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Il dilemma rimanda al conflitto presente nella società americana fra i valori universalistici che vi
sono affermati e i pregiudizi che discriminano una categoria particolare.
Su di un versante diverso si collocano le ricerche di Mills. Il suo Colletti Bianchi fu uno dei primi
studi suoi nuovi ceti medi in America. L’altro suo celebre libro, L’elite del potere è uno studio
inteso a mostrare come la società americana sia dominata da una èlite ristretta di persone che
operano nei settori della politica, dell’industria e delle forze armate.
Talcott Parsons
Fra le opere principali di Parsons ricordiamo La struttura dell’azione sociale, Il sistema sociale,
Famiglia e socializzazione e Sistemi di società.
L’approccio di Parsons viene chiamato struttural-funzionalista. Ma forse può essere definito un
approccio sistemico: il concetto di sistema è quello cruciale. Il riferimento alla struttura compreso
nello struttural-funzionalismo non va inteso nel senso della struttura marxiana; si tratta piuttosto
dell’idea di struttura proposta dalla linguistica strutturale e mutuata dall’antropologia di Radcliffe-
Brown e Malinowki: la struttura di una società è l’insieme delle relazioni che collegano fra loro i
diversi elementi della società in modo tale che il significato di ciascuno di questi elementi non è
comprensibile isolatamente poiché è determinato dai rapporti che intrattiene con gli altri e dalla
funzione che svolge per l’insieme. Il problema da cui Parsons prende le mosse è quello di integrare
le prospettive di Weber e Durkheim: da un lato si tratta di comprendere in cosa consiste l’azione
degli individui, dall’altro di vedere come l’azione si inserisce in un quadro di vincoli
sovraindividuale. E’ la seconda prospettiva a prendere il sopravvento: Parsons è interessato all’idea
di sistema. Nelle ultime opere vengono in primo piano gli interessi per una teoria generale
dell’evoluzione e per la comparazione fra sistemi sociali diversi.
In La struttura dell’azione sociale Parsons propone di considerare l’azione come l’unità elementare
di cui si occupa la sociologia. La descrizione di ogni azione richiede che si individuino un attore, un
fine, una situazione e un orientamento normativo.
Parsons lottava da un lato contro il comportamentismo di alcuni psicologi e dall’altro contro
l’utilitarismo implicito nell’economia neoclassica. L’importanza delle definizioni di Parsons sta
così quanto al primo lato nel tentativo di rendere conto della relativa libertà di scelta che ha l’attore
nei confronti della situazione in cui è immerso e quanto al secondo nell’accentuazione del peso che
hanno le norme nel vincolare e governare l’azione.
Le norme sono il nesso che collega la personalità dell’individuo all’insieme sociale di cui è parte.
Ognuno di noi non agisce come se fosse solo a decidere ma in base a un insieme di regole di origine
sociale che a loro volta sono solidali con un insieme di valori e credenze, cioè una cultura.
Secondo una suddivisione che è tipica della tradizione delle scienze sociali americane, Parsons
distingue personalità, sistema sociale, cultura: perché un sistema sociale funzioni in modo coerente
è necessario che i suoi membri siano dotati di personalità che abbiano fatto proprie le norme in cui
esprime una cultura comune.
Un sistema è un insieme interrelato di parti che interagisce con l’ambiente ed è capace di
autoregolazione: ogni parte svolge una funzione necessaria alla riproduzione dell’intero sistema.
Ogni sistema deve essere in grado di svolgere almeno quattro funzioni: adattarsi all’ambiente,
definire i propri obiettivi, conservare la propria organizzazione e garantire l’integrazione delle
proprie parti.
Ognuna di queste funzioni è svolta da un sottosistema specifico: l’adattamento dell’ambiente è il
compito del sottosistema economico; la definizione degli obbiettivi è il compito del sottosistema
politico; la trasmissione e la conservazione dei modelli di organizzazione sono compiti svolti dal
sottosistema educativo; l’integrazione delle varie parti di cui è costituito il sistema e il controllo dei
suoi membri sono compiti del sottosistema giuridico.
Il sistema sociale mette in relazione fra loro individui che agiscono. Per Parsons gli individui sono
dotati di personalità che permettono loro di ricoprire dei ruoli. I ruoli sono insiemi di modelli di
comportamento orientati all’espletamento di una funzione. Il sistema sociale è essenzialmente un
sistema di ruoli.
Ciascun individuo entra in relazione con gli altri e contribuisce alla riproduzione dell’intero sistema.
Questo funziona grazie alle norme ma non bisogna dimenticare che vi è un feed-back tra le parti:
agendo in base alle norme noi ci comportiamo come gli altri si aspettano che facciamo.
Il concetto di interiorizzazione è fondamentale. Parsons lo riprende da Freud: ciascuno di noi
impara a seguire certe norme e a rispettare determinati valori attraverso la formazione di un’istanza
psichica che riproduce al suo interno l’autorità che gli si impone dapprima come un vincolo esterno.
Il processo di interiorizzazione delle norme e dei valori coincide con la socializzazione che si
realizza nella famiglia.
