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Polemiche sul libro e sulla puntata
È stata criticato questo libro perché non riuscito dal punto di vista del plot per il fatto che mescola due episodi che non sono intrecciati tra loro. Ed è stata polemizzata anche la puntata per il fatto che sia stato mandato in onda un tema così delicato in prima serata. Ritorna l'impegno reale e civile di Camilleri.
11/12/2019 Commissario Montalbano – dal romanzo alla serie
INTERMEDIALITÀ: siamo abituati a percepire un prodotto in un reticolo intermediale, ormai produzione e fruizione collaborano tra loro, le esigenze commerciali e le ambizioni artistiche.
I media non si pongono indipendenti, non c'è più la tendenza di dire "è meglio il film o il libro o la serie", ecc., si parla di MEDIA LINKATI, cioè tutti questi prodotti sono uniti tra loro sia per volere del produttore che del fruitore.
A determinare la svolta intermediale sono anche i lettori che vogliono vivere una vita
parallela o esperire la finzione. Possiamo ad esempio usare i termini: COUCH POTATO e BINGE READING, non sono invenzioni di un guru del marketing ma stili di vita scelte dai lettori.
NARRAZIONE LIQUIDA
Il tempo televisivo rende meno percepibili i confini di inizio e fine, linee di racconto che si alternano da un personaggio all'altro, da una situazione all'altra senza che questi stacchi si percepiscano.
La tv ha inventato un nuovo modello di serialità. - Stefano Calabrese: MULTIMEDIA CONGLOMERATES (es.: Harry Potter, Il Signore degli anelli) hanno facilitato la creazione di progetti articolati e complessi. Fa anche una distinzione tra SERIAL APERTO (Gomorra) e CHIUSO (Montalbano). Il primo è una saga potenzialmente illimitata, il secondo ha una struttura destinata a una conclusione, la vittima e l'assassino non li troviamo più ad un certo punto. Adesso si è diffusa anche l'idea di miniserie con episodi più lunghi ma sono 10-12 max.
stagione.- Giacomo Manzoli: si crea un reticolo intermediale attraverso l'intervento di altri fattori. Il commissario Montalbano è un serial chiuso, ha sempre lo stesso protagonista, i suoi collaboratori e la sua compagna ma ogni caso inizia e finisce. Sono 13 stagioni - 34 episodi dal 1999. Tra il libro e l'episodio non c'è molta differenza di dialoghi, di tagliato. A cos'è dovuto questo grande successo? Propone un equilibrio tra tradizioni locali (Sicilia, Vigata, mare, cibo locale, ecc.) e la cultura nazionale data da alcune iterazioni che Montalbano ha al di fuori della Sicilia (anche il fatto stesso che la sua compagna vive e lavora a Genova). Questo gli assicura la fedeltà del pubblico siciliano, italiano e estero. Presenta l'Isola che può e vuole dialogare con il mondo: STRATEGIA GLOCAL. Si pone come specchio critico delle dinamiche di globalizzazione e come risorsa culturale e propositiva di un modello di valori. Infatti,Camilleri non ama il termine "sicilitudine", il suo intento è quello di rappresentare la parte migliore dell'isola. - Manilo Rossi-Doria, insegnante e politico italiano, parla di slancio meridionale incarnato da Montalbano, riconducibile a Sciascia che fu il primo a parlare di mafia. In un saggio Sciascia parla della Sicilia e dei siciliani e critica il suo essere siciliano e i siciliani stessi e il loro rapporto con il mondo, tensione critica che serve a comprendere il mondo e tentare di cambiarlo. "L'altro capo del filo" - 2016 Avviene il delitto di una sarta con la seguente indagine e lo sfondo in cui questo delitto avviene è lo sbarco dei migranti in Sicilia. - Salvatore Nigro: nella IV di copertina descrive il romanzo, si concentra su quello che è lo sfondo del romanzo ed è fondamentale che lo faccia in una IV di copertina. "A Vigata, Montalbano è impegnato nella gestione degli sbarchi, nei soccorsi ai migranti."Nello smascheramento degli scafisti…”. Nella prima parte dell’episodio che riprende dal libro ci sono due punti fondamentali da sottolineare:
- Viene detto che c’è un mittente dell’Isis, è una paura, uno stereotipo.
- La macchina da presa che ruota sui migranti.
Considerando il fatto che viene trasmesso in prima serata su Rai 1 e visto da milioni di persone è un messaggio forte che si vuole far percepire. Camilleri dichiara la sua posizione ideologica riguardo gli sbarchi e fa sì che il suo personaggio si trovi a combattere con i luoghi comuni. Montalbano è il rappresentante di questa lotta nei confronti dell’uso approssimativo o menzognero dei termini.
