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Estratto del documento

Francesco dona il mantello a un povero.

Descrizione dell’affresco: Al centro del quadro vediamo Francesco rivolto a

destra. Si è tolto il mantello e lo porge ad un uomo anziano, col capo coperto.

Sulla sinistra è dipinto il cavallo del Santo. Sullo sfondo si innalzano due

alture. La sommità della montagna a sinistra è occupata da una cittadina.

Sulla cima destra, dietro all’uomo povero, s’innalza un monastero o un

castello. Stato di

conservazione: L’affresco è ben conservato. Ma non è possibile dare una

descrizione esatta dei colori. Il capo coperto dell’uomo caratterizza la

condizione sociale dell’uomo libero.

“Francesco incontrato un cavaliere nobile ma povero e malvestito, mosso a

compassione si tolse l’abito e lo rivestì”. Questa scena è molto interessante

anche dal punto di vista storico-culturale, perché fa risaltare il fatto che la

borghesia nel XIII secolo acquista sempre maggiore importanza mentre i

cavalieri cadono nell’impoverimento. Questo gesto risale all’epoca che seguì

la sua prigionia a Perugia e la grave malattia che lo colpì. La compassione è

l’idea guida di tale affresco. Non a caso si trova sotto la creazione del mondo

e la creazione dell’uomo. Con il suo gesto Francesco si spoglia dell’uomo

vecchio e delle sue azioni e si riveste dell’uomo nuovo, conformandosi

all’immagine di Cristo.

La visione del palazzo pieno d’armi.

Descrizione dell’affresco: A sinistra è raffigurata l’edicola in cui dorme

Francesco. È steso sul letto, la testa appoggiata sulla mano destra. Dietro si

scorge la figura di Cristo che con la mano sinistra addita un palazzo pieno di

armi, corazze, elmi e stendardi recanti il segno della croce. È chiaro che si

tratta di una visione, perché Francesco è in atteggiamento di ascolto delle

parole che Cristo gli rivolge in sogno. Francesco porta una tunica verde,

Cristo una tunica rossa con un mantello scuro. Stato di conservazione:

Questo affresco non è ben conservato come i due precedenti della stessa

campata. La decorazione in oro, che ornava l’abito di Cristo, è andata

perduta.

Didascalia: “La notte seguente, mentre dormiva, il Signore gli fece vedere in

sogno un grande palazzo, con tante armi recanti il segno della croce di

Cristo. La voce divina rispose che erano tutte destinate a lui ed ai suoi

cavalieri”. Francesco voleva farsi cavaliere. La visione del palazzo non gli

aveva aperto gli occhi sulle vere intenzioni di Dio. Perciò Dio gli parlò in una

seconda visione. Francesco così torna ad Assisi e qui attende di conoscere la

volontà di Dio. Nel primo affresco Bonaventura usa la parola presagio, cioè

punto di partenza del ciclo. Nel secondo Francesco compie un’opera di

misericordia come opera della giustizia. Il terzo affresco fa risaltare la

ricompensa che riceve ed il suo completo abbandono alle richieste di Dio.

L’unità dei tre affreschi per campata si ripeterà per tutte le campate. In questa

prima campata il Santo è figura del nuovo spirito portato dalla Nuova

Alleanza, alleanza iniziata con Noé che ci trova nei registri sopra e con la

creazione dell’arca dell’alleanza.

La preghiera in San Damiano. (Seconda campata).

Descrizione dell’affresco: L’affresco è completamente occupato da una

cappella, Francesco è inginocchiato al centro in preghiera. Guarda il

crocifisso posto sopra un altare a destra della scena. Cristo è raffigurato con

il capo leggermente chinato verso Francesco in atto di parlargli. La parte alta

della chiesa è sostenuta da colonne. La cappella è in buona parte distrutta

così come la parte dove si trovano l’altare e il crocifisso mentre il Santo si

trova nella parte ancora in buono stato che gli offre un riparo sicuro.

Stato di conservazione: La parte sinistra del quadro è rovinata. Anche il

crocifisso è danneggiato così come le figure rappresentate sui bracci della

croce, che ci sono note grazie al crocifisso originale di San Damiano.

Didascalia: “Prostrato davanti al crocifisso si mise a pregare e udì una voce

venire dal crocifisso che per tre volte gli disse di andare a riparare la sua

casa che era in rovina”, significando con ciò la chiesa romana. Al di sopra è

dipinto il sacrificio di Abramo, che è il prototipo, il padre della chiesa.

Francesco è rappresentato nell’atto di pregare. La preghiera e il sacrificio

sono gli atti primordiali della fede. Nella seconda campata si trovano dunque

riuniti sacrificio e preghiera quali atti di accettazione del comando di Dio.

La rinuncia agli averi.

Descrizione dell’affresco: Il quadro è diviso in due parti. Al centro abbiamo

infatti uno spazio vuoto mentre a sinistra un gruppo di persone e dietro di loro

una costruzione e lo stesso a destra. A destra c’è anche Francesco che si è

spogliato degli abiti, mentre il vescovo, dietro di lui, lo avvolge nel suo piviale

azzurro. Dietro il vescovo vi sono due chierici. A sinistra si trova il padre del

Santo in abito giallo. Tiene gli abiti del figlio e sul suo volto è dipinta la collera.

La mano destra è chiusa a pugno quasi a voler colpire il figlio e un amico

vestito di rosso lo afferra al polso per trattenerlo. Francesco volge lo sguardo

verso Dio che si scorge attraverso una mano sopra l’edificio della parte

sinistra. La mano si trova sopra il padre di Francesco ad indicare la suprema

autorità rispetto all’autorità paterna.

