Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Riassunto esame Sociologia della politica, prof. Gritti, libro consigliato Sistema politico italiano Pag. 1 Riassunto esame Sociologia della politica, prof. Gritti, libro consigliato Sistema politico italiano Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della politica, prof. Gritti, libro consigliato Sistema politico italiano Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della politica, prof. Gritti, libro consigliato Sistema politico italiano Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Sociologia della politica, prof. Gritti, libro consigliato Sistema politico italiano Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Nell’altro tipo di sistema multipartitico, il numero dei partiti rilevanti è elevato , il centro è occupato

da uno o più partiti , la distanza ideologica tra i poli è ampia , la competizione si basa su tre

poli(destra , centro e sinistra), i poli di destra e di sinistra sono occupati da partiti anti-sistema. Tale

sistema a pluralismo polarizzato è un sistema bloccato, ossia non c’è alternanza tra partiti o

tipo di

coalizioni diverse né ci si aspetta che ciò possa avvenire. Cosi i partiti di centro sono condannati a

praticano un’opposizione irresponsabile.

governare mentre i partiti anti-sistema

sistema partitico italiano e’ un pluralismo polarizzato

Il anche se la polarizzazione è alquanto

asimmetrica poichè il polo di sinistra (Pci) è sempre stato molto più forte di quello di destra

occupato dal Msi. Questo ha permesso al centro Dc di concentrare le sue forze sul fianco sinistro

dove da sempre proveniva la maggiore sfida competitiva. Non si dimentichi che il Pci aveva

costituzione e quindi all’elaborazione delle regole del gioco.

partecipato alla redazione della

Durante gli anni ’60 la tendenza dei partiti di convergere verso il centro si fa più forte.

che inserendo nell’area di governo il Psi, allarga

Nel 1962 si ha il primo governo di centro-sinistra

l’area dei partiti pro-sistema. Nel frattempo si sviluppano in Parlamento forme di collaborazione tra

l’opposizione di sinistra e i partiti di governo. 6

Le istituzioni: Parlamento e governo

La struttura del Parlamento

Al Parlamento e’ assegnato un ruolo molto importante, nel disegno della Costituzione: il governo è

responsabile nei confronti del Parlamento dato che per restare in carica deve avere la fiducia

La fiducia e’ accordata con una mozione votata per appello nominale,

di entrambe le camere.

mentre una mozione di sfiducia deve essere sottoscritta da almeno un decimo dei componenti di una

Camera e votata non prima di tre giorni dalla sua prescrizione. Caso forse unico tra i regimi

democratici, il parlamento italiano si articola in due Camere- la Camera dei deputati e il Senato

della Repubblica. L’unica differenza di rilievo e’ che il Senato è formato da un numero di

componenti eletti (che sono 315) che è la metà di quello della Camera(che sono 630) oltre che da un

piccolo numero di senatori a vita.

L’unica differenza tra le elezioni per la l’assenza nelle ultime del

camera e quelle per il Senato è

di 25 anni per l’accesso al voto.

voto di preferenza e la soglia di età Al loro interno le Camere si

articolano in un certo numero di commissioni permanenti, oggi quasi 14 sia alla Camera che al

Senato. Vi sono anche altre commissioni con compiti specifici, ma il ruolo fondamentale nel

processo legislativo lo svolgono la commissioni permanenti.

di una legge

L’approvazione passa attraverso tre strade:

 Via ordinaria: prevede una prima fase istruttoria dove viene analizzato e preparato

l’elaborato, si ha una prima delibera in aula:

 Attribuzione di potere deliberante alle singole commissioni: le commissioni possono sia

procedere all’esame di un certo provvedimento che approvarlo direttamente. E’ una

procedura che non vale per tutte le materie e può essere interrotta se a richiederlo è il

governo o una minoranza formata da un decimo dei componenti dell’assemblea o un quinto

della commissione;

 la commissione rediga il testo e che l’aula sia chiamata ad

Redigente: prevede che

approvarlo o respingerlo senza porvi modifiche;

Il processo legislativo maggioranza e opposizioni

Il culmine della tendenza di coinvolgere l’opposizione nel processo decisionale del Parlamento,

Tendenza definita spesso Proporzionalista, è raggiunto con la riforma dei regolamenti

vede l’emergere della

parlamentari nel 1971. Mentre la settima legislatura (1976-1979)

maggioranza parlamentare della solidarietà nazionale, che comprende ufficialmente, accanto ai

partiti del centro sinistra anche il Pci. In questo periodo vengono approvate una serie di ambiziose

riforme; sanità, locazioni, uso del territorio, decentramento regionale ect. e soprattutto vengono

poste le basi per una lotta efficace contro le varie forme di terrorismo che in quel periodo

insanguinavano l’Italia( il terrorismo nero ; la bomba di piazza fontana, di bologna etc.).

La collaborazione tra il Pci e gli altri partiti dura però poco per via delle grosse divergenze

politiche. Infatti la riforma del 1971 per funzionare richiede la collaborazione di tutte le forze

Con gli anni ’80

politiche di rilievo e quindi un forte accentramento del processo decisionale.

prevale la maggioranza di pentapartito , si assiste ad una inversione di tendenza che porta un

rafforzamento della maggioranza parlamentare e dello stesso governo. Nel 1981 vengono ampliati i

poteri dei presidenti delle camere mentre vengono limitati i tempi degli interventi dei parlamentari.

Tra il 1988 e il 1990 viene ridotto l’uso del voto segreto in precedenza molto ampio. Infine nel 1990

viene riconosciuto al governo un ruolo nella programmazione dei lavori parlamentari, ma la

posizione del governo e della sua maggioranza si rafforza solo dopo il 1992.

