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FERDINAND TONNIES
La Germania negli anni a cavallo tra fine ottocento inizio novecento è molto diversa da quella di Marx, la velocità dei mutamenti generò diverse
reazioni.
Tra queste, una certa vena di critica della modernità e del capitalismo e di nostalgia per le forme sociali preesistenti fu molto marcata soprattutto
nell'opera di Tonnies.
Quest'ultimo insieme a Weber si immerge e altri autori, fu uno dei fondatori dell'associazione tedesca
di sociologia. Il suo posto nel pensiero sociologico è legato soprattutto ad una delle sue prime opere Comunità e società 1887, e alla distinzione
che egli propone tra i concetti di comunità e società.
Queste sono per Tonnies modelli di organizzazione sociale, rimandando alla polarizzazione Durkheimiana fra società semplice complesse.
La comunità, è un gruppo stabile nello spazio e nel tempo, radicate in un territorio, all'interno del quale gli individui hanno fra loro rapporti
personali e diretti.
Si tratta di una forma associativa caratterizzata da un elevato grado di chiusura verso l'esterno e di staticità delle norme.
Gli uomini orientano le proprie azioni e comportamenti sulla base di tradizioni fortemente radicate, e a cui sono emotivamente legati da
sentimenti di lealtà e di appartenenza.
È una forma associativa fondata su una sorta di fusione spontanea delle volontà.
La partecipazione basata sui sentimenti molto più che sulla ragione, è quasi istintiva: non è il frutto di una scelta, ma qualcosa che è dato,
esattamente come nel modo in cui non si sceglie di nascere una certa famiglia ma se ne fa parte naturalmente.
La famiglia è in effetti un caso di formazione associativa comunitaria: è la comunità per eccellenza. Anche se Tonnies, nel descrivere la
comunità, ha in mente l'immagine di un villaggio.
Dentro la comunità i ruoli di ognuno sono chiaramente definiti, la cultura fortemente omogenea e la mobilità di ciascuno, sia in senso geografico
che sociale, è limitata.
La società, è una forma di associazione più vasta all'interno della quale gli individui godono di ampie possibilità di movimento, non hanno in
generale rapporti diretti tra loro, bensì rapporti impersonali mediati dall'adesione razionale a delle regole scaturite, dalla subordinazione ad
istituzioni espressamente regolamentate e dall'utilizzo di mezzi di scambio astratti, come il denaro.
La presenza del denaro come mezzo generalizzato degli scambi economici è particolarmente importante per la distinzione operata da Tonnies.
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Nella comunità, infatti,la vita economica conosce la divisione del lavoro e scambi di prodotti e di servizi, ma il mercato non è la forma principale
della regolazione di questi scambi, che sono invece condotti in base a regole di reciprocità delle prestazioni o di redistribuzione.
Il pensiero di Tonnies è caratterizzato da una certa nostalgia per le forme associative di tipo comunitario.
Lo sviluppo della società si realizza attraverso una distruzione progressiva delle forme di vita comunitarie e in ciò egli avverte una perdita della
ricchezza dei vincoli affettivi tra le persone e le loro certezze morali.
GEORG SIMMEL
Nato a Berlino nel 1858, morì nel 1919 a Strasburgo. Scrisse opere di sociologia, filosofia, estetica.
La varietà dei suoi scritti ha reso difficile la ricezione del suo pensiero ed è stato accusato di superficialità.
Tra le sue opere sociologiche abbiamo:
1. la differenziazione sociale 1890;
2. filosofia del denaro 1900;
3. sociologia 1900 o lo;
4. problemi fondamentali della sociologia 1917.
Simmel è considerato il più contemporaneo degli autori classici. La sua sociologia ha al centro l'interazione sociale.
È radicalmente antipositivista, programmaticamente asistemica.
La sociologia di Simmel scaturisce dallo sguardo di un filosofo nel mondo delle forme e dei processi sociali, è stato detto loro che lo sguardo di
uno straniero perpetuo; uno sguardo dotato di una curiosità straordinaria e della capacità di rintracciare analogie, connessioni e rispondenze fra
fenomeni all'apparenza più diversi.
Se si intende fondare la sociologia come una branca autonoma del sapere, il primo passo necessariamente quello di definirne l'oggetto.
Simmel lo ha affrontato in varie sue opere ritenendo che oggetto della sociologia è la società.
Ma cos'è la società? Per certi versi, scrive Simmel, la società non esiste.
Simmel osserva che il pensiero umano opera sempre comunque per astrazioni, ciascuna delle quali è corrispettiva ad un certo punto di vista, o
distanza dall'oggetto su cui si riflette: se ci guardiamo in giro vediamo solo delle persone, e non la società; ma se guardiamo ancora meglio
l'individuo composto a sua volta di arti e di organi.
Che cos'è allora che fa sì che noi percepiamo l'uomo, o la società, come un'unità? La risposta è una certa prospettiva, una certa distanza dello
sguardo. un oggetto del pensiero
Da ciò quindi la società è che emerge considerando l'insieme gli individui, da una certa distanza.
Noi operiamo delle astrazioni rispetto alle qualità personali di tutti gli individui che formano le entità collettive, cogliendone certe caratteristiche
che li accomunano, caratteristiche che rendono plausibile ed utile il concetto che usiamo.