Stato di conservazione: L’affresco è in buono stato.

Didascalia: “Si spogliò di tutte le sue vesti e le restituì al padre e disse al

padre che da quel momento in poi avrebbe potuto dire Padre nostro poiché

Pietro di Bernardone l’aveva ripudiato”. Anche Francesco come Abramo

obbedisce alla voce di Dio.

Il sogno di Innocenzo III.

Descrizione dell’affresco: A destra il papa dorme nel suo letto a baldacchino

riccamente decorato. La tenda è alzata e avvolta in una colonna. Ai piedi del

letto due servi sono seduti a terra uno di fronte all’altro. Quello di sinistra

guarda il papa come se riuscisse a cogliere sul suo volto gli avvenimenti che

si susseguono nella visione del papa. A sinistra del quadro è rappresentata la

visione, che il servo di sinistra non vede perché di spalle e quello di destra

neanche perché si è addormentato, quindi è vista solo dal papa. Vede

Francesco vestito del saio con la mano sinistra appoggiata sul fianco. Con la

mano e la spalla destra sorregge una chiesa che sta crollando sopra il

pontefice. La basilica è affiancata da un campanile a diversi ripiani che

ricorda la Basilica Lateranense, simbolo della cristianità.

Stato di conservazione: La zona in alto a sinistra è rovinata.

Didascalia: “Il papa aveva visto in sogno che la Basilica stava per crollare e

un uomo povero e modesto poggia la spalla per sostenerla”. Francesco è il

pilastro che sostiene la chiesa vacillante. In questa scena, come in quella

precedente, Francesco guarda verso l’alto con direzione obliqua verso il

sacrificio di Abramo, cioè verso il prototipo della fede.

La conferma della regola (Terza campata).

Descrizione dell’affresco: In una sala quadrata con sopra archi a tutto sesto,

sono raccolte numerose persone. Al centro Francesco è rappresentato

barbuto e inginocchiato. Dietro di lui sono inginocchiati i suoi primi confratelli,

12 in tutto compreso il Santo e chiedono al papa il permesso di introdurre

nella chiesa la loro nuova regola. Il papa è seduto su un trono elevato e

consegna a Francesco la regola approvata e li benedice. Due vescovi sono

seduti ai lati del papa e altri due stanno in piedi dietro di lui insieme ai due

servi dell’affresco precedente. Stato di

conservazione: L’affresco è relativamente ben conservato.

Didascalia: “Il Papa approvò la regola, gli acconsentì di praticare la

penitenza e lui e tutti i frati con lui avrebbero dovuto predicare liberamente la

parola di Dio”. Anche in questo caso la collocazione sotto le storie di

Giacobbe ed Esaù non è casuale. Il patriarca Isacco benedice Giacobbe,

come il patriarca della cristianità benedice Francesco. Anche Frate Elia, alla

morte di Francesco, scriverà ai suoi confratelli in Francia che Francesco fu un

secondo Giacobbe. Questo affresco e quello seguente mettono in luce che il

Santo occupava un posto importante nel piano salvifico di Dio, così come era

stato occupato dai sacerdoti e dai profeti nell’Antico Testamento.

La visione del carro di fuoco.

Descrizione dell’affresco: In una capanna sono seduti a terra 4 seguaci del

Santo, due addormentati e due svegli. A destra ci sono altri tre frati e uno di

questi si rivolge a quelli nella capanna e tendendo la mano verso l’alto

mostra la loro visione. Uno dei due confratelli dietro alza la mano destra

verso l’apparizione. In alto compare una biga rossa a due ruote tirata da due

cavalli rossi. Sulla biga, in piedi si scorge San Francesco, circondato da una

corona di raggi e rivolge lo sguardo verso l’alto in segno di preghiera.

Stato di conservazione: Tutte le teste sono in parte rovinate.

Didascalia: “Mentre quest’uomo trascorreva la notte in preghiera lontano dai

suoi figli, verso mezzanotte mentre alcuni dormivano e altri pregavano, un

carro di fuoco fece il giro della casa e rischiarò la notte con il suo splendore. I

frati svegli furono stupefatti, quelli che dormivano furono svegliati”. Oltre al

legame con Giacobbe, questo affresco crea un nuovo parallelo fra Francesco

e Elia. Elia, profeta dell’Antico Testamento, combatté contro ogni empietà nel

momento della profonda crisi esistenziale del popolo di Israele e lo esortò a

rimanere fedele all’alleanza con Dio. Anche il XIII secolo fu segnato da una

profonda crisi nel nuovo popolo di Dio e Francesco diventa indispensabile per

salvare la chiesa del suo tempo. A tal proposito Ruf suggerisce che anche il

mondo d’oggi avrebbe bisogno di un San Francesco.

La visione dei seggi celesti.

Descrizione dell’affresco: A destra sopra un altare di una chiesa si erge la

croce. Al di sopra vi sono delle lampade ad olio dentro un paniere. Il paniere

è collegato ad una cordicella tesa su un rullo cilindrico: abbassandolo si

accendono le lampade. Francesco in preghiera è inginocchiato sul gradino

più basso mentre si batte il petto. A sinistra un frate inginocchiato è immerso

nella visione di un angelo. In cielo sono rappresentati 4 seggi e un trono. Il

trono, riccamente decorato, è al cent

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
32 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/01 Storia dell'arte medievale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher venera19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Cobianchi Roberto.