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Passaggio in cui la classe acquisisce la propria coscienza di classi non è automatico e si ha dalla classe in sé
• alla classe per sé. Si genera con lotte operai vs capitalisti. La classe deve divenire un’idea collettiva con
interessi congruenti e omogenei. L’appartenenza alla classe dipende dalla collocazione nei rapporti di
produzione.
Marx è interessato a come la società capitalista si muove nella direzione di superamento di se stessa. per
• passare ad un’altra forma sociale: teoria del mutamento.
Per lui, la storia è dialettica: in ogni formazione sociale di generano delle contraddizioni tra forze
• produttive e rapporti di produzione che portano verso il suo superamento.
Il capitalista può aumentare il suo profitto in due modi: allungando la giornata lavorativa per gli operai (ma
• l’uomo ha dei limiti fisici) o rendendoli più produttivi introducendo le macchine (il profitto aumenta con
tempi di realizzazione minori). Questo porterà poi alla caduta tendenziale del saggio di profitto.
Inizialmente le macchine sembrano redditizie, ma così il capitalista sarà alla costante ricerca di innovazione
tecnologica e modifica la condizione di vita delle persone che vi lavorano.
Accrescendo capitale=accrescono potere proprio, crescita proletariato=sempre più povero. Questi si
• accorgono che comunque il potere della produzione sta a loro e quindi da loro deve partire la rivoluzione
con ob. di creare una nuova società senza classi e senza proprietà privata.
Per eliminare lo sfruttamento: comunismo (per Marx): società in cui i produttori si appropriano a livello
• collettivo dei frutti del lavoro proprio. 3
Uomo è essere sociale, concreto. Non è pensabile l’individuo da solo. La sua coscienza è prodotta
• dall’interazione sociale in quanto la base è il linguaggio e questo è sociale.
L’idea borghese vede gli uomini come esseri isolati e non posti in una collettività. I rapporti sono dati dallo
• scambio di merci e dalla concezione, astratta, di mercato. La divisione dei ruoli confina l’uomo in una certa
mansione (alienazione). La società diviene potente, mentre il singolo impotente. La società deve avere una
storia, fin ora -dice Marx - vi è stata solo preistoria.
Osservazioni prettamente sociologiche su Marx
•
1) il problema delle classi intermedie: Marx parla anche si una 3° classe i proprietari terrieri, definiti parassiti
e li affianca alla classe dei capitalisti. Ad ogni modo, nella borghesia vi sono altre sotto-classi. Ma
comunque lui prevedeva una polarizzazione in due fazioni.
2) coscienza di classe - falsa coscienza : analisi sociologica è carente nei rapporti struttura-coscienza. Questa
analisi sarà meglio sviluppata nella scuola di Francoforte
1864 Marx + Engels formano la prima associazione internazionale dei lavoratori, quindi si consolida il
• marxismo e presto si formarono interpretazioni dell’eredità marxista
in Germania (con Kautsky): marxismo come teoria dell’evoluzione sociale affine al darwinismo e al
• determinismo
in Russia: fu trasformato da Lenin in una dottrina che affianca il capitalismo: elemento centrale dei
• Bolscevichi. Comunque si interessarono poco agli sviluppi successivi della sociologia. Si interessarono al
marxismo solo per creare un partito rivoluzionario per guidare i proletariati a conquistare il potere. La
rivoluzione russa del 1917 porta al potere i bolscevichi e si ebbe una dittatura del proletariato (ad opera
di Lenin) che arrivò poi alla formazione del partito comunista.
Bernstein critica la fine del capitalismo come conseguenza a crisi economica e critica l’idea marxiana di
• aver polarizzato le classi sociali.
Dopo le 2 guerre: marxismo=cultura europea e visione del mondo dogmatica. Poi si ebbero vari dibattiti
• sul sistema politico da adottare per promuovere l’industrializzazione. Questi cessarono con la dittatura di
Stalin perchè represse ogni critica interna. Risolse con la pianificazione centralizzata dell’economia che si
tramutò in una burocratizzazione della società e classe di funzionari pubblici.
1920 il marxismo si sviluppa nel partito comunista cinese:
• il marxismo occidentale è molto più attento del marxismo sovietico agli sviluppi delle scienze sociali ed è
• critico rispetto al regime totalitario dell’URSS
4. Emile DURKHEIM
1890-1910 anni della istituzionalizzazione della sociologia, prime cattedre universitarie e prime riviste.
• Programma di Durkheim: fondare la sociologia (ricollegandosi a Comte e Spencer).
• Nasce in Lorena nel 1858 e insegna sociologia a Bordeaux. Fonda una rivista di sociologia. Esercitò molta
• influenza la sociologia del Novecento
Problema di fondo: coesione di una società e riproduzione nel tempo, domanda “che cosa tiene insieme
• una società?” risposta: “la morale”, il sentimento molare è ciò che unisce i membri con la società.
Società=ordine morale
Concezione di solidarietà dei membri che consente una vita comune.
