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Il teatro tedesco, poi, sembrava svolgere una funzione di guida su tutti gli altri paesi di antico capitalismo. L'ultima fase del

teatro berlinese corrispose al teatro epico.

Teatro epico

La differenza tra la forma drammatica ed epica veniva già fatta presente da Aristotele nella diversità delle tecniche costruttive

le cui leggi erano trattate da sue diverse branchie dell'estetica. Le due tecniche dipendevano dal diverso modo in cui le opere

venivano presentate al pubblico, mediante la scena o il libro. Era comunque possibile che opere epiche contenessero elementi

drammatici e viceversa.

La scena incominciò a raccontare, ora si trovavano sia il narratore che l'abbattimento della quarta parete. Non era solo lo

sfondo scenico a raccontare ma anche i cartelloni pensavano a rievocare gli avvenimenti che nello stesso momento si

svolgevano su altri luoghi.

Nessun aspetto della rappresentazione doveva consentire allo spettatore di abbandonarsi con l'immedesimazione, ad emozioni

incontrollate. La recita portava ad un processo di straniamento.

Il teatro didattico

La scena incominciò ad avere l'efficacia di un insegnamento. Gli avvenimenti e oggetti quotidiani diventavano oggetto di

rappresentazione teatrale. Con i cori lo spettatore era istruito in merito a circostanze a lui ignote, con i film si raccontavano

montaggi di avvenimenti in tutto il mondo.

Si voleva esporre alla critica l'operato dell'uomo.

Il teatro divenne accessibile ai filosofi che proponessero non solo di spiegare il mondo ma anche di cambiarlo.

Secondo molti imparare e divertirsi sono due concezioni molto diverse. Imparare può essere utile, ma solo divertirsi è

piacevole. Bisogna quindi difendere il teatro epico contro il sospetto che debba essere qualcosa di noioso.

Il teatro rimane tetro anche se è dell'insegnamento, e se è un buon teatro, è anche divertente.

Teatro e Scienza

Il piano della scienza e quello dell'arte sono diversi. Ma non si riesce a lavorare come artista senza servirsi del bagaglio

scientifico.

Il contenuto scientifico racchiuso in un opera poetica deve essere completamente risolto in poesia. La sua utilizzazione

soddisfa il piacere che è reso possibile dal contenuto poetico

Il teatro epico non parla in funzione della morale, ma in funzione degli offesi, aveva lo scopo di eliminare quelle condizioni

difficilmente sopportabili attraverso nuovi mezzi.

Per far si che nasca un teatro epico bisogna trovarsi nelle condizioni favorevoli a fini pedagogici. A Berlino il fascismo ha

posto un freno allo sviluppo di questo teatro. Bisogna trovarsi in condizioni favorevoli alla libera discussione dei problemi

dell'esistenza in vista della loro soluzione.

Il teatro epico è il più vasto tentativo di giungere a un grande teatro moderno.

Tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta B. B. segue gli allestimenti delle sue opere, firma la regia di alcune di esse, sviluppando una

teoria del teatro. Critica il teatro “drammatico”, quello prevalente ai suoi tempi, perché tende a far immedesimare lo spettatore nelle vicende dei

personaggi, a farlo appassionare tanto da appannargli la lucidità di giudizio. Il teatro non deve rapire lo spettatore in un sonno consolatorio: deve

risvegliarlo. Per Brecht il nuovo teatro deve essere “epico”, narrativo; l’attore d eve entrare e uscire dal personaggio, giudicarlo dall’esterno mentre

lo interpreta, deve creare e smontare di continuo l’illusione per far riflettere sui casi mostrati sulla scena, per attivare le facoltà critiche dello

spettatore. La scena non deve solo illudere: deve diventare uno strumento per capire il mondo nel quale viviamo, con le sue sfaccettature

contraddittorie, un’arma per cambiarlo

Effetti di straniamento nell'arte cinese

Brevi cenni sull'uso dell'effetto di straniamento nell'antico teatro cinese. Effetto applicato in Germania nei tentativi di

realizzare un teatro epico per una drammaturgia basata su canoni non aristotelici, e quindi non sull'immedesimazione.

- Il pubblico non può illudersi di assistere da spettatore invisibile ad una vicenda che sta realmente accadendo.

- L'accettazione o il rifiuto di ciò che accadeva e veniva detto doveva avvenire nella sfera cosciente dello spettatore e non nel

suo inconscio

- Anche l'antica arte scenica cinese conosce l'effetto di straniamento e lo utilizza in modo molto raffinato: uso di molti simboli,

maschere, gesti.

- L'attore recita senza una quarta parete, interagisce con lo spettatore e contempla se stesso, in questo modo preclude allo

spettatore l'immedesimazione totale.

- L'immedesimazione avviene in altra forma: lo spettatore si immedesima nell'attore in quanto essere che osserva. Viene

sollecitato in lui l'atteggiamento dell'attenzione ≠ dell'attore occidentale che da di tutto per avvicinare il suo spettatore alle

vicende da rappresentare e al personaggio e quindi lo induce a immedesimarsi nell'attore stesso.

- L'artista cinese rinuncia alla metamorfosi totale e si limita a citare il personaggio, nessuna fatica, nessuna falsa imitazione a

causa della stanchezza e quindi nessun indebolimento per il pubblico.

- L'effetto di straniamento funziona non sotto la forma di assenza di emozioni ma sotto la forma di emozioni che non hanno

bisogno di farsi credere quelle del personaggio rappresentato.

