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Posto il conflitto e definiti i competitori, ora si analizzano le vicende che

Il racconto del conflitto si basa su una serie di elementi basilari: scandiscono origine, sviluppo ed eventuale esito dello scontro.

1. Topos – i luoghi Fabula è l’immediato racconto del conflitto attraverso la descrizione

delle fasi in un preciso ordine temporale. Li si elenca tutti in successio-

2. Logos – l’insieme dei suoi linguaggi ne, senza collocazione prestabilita. // È la colonna vertebrale della nar-

3. Genos – legami interni/relazionali razione, i suoi muscoli e tendini. Ma non il suo viso, il tono delle parole,

la gestualità nello spazio. // l’originalità della narrazione non è mai nella

4. Epos – memoria / è il passato di una persona, le esperienze fabula.

5. Ethos – memoria collettiva, ossia il ricordo del passato 10. L’intreccio (trama, scelta dei momenti salienti, sceneggiatura)

6. Telos – aspettative al futuro L’intreccio è il modo effettivo con cui il conflitto viene raccontato. La

7. Cronos – tempo storia può anche essere banale, ma la forza è nel modo in cui viene

sceneggiata e nella costruzione dei mondi narrativi che ne sono prota-

gonisti.

Narrazione originale ha anche altri elementi interessanti quali: Il segreto di un buon intreccio sta nel gestire le informazioni, come e

- Caratteristiche della cornice narrativa. quando farle sapere.

- I segni usati per raccontare, es. metafore, codici, … È qui che si decidono le ellissi diegetiche (blocchi narrativi, salti spaziali,

analessi e prolessi – sono tutti strumenti fondamentali.)

- Il plot (successione temporale con la quale lo si racconta.)

- Le tecniche usate per raccontarlo.

11. Il sistema dei segni (indizi, metafore, segnali, linguaggi, codici, Come costruire un oggetto narrativo

stili) Esempio del gessetto – non è l’oggetto in sé a costruire la narrazione,

In base al sistema di segni che il narratore sceglie può comportare una ma il contrario. Un semplice oggetto si può qualificare come oggetto

inclusione o esclusione di narratari; es. se uso il dialetto stretto solo i narr attraverso narrazioni additive, mentre un oggetto narr torna sem-

miei compaesani lo capiranno. Il narratore può anche usare molteplici plice oggetto attraverso narrazioni sottrattive. Anche l’oggetto più ba-

stili in un’unica narrazione. nale può acquisire valore s diventa soggetto di una narrazione.

Segni non sono tutti uguali: ce ne son di dominanti o di ancillari, alcuni Minore è il numero di oggetti e maggiore dovrà essere il carico di signi-

sono cioè più significativi di altri che sono inutili o significano poco, in ficati che trasportano, devono saper promettere o alludere. Con un sin-

funziona ad un contesto. golo oggetto è difficile. Ecco alcuni casi:

C’è qualcosa ma non vedo cosa – una cosa si costruisce come oggetto

narrativo se la metto in relazione a qualcos’altro che non vedo ma che

12. Le tecniche del racconto (ritmi, tagli, rallentamenti, …) percepisco intuisco. Es. foto di bambino che corre spaventato - intuisco

Dipendono molto dal genere di narrazione e dal medium utilizzato. Es. ce scappi da qualcosa. Narrazione funziona proprio perché c’è scatto

nel campo multimediale ci sono tre livelli differenti del messaggio: visi- attenzionale attivato dal dubbio del narratario che si chiede quale sia

vo, musicale o sonoro, verbale, su ci scelgo tecnica del racconto (es. l’atra cosa non presente.

densità dialoghi, tagli di scena, salti logici, scelta punti di vista, gestione Che cosa è, era, sarà – una cosa può essere oggetto narrativo ponendola

pieni e vuoti, ...) in relazione dinamica con la memoria del passato o con aspettative del

futuro. Es. pallone bucato e malconcio narra battaglie sul campo del

passato. L’oggetto narrativo proietta nel tempo il narratario e lo sottrae

alla sua finitezza quotidiana.

Un palo nel deserto – una cosa può essere oggetto narr collocandola in

relazione con a sua potenziale assenza, col vuoto che creerebbe la sua

mancanza. Es. palo piantato nel deserto ostile è segno umano in un

contesto i assolutezza naturale. La narrazione della bellezza si afferma in

contrapposizione a un brutto creato da una percezione trasmessa nar-

rativamente di assenza del bello.

Narrazione estrinseca o intrinseca già esistenti o creandone di nuovi (narrazioni decentranti.) – creazione

nuovi linguaggi.

Una narr può essere aggiunta ad un oggetto in un secondo momento

oppure interna, se quel prodotto è stato pensato in termini narrativi Si possono modificare anche la capacità di riferimento dei segni usati.

ancor prima di esistere. In questo caso il polemos è già stato messo Es. un segno che designa un specifico significato può essere deconte-

dentro l’oggetto, così come metafore, segni e gerarchie identificabili dai stualizzato: così tanto da designare significati completamente diversi.

narratari.

Es. automobile senza un narrazione è solo un ammasso di lamiere. Narrazioni decentranti :: in cui i segni sono tutti nuovi, da scoprire.

Progettare in ambito artistico e del design significa avere la capacità di Narrazioni identitarie :: sono semplici, sono quelle in cui segni sono tutti

creare non cose, ma oggetti che sono o diventano narrativi. (Hanno conosciuti dal narratario – non allargano orizzonti, non offrono con-

un’intrinseca vocazione per la portare una narrazione.) fronto o stimolo, proteggono da paura, da incertezza).

