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IL MEDIOEVO. PROFILO DI UN MILLENNIO
Alfio Cortonesi
Il tramonto dell'impero di Roma
L'impero romano e la crisi del III secolo
La fine dell'impero Romano si fa coincidere con la deposizione di Romolo Augustolo, nel 476 D.C.
Fattori diversi e variegati poterono garantire unità e coesione all'impero; l'economia poteva beneficiare
di un mercato di straordinaria ampiezza sostenuto da una rete di comunicazione capillare ed efficiente.
Il latino era lingua universale e l'elasticità religiosa della cultura latina contribuì a consolidare l'edificio
dell'impero.
271 D.C. A causa del clima di insicurezza e della paura delle invasioni barbariche l'imperatore
Aureliano fece cingere Roma con delle mura (mura aureliane).
La militarizzazione del potere politico fu una delle cause della caduta progressiva dell'impero.
Le trasformazioni della villa marciavano di pari passo con la crisi della piccola e media proprietà
fondiaria.
Le riforme di Diocleziano (284-305)
L'imperatore cercò di dar risposte pragmatiche all'avanzare della crisi.
Per riuscire a controllare ancor più da vicino l'economia legò ciascuno al lavoro paterno.
Nel 301 fissò un calmiere dei prezzi che sorti pochi effetti, fece riforme di stampo costituzionale.
Tali riforme istituirono la tetrarchia, divisero cioè l'impero in 4 zone, ognuna amministrata da un
Cesare o da un Augusto.Dopo la morte di Diocleziano l'intero sistema da lui creato fu smantellato
dalla sete di potere di Costantino che riuscì a sconfiggere militarmente il suo rivale, Licinio.
Da Costantino alla divisione dell'impero.
L'opera di Costantino fu volta ad ampliare e a sistematizzare il lavoro di Diocleziano.
Fece trasferire la capitale dell'impero a Costantinopoli. Costantino diede un'ulteriore spinta alla
centralizzazione dell'impero.
313 D.C. Editto di Milano, sancisce la totale libertà di culto sul suolo imperiale.
Venuto meno l'imperatore l'impero fu affidato ai figli, Onorio e Arcadio, al primo andò l'occidente e al
secondo l'oriente.
Al contempo cresceva la pressione esercitata dalle popolazioni germaniche. Gli Unni ad esempio
attraversando gli Urali nel 370 D.C.
I Visigoti in tal contesto furono costretti a chiedere all'imperatore di stanziarsi in Tracia, il permesso fu
dato a patto che si fossero impegnati a difendere militarmente il limes.
Il popolo dei Visigoti, incline al saccheggio e alla razzia fu affrontato in battaglia ad Adrianopoli nel
378 D.C. dall'imperatore Valente che, non solo venne sconfitto, ma morì anche in campo di battaglia.
La fine dell'impero romano d'occidente
Agli inizi del V secolo la spinta delle popolazioni germaniche divenne insostenibile. Stilicone a capo
dell'esercito romano riesce a respingere i Vandali che avevano assediato Milano; in seguito a questo
avvenimento si ritiene più sicuro spostare la capitala dell'impero a Ravenna (402).
Guidati da Alarico i Visigoti, nel 410, giunsero fino a Roma riuscendo a saccheggiarla; con questo
avvenimento cadde il mito dell'inviolabilità della città.
In seguito Attila, a capo degli Unni, riuscì ad invadere la Gallia e ad arrivare sino al Mincio; là Papa
Leone I, inviato da Valentiniano III riuscì a fermare l'avanzata del generale barbaro.
Nel 455 i Vandali, capeggiati da Genserico, riuscirono a saccheggiare nuovamente Roma.
Odoacre nel 476 riuscì a deporre Romolo Augustolo.
Il cristianesimo
La diffusione del cristianesimo
Le particolari situazioni politiche spinsero i contemporanei a cercare nuove religioni in grado di
rispondere alle loro esigenze spirituali.
I fedeli cristiani furono resi martiri specialmente sotto Diocleziano, che li vedeva come una minaccia in
quanto avevano stretti contatti con i giudei e in quanto erano intransigenti circa il monoteismo.
Nel 380 con l'editto di Tessalonica il cristianesimo divenne religione di stato sotto Teodosio.
Il cristianesimo riscosse successo soprattutto fra le classi più povere, desiderose di riscatto e speranzose
in una sorta di uguaglianza sociale.
Episcopato e potere politico
Gli imperatori compresero col tempo la forza di coesione sociale che stava nel cristianesimo, il quale
stava prendendo sempre più un organizzazione rigida e sistematica.
Le grandi dispute teologiche
L'assenza di una figura centrale e preminente all'interno del cristianesimo inasprì le dispute teologiche
e dottrinali che sorgevano fra i vari patriarchi, che spesso ricorrevano a scomuniche e ad accuse di
eresia.
In tal contesto Costantino fu costretto ad indire il concilio di Nicea, nel 325, un'assemblea generale dei
vescovi per porre fine alla controversia circa il dogma trinitario.
Sotto le pressioni dell'imperatore il concilio condannò la dottrina di Ario che attribuiva al padre una
natura superiore a quella del figlio e riconobbe alle due persone una natura identica.
Le decisioni prese a Nicea, grazie al potere politico, furono imposte a tutti i fedeli.
Il monachesimo
Il monachesimo cristiano nacque in Egitto per iniziativa di singoli individui che scelsero di condurre
una vita di ascesi e di penitenza.
Dal IV secolo il monachesimo iniziò a diffondersi anche ad occidente.
In Italia le prime esperienze di ascesi giunsero alla fine del IV secolo a Roma; notevole l'esperienza di
Benedetto da Norcia, monaco che dopo un lungo periodo di ascetismo e di eremitismo fondò un
monastero a Montecassino nel 540; sostanzialmente rese meno estreme le pratiche orientali di ascesi.
