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INTRODUZIONE
Rosa su nero AFRICA
A differenza di quello che siamo portati a pensare è in che le donne stanno ottenendo sempre più
potere. Infatti, in almeno 12 paesi africani le donne hanno ottenuto riconoscimento negli organi legislativi, nei
governi e in altri organismi istituzionali e, mentre, nei paesi europei le donne occupano solo il 24% (in Italia
meno del 20%), alcuni paesi africani hanno addirittura superato la quota minima. Altrettanto massiccia è la
partecipazione delle donne alla vita pubblica e in posti da sempre monopolio maschile come i ministeri degli
esteri, finanze, difesa, giustizia, ecc…
Inoltre le donne africane si sono affermate in settori indispensabili per la vita della società come associazioni
per lo sviluppo e la promozione della giustizia e dei diritti umani, nei partiti e nelle organizzazioni sindacali, nel
campo delle scienze, dell’arte e della letteratura, nel mondo degli affari, del commercio e dell’imprenditoria.
Il protagonismo delle donne in Africa è in atto già da tempo, ma negli ultimi anni esse hanno approfittato delle
possibilità di carriera offerte dagli organismi e dalle agenzie dell’ONU e dalle ONG internazionali dove le
candidature femminili sono fortemente incoraggiate.
Così, a partire dagli anni ’90, le donne hanno iniziato a far sentire la loro voce e rivendicare il loro posto nella
costruzione del proprio paese.
IL CAMBIAMENTO DI MENTALITA’ NON E’ AVVENUTO SOLO NELLA DONNA, MA IN TUTTA LA SOCIETA’.
Esempi di donne IN AFRICA…
LIBERIA Dal 2006 ELLEN JOHNSON SIRLEAF è presidente della Liberia, prima
donna capo di stato in tutta l’Africa.
«..per decenni la fuga dei cervelli ha privato l’Africa della fonte della sua
ricchezza, il TALENTO UMANO!»
Tra il talento umano da valorizzare ci sono le DONNE.
MOZAMBICO Nel 2004 Luisa Diogo è stata nominata capo del governo,
segnando una svolta epocale nella politica mozambicana.
La Diogo sostiene:
« ..per affermarsi socialmente le ragazze devono impegnarsi il doppio dei loro
compagni: leggere di più, studiare di più, fare di più, organizzarsi di più, perché il
testimone che passiamo loro è più pesante, ha più responsabilità…»
NIGERIA Hauwa Ibrahim è un avvocata e ha deciso di difendere
gratuitamente le cause delle vittime della SHARIA, la legge islamica, adottata da
vari stati del nord della Nigeria a partire dal 1999. Direttrice di una ONG che si
occupa di sviluppo, continua la sua lotta in difesa dei diritti umani.
Hauwa Ibrahim è salita alla ribalta internazionale per aver difeso due donne
nigeriane condannate a morte per lapidazione con l’accusa di adulterio, in base
alle leggi islamiche della Sharia.
« ..non approvo affatto gli eccessi della legge coranica; al contrario, cerco
di farla progredire, facendo in modo che, attraverso la giurisprudenza, si
metta in linea con i diritti dell’uomo… perché povertà e analfabetismo
vanno di pari passo e l’integralismo si nutre di OSCURANTISMO!»
Oggi le sentenze di morte sono ancora pronunciate, ma, almeno per il momento,
non sono eseguite.
NIGERIA 2 fino a pochi anni fa, 8 medicine su 10 smerciate in Nigeria erano taroccate. Dal 2001 la
proporzione è scesa a 2 su 10, grazie alla lotta di Dora Akunyili contro la contraffazione dei medicinali. Ha
salvato la vita a milioni di persone ed è stata definita « una dei 18 eroi del nostro tempo ». La sua lotta continua
senza quartiere, sempre a rischio della vita.
Da quando ha iniziato la caccia alle medicine Dora Akunyili è diventata la donna più amata dai nigeriani, ma
anche la più odiata dai cacciatori di frodo, cioè produttori e smerciatori di cibi, bevande e medicine contraffatte,
che hanno cercato di fermarla in tutti i modi, pallottole comprese.
D. A. per la lotta contro i «mercanti della morte» ha assunto una squadra di ispettori e farmacisti, soprattutto
DONNE, perché quest’ultime a differenza degli uomini sono meno tentate dalla corruzione.
Così, la pirateria farmacologica è scesa al 10% in tutto il paese, ad eccetto di ONITSHA, dove ancora è il 30%
e il settore farmaceutico ha ripreso fiducia.
Purtroppo va ricordato che: combattere tale fenomeno agendo solo sui controlli e repressione, senza vederlo
nella sua interezza non funziona, perché il motivo per cui tanti malati finiscono con il comprare medicine
contraffatte è la mancanza di farmaci di qualità a prezzi accessibili. L’accesso ai farmaci essenziali è un diritto
umano fondamentale nel SUD come nel nord del mondo. E tale diritto non sarà mai soddisfatto fino a quando
si continuerà a rafforzare la protezione della «proprietà intellettuale» proibendo ai paesi in stato di bisogno di
produrre versioni generiche di qualità e a basso costo, baipassando i brevetti delle grandi multinazionali.
« ..se sei una donna, devi lavorare 10 volte più di un uomo. Ma se sei apprezzata, lo sei 10 volte più
di un uomo… più le donne sono istruite, più sono libere. Per questo consiglierei alle ragazze di
lavorare sodo, di dipendere dal loro CERVELLO e non dal loro aspetto fisico..»
