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IV
-dal XVI sec. in avanti la Russia si operò per la conquista della Siberia
-come avevano fatto gli Stati imperialistici europei Moca tentò di trasformare la Siberia in una
regione produttrice di beni; lo sfruttamento della regione non era agricolo ma faceva capo al
commercio delle pelli: i colonizzatori russi pretendevano dalla popolazione un tributo in pellicce
Iran dei Savafidi: -la dinastia deve la sua origine e il suo nome all'ordine dei safaviyeh, setta
mistica islamica nata con lo sceicco Safi al-Din, venerato come santo e
vissuto nel XIV sec.
-all'inizio del Cinquecento Ismail Safavid proclamatosi dio iniziò una guerra
religiosa in suo nome, nel 1501 si proclamò scià dell'Iran
-la dinastia safavide continuò in seguito ad ampliare il loro dominio in Iran
creando un impero iraniano che durò fino al 1722
-i savafidi costruirono l'impero rapidamente ma impiegarono molto tempo per sviluppare una
struttura statale, il suo maggior artefice fu lo scià Abbas I il Grande (1571-1629) che contrastò il
potere dei signori locali: divise l'impero in provincie e affidò la riscossione delle tasse ad agenti
federali
-inoltre Abbai I operò la persecuzione dei musulmani sunniti e dei non musulmani
-il crollo dell'impero è da attribuire a due fattori: -la nascita di due forti imperi (la Russia di
Pietro I e l'India di Aurangzeb) che premevano sui confini
-la perdita di potere dello scià insidiato dal potere crescente degli ulema, capi religiosi conservatori
-nel 1722 l'esercito afghano attaccò e distrusse l'impero
L'India dei mughal: -le prime élite mughal non erano indiane ma turche e persiane
-Babur (discendente da Gengis Khan e Tamerlano) proveniente da una
provincia dell'Afghanistan nel 1526 sconfisse il sultano di Delhi gettando così
le basi per l'impero mughal
-l'interesse principale di Babur era il controllo territoriale dell'Afghanistan e
dell'Uzbekistan dal suo originario avamposto di Kabul
-la capitale originaria era Agra
-la maggior parte delle conquiste territoriali si ebbero sotto Akbar il Grande (1556-1605)
Aurangzeb (1658-1707)
-Akbar costruì uno Stato fortemente centralizzato
-la maggior parte dei funzionari era di appartenenza sunnita ma vi erano anche amministratori hindu
e sciiti, i criteri di scelta erano meritocratici
-dopo la morte di Akbar i religiosi conservatori acquistarono più potere a corte e gli imperatori
assunsero una posizione più ortodossa: Aurangzeb reintrodusse la tassa provinciale su tutti i non
musulmani
-l'esclusione della popolazione non musulmana dal potere e una serie di dispute per il trono
indebolirono il potere centrale e i poteri locali divennero nel Settecento sempre più autonomi
Impero ottomano: -gli ottomani fecero la loro comparsa nel Trecento, Maometto II rovesciò
l'impero bizantino nel 1453 e nel corso del Cinquecento estesero la loro
influenza in Africa del nord, Arabia, Anatolia, Mesopotamia e Golfo Persico
-nell'ambito delle società islamiche del Cinquecento si diffuse l'idea che il
sultano ottomano fosse un sovrano musulmano universale votato a convertire
cristiani e ebrei alla vera fede in vista della fine del mondo
-gli ottomani come forza militare usavano anche i giannizzeri, reclutati fra la
popolazione cristiana dei Balcani; questa élite era inoltre responsabile delle
entrate, gestiva l'harem e applicavano le leggi del regno
-i governatori delle provincie potevano essere o militari turchi, ai quali veniva
assegnato un determinato territorio detto timar, o funzionari salariati non
appartenenti alla nobiltà
-in genere cristiani ed ebrei vivevano in comunità semi-indipendenti dette
millet
-ne corso del Cinquecento savafidi e ottomani erano acerrimi nemici, oggi ne
resta il confine fra Iran e Iraq
-Solimano conquistò l'Ungheria arrivando a mettere Vienna sotto assedio nel
1529, ma alla fine del Seicento gli Asburgo riconquistarono l'Ungheria (si
ricordi la vittoria di Lepanto nel 1571); gli ottomani conservarono territori
come Algeria, Egitto e Palestina ma non riuscirono a spingersi oltre
-una serie di sultani incompetenti si rivelarono incapaci di mantenere in
funzione la burocrazie centrale, la voracità dei giannizzeri e l'ostracismo
culturale degli ulema fece il resto
3 – Mercati internazionali e reti globali di scambio
-fra il Quattrocento e l'Ottocento la rete del commercio mantenne struttura policentrica, viceversa
oggi tutti i mercati sono integrati e risentono l'andamento l'uno dell'altro
Le reti commerciali consolidate:
-la zona commerciale più interessante si trovava lungo le coste del bacino dell'oceano Indiano
-i mercanti portavano il cotone, l'indaco, oro e argento dal mar Rosso e Arabico fino all'arcipelago
della Malesia; in Malesia vendevano il loro carico e acquistavano spezie provenienti anche dalla
Cina
-una seconda via che collegava l'india occidentale con le città swahili coinvolgeva anche i prodotti
africani
-uno dei più grandi traffici di schiavi aveva luogo in Crimea; gli schiavi venivano catturati in
Ucraina, Polonia e Russia e venduti a compratori asiatici
-nel Quattrocento ottomani e tartari strapparono questa attività redditizia ai mercanti italiani e la
continuarono per tutta l'età moderna