Individui comunicano attraverso un mix di narrazione identitarie e nar-

Segni – (“qualcosa che sta per qualcos’altro per qualcuno” secondo razione universalizzanti, da quelle semplici a quelle complesse.

Peirce – valgono per chi conosce o intuisce il significato) Esempio: bambino parte dai modelli base della narrazione materna per

Possiamo quindi dare una definizione di narrazione in relazione ai segni: costruire la sua conoscenza, poi aumenta progressivamente col fre-

quentare la società (passa a narrazione universali – narrazione in forma

di miti comuni a tutti.)

È un’articolazione di segni

organizzata gerarchicamente

con una precisa sintassi interna

la cui verità (coerenza, fedeltà) può cambiare

in funzione del contesto in cui è collocata.

Non tutti i segni si possono decifrare, sistema può/deve essere condivi-

so, spesso la capacità di decifrazione dipende dal bagaglio culturale del

narratario e narratore. Chi fruisce di una narrazione spesso amplia il

proprio bagaglio culturale di segni.

Narrare è quindi rappresentare attraverso l’uso di un sistema di segni,

Come funziona una narrazione – essa è in estrema sintesi il racconto di Altre tecniche di rappresentazione oltre alla narrazione

un conflitto o una serie di confitti …..Ma perché? Classificazione -> registrazione per accumulazione di entità collegabili

Perché sono allegorie della nostra vita. Questo a volte ci aiuta a trovare tra loro con det criterio. Inizia stabilendo i limiti dell’area di realtà presa

soluzioni, o semplicemente ci consola, magari ci aiuta a non ripetere lo in considerazione, poi si registra tutto ciò che sta all’interno. Limiti: ca-

stesso errore. talogare significa necessariamente categorizzare, che è scelta soggetti-

va. (categoria nasce da collegamenti mentali dell’osservatore.); ambi-

zione di esaustività che un catalogo dovrebbe teoricamente avere; tutte

le componenti appaiono qualitativamente equivalenti, tutte con la

stessa importanza.

Uomo ha elaborato molteplici tecniche di rappresentazione e comuni-

cazione, a prescindere dalle tecniche usate, per ripete e informare – Legificazione (costruzione di norme) -> “definizione e trasmissione di

quindi declinano un messaggio, ma non creano nulla i nuovo; sintetici enunciati in base ai quali molte cose si riconducono a un mede-

in realtà comunicazione e narrazione non sono distinte nettamente: in- simo principio”. Impone che se le accetti sei incluso, viceversa sei un

fatti comunicare significa comunque modificare l’info originale, quindi fuorilegge, escluso. Quando un gruppo di persone non la considera più

ri-narrare. Forme di rappresentazione e comunicazione (oltre alla narra- utile allora la si cancella.

zione) sono: classificazione, legificazione, formattazione (diverse da

narr. Perché non hanno 4 temi che la caratterizzano: conflitto, valore Formattazione (costruzione di mappe) -> mappa essenzializza la cosa

variabile dei segni, loro utilizzo in termini metaforici, struttura gerarchi- rappresentata al fine di soddisfare esigenze funzionali.

ca del testo.) chi le utilizza afferma che siano oggettive, in realtà è pre-

testo per renderle inattaccabili, imponendo in modo definitivo la visione Uso integrato delle tecniche // Chi produce una rappresentazione sce-

di chi le ha prodotte. Ma minimo attacco le fa crollare. Narrazione inve- glie la tecnica argomentativa migliore in relazione al contenuto. “Noi

ce è come edificio in pietra o legno, che può subire modifiche ma resta utilizziamo un sistema misto di tecniche di rappresentazione e comuni-

in piedi / legislazioni, catalogazioni, formattazioni sono ed. in cemento cazione, che utilizza di volta in volta la composizione che più riesce utile

armato. ed efficace”. Esempio di tre fasi in successione di un dialogo: ho visto

Maria litigare come matti per decidere dove vivere (narrazione); ci sono

coniugi che vengono da paesi diversi e coniugi dello stesso paese (cata-

logazione); è proprio vero: moglie e buoi dei paesi suoi (legificazione).

In conclusione: una narrazione comunica attraverso un conflitto, una

classificazione attraverso una griglia, una legificazione attraverso una

norma, una formattazione attraverso una mappa. una costruzione per trasmettere un’ipotesi di ciò che ci circonda (di cui

non abbiamo certezze.)

Alcune conclusioni

Senza scatto attenzionale non si ha narrazione Una narrazione è utile se serve a qualcosa, ma non necessariamente

12 tappe della narrazione // meccanismi con cui differenzio e metto in dev’essere totalmente accettata o completamente riconosciuta come

risalto ciò che voglio far vedere. // Ma ne esiste un tredicesimo che pos- valida.

siamo definire prenarrativo: La narrazione offre tre prodigi: può descrivere ciò che si vede, ciò che

Lo scatto attenzionale :: ha una base rettile – poi scattano ulteriori non si vede e ciò che non può essere visto. / una narr non è mai defini-

meccanismi (es se indico in una direzione, le persone guardano da quel- tiva. (può essere sempre estesa, sintetizzata, completate, …) / una narr

la parte): il patto fiduciario, che nasce raccontando il conflitto (da qu

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Smashing di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storytelling e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Pinardi Davide.