Le migrazioni e i regni latino germanici
Popoli e migrazioni
Fra il IV ed il Vi secolo molte popolazioni nomadi centro europee si stanziarono all'interno dei confini
dell'impero di Roma.
Certamente i rapporti fra romani e germani non possono essere ridotti a quelli che si caratterizzano per
una conflittualità armata.
I Goti, popolo di stanziamento originariamente scandinavo, approdarono alle regioni poste a nord del
mar nero.
Due tattiche utilizzate dai romani per servirsi dei popoli invasori:
Foederatio: alleanza, per il contenimento delle pressioni delle popolazioni stanziate alla frontiera.
Hospitalitas: si concedeva agli occupanti un terzo o più delle terre occupate in cambio del sostegno
militare.
Caratteri dei regni latino germanici
In alcuni casi le culture e gli stili di vita germanici e latini si fusero; ai latini rimasero i compiti
amministrativi, ai germani restò l'esercizio delle armi.
Il diritto romano, che restava vigente, fu arricchito da usi e consuetudini germaniche; questo è il
sintomo di una buona integrazione fra le due culture.
La trasformazione dei popoli germani da migranti a stanziali si tradusse in un cambiamento da
un'organizzazione in tribù alla struttura del regno.
Il monarca per i germani era soprattutto un capo militare, deteneva inoltre il potere di Banno, che dava
facoltà ai regnanti di costrizione, punizione e giudizio sui sudditi.
Il sovrano era circondato da un'aura sacrale,era considerata proprietario del regno a tutti gli effetti e
dunque poteva spartire il regno fra i figli.
Il regno iberico dei Visigoti
Dopo la vittoria di Adrianopoli i Visigoti acconsentirono a stanziarsi nella penisola iberica.
Nel 410, come già accennato, sotto la guida di Alarico, saccheggiarono Roma; in seguito proseguirono
verso il sud, con il miraggio dell'Africa, furono costretti a tornar sui suoi passi dopo la morte di
Alarico.
Il nuovo re Atalulfo guidò, con l'accordo dell'imperatore il suo popolo alla conquista della Gallia
Narbonense.
Il nuovo patto con l'imperatore avvenne quando Atalulfo sposò Galla Placidia, sorellastra di Onorio,
imperatore dell'occidente.
I Visigoti si scontrarono con il regno dei Franchi per il predominio dei territori della Loira; nel 507 a
Vouillé i Franchi sconfissero i Visigoti che, furono costretti a riparare nella penisola iberica.
Il regno di Spagna ebbe come capitale Toledo; conquistò in breve tutta la penisola iberica che era sotto
l'influsso di piccoli regni. Nonostante i regnanti Visigoti fossero di religione ariana cercarono di
stringere rapporti di pacifica collaborazione con la popolazione ispano-romana.
La conversione al cattolicesimo del primo regnante Visigoto risale al 589 con il monarca Recaredo.
Il regno Visigoto , fino alla sua caduta nel 711, resta in rapporti strettissimi con la chiesa.
Il regno dei Franchi
All'inizio del V secolo i Franchi erano già insediati all'interno dei confini imperiali.
Nella persona di Clodoveo (481-511) i Franchi riconobbero per la prima volta un sovrano comune.
Si narra che Clodoveo fosse discendente dal mitico Meroveo, padre della stirpe dei Franchi.
Il monarca condusse il suo popolo alla conquista di nuove terre, fra le quali il regno di Siagro.
Attorno al 496 si ebbe la conversione di Clodoveo al cattolicesimo che fu battezzato dal vescovo
Remigio nella cattedrale di Reims per dare una valenza politica a tale evento.
Alla morte di Clodoveo il regno dei Franchi venne suddiviso secondo il suo volere in 4 parti (Austrasia,
Neustria, Burgundia e Aquitania), ognuna affidata ad uno dei suoi figli.
Con l'operato di Clodoveo i regnanti potevano esercitare il loro potere non solo agli appartenenti alla
loro etnia, ma in generale a tutti gli abitanti del loro regno.
Dalla Britannia all'Africa:gli altri regni latino-germanici
Gli Juti occuparono i territori orientali della Britannia, senza penetrare in Scozia.
Buona parte della Britannia rinnegò la fede cattolica per tornare a culti pagani; le porte al cristianesimo
vennero riaperte solo sotto il pontificato di Gregorio Magno.
Un decisivo passo in avanti per la rievangelizzazione fu segnato dalla conversione di Etelberto, re del
Kent, e dalla creazione della sede vescovile di Canterbury.
I vandali riuscirono ad occupare l'Africa. Questi furono gli unici a dotarsi di una flotta e riuscirono a
rendere difficoltosi i tragitti mediterranei.
Genserico, nel 445, li guidò, come avevamo già ricordato, al saccheggio di Roma.
Il regno Vandalo venne distrutto nel 533, nella battaglia di Tricamaro contro i Bizantini, che avevano
intenzioni di impossessarsi dell'Africa.
Il regno Ostrogoto d'Italia
La più viva apprensione fu generata in Zenone, imperatore d'oriente, quando Odoacre spodestò Romolo
Augustolo; questo turbamento spinse Zenone ad incoraggiare l'occupazione italiana da parte di
Teodorico, generale germanico di nobile lignaggio.
Questo nel 489 mise fine alla resistenza di Odoacre; ebbe così inizio l'occupazione Ostrogota in Italia.
Teodorico fece erigere nella capitale, Ravenna, bellissimi edifici che sono la testimonianza di un felice
incontro fra culture.
Per imbonirsi il popolo dei Franchi Teodorico sposò la figlia di Clodoveo, Audofleda.