Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
MOBILITA’ INTERGENERAZIONALE
Si parla di si intende quella che mette a confronto le posizioni di diverse
generazioni nel tempo.
Problema: è evidente oggi che a parità di titolo di studio non si verifica sistematicamente il conseguimento di un'uguale
posizione lavorativa: il titolo di studio non costituisce una garanzia di mobilità sociale per tutte le classi in modo analogo,
e quindi l'investimento in istruzione non corrisponde a piena realizzazione dell'uguaglianza delle opportunità (piuttosto,
gli studi mostrano persistenza delle disuguaglianze).
Ciò significa che l'accesso generalizzato all'istruzione di fatto non ha contribuito a realizzare una riduzione delle
disuguaglianze sociali presenti nel definire le possibilità di conseguimento di status elevati.
Inoltre: diverse classi mostrano differenti capacità di spendere i vantaggi dell'istruzione.
Tendenza odierna: vedere l'investimento in istruzione come un rischio (es: vedersi superati da soggetti meno scolarizzati
ma più attrezzati sul piano del capitale sociale, ovvero da quelle relazioni importanti per una buona collocazione
professionale). OCCUPABILITA’
Ma occorre a riguardo un'analisi di più ampio respiro, che abbia inizio dal concetto di ovvero la
probabilità di trovare lavoro, che se riferito alla realtà odierna attribuisce una diversa centralità al soggetto, basata anche
sulle sue capacità comunicative e negoziali.
Si tratta per il soggetto di sviluppare capacità di stare dentro processi dinamici, in modo consapevole, attivando
consapevolezze e competenze per poter spendere al meglio le proprie certificazioni.
Malgrado il rischio evidente, investire in istruzione conviene, sia perché il mercato del lavoro tende a premiare il
possesso di un titolo di studio elevato, sia perché l'istruzione protegge dall'incapacità di leggere e capire la realtà
articolata e mutevole del mercato del lavoro, in più è un bene collettivo.
Istruzione come chance (di vita, Dahrendorf), possibilità/opzione da spendere come capitale culturale.
Chance ha a che fare con vincoli e possibilità, delinea un itinerario aperto. 17
Cap 5. Metodi e strumenti in sociologia dell'educazione
5.1 Metodo e strumenti di indagine
Necessità di ricerca empirica, in una prospettiva di circolarità tra teoria e ricerca (Merton).
Scopi, metodi e strumenti sono quelli della sociologia generale e della ricerca sociologica.
Scopi: di tipo conoscitivo, vari livelli di conoscenza (descrizione, comprensione, spiegazione).
Metodi: quantitativi: PRO gruppi ampi, generalizzazione risultati. CONTRO: risposte forzate
qualitativi: PRO profondità del punto di vista, aspetti inediti e non previsti. CONTRO: no generalizzazione, ma
linee di tendenza.
Dopo una stagione quasi esclusivamente quantitativistica, si è passati all'impiego sempre più diffuso di strumenti
qualitativi.
In tempi più recenti la tendenza è quella di un approccio multimetodo, che consente di combinare i vantaggi di entrambi
e di contenere i limiti.
Ciò è avvenuto anche grazie all'uso dei mezzi informatici (softwareSPSS), che hanno reso la ricerca più veloce e
l'analisi più approfondita.
5.2 Le fonti dei dati statistici
ISTAT: produce annualmente dati sull'istruzione ma ha smesso di pubblicare l'annuario statistico dell'istruzione.
MIUR (Università): dati relativi a numerosità scuole, ma pochi dati in forma disaggregata (es: distinzione sesso)
Livello regionale, provinciale e comunale: USR e CSA
Dipendono direttamente dal MIUR:
INDIRE (documentazione educativa, terminale di progetti come Erasmus)
INVALSI (valutazione sistema scolastico e qualità istruzione)
Altre: ISFOL (formazione professionale, interlocutore fondi europei)
CENSIS (ricerche e analisi per enti pubblici e privati)
Centro nazionale di documentazione e analisi dell'infanzia e dell'adolescenza (produce documentazione,
rapporti, analisi)
Dimensione europea ed internazionale:
EUROSTAT (pubblicazione dati)
OECD (banche dati su varie aree di interesse)
UNESCO (raccoglie dati su istruzione e cultura)
Grandi quantità di informazioni che sono spesso incompatibili: rilevante il processo per rendere confrontabili tra i diversi
paesi i dati relativi ai singoli sistemi di istruzione.