In definitiva il Parlamento della prima repubblica resta un parlamento sostanzialmente

policentrico, dove il potere della maggioranza incontra numerosi limiti, con la conseguenza che il

processo legislativo si caratterizza per un basso livello di efficacia decisionale. 7

Maggioranza parlamentare e governi

L’Italia disegnata dalla Costituzione del ’48 è una Repubblica parlamentare e a parte la prima

legislatura nessun partito ha mai avuto da solo la maggioranza in Parlamento, i governi sono sempre

stati “governi di coalizione”.

parte la polarizzazione del sistema partitico, con la presenza di forti partiti anti-sistema,

Dall’altra

ha influenzato il carattere delle maggioranze parlamentari. Sono di solito maggioranze pro-sistema,

ossia formate da partiti che stanno insieme soprattutto a difesa dei caratteri fondamentali del sistema

politico. L’entrata del Psi nella maggioranza non porta un miglioramento della capacità decisionale

del governo, per via soprattutto dei contrasti con le correnti moderate e conservatrici della Dc.

Possiamo dire che il vero punto debole dei governi della Prima Repubblica sta nel fatto di non

uscire direttamente dalle elezioni, soprattutto a causa della natura anti-sistema del principale partito

di opposizione: il Pci. Quindi il risultato politico non crea la maggioranza parlamentare ne dei

governi, semmai stabilisce i rapporti di forza tra i partiti che formano la coalizione di governo pro-

sistema, che ruota inevitabilmente intorno alla Dc. Ne segue che le maggioranze della Prima

Repubblica sono deboli e nascono da laboriose negoziazioni tra i vari partiti.

Vista l’importanza assunta dai partiti nel sistema politico non stupisce il fatto che la maggioranza

degli uomini di governo della Prima Repubblica sia di estrazione partitica. Per assumere cariche di

e’ importante disporre di un buon sostegno all’interno del proprio partito. Il voto di

governo

preferenza anche se espresso solo per i candidati della Camera, è il principale elemento che spiega

l’ascesa di un politico a posizioni di governo. Da qui ha origine la forte competizione presente

dei partiti stessi, divisi spesso in correnti organizzate. La differente struttura dei

anche all’interno

partiti presenti in Parlamento influenza il processo legislativo. A forte di partiti di governo

frammentari si trova infatti un forte partito di opposizione il Pci caratterizzato da una forte

leadership partitica. Questo spiega anche la forte crescita del Pci nell’influenzare il processo

legislativo e in generale anche il Parlamento.

Gruppi e istituzioni

I caratteri del sistema partitico della Prima Repubblica si riflettono su tutto il complesso delle

istituzioni. Una prima conseguenza riguarda i rapporti tra gruppi di interesse e istituzioni politiche e

amministrative.

Il caso italiano mostra una sua particolarità, dovuta soprattutto al lavoro svolto dai partiti di massa e

alla relativa debolezza delle istituzioni. I gruppi esercitano pressioni sulle istituzioni solo in parte

seguendo linee istituzionali, ne segue che un gruppo che rappresenti un fascio cospicuo di interessi,

cerca di forzare le decisioni del governo in proprio favore.

Un caso chiave fu quello della Coldiretti che instaurò con la Dc un rapporto cementato e riuscì a

far eleggere un cospicuo gruppo di parlamentari fedeli, influenzando in questo modo le politiche

agricole dei governi della Prima Repubblica.

Il legame di parentela riguarda anche i partiti di opposizione quali il Pci.

La principale conseguenza di questo sistema di cose è una frammentazione del sistema dei gruppi. I

partiti fanno cosi fatica a svolgere le loro funzioni di aggregare in modo coerente le domande

avanzate dai gruppi di interesse, e i gruppi che non vantano un legame di parentela si trovano in uno

stato di debolezza.

Il quadro si complica negli anni ’60 quando si acuiscono le iniziative dei sindacati operai e le grandi

proteste di fabbrica, il famoso autunno caldo. Tutto ciò rafforza il potere dei sindacati sia nelle

fabbriche che nel sistema politico stesso. Lo stato di frammentazione dei gruppi ha avuto un impatto

negativo sul rendimento del sistema politico.

Gli anni ’60 vedono inoltre il declino del voto di appartenenza di cui i partiti si alimentano e questo

li spingerà a ricorrere sempre più al voto di scambio. A tutto ciò consegue che vengono tralasciate

le politiche che incidono sul rendimento politico e da qui la crescente insoddisfazione per il

funzionamento del sistema politico. 8

Le radici della crisi: i piedi di argilla del gigante

Negli anni ’80 il governo è in pentapartito: una coalizione che raccoglie tutti i partiti pro

sistema:Psi, Psdi, Pri, Dc, Pli. Siamo al trionfo del governo di centro. La polarizzazione si attenua

dei vari partiti , sia perche’ il partito anti sistema

sia perchè si avvicinano le posizioni (Pci)

indebolisce la propria posizione.

Viene cosi favorito un aumento della conflittualità tra i partiti di governo, che ora non temono più

un rafforzamento dell’opposizione, e si affrontano per la spartizione delle risorse che per argomenti

di carattere politico.

Negli anni ’80 si fa presente il tema delle riforme, in particolare della legge elettorale e della forma

di governo. Viene inoltre istituita un’apposita commissione parlamentare , la commissione Bozzi,

non viene varata alcuna riforma.

A ciò si oppongono inizialmente il Pci- diffidente verso riforme che ne ridimensionerebbero il

potere, e poi le divisioni interne della Dc con De Mita favorevole ad una riforma della

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
17 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/01 Filosofia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dariozzolo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Gritti Roberto.