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Riassunto esame Tecniche e strategie per l'empowerment e la cittadinanza attiva, Prof. Zanetti,  libro consigliato Donne per un altro mondo. Storie di protagoniste femminili in Africa, mondo islamico, Balcani e Caucaso. Asia, America latina e Nazioni Unit Pag. 1 Riassunto esame Tecniche e strategie per l'empowerment e la cittadinanza attiva, Prof. Zanetti,  libro consigliato Donne per un altro mondo. Storie di protagoniste femminili in Africa, mondo islamico, Balcani e Caucaso. Asia, America latina e Nazioni Unit Pag. 2
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INTRODUZIONE

Rosa su nero AFRICA

A differenza di quello che siamo portati a pensare è in che le donne stanno ottenendo sempre più

potere. Infatti, in almeno 12 paesi africani le donne hanno ottenuto riconoscimento negli organi legislativi, nei

governi e in altri organismi istituzionali e, mentre, nei paesi europei le donne occupano solo il 24% (in Italia

meno del 20%), alcuni paesi africani hanno addirittura superato la quota minima. Altrettanto massiccia è la

partecipazione delle donne alla vita pubblica e in posti da sempre monopolio maschile come i ministeri degli

esteri, finanze, difesa, giustizia, ecc…

Inoltre le donne africane si sono affermate in settori indispensabili per la vita della società come associazioni

per lo sviluppo e la promozione della giustizia e dei diritti umani, nei partiti e nelle organizzazioni sindacali, nel

campo delle scienze, dell’arte e della letteratura, nel mondo degli affari, del commercio e dell’imprenditoria.

Il protagonismo delle donne in Africa è in atto già da tempo, ma negli ultimi anni esse hanno approfittato delle

possibilità di carriera offerte dagli organismi e dalle agenzie dell’ONU e dalle ONG internazionali dove le

candidature femminili sono fortemente incoraggiate.

Così, a partire dagli anni ’90, le donne hanno iniziato a far sentire la loro voce e rivendicare il loro posto nella

costruzione del proprio paese.

IL CAMBIAMENTO DI MENTALITA’ NON E’ AVVENUTO SOLO NELLA DONNA, MA IN TUTTA LA SOCIETA’.

Esempi di donne IN AFRICA…

LIBERIA  Dal 2006 ELLEN JOHNSON SIRLEAF è presidente della Liberia, prima

donna capo di stato in tutta l’Africa.

«..per decenni la fuga dei cervelli ha privato l’Africa della fonte della sua

ricchezza, il TALENTO UMANO!»

Tra il talento umano da valorizzare ci sono le DONNE.

MOZAMBICO  Nel 2004 Luisa Diogo è stata nominata capo del governo,

segnando una svolta epocale nella politica mozambicana.

La Diogo sostiene:

« ..per affermarsi socialmente le ragazze devono impegnarsi il doppio dei loro

compagni: leggere di più, studiare di più, fare di più, organizzarsi di più, perché il

testimone che passiamo loro è più pesante, ha più responsabilità…»

NIGERIA  Hauwa Ibrahim è un avvocata e ha deciso di difendere

gratuitamente le cause delle vittime della SHARIA, la legge islamica, adottata da

vari stati del nord della Nigeria a partire dal 1999. Direttrice di una ONG che si

occupa di sviluppo, continua la sua lotta in difesa dei diritti umani.

Hauwa Ibrahim è salita alla ribalta internazionale per aver difeso due donne

nigeriane condannate a morte per lapidazione con l’accusa di adulterio, in base

alle leggi islamiche della Sharia.

« ..non approvo affatto gli eccessi della legge coranica; al contrario, cerco

di farla progredire, facendo in modo che, attraverso la giurisprudenza, si

metta in linea con i diritti dell’uomo… perché povertà e analfabetismo

vanno di pari passo e l’integralismo si nutre di OSCURANTISMO!»

Oggi le sentenze di morte sono ancora pronunciate, ma, almeno per il momento,

non sono eseguite.