SENEGAL Madame Savanè è sociologa, giornalista, ricopre incarichi importanti alle Nazioni Unite,
ma soprattutto è un’attivista per l’emancipazione femminile in Africa.
Madame Savanè malgrado l’ammirevole carriera in seno ad importanti istituzioni internazionali non ha mai
abbandonato il suo obbiettivo primario: promuovere il ruolo della donna in Africa, e in particolare nel suo
paese, il Senegal
Grandi passi avanti sono stati già compiuti nella lotta femminista e le donne africane hanno imparato che
unite possono diventare una forza.
SENEGAL 2 Aminata Niane, donna pragmatica e sobria, Abdoulaye Wade, presidente del Senegal,
nel 2000 l’ha scelta per promuovere il suo paese e l’ha nominata dirigente dell’ AGENZIA PER LA
PROMOZIONE DEGLI INVESTIMENTI E DEI GRANDI LAVORI (APIX). Inoltre Aminata è stata eletta nel
2003, presidente dell’associazione AFRICA 2005, creata per invertire l’immagine negativa del continente:
« ..l’Africa è spesso considerata come un continente omogeneo fatto di miserie, malattie e guerre.
Africa 2005, pur restando realista, vorrebbe iniziare un cambiamento nella percezione dell’Africa, la
sua diversità, ricchezza, che il mondo ha tutto l’interesse di conoscere, perché rappresenta
l’avvenire..»
COSTA D’AVORIO Henriette Diabatè, candidata al premio Nobel per la
pace nel 2006, è riuscita a coniugare politica e onestà in quanto la sua ossessione
maggiore è la coesione nazionale in una Costa d’Avorio in pace, unita e
democratica.
CAMERUN Werewere Liking: donna, scrittrice, cantante, attrice,
danzatrice, pittrice, regista.
Ricercatrice in Mali,Togo, Nigeria e altri paesi africani, il suo plauso più grande è
alle donne d’Africa:
« …infatti ho voglia di prendere trombe e trombette per intonare un inno
alle gloriose madri Naja e zie Roz per tutte le lotte epiche e silenziose, ma
che hanno fatto sì che al di là di tutte le disperazioni, questo continente
torturato rimanga ancora il continente di tutti i domani possibili per
l’umanità intera…»
BURKINA FASO In molti paesi africani le donne gestiscono il piccolo
commercio informale. Ma raramente si incontrano «donne d’affari». Alizeta
Ouedraogo, ha fatto fortuna vendendo pelli in Europa e Asia. Alizeta O. è, oggi,
presidente e direttrice generale del gruppo Tan Aliz ,da lei fondato; un’impresa
specializzata nella concia delle pelli e del cuoio. Oltre a esportare pelli conciate,
TanAliz rivende in Burkina prodotti in cuoio fabbricati dai suoi partner europei e
asiatici.
Dal 1997 ha anche iniziato a investire nell’immobiliare, fondando la prima impresa
immobiliare privata del Burkina Faso «Azimmo».
A COLPI DI… TEATRO
BURKINA FASO 2/ ODILE SANKARA
Artista e scrittrice, Odile Sankara, sorella del più famoso THOMAS SANKARA, presidente del Burkina
Faso assassinato nel 1987.
Odile Sankara conduce la sua battaglia per la promozione della donna per mezzo del teatro. Il suo
impegno fondamentale sta nel portare in giro per il suo paese, e in parte per l’Europa (soprattutto
Francia e Italia) la sua personalissima battaglia per la promozione della donna africana, con un’arma a
prima vista anomala: il TEATRO.
« In Burkina Faso le donne che fanno teatro o che lavorano in ambito culturale o artistico non
sono ben viste, vengono considerate delle poche di buono. Questo perché lavoriamo molto di
notte, usciamo da sole, rientriamo tardi, e allora si pensa che conduciamo una vita
scostumata »
Naturalmente questo non è vero e così nel 1996 Odile e tre sue amiche fondano l’associazione
«TALENTI DI DONNE», a cui, un po’ alla volta, aderiscono altre donne. L’idea è semplice e
«rivoluzionaria» al tempo stesso: mettere in contatto due mondi, quello della città e quello della
campagna, per favorire gli scambi e le conoscenze, e nel frattempo offrire occasioni di formazione, che
riguardano non solo il teatro, ma la vita stessa delle donne, i loro problemi e i loro diritti.
Infatti, soprattutto nei contesti rurali e nei villaggi, le donne continuano ad essere
molto discriminate (in particolare per quanto riguarda l’istruzione – le famiglie
tendono a mandare a scuola solo i figli maschi), godono di relativa libertà e
dipendono in tutto dai padri o dal marito. Solo con il loro consenso possono
prendere delle iniziative e spesso sono ostacolate, quando si tratta di impegnarsi
in ambito culturale o teatrale. È, quindi, un problema soprattutto di
EDUCAZIONE.
Odile uso la strumento del TEATRO: uno strumento semplice e diretto, di facile
comprensione per tutti, che incuriosisce e diverte. Ma al tempo stesso riesce a
mettere a tema questioni che altrimenti non verrebbero affrontate, perché troppo
difficili o problematiche, o addirittura perché sono ancora oggi dei tabù, come: il
dramma delle mutilazioni genitali femminili, matrimoni forzati, problemi legati alla
salute riproduttiva, diritti dei bambini e delle donne.
Alla fine di ogni spettacolo si cerca di promuovere un dibattito con la gente del
villaggio e con tutto il rispetto possibile, Odile e le altre donne cercano di farli
riflettere e di aprire un po’ i loro orizzonti, pur sapendo che si tratta di un processo
molto lungo.
MALI Aminata Traorè, ex ministro della cultura del Mali,