Il questore Bonetti – Alberighi è simbolo dell’ottusità e dell’incomprensione più totale, quelle persone che sono lontane dal posto, lui non va a parlare di persona con i migranti come fa Montalbano, si pone su griglie alte e impostate. Dialogo
tra idue personaggi pag. 22, qui è chiaramente Camilleri che parla, il suo scopo e loscopo del genere giallo della serie è proprio quello di arrivare a un pubblico medio-alto che magari non legge la rivista politica e quindi estrapola informazioniattraverso la televisione, comodamente a casa sul divano. Un altro passo, presentato in chiave ironica, che definisce la volontà di Camilleri dirappresentare qualcosa che dovremmo già conoscere e quindi non dovrebbeesserci estranea è il dialogo tra Catarella e Montalbano, pag. 36. L'ironia è unostrumento utile per far arrivare il messaggio. "Arrivano a centinaia, ogni notte, tutte le notti, con qualsiasi condizione di tempo.Uomini, donne, bambini, vecchi. Arrivano assiderati, affamati, assetati, impauriti,ed hanno bisogno di tutto", pag. 15. Non si tratta solo di un genere, quello del giallo, ma la parte iniziale si sposta dalplot, dal giallo in sé per sé, infattil'omicidio arriva in un secondo momento, quasi a metà episodio e nella seconda parte del libro, per concentrarsi sulla realtà dei fatti, sembra un INSTANT BOOK, infatti viene scritto nel 2016 nel pieno della questione degli sbarchi. Infatti in un'intervista Camilleri, accusato di dare al personaggio una vena comunista, dichiara che il protagonista "dice solo cose di buon senso che in un mondo stravolto come il nostro sembrano rivoluzionarie". La posizione di Camilleri rimane netta e non ha peli sulla lingua nel dire ciò che pensa (vedi intervista youtube - Migranti, Camilleri - no porti chiusi). Punti fondamentali del giallo mediterraneo:- La lingua di Camilleri: Mix tra italiano, dialetto siciliano e il seguire di un flusso di suono. È curioso che sia anche il narratore a parlare questa lingua, di solito la voce narrante è in italiano e i dialoghi tra i personaggi vengono riportati in dialetto.
- Ambientazione: Non sceglie una
grande metropoli, ma una periferia di una periferia, si tratta di un microcosmo in cui Montalbano è la massima autorità.
Ferracuti: sostiene che Camilleri è il rappresentante in primo piano del giallo mediterraneo. Gli stereotipi del sud diventano elementi propulsivi per un nuovo umanesimo e una lotta contro l'omologazione.
Insieme ad altri 2 autori: Jean-Claude Izzo con la trilogia "Fabio Montale", serialità letteraria in cui rappresenta il sud; l'adattamento al film è apparso controverso (autore comunista, l'autore di destra, paradosso).
E Montalbán con "Serie Carvalho" dal quale Camilleri riprende il titolo. Sulle copertine dei libri non comprare solo il titolo ma anche il nome della serie, è una strategia dell'editoria in modo che il lettore non si faccia confondere dal titolo ma copri un altro romanzo della serie a cui è affezionato.
3. Narrativa poliziesca diventa lo strumento con cui
Risulta possibile raccontare la contemporaneità.
Punto di osservazione: è lo stesso detective che guarda il mondo nel quale si muovono i personaggi coinvolti nel delitto e, se lo ritiene opportuno, li giudica.
CRITICA POLITICA.
- Massimo Carlotto: scrittore noir che ha definito il giallo mediterraneo come nato da un senso di appartenenza che molti autori hanno verso la propria terra. Figlio di quel giornalismo d'inchiesta.
Carvalho e Montalbán si differenziano da Camilleri perché sono osservatori senza certezze, senza criteri di analisi oggettivi e affidabili. Sbagliano nelle loro scelte.
Far coincidere il tempo narrativo con il tempo storico (es.: Camilleri scrive il libro nel 2016, periodo clou degli sbarchi).
La memoria: è il ricordo dei ritmi di un tempo, va contro il correre del tempo e la velocità della città, del consumismo. Ciò che viene rappresentato nel giallo mediterraneo, questo Sud europeo, è un mondo in cui le
Situazioni locali possono essere alternative all'omologazione delle grandi città. 16/12/2019
Letteratura della migrazione - Introduzione
Ci allontaniamo dalla transmedialità per arrivare a relazioni transnazionali, tra locale e globale.
Bisogna ricordare che l'Italia è stato il primo Paese di emigrazione in varie parti del mondo. Invece, è un Paese di forte immigrazione da poco, consistente negli anni 80-90 del '900. Presenza di molte lingue e culture; l'Italia è una porta di accesso dell'Europa e i flussi di migranti arrivano soprattutto dall'Est e dal Sud.
Il settore della letteratura a partire dagli anni '90 è stato influenzato da questo fenomeno, prima non abbiamo nessuna presenza di letteratura italofona. È un fenomeno recente e coincide con l'immigrazione. In Francia e in Inghilterra accade molto prima.
Forse scaturito dall'evento del 1989 che vede l'uccisione di un ragazzo ventenne per razzismo.
ciò scatena un interesse da parte dell'opinione pubblica. Si inizia a chiedersi: chi sono? Come vivono in Italia? Qual è la loro storia? Nasce così un percorso di scrittura, come una serie di testimonianze, autobiografie sul viaggio migratorio. I TOPOI sono: difficoltà ad arrivare in Italia, trovare casa e lavoro, vita per strada. C'è una forma di scrittura a 4 mani che deriva dalla relazione dell'immigrato e lo scrittore, cooperazione e collaborazione. Come hanno origine queste storie e dove si collocano nella letteratura? Sono nuove voci che entrano nel campo della letteratura italiana contemporanea. Si crea una sorta di nicchia, non hanno una vera e propria identità letteraria. Si caratterizzano per le conseguenze della migrazione in tema della dignità persa e da riconquistare, come anche il tema del colonialismo italiano ed europeo. Il tema del post-colonialismo è qualcosa di