- Nelle esperienze del teatro tedesco viene sviluppata la tecnica dello straniamento attraverso l'uso della musica, scenografie,

attori avendo come scopo la storicizzazione dei fatti da rappresentare.

Un teatro nuovo per la sua azione di critica alla società, per il suo messaggio storico in merito agli accadimenti, deve valersi

dell'effetto di straniamento.

La scena di strada

Nel primo quindicennio dopo la guerra mondiale alcuni teatri tedeschi sperimentarono un tipo di recitazione nuova perche si

serviva di cori e proiezioni esplicative: recitazione epica.

Usando una tecnica complessa l'attore si distanziava dal personaggio raffigurato e presentava le situazioni drammatiche in una

prospettiva tale che lo spettatore veniva portato a considerarle in modo critico.

Uno degli elementi specifici del teatro epico è lo straniamento: una tecnica con la quale si può dare ai rapporti umani

rappresentati l'impronta di cose sorprendenti che esigono spiegazioni non semplicemente naturali. Il suo scopo è permettere

allo spettatore una critica efficace dal punto di vista sociale.

Questa recitazione ha come caratteristica il fatto che strania il piccolo avvenimento particolare, ne mette in luce l'importanza e

lo rende notevole.

Non c'è una differenza fondamentale tra il teatro epico naturale e quello artistico. Il nostro teatro all'angolo della strada è

primitivo, i motivi, lo scopo e i mezzi della rappresentazione sono banali. Ma è un processo ragionato, il fine della

rappresentazione è di facilitare il giudizio sul caso specifico. A questo fine corrispondono i mezzi della rappresentazione.

Il teatro epico è comunque teatro altamente artistico, i suoi soggetti cono complicati. Permette rappresentazioni dove si

presentano difficili problemi parziali, artistici o sociali, e permette di controllare se la funzione sociale dell'apparato nel suo

insieme è ancora chiara e intatta.

Nuova tecnica dell'arte drammatica

Scopo della tecnica di straniamento era di far assumere allo spettatore un atteggiamento di indagine e di critica nei confronti

della vicenda proposta. , si rinuncia quindi al tentativo di creare sulla scena l'atmosfera di un dato ambiente , non ci si sforzava

di far cadere il pubblico in trance, di dargli l'illusione che stesse assistendo a un fatto naturale, non preparato. Bisogna far uso

di mezzi artistici particolare per vincere la tendenza del pubblico ad abbandonarsi a quell'illusione.

- La finzione della quarta parete viene a cadere e quindi gli attori possono rivolgersi al pubblico

- Il contatto tra pubblico e scena avviene per mezzo dell'immedesimazione

- La tecnica che da luogo all'effetto di straniamento è diametralmente opposta a quella che si prefigge l'immedesimazione fra

attore e personaggio

- L'attore deve eliminare ogni tendenza a rivivere dentro di se la parte e ljmitarsi al ruolo di lettore

- L'attore deve leggere la sua parte nell'atteggiamento di chi prova stupore, di chi contraddice

- Prima di mandare a memoria la parte egli deve mandare a memoria ciò che ha provocato al sua meraviglia e ha avuto motivo

di contraddire, questi momenti devono essere punti fermi della sua interpretazione.

- Ogni battuta e gesto corrisponde ad una decisione

- L'attore sulla scena non da luogo alla totale metamorfosi nel personaggio da rappresentare, ma mostra le figure

- Rinunciato alla metamorfosi l'attore recita il suo testo non come colui che improvvisa ma come chi fa una citazione.

Per usare la tecnica dello straniamento ci si rifà a tre accorgimenti:

1. la trasposizione in terza personaggi

2. la trasposizione al tempo passato

3. il pronunciare ad alta voce didascalie e commenti

L'uso della terza persona e del tempo passato consente all'attore il giusto atteggiamento del tenersi a distanza, inventa

didascalie e frasi di commento adatte al testo che usa durante le prove. La parte del testo viene evidenziata da un diverso tono

della voce e viene straniata la recitazione stessa perché avviene dopo essere gia stata caratterizzata ed annunciata.

Tutto ciò che compete il sentimento deve essere esteriorizzato, cioè sviluppato nel gesto.

Propone allo spettatore la vicenda compiuta, così come può svolgersi o esserci svolta nella realtà, ne sottolinea quella che è la

sua testimonianza, opinione, visione in merito alla vicenda.

- L'attore non si identifica con il personaggio può scegliere un certo punto di vista, manifestare la propria opinione, sollecitare

lo spettatore alla critica del personaggio

- Il punto di vista che l'attore sceglie è un punto di vista sociale

La sua arte diventa un colloqui con il pubblico a cui si rivolge e induce lo spettatore a giustificare o rifiutare quelle condizioni

a seconda della classe a cui appartiene.

Lo scopo è straniare il gesto sociale: quell'espressione mimica e gestuale dei rapporti sociali che presiedono alla convivenza

degli uomini di un epoca.

La formulazione della vicenda ad uso della società è agevolata dall'invenzione di titoli per ogni scena. Titoli che devono avere

un carattere storico arrivando così alla storicizzazione.

- L'attore deve recitare la vicenda come una vicenda storica: come un fatto che si verifica una volta sola, transitorio, connesso

ad un epoca determinata.

- Anche da questa tecnica possono derivare delle emozioni anche se di natura diversa dal teatro tradizionale.

Breviario di estetica teatrale

Al ritorno dall’esilio si approfondisce la riflessione sul

Dettagli
A.A. 2015-2016
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bertolo.arianna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della regia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Longhi Claudio.