mattina aveva

affrontato lìincontro con Walsh continuando a cucire: essa cuce insieme l’ora e l’allora.

Inizialmente Clarissa si nasconde, poi riprende a cucire.

Quando sente della morte di Septimus, Clarissa è colta dal panico, si inoltra nella sua

morte e ne fa una propria esperienza: esce da se stessa per collocarsi in Septimus nel suo

viaggio verso la Morte. Clarissa comprende che l’angoscia provata di fronte alla morte è la

stessa che si prova di fronte alla vita e che Septimus ha abbracciato la morte proprio per

conservare la vita. Dunque Septimus è dalla parte di Clarissa. L’anticipazione della morte,

prepara Clarissa all’evento della sua morte e libera la esistenza da ogni schiavitù. Clarissa

torna alla finestra e vede un’anziana signora nella casa di fronte, la osserva. Clarissa è nella

notte e vede nella signora la luce che la invita ad accettare la morte di Spetimus. All’angoscia

si accompagna la gioia. La nuova Clarissa è gioia di fronte all’esercizio della libertà e può

tornare dagli altri. La vita e la morte sono una sfida che Clarissa e Septimus han

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
6 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bischerella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letterature comparate e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Iacoli Giulio.