Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Riassunto esame Storia dell'Arte Moderna, prof. Rossi, libro consigliato Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe, Rossi Pag. 1 Riassunto esame Storia dell'Arte Moderna, prof. Rossi, libro consigliato Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe, Rossi Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell'Arte Moderna, prof. Rossi, libro consigliato Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe, Rossi Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell'Arte Moderna, prof. Rossi, libro consigliato Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe, Rossi Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia dell'Arte Moderna, prof. Rossi, libro consigliato Pittori fiorentini del Quattrocento e le loro botteghe, Rossi Pag. 16
1 su 20
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IL GOTICO INTERNAZIONALE

Ha la sua origine in Francia e si diffonde in tutta Europa. Si può circoscrivere agli anni 1290-1430.

Esso interessa tutte le manifestazioni artistiche e tutte le tecniche produttive dell’artigianato, al costume e

alla moda. Nella scultura abbondano le statuette e i rilievi d’avorio; in pittura accanto ad affreschi e pale

d’altare vi sono altari e libri miniati e decorati minuziosamente. E inoltre ceramiche, smalti e vetrate.

Tutte le tecniche sono in continuo progresso e i traffici facilitano lo scambio di prodotti di qualità. Gli artisti

si riuniscono in CORPORAZIONI (ad esempio i pittori facevano parte della Corporazione dei Medici e degli

Speziali) che tutelano i loro diritti, la qualità dei prodotti, controllano la concorrenza e mantengono la

reputazione della categoria. L’arte si avvicina alla sfera mondana poiché è fatta dalla borghesia e sempre da

essa commerciata. Il GOTICO INTERNAZIONALE si rifà al Gotico Classico, prendendo esempio dalla

concezione spaziale di Giotto ma accanto ad essa si ricerca la resa naturalistica nella minuziosità dei

particolari e dei soggetti. Le linee sono sinuose, le tinte scolorano e si sfumano per farsi luce.

Secondo una delle tante teorie che spiegano l’origine del Gotico Internazionale, esso si sarebbe sviluppato a

seguito della decadenza della grandi istituzioni universali: PAPATO e IMPERO. Questo fenomeno indusse la

popolazione a cercare rifugio ed evasione in una sorta di paradiso artificiale animato dall’amore per il

naturalismo. Inoltre è considerata arte di evasione a causa di molti eventi critici di questi anni come ad

esempio la GUERRA DEI CENT’ANNI in Francia, le lotte religiose in Inghilterra, le rivolte sociali in Italia come

la RIVOLTA DEI CIOMPI a Firenze.; questi eventi hanno promosso un senso di insicurezza nelle classi

dirigenziali favorendo lo sviluppo di un’arte di evasione e fiabesca.

IL GOTICO INTERNAZIONALE IN ITALIA

In Lombardia

La Lombardia contribuisce allo sviluppo del gotico internazionale con una ricca serie di miniature.

Una svolta si coglie nel Libro d’Ore di Verde Visconti, ad opera di diversi miniatori, in cui sono

rappresentate fantasiose scene di vita cortese intrise di lusso. La ricerca del vero e di tutte le forme della

natura si riscontra nei vari libri di botanica e nei Tacuina Sanitatis: tutte queste opere venivano realizzate

da più artisti, il che conferma l’unità del gusto. Le miniature diverranno modelli per gli affreschi.

Gentile da Fabriano

Gentile di Niccolò, proveniente da Fabriano visse tra il 1375/80-1427. Veniva da una famiglia di semplice

origine anche se dovette girare l’Italia per trovare fortuna. La sua formazione avvenne in Lombardia,

all’avanguardia con le tendenze Tardogotiche e del Gotico Internazionale. Egli è stato capace di coniugare

sfarzo cortese e precisione dei dettagli, monumentalità dell’impianto figurativo e delicatezza nella resa dei

particolari più minuti. Gentile costruisce il volume attraverso un complesso sovrapporsi di strati di colore 1

secondo una sequenza dettata dalla consuetudine e non da un controllo sul reale. Le parti in luce sono

sempre le stesse: la canna del naso, l’arco delle sopracciglia, il mento, qualunque sia la posizione assunta

dalla figura nello spazio. I lineamenti sono generici e animati da espressioni convenzionali.