NIGERIA 2  fino a pochi anni fa, 8 medicine su 10 smerciate in Nigeria erano taroccate. Dal 2001 la

proporzione è scesa a 2 su 10, grazie alla lotta di Dora Akunyili contro la contraffazione dei medicinali. Ha

salvato la vita a milioni di persone ed è stata definita « una dei 18 eroi del nostro tempo ». La sua lotta continua

senza quartiere, sempre a rischio della vita.

Da quando ha iniziato la caccia alle medicine Dora Akunyili è diventata la donna più amata dai nigeriani, ma

anche la più odiata dai cacciatori di frodo, cioè produttori e smerciatori di cibi, bevande e medicine contraffatte,

che hanno cercato di fermarla in tutti i modi, pallottole comprese.

D. A. per la lotta contro i «mercanti della morte» ha assunto una squadra di ispettori e farmacisti, soprattutto

DONNE, perché quest’ultime a differenza degli uomini sono meno tentate dalla corruzione.

Così, la pirateria farmacologica è scesa al 10% in tutto il paese, ad eccetto di ONITSHA, dove ancora è il 30%

e il settore farmaceutico ha ripreso fiducia.

Purtroppo va ricordato che: combattere tale fenomeno agendo solo sui controlli e repressione, senza vederlo

nella sua interezza non funziona, perché il motivo per cui tanti malati finiscono con il comprare medicine

contraffatte è la mancanza di farmaci di qualità a prezzi accessibili. L’accesso ai farmaci essenziali è un diritto

umano fondamentale nel SUD come nel nord del mondo. E tale diritto non sarà mai soddisfatto fino a quando

si continuerà a rafforzare la protezione della «proprietà intellettuale» proibendo ai paesi in stato di bisogno di

produrre versioni generiche di qualità e a basso costo, baipassando i brevetti delle grandi multinazionali.

« ..se sei una donna, devi lavorare 10 volte più di un uomo. Ma se sei apprezzata, lo sei 10 volte più

di un uomo… più le donne sono istruite, più sono libere. Per questo consiglierei alle ragazze di

lavorare sodo, di dipendere dal loro CERVELLO e non dal loro aspetto fisico..»

SENEGAL  Madame Savanè è sociologa, giornalista, ricopre incarichi importanti alle Nazioni Unite,

ma soprattutto è un’attivista per l’emancipazione femminile in Africa.

Madame Savanè malgrado l’ammirevole carriera in seno ad importanti istituzioni internazionali non ha mai

abbandonato il suo obbiettivo primario: promuovere il ruolo della donna in Africa, e in particolare nel suo

paese, il Senegal

Grandi passi avanti sono stati già compiuti nella lotta femminista e le donne africane hanno imparato che

unite possono diventare una forza.

SENEGAL 2  Aminata Niane, donna pragmatica e sobria, Abdoulaye Wade, presidente del Senegal,

nel 2000 l’ha scelta per promuovere il suo paese e l’ha nominata dirigente dell’ AGENZIA PER LA

PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI E DEI GRANDI LAVORI (APIX). Inoltre Aminata è stata eletta nel

2003, presidente dell’associazione AFRICA 2005, creata per invertire l’immagine negativa del continente:

« ..l’Africa è spesso considerata come un continente omogeneo fatto di miserie, malattie e guerre.

Africa 2005, pur restando realista, vorrebbe iniziare un cambiamento nella percezione dell’Africa, la

sua diversità, ricchezza, che il mondo ha tutto l’interesse di conoscere, perché rappresenta

l’avvenire..»

COSTA D’AVORIO  Henriette Diabatè, candidata al premio Nobel per la

pace nel 2006, è riuscita a coniugare politica e onestà in quanto la sua ossessione

maggiore è la coesione nazionale in una Costa d’Avorio in pace, unita e

democratica.

CAMERUN  Werewere Liking: donna, scrittrice, cantante, attrice,

danzatrice, pittrice, regista.