La famiglia è un’istituzione cruciale del sottosistema educativo.
L’evoluzione della società comporta un processo di differenziazione e di specializzazione delle
istituzioni. La differenziazione corrisponde a un processo di moltiplicazione dei ruoli che un
sistema sociale permette: nell’evoluzione rappresenta una risposta adattiva all’ambiente. La
specializzazione vi corrisponde: i ruoli differenziati si rapportano a compiti sempre più circoscritti e
ciò permette una loro maggiore efficacia. Insieme comportano una complessità sempre crescente
del sistema sociale.
Rispetto alla famiglia questi processi significano da un alto che essa perde alcune funzioni
tradizionali e dall’altro che si specializza nello svolgimento di un compito più specifico: diventa la
fondamentale agenzia di socializzazione dei bambini.
La famiglia tende a conformarsi ad alcune caratteristiche che nel loro insieme permettono di
distinguere la famiglia moderna da ogni altra forma di famiglia nucleare, composta dalla coppia dei
genitori e dai figli; parallelamente, tende a separare i suoi membri dal resto della parentela. Alla
moglie madre spetta il ruolo di casalinga e di leader espressiva; al marito padre spetta il ruolo di
bread winner e di leader strumentale. I ruoli della madre e del padre sono complementari; l’uno non
può esistere senza l’altro. I genitori cooperano alla socializzazione dei figli essenzialmente
attraverso l’esempio che forniscono loro.
La famiglia è un’istituzione che media tra il sistema sociale e la personalità.
Nelle sue opere Parsons ha rielaborato e ridefinito un gran numero di termini sociologici.
Le norme sono dei modelli di condotta: sono intese come delle prescrizioni riconoscibili dal fatto
che chi non vi si adegui è sottoposto a sanzioni.
I valori sono ciò a cui le norme si ispirano: sono degli atteggiamenti culturali di fondo.
I ruoli sono insiemi di comportamenti regolati da norme, attraverso cui l’individuo interagisce con
gli altri. I ruoli sono complementari.
Ciascun individuo svolge una pluralità di ruoli.
L’insieme dei ruoli principali che un individuo ricopre è ciò che gli conferisce il suo status, cioè la
posizione che egli occupa complessivamente all’interno della sua società.
Le istituzioni sono sottounità del sistema sociale che implicano più ruoli interagenti fra loro: è un
istituzione la famiglia e la scuola.
La socializzazione è il processo con cui un individuo interiorizza i valori e le norme, diventando
capace di svolgere i ruoli che le istituzioni gli richiederanno e di accedere così al proprio status.
Sistemi sociali diversi hanno valori, norme, istituzioni, ruoli, status e pratiche di socializzazione
diversi: ma ad ogni sistema sociale è possibile applicare questi concetti.
Interessante è il tentativo di Parsons di definire alcuni parametri in base ai quali sia possibile
distinguere società e culture diverse. Si tratta di variabili strutturali.
Le variabili strutturali sono scelte binarie riguardanti alcuni atteggiamenti culturali di fondo che
sarebbero riscontrabili analiticamente al di sotto di ogni sistema d’azione. Queste scelte binarie
riguardano: particolarismo/universalismo, diffusione/specificità, ascrizione/acquisizione,
affettività/neutralità affettiva, orientamento agli interessi collettivi/orientamento agli interessi
privati.
La differenza tra particolarismo e universalismo è quella che distingue il comportamento di amico
da quello di giudice del tribunale: il primo è ispirato a un criterio secondo cui ciò che si fa per una
persona particolare non si fa per un’altra; il secondo è ispirato al contrario al principio secondo cui
la medesima regola deve valere per tutti.
La differenza tra diffusione e specificità rimanda al fatto che in certe forme di relazioni l’azione può
essere orientata alla considerazione di una pluralità di aspetti della propria e dell’altrui personalità e
in altre è orientata ad un singolo aspetto.
La differenza tra ascrizione e acquisizione rimanda all’importanza relativa che nel nostro
comportamento nei confronti di una persona attribuiamo ai tratti che la caratterizzano per nascita o
per converso a ciò che essa è stata capace di realizzare.
La differenza tra affettività e neutralità affettiva è quella che passa tra sistemi d’azione nei quali vi è
una gratificazione affettiva dei partecipanti e sistemi in cui questa non è prevista e il significato
dell’azione è strumentale.
Gli attori possono essere orientati verso interessi collettivi o verso interessi privati: un medico verso
gli interessi collettivi e un imprenditore verso i propri interessi privati.
Riconoscere i modi in cui gli individui si dispongono permette secondo Parsons di descrivere i
caratteri fondamentali di un sistema sociale. Utilizzando soprattutto la prima e la terza delle
variabili esposte egli osserva che le società moderne sarebbero diverse da tutte quelle tradizionali
nella misura in cui privilegerebbero tipi d’azione orientati in senso universalistico e ispirati al
principio dell’acquisizione; le società tradizionali tenderebbero a presentare tipi d’azione
particolaristici e orientati a prendere in considerazione soprattutto gli elementi ascrittivi