-La Pala di Berlino, perché conservata alla Gemäldegalerie berlinese, rappresenta la Vergine con il Bambino

seduta su un trono senza schienale, si staglia su un fondo omogeneo oro ed è attorniata da 3 figure (San

Nicola e Santa Caterina). La particolarità è la resa fantastica dei due alberelli retrostanti la Vergine, i cui

frutti sono Angeli. Il committente è la figura più piccola ed è inginocchiato. Studio dettagliato del

particolare, trono gotico. La spilla della Madonna riprende lo stemma dei Visconti. Probabilmente dipinta

per i monaci olivetani della Chiesa di Santa Caterina a Fabriano e ci trasmette un’atmosfera ricca di

curiosità naturalistiche nella descrizione delle piante, del prato fiorito e nella morbida pienezza dei corpi.

- Polittico dell’Incoronazione della Vergine (1400-10), detto anche Polittico di Valle Romita, eseguito per

la chiesa di Valle Romita, oggi smembrato. Eseguito a Venezia tra 1405-1410, che presenta già i caratteri

della maturità: accostamento alla natura, uso delle vesti del tempo, preziosità delle vesti, ovali dei volti,

nasi lunghi e sottili e labbra piccole. Al centro Cristo incorona la madre e sotto vi sono Angeli suonatori, il

Sole e la Luna. Il trono gotico qui viene sostituito da ‘razzi’ luminosi’. Negli scomparti laterali troviamo San

Girolamo, San Francesco, San Domenico e Santa Maria Maddalena, ritti su tappeto fiorito. Nelle cuspidi San

Giovanni Battista nel deserto, Uccisione di San Pietro martire, San Tommaso d’Aquino in lettura e San

Francesco riceve le stimmate. Con quest’opera Gentile impone una nuova maniera, più corposa e plastica,

svincolata da ogni bizantinismo dominante allora a Venezia. Presenta già i caratteri della maturità:

accostamento alla natura, uso delle vesti del tempo, preziosità dei panni, ovali dei volti, nasi lunghi e sottili,

labbra piccole.

- A Venezia, del cui soggiorno non rimane nessuna traccia pittorica, Gentile incontra Papa Martino V, il

quale lo invita ad eseguire un ciclo pittorico per San Giovanni in Laterano, ormai perduto.

-Nel viaggio verso Roma, Gentile si fermò a Firenze, ma non subì l’influenza di Brunelleschi, Donatello o

Masaccio, ma più di Ghiberti e Masolino: questo si può notare nell’ Adorazione dei Magi (1423)

[pag.33/235], dove scompaiono i moduli miniaturistici delle opere giovanili, la natura diventa più reale e lo

spazio si amplia. Essa fu realizzata per la CHIESA DI SANTA TRINITA a Firenze. La storia narrata, il viaggio

dei Magi, inizia nella lunetta in alto a sx fino ad arrivare al primo piano. La figura più umile è quella di

Giuseppe, mentre i Magi sono coperti d’oro, vestiti come veri e propri principi. Grande risalto ottengono i

vestiti all’ultima moda fiorentina dei personaggi. Domina la preziosità delle vesti, l’eleganza dei gesti, la

cura dei dettagli mentre manca qualsiasi forma al significato profondo dell’evento sacro. Il concetto di

‘dietro’ viene sostituito da quello di ‘sopra’,il secondo piano è reso in alto nella tavola. Gentile dà prova di

essere un uomo colto: conosce le raffinate maniere dei principi e dei cavalieri (se si presentano a uomini o

donne facoltose si fanno levare gli speroni), conosce la scena biblica alla perfezione, conosce le

caratteristiche fisionomiche e di costume dei lontani popoli d’Oriente, conosce le forme della fauna e della

flora esotica.