Ricercatrice in Mali,Togo, Nigeria e altri paesi africani, il suo plauso più grande è

alle donne d’Africa:

« …infatti ho voglia di prendere trombe e trombette per intonare un inno

alle gloriose madri Naja e zie Roz per tutte le lotte epiche e silenziose, ma

che hanno fatto sì che al di là di tutte le disperazioni, questo continente

torturato rimanga ancora il continente di tutti i domani possibili per

l’umanità intera…»

BURKINA FASO  In molti paesi africani le donne gestiscono il piccolo

commercio informale. Ma raramente si incontrano «donne d’affari». Alizeta

Ouedraogo, ha fatto fortuna vendendo pelli in Europa e Asia. Alizeta O. è, oggi,

presidente e direttrice generale del gruppo Tan­ Aliz ,da lei fondato; un’impresa

specializzata nella concia delle pelli e del cuoio. Oltre a esportare pelli conciate,

Tan­Aliz rivende in Burkina prodotti in cuoio fabbricati dai suoi partner europei e

asiatici.

Dal 1997 ha anche iniziato a investire nell’immobiliare, fondando la prima impresa

immobiliare privata del Burkina Faso «Azimmo».

A COLPI DI… TEATRO

BURKINA FASO 2/ ODILE SANKARA

Artista e scrittrice, Odile Sankara, sorella del più famoso THOMAS SANKARA, presidente del Burkina

Faso assassinato nel 1987.

Odile Sankara conduce la sua battaglia per la promozione della donna per mezzo del teatro. Il suo

impegno fondamentale sta nel portare in giro per il suo paese, e in parte per l’Europa (soprattutto

Francia e Italia) la sua personalissima battaglia per la promozione della donna africana, con un’arma a

prima vista anomala: il TEATRO.

« In Burkina Faso le donne che fanno teatro o che lavorano in ambito culturale o artistico non

sono ben viste, vengono considerate delle poche di buono. Questo perché lavoriamo molto di

notte, usciamo da sole, rientriamo tardi, e allora si pensa che conduciamo una vita

scostumata »

Naturalmente questo non è vero e così nel 1996 Odile e tre sue amiche fondano l’associazione

«TALENTI DI DONNE», a cui, un po’ alla volta, aderiscono altre donne. L’idea è semplice e

«rivoluzionaria» al tempo stesso: mettere in contatto due mondi, quello della città e quello della

campagna, per favorire gli scambi e le conoscenze, e nel frattempo offrire occasioni di formazione, che

riguardano non solo il teatro, ma la vita stessa delle donne, i loro problemi e i loro diritti.

Infatti, soprattutto nei contesti rurali e nei villaggi, le donne continuano ad essere

molto discriminate (in particolare per quanto riguarda l’istruzione – le famiglie

tendono a mandare a scuola solo i figli maschi), godono di relativa libertà e

dipendono in tutto dai padri o dal marito. Solo con il loro consenso possono

prendere delle iniziative e spesso sono ostacolate, quando si tratta di impegnarsi

in ambito culturale o teatrale. È, quindi, un problema soprattutto di

EDUCAZIONE.

Odile uso la strumento del TEATRO: uno strumento semplice e diretto, di facile

comprensione per tutti, che incuriosisce e diverte. Ma al tempo stesso riesce a

mettere a tema questioni che altrimenti non verrebbero affrontate, perché troppo

difficili o problematiche, o addirittura perché sono ancora oggi dei tabù, come: il

dramma delle mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati, problemi legati alla

salute riproduttiva, diritti dei bambini e delle donne.

Alla fine di ogni spettacolo si cerca di promuovere un dibattito con la gente del

villaggio e con tutto il rispetto possibile, Odile e le altre donne cercano di farli

riflettere e di aprire un po’ i loro orizzonti, pur sapendo che si tratta di un processo

molto lungo.

MALI  Aminata Traorè, ex ministro della cultura del Mali,

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tonia_la di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecniche dell'empowerment e della cittadinanza attiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Zanetti Federica.