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Riassunto esame Storia dell'architettura, prof. Colombo, libro consigliato Antologia dell’architettura moderna: testi, manifesti, utopie, De Benedetti, Pracchi Pag. 1 Riassunto esame Storia dell'architettura, prof. Colombo, libro consigliato Antologia dell’architettura moderna: testi, manifesti, utopie, De Benedetti, Pracchi Pag. 2
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LE CORBUSIER E ‘’L’ESPRIT NOVEAU’’

Le Corbusier aveva fondato l’Esprit Noveau nel 1920 insieme al pittore e critico Amedee Ozenfant

e Paul Dermèe giornalista e poeta. Successivamente si svilupperà il fenomeno cubista, accanto al

cubismo il futurismo, il dadaismo e tutti gli altri movimenti artistici. L'Esprit Noveau mirava a una

sistematica costruttività, proponendosi come appello a un nuovo ordine artistico, che avrebbe

dovuto nascere non dalla negazione rivoluzionaria, ma dal potenziamento dello stato di cose

presente. Sulla base di queste premesse che riflettevano in parte l'ottimismo della Francia uscita

vincitrice del conflitto, la rivista di Le Corbusier si proponeva di registrare lo sviluppo di un nuovo

spirito in ogni settore.

I suoi 28 numeri apparsi mensilmente tra l'ottobre 1920 e il gennaio 1925 cercavano di mostrare

questo nuovo spirito, toccando vari argomenti tra cui le arti figurative, la letteratura, la musica, il

cinema, la filosofia, estetica, la ricerca scientifica, la politica e l'economia. Proprio a quest'ultima si

intendeva dedicare una serie speciale della rivista, che però uscirà nel gennaio 1921. Le Corbusier

sarà fondatore e condirettore della rivista e azionista della società di edizione, istituita per

finanziarne la pubblicazione. L’architettura all'inizio non aveva particolare rilievo. Nei suoi 28

numeri Le Corbusier era riuscito a enunciare alcune sue tesi che verranno poi raccolte in versi di

architettura uscito nel 1923 e Urbanism uscito due anni dopo. Alcuni dei punti più significativi

ricalcavano le polemiche svolte nell'anteguerra in Germania dal Deutscher Werkbund, in particolare

il repertorio che l’annuario di questa associazione aveva pubblicato nel 1914. Il montaggio

provocatorio del testo e delle immagini riassumevano alcuni concetti che risalivano all'800,

indicavano la necessità di modellare la forma sulla funzione ma rivendicavano anche il fondamento

artistico dell'architettura. Una tesi quest'ultima che alla fine degli anni venti porterà le Corbusier a

scontrarsi con il funzionalismo, con la negazione dell'arte, sostenuti dagli architetti tedeschi più

radicali. Questa serie di scritti si concludeva con il numero sedici della rivista. Il sistema così

enunciato, ossia i cinque punti per una nuova architettura pubblicati in occasione della esposizione

di Stoccarda ne costituivano una sorta di applicazione manualistica e particolare. Come si è detto

tutti questi scritti verranno poi raccolti in Urbanism prima edizione del libro firmato da le

Corbusier-Saugnier. Iniziata con il numero 17 nel giugno 1922 la serie veniva interrotta nel 1925

dalla chiusura della rivista, subito dopo la pubblicazione del progetto di una città per 3 milioni di

abitanti. Il Plan Voisin sarebbe stato presentato invece al padiglione dell'Esprit Nouveau realizzato

all'esposizione internazionale di arti decorative di Parigi e pubblicato nello stesso anno di

Urbanism. Dopo la chiusura della rivista le corbusier avrebbe cercato di riproporre una forma

analoga a quella dell’Esprit collaborando alla gestione di due riviste ossia Plaes del 1931-32 e

Prelude 1933-35 che si inserivano nel clima politico della Francia di allora senza però che i suoi

interventi potessero assumere un ruolo simile a quello che aveva avuto l'Esprit. In questo periodo

numerose saranno le conferenze e libri di le Corbusier.

Le Corbusier-Saugnier Trois rappels a MM. Les architectes

L'architettura non ha niente a che vedere con gli stili, l'architettura è fatta di grandi forme che la

luce rivela, un esempio è dato dall’architettura greca o romana fatta di prismi cubi e cilindri. Mentre

l'architettura gotica non è a base di sfere o cilindri, solo la navata esprime una forma semplice,

proprio per tale ragione una cattedrale non è molto bella al di fuori del volume, la cattedrale ci

interessa come soluzione ad un problema difficile. La cattedrale non è un'opera plastica è un

dramma perché c'è la lotta contro la gravità.

Le Corbusier-Saugnier Occhi che non vedono… I piroscafi

Nessuno oggi nega l'estetica sprigionata dalla creazione dell'industria moderna, le macchine si

fissano in volumi sempre più grandi, producendo vere opere d'arte, ingegneri e architetti hanno

inventato i piroscafi, sono riusciti a creare questa grande architettura.

L'arte della nostra epoca è al suo posto quando si rivolge all'Elite perché l'arte non è popolare, se

dimentichiamo per un attimo che il piroscafo è solo un mezzo di trasporto e lo si guarda con occhi

nuovi ci si sentirà di fronte all'armonia, alla bellezza e soprattutto saremo di fronte alla liberazione

dalle servitù secolari e maledette. Il piroscafo è la prima tappa nella realizzazione di un mondo

organizzato secondo un nuovo spirito.