-con il crollo dell'impero mongolo nel Trecento il commercio sulla via della seta subì una
contrazione perché il viaggio era diventato troppo pericoloso
-le merci entravano in Europa attraverso due vie: a sud dal Mediterraneo–controllato dai Veneziani
a nord dal mar Baltico – controllato dai mercanti
tedeschi uniti nella Lega anseatica
-la Lega anseatica acquistava cereali in Polonia, Lettonia e Lituania e li vendevano poi in tutta la
Germania e nei Paesi Bassi
-le principali merci africane nell'India nord-occidentale erano l'oro, l'avorio e in seguito la tratta
degli schiavi
-un'altra grande zona commerciale era situata in America centrale e in Messico, qui la rete del
commercio si estendeva fino allaparte meridionale degli odierni Stati Uniti
(la mancanza di animali da soma e della ruota fa pensare che nel commercio meso-americano il
principale mezzo di trasporto fossero gli esseri umani)
-le città swahili in Africa orientale rappresentavano un altro punto di intersezione intercontinentale,
poiché i mercanti locali barattavano l'oro e l'avorio dell'altopiano dello Zimbawe con tessuti e
spezie provenienti dal sud-est asiatico
L'organizzazione del commercio:
-secondo la teoria mercantilista lo Stato doveva avere un ruolo centrale nel controllo del commercio
con l'estero
-i mughal concedevano privilegi fiscali alle società europee
-i savafidi sradicarono gli armeni dal confine dell'impero ottomano e vi collocarono un
insediamento di mercanti che potessero trattare con russi, olandesi, persiani e inglesi
-la forma più diffusa di collaborazione mercantile era la famiglia
-fra Cinque e Seicento gli Stroganov divennero la famiglia più ricca in Russia
-in tutto il sud-est asiatico non era raro che la donna avesse un importante ruolo commerciale in
famiglia, spesso nel periodo del commercio i mercanti europei si univano a queste donne in
matrimoni a tempo così da sfruttarne anche l'abilità commerciale
commenda: -un socio forniva il grosso del capitale
-l'altro socio trovava la forza-lavoro, effettuava i viaggi e si occupava degli aspetti
commerciali
-nel Cinquecento si formarono organizzazioni collettive di mercanti da cui nacquero poi:
1600 – Compagnia inglese delle Indie orientali
1602 – Compagnia olandese delle Indie orientali
-il consiglio raccoglieva il capitale vendendo pubblicamente azioni della compagnia
-i mercanti musulmani adottarono dai cinesi sistemi coma la cambiale, l'assegno e la partita doppia
e li diffusero nei loro territori e fra i loro contatti commerciali
Le diaspore mercantili
-due delle maggiori furono quelle delle popolazioni ebrea e armena
-all'inizio del Seicento l'Inquisizione spagnola e portoghese intensificò la propria azione contro gli
ebrei che si trovavano nelle colonie americane
-la città di Nuova Julfa si costituì per una deportazione forzata degli armeni in un quartiere alle
porte di Julfa e divenni la base del commercio armeno
I teatri del commercio internazionale
-alla fine del Settecento innovazioni come: banche internazionali, società di capitale e artiglieria
cominciarono a cambiare i rapporti di potere: la supremazia economica cominciò a spostarsi
dall'Asia all'Europa
Il commercio marittimo nel bacino dell'oceano Indiano
-nel Cinquecento i produttori indiani erano ben introdotti nelle reti commerciali delle città swahili in
Africa orientale e nelle città portuali del sud-est asiatico
-i modelli di produzione e scambio cambiarono quando i Portoghesi cominciarono a commerciare
nell'Oceano indiano
-il dominio lusitano di questo commercio, che controllavano con la forza, va dallo sbarco di Vasco
de Gama a Calicut nel 1498 fino a quando il sultano ottomano Selim I non conquistò l'Egitto nel
1517 diventando un temibile concorrente
-un commercio importante era rappresentato anche dal traffico di argento dal Giappone e
dall'America: sia la moneta cinese, che quella indiana erano coniate in argento
-una spedizione annuale, nota come il “galeone di Manila” attraversava il Pacifico dal Messico a
Manila, portando l'argento dal Nuovo al Vecchio mondo
Piccola era glaciale: -il cambiamento climatico del XVII sec. coincise con una serie di
problemi economici e di crisi politiche
Giappone: -l'afflusso d'argento dal Giappone cominciò a diminuire: le miniere si stavano
esaurendo
-inoltre o shogun Togukawa Iemitsu decretava la completa chiusura delle frontiere
agli stranieri
-nel 1638 però lo shogun concesse ai portoghesi un approdo per il commercio in
un'isola nella baia di Nagasaki
VOC: -Coen, governatore della compagnia, capì che se la VOC fosse riuscita a controllare le
spezie a livello della produzione ne avrebbe monopolizzato il commercio
-questa strategia fu possibile perché la noce moscata, il macis e i chiodi di garofano
crescevano in un'area geografica molto circoscritta
-la VOC divenne il principale attore del commercio “interasiatico”, fra Indonesia, Cina,
India e Giappone
-le compagnie europee riversavano grandi quantità di argento americano e giapponese
nell'economia indiana, contribuendo al benessere economico del regime mughal
-in India il declino dell'impero mughal a metà del Settecento innescò un processo di crescente
colonizzazione da parte degli inglesi