Questo non significa che la società non insista, al contrario, proprio la prospettiva che rende visibile la società, permette di osservare una realtà
fondamentale, e cioè che gli uomini stanno fra loro in agiscono cioè gli uni sugli altri.
relazione di reciprocità,
Effetto di reciprocità
Tale concetto, tradotto anche con le espressioni influenza reciproca o azione reciproca, è il concetto fondamentale del pensiero di Simmel.
In generale, osserviamo che delle scienze storico sociali, tener conto della nozione della reciprocità delle influenze significa rinunciare ad ogni
tentativo di rintracciare una singola serie causale che spieghi in modo esaustivo un fenomeno: non solo ogni fenomeno è connesso con
innumerevoli altri fenomeni in una rete di causa azione, ma ciascuno retro agisce anche su quelli che appaiono esserne causa.
Alla nozione di causa si sostituisce così quella di corrispondenza, di influenza scambievole tra diversi ordini di fenomeni.
Oggetto della sociologia sono dunque le forme delle relazioni di influenza reciproca che sussistono tra gli uomini. La società emerge solo è nella
misura in cui più gli individui entrano in azione reciproca.
Per Simmel: la società è il nome con cui si indica una cerchia di individui, legati l'un l'altro da varie forme di reciprocità.
Processo di sociazione
La società è interazione, ma non solo. Alla nozione di reciprocità va affiancato il secondo concetto fondamentale di Simmel: quello di sociazione.
Questo è il processo attraverso cui una forma di azioni reciproche si consolida nel tempo.
Vi sono infinite azioni reciproche: salutarsi, pranzare insieme, giocare, sposarsi in ognuna di queste relazioni ciò che ciascuno fa ha l'influenza
sull'altro, e viceversa: ci si influenza scambievolmente.
Ma una società in senso proprio è il risultato di una certa sedimentazione del tempo di alcune forme di azione reciproca; e il risultato
parzialmente oggettivato dei processi di sociazione: le grandi organizzazioni pluriindividuali, definite società, non sono altro che forme di
reciprocità fra individui, protrattesi nel tempo e trasformatesi informazioni stabili, autosufficienti e provviste di una fisionomia ben definita.
Sociologia formale
L'attenzione di Simmel è quindi rivolta descrivere le forme che le relazioni di reciprocità assumono in situazioni a periodi differenti.
Non è tuttavia semplice intendere in che senso Simmel pensa ad una sociologia formale.
Nei saggi che compongono l'opera Sociologia, Simmel dichiara di volersi concentrare sulla forma delle relazioni e dei processi sociali in un
modo che prescinda dai loro contenuti.
A volte si spiega con un’anologia con la geometria: così come il triangolo, in sé, non esiste, ma esistono oggetti di tale forma, allo stesso modo
non esistono in sé cose come il potere, l'amicizia, il conflitto, ma esistono relazioni concrete la cui forma così può essere chiamata.
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Vi è da dire però che vi sono altri testi di Simmel che non sembrano affatto riguardare le forme dell'interazione sociale in generale, ma piuttosto
le forme che hanno assunto le interazioni sociali all'interno di determinate costellazioni storiche e culturali.
In questi casi è difficile separare i contenuti dalla forma.
In” filosofia del denaro”, ad esempio, la forma di certe relazioni nel mondo moderno viene intesa
come ciò che si ripete nonostante la molteplicità e la variabilità degli eventi concreti: ma se è vero che si tratta di una rete di fenomeni, è anche
vero che questa rete non è universale, ma tipica di una situazione storica data.
È necessario aggiungere che la nozione di forma ha un ruolo molto complesso nel pensiero di Simmel, difficile da sintetizzare. Per Simmel la
vita è sia un fluire incessante, sia una produzione di forme in cui questo fluire si fissa.
Si tratta di forme di relazione, istituzioni, simboli, i, prodotti della vita economica.
La cultura insomma, sia nel suo aspetto materiale che in quello linguistico e espressivo.
In ciascuna di queste manifestazioni, la vita si esprime ma, nello stesso momento, si rapprende: la loro oggettività, prodotto della vita, si
contrappone a carattere fluido della vita stessa.
La vita scavalca le forme, ma è il solo in forme che di volta in volta può essere colta.
Da questa contraddizione emerge il dinamismo della storia della cultura, ma anche quella che Simmel chiama la sua tragedia.
Questa tragedia sta nel fatto che la vita stessa non può essere compressa che sulla base di simboli, categorie o raffigurazioni che, nella misura
in cui costituiscono una fissazione della vita stessa, lei si contrappongono o la riducono, e mancano così di afferrarla, condannandosi al proprio
superamento.
La comprensione del pensiero quotidiano quanto del mondo, avvengono mediante la costruzione di forme, simboliconcetto, che in quanto tali
riduzione.
sono espressione della vita ma anche necessariamente una sua
Ciò che vediamo del mondo è dunque sempre di meno di quanto sarebbe possibile vedere e, soprattutto, a ogni visione destinata ad essere
sostituita da altre.
Qui si comprende anche il motivo della di Simmel: ogni pensiero da forma al mondo secondo una prospettiva, ma infinite
asistematicit&agrav