Le Corbusier-Saugnier Gli aeroplani

L’aeroplano nell'industria moderna è uno dei prodotti di più alta selezione, la guerra fu insaziabile

cliente, sempre più esigente, si può dunque affermare che questo ha mobilitato l'invenzione. La

lezione dell’areoplano non sta nelle forme create, esso non è un uccello che vola ma una macchina

per volare. L’areoplano ci mostra che un problema ben impostato trova la sua soluzione. In ogni

uomo moderno c'è un meccanico, il sentimento della meccanica e motivato dall'attività quotidiana.

Le Corbusier-Saugnier Le automobili

L'automobile è un oggetto dalla funzione semplice e dai fini complessi come per esempio il

comfort, la resistenza e l'aspetto, la sua unica funzione è quella di correre. A causa della

concorrenza tra le innumerevoli ditte che costruiscono automobili, ognuna di esse si è vista

obbligata a dominare la concorrenza e di conseguenza si è giunti alla continua ricerca della

perfezione dell'armonia e della bellezza.

Le Corbusier-Saugnier- estetica dell’ingegnere- Le case in serie

I primi effetti dell'evoluzione industriale è stata la sostituzione dei materiali naturali con quelli

artificiali. Nei prossimi vent'anni l'industria avrà fatto molti passi avanti, in particolare conoscendo

meglio il riscaldamento, illuminazione e tipi di struttura razionale. Allo stesso momento però si

moltiplicheranno i problemi. La casa non sarà più una casa enorme, ma diventa un utensile proprio

come l'automobile. Per poter abitare in una casa in serie bisogna prima creare lo stato d'animo

giusto, ognuno sogna di mettersi al riparo e di rafforzare la sicurezza della propria abitazione, nella

condizione attuale questo sogno è impossibile. L’ossatura ‘’domino’’ comporta due diverse

combinazioni, di conseguenza ci saranno nei grandi complessi progettuali, unità e procedimento

modulare per la costruzione. Verranno fornite nuove soluzioni architettoniche, le vie acquisteranno

ordine. Le finestre verranno progettate in serie come l’armadio a muro allineati a due, porte senza

imposte, cassettoni, librerie, buffet di servizio verranno creati dalla grande industria e si

adatteranno all'edificio vuoto. Verranno costruite case in cemento liquido, in tre giorni. Quando si

parla di casa in serie occorre parlare di lottizzazione, l'unità degli elementi costruttivi è una garanzia

di bellezza. Un villaggio ben lottizzato e costruito in serie darebbe un'impressione di calma, ordine

e nettezza. Si svilupperanno delle case costruite in fabbrica, attraverso cellule di amianto-cemento

in lastre piegate in 7 millimetri di spessore, creando vuoti riempiti poi di materiale grossolano. La

casa in serie richiede lo studio di tutti gli oggetti e la ricerca dello standard e del tipo. In altre parole

si dovrà costruire una casa come una automobile, concepita e sistemata come una cabina di nave. Ci

dovrà essere un'illuminazione abbondante e adeguata a tutti locali, tutti gli ambienti domestici

dovranno essere costruiti con rispetto.

Le Corbusier-Saugnier - Architettura o rivoluzione

In tutti i campi dell'industria si sono posti dei problemi nuovi e si è creato un complesso di

strumenti capaci di risolverli. Non si valuta abbastanza sulla rottura intervenuta tra la nostra epoca e

periodi anteriori, quest'epoca ha portato grandi trasformazioni sia dal punto di vista sociale,

economico, industriale ma anche alla storia della civiltà in generale. Sono cambiati i bisogni della

società e siamo giunti ad una lenta evoluzione. Gli strumenti dell'uomo sono sempre stati nelle sue

mani oggi non è più così. La nostra epoca si colloca con i suoi ultimi cinquant'anni di fronte a dieci

secoli, dove l'uomo organizzava la sua vita in base a sistemi definiti naturali, si organizzava il

proprio lavoro, lo portava a buon fine, si appoggiava alla sua piccola impresa, lavorava a casa in

una piccola bottega e viveva come una lumaca nel suo guscio. Oggi tutto questo è cambiato.

L'industria ha portato il pezzo in serie, le macchine lavorano in intima collaborazione con l'uomo,

si produce certezza, la specializzazione inchioda l'uomo alla macchina, si esige presi precisione, lo

spirito di bottega non esiste più, oggi è possibile lavorare in fabbrica anche per poche ore, le

squadre si alternano, c'è una nuova dimensione del tempo libero. Ovunque si vedono macchine che

servono a produrre qualcosa. Il rigoglio industriale ha creato una classe speciale di intellettuali, così

numerosi da costruire lo strato sociale agente. Nelle fabbriche, negli uffici, nei centri studio, nelle

banche nei grandi magazzini e nelle riviste ci sono ingegneri, capi del servizio, procuratori,

segretari redattori e Contabili e si occupano di cose formidabili tra cui la progettazione di nuove

macchine o l’organizzazione dei cantieri e la distribuzione dei capitali. Tutto il materiale umano

passa tra le loro dita. La società moderna però non retribuisce opportunamente gli intellettuali, ma

tollera ancora le vecchie modalità di proprietà che si oppongono alla trasformazione della città e

della casa. La vecchia proprietà poggia su delle eredità e non sogna che l'inerzia. Quindi la nuova

epoca e l'industria hanno creato nuovi strumenti, l'impresa ha modificato le sue abitudini, la

costruzione ha trovato i suoi mezzi, l'architettura si trova davanti a un codice modificato.

Le Corbusier - una città contemporanea

Vi sono principi fondamentali che costituiscono l'ossatura di ogni sistema di urbanizzazione queste

sono le regole secondo la quale si potrà lavorare, potremmo considerare casi particolari o un caso

qualsiasi come Parigi, Londra, Berlino, New York o una minuscola borgata. I principi fondamentali

di un ur

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Publisher
A.A. 2014-2015
8 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vanderwoodsen di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Colombo Cecilia.