Il committente Palla Strozzi era mercante di stoffe, l’iconografia dei Magi divenne nei secoli la preferita dai

mercanti che li veneravano come santi protettori. La scena è movimentata dalle figure e dai loro movimenti

sinuosi e inoltre dalla linea curva che crea la carovana diretta alla Famiglia Sacra. Nella PREDELLA sono

rappresentate la Natività [pag.34/236] (nella prima viene tentato un primo effetto di notturno in un

meraviglioso cielo stellato), la Fuga in Egitto (dove il tutto è illuminato, la luce si materializza e ricorre

all’espediente del fondo oro che trasluce i colori posti in superficie), la Presentazione al Tempio, è l’unica

parte non originale.

Il racconto inizia in alto a sx e termina in primo piano. A differenza della pala centrale super affollata, la

rappresentazione è assolutamente sintetica, scompare ogni forma di ostentazione e dominano solo gli

eventi. 2

- Polittico Quaratesi, (1425) [pag.36] realizzato per la Chiesa di San Niccolò Oltrarno, rivoluziona la sua

pittura. Le figure si fanno a grandezza statuaria, il piano prospettico riesce a staccarle dal fondo oro. Anche

se sono figure molto grandi sono addolcite dalla delicatezza delle stoffe, dei ricami, delle carni e delle

bionde capigliature. È smembrato in vari musei: la pala centrale rappresenta la Madonna in trono, il

Bambino e gli angeli e si trova alla National Gallery di Londra; Santa Maria Maddalena, San Giovanni

Battista, il Cristo e San Giorgio si trovano agli Uffizi. Mentre due cinque pannelli della predella con Storie di

San Nicola sono smembrati tra i Musei Vaticani e la National Gallery di Washington. Sono evidenti nuove

idee di spazio e di ambiente. La materia pittorica si fa più densa e compatta che ricorda Masaccio ma a

differenza di questo ci impianta tutta la sua tecnica pittorica tralasciando il dramma umano.

Lorenzo Monaco

Vive tra 1370-1423/4. Si chiamava Pietro di Giovanni. Prende i voti nel 1390 come monaco camaldolese nel

convento fiorentino di Santa Maria degli Angeli e assume il nome di Lorenzo. Qui apprese l’arte miniatoria

e si formò nella bottega di AGNOLO GADDI, qui si formerà il suo stile fatto di intenso patetismo e di intima

musicalità delle figure che si inarcano secondo ritmi goticheggianti. La sua opera è certamente tardo-

gotica, per via del suo segno e dell’eleganza delle modulazioni lineari. Nei primi anni del ‘400 egli ha un

cambiamento decisivo forse per suggestione delle prime opere di Ghiberti con il quale ha in comune

l’allungamento iperbolico delle dimensioni delle figure. Al Gotico cortese oppone un rigore monastico e un

ideale ascetico. Elimina fiori, animali, ornamenti e riduce il paesaggio a roccia. Le figure sono inarcate,

lunghe e sottili e i colori semplici. La componente religiosa, mistica, è fondamentale per comprendere la

natura più essenziale del suo operare artistico.

- Poco dopo il suo affrancamento dalla bottega di Gaddi realizza il Polittico di San Gaggio [pag.42], oggi

smembrato tra il Courtald Institut di Londra con la splendida Incoronazione della Vergine, autentica epifania

di luce, puro canto mistico che non ha eguali nella coeva pittura fiorentina, e tra la Galleria dell’Accademia

di Firenze con le figure di Santa Caterina d’Alessandria e San Caio ancora debitori di Gaddi evocati nella

sostanziale ieraticità delle figure, nella resa accurata delle chiome dei santi e nella gamma cromatica calda

ancora distanti dai toni squillanti e dagli accostamenti arditi che caratterizzeranno la sua opera matura.

Nella predella troviamo i martirii dei Santi Caterina e Caio e l’Ultima Cena, quest’ultima già moderna nella

concitazione espressiva degli Apostoli alla notizia imminente del tradimento di uno di loro.

- Il tema della Vergine occupa sempre un ruolo centrale nelle sue opere ed è perfettamente in linea con il

gusto artistico dell’epoca. All’interno di questa vastissima produzione troviamo una predilezione per la

Madonna dell’Umiltà che allude al ruolo della chiesa che gli ordini mendicanti v

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
20 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Poggiogufo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Rossi Sergio.