• Influenza di Spencer con evoluzionismo e organicismo, ma ribalta la sua idea dei rapporti individuo-società:
• per D. la società non è deducibile dl comportamento del singolo. La società non deriva da contratti tra
singoli separati, ma è ciò che precede il contratto. Il comportamento di un individuo non è mai
comprensibile appieno se non considerato come appartenente a un insieme sociale.
MORALE: insieme di valori, credenze che si esprimono in norme che vanno rispettate dai membri. Vincoli
• che sono dall’esterno (punisce chi trasgredisce) e dall’interno (individuo ha dentro di se il rispetto per le
norme).
Norme morali si impongono nella società come il rendere istituzionali nelle forme di un insieme di
• credenze religiose, sacre con dei riti (vedi 10 comandamenti).
≠ ≠
società, norme morali, ma si hanno comunque norme che esprimono valori comuni
• norme possono essere implicite (che regolano il vivere quotidiano) esplicite (come i 10 comand., di tipo
• religioso in forma di imperativo).
Per D. le norme sono FATTI SOCIALI: lo dice chiaramente in un suo passo “non sono obbligato né a
• parlare francese, né a impiegare le monete legali; ma mi è impossibile fare altrimenti”. Fatti sociali sono
qualcosa che si presenta normalmente all’interno di una società: si impongono all'individuo come qualcosa
che proviene dal fuori e lo attraversa. Fatti sociali vivono con l’uomo, ma sono anche autonomi che
sovrastano la volontà di ciascuno. D. propone di trattare i fatti sociali come se fossero cose perchè hanno
un’esistenza che non si spiega a partire dagli individui. 4
Linguaggio (es. di fatto sociale) non è creato da nessuno, è intra-soggettivo, trascendente e lo si può
• spiegare solo a partire dalla società come risultato di interazione umana.
La società è una realtà sui generis che si impone sui suoi membri. La società è più della somma dei suoi
• membri, è un’unità di livello superiore.
La sociologia è la scienza che studia l’insieme dei fatti sociali
• Società come organismo con organi che cooperano tra loro (impostazione organicista), inoltre si ha un
• funzionalismo perchè ogni organo della società ha una sua funzione. Questa non è l’unica via possibile.
Devianza: comportamenti che si discostano dalla norma. es. “il crimine” è momento di crisi della morale.
• Quando il crimine è punito rinsalda la coscienza collettiva, la società riafferma le sue regole. Quindi la
funzione non ha nessun fine prestabilito. Ma la devianza può avere anche un’altra funzione:
sperimentazione di nuove norme, nuove forme morali.
Vi sono vari tipi di società:
•
a) società SEMPLICE: basata su una divisione del lavoro non molto differenziata
b) società COMPLESSA: ampia divisione del lavoro, molto differenziato e molte istituzioni intermedie
L’evoluzione verso la complessa è in crescendo per la divisione del lavoro e dipende dall’ampliarsi della
società e all’aumento di personale. La morale si presenta in modo diverso nelle varie società
a) si ha solidarietà meccanica: membri uniti da vincoli quotidiani. Coscienze degli individui hanno poca
differenza tra i membri. Coscienza collettiva copre quella individuale, persone pensano in modo simile.
Diritto come forme di legge punitive (infrazione è attentato alla coesione del gruppo)
b) si ha solidarietà organica: stabilisce i legami degli individui. Diversificazione dei contenuti delle coscienze,
dato che hanno compiti diversi hanno idee diverse: possibile individualizzazione delle coscienze. Diritto
come forma di leggi restitutive (inflazione come danno in un certo ambito, non a tutti). Visto che i membri
hanno idee diverse è più difficile la coesione della morale, è però più necessaria che nella solidarietà che è
meccanica.
Nelle società complesse si ha il rischio di ANOMIA, cioè assenza di norme morali condivise. Conflitto
• proletariato-borghesia è manifestazione di anomia.
Marx≠Durkheim: Marx pensa ai conflitti di classe come dialettica storica, Durkheim come patologie che
• andrebbero curate. Cura per l’anonimia: corporativismo, associazioni intermedie tra singolo e società
basate sull’associazione professionale (corporazioni).Per curare l’anomia vuole potenziare i processi
educativi perchè solo cos’ ci può essere una coscienza di classe
SUICIDIO. Per D. non esiste individuo singolo, quindi il suicidio è atto di libertà del singolo che vuole
• sottrarsi alla società. D. usa questo tema per dimostrare la validità della sua impostazione sociologica. A lui
interessa il tasso dei suicidi. E la regolarità di questi ha spiegazione sociale: la tendenza suicidogena è
connessa a fatti sociali. Quindi è in relazione all’integrazione sociale che la società consente.
+ suicidi ci sono in una società, - è alto il grado si integrazione sociale: sono 2 fatti inversamente proporz.
• 1° ricerca sociologica basata su metodo empirico con uso di dati statistici: dimostra la validità delle sue
• ≠
teorie attraverso comparazioni, prende ipotesi di altri studiosi e le valuta arrivando ad argomentare che
l’appartenenza a una certa confessione porta più al suicidio che altre, arrivando a dire che la rel