Ciò ha portato alla nascita di alcuni indicatori internazionali.
I primi sono stati pubblicati dall'OCSE attraverso il progetto INES: “un indicatore di istruzione esprime qualcosa
sull'efficacia e sul comportamento di un sistema scolastico e può servire a istruire i responsabili delle decisioni”.
Il lavoro sugli indicatori è continuato, ma rimaneva in sospeso l'aspetto relativo agli esiti dei processi di apprendimento
sui singoli allievi, con riferimento anche alle abilità metacognitive.
Ciò avverrà col progetto PISA (OCSE, 1997), con l'obiettivo di valutare conoscenze e abilità nei 15enni (particolare
attenzione a motivazioni, atteggiamenti, strategie di gestione di sé nella vita reale).
valutazione
Negli ultimi tempi, grande sviluppo del campo della (analisi qualità istruzione, riuscita scolastica, tassi di
autovalutazione.
scolarizzazione ecc..), che si va sviluppando in un'ottica di
5.3 Il policentrismo formativo come scenario della ricerca 18
policentrismo formativo
La ricerca sociologica avviene con uno scenario di fondo che si presenta in termini di e
pluralismo culturale.
Nonostante ciò, la scuola mantiene tutta la sua centralità a causa dell'importanza assegnata alla certificazione e quindi
al rilascio di credenziali educative, ma anche per il fatto che sulla scuola si riversano molte problematiche sociali e
culturali, e quindi l'analisi di questa realtà diviene sociologicamente rilevante.
(dalla sociologia della scuola alla sociologia dei processi educativi:)
Importante l'analisi dei rapporti scuolafamiglia e dei legami scuolaterritorio, con una certa attenzione sulle realtà
socializzanti di tipo informale (questione giovanile).
Attenzione alla socializzazione attraverso i media, ricerca su insegnanti, sulla discontinuità tra agenzie di
socializzazione.
In sostanza: si parla di sistema formativo integrato, per sottolineare l'importanza di attivare sinergie tra le diverse realtà
dell'educazione e della formazione.
Sociologia dei processi formativi: riflessione sociologica su tutto ciò che attiene alla formazione, nei diversi tempi, luoghi,
ed età della vita. DEFINIZIONE DI
SOCIOLOGIA LO SCENARIO DI RIFERIMENTO
DELL'EDUCAZIONE
Sociologia della scuola e Centralità della scuola nella società
degli insegnanti industriale
Sociologia delle istituzioni e Policentrismo formativo e pluralismo
dei processi educativi culturale
Socilogia dei processi Stema formativo integrato e formazione continua nella società
conoscitiva
formativi 19
Cap 6. La ricerca nelle diverse agenzie di socializzazione
6.1 Le ricerche sulla scuola e sugli insegnanti
Scuola: istituzione formale, in quanto destinata in modo specifico e intenzionale alla trasmissione della cultura e quindi
all'educazione e all'istruzione delle nuove generazioni.
Si parla quindi di agenzia di socializzazione, modello regolatore che si realizza su due dimensioni: istruzione ed
educazione.
È una realtà complessa caratterizzata da un' intenzionalità educativa, una formalizzazione e un'esplicitazione di obiettivi
di apprendimento (dimensione cognitiva) e comportamenti apprezzati (dimensione normativa).
funzione economica, di formazione del cittadino e trasmissione del patrimonio
Istituzione:
fornisce prestazioni
servizio:
ambiente di vita fisico e simbolico orientato allo sviluppo e alla crescita del singolo e del gruppo
comunità:
(learning community)
In sintesi: è un'istituzione specializzata che si presenta come comunità di apprendimento sviluppando un'intenzionalità
educativa. Al suo interno la riflessione sociologica individua due funzioni specifiche:
si differenzia da quella familiare (Parsons: emancipazione dalla famiglia), perché ha
socializzazione:
caratteristiche universalistiche piuttosto che particolaristiche. Discontinuità.
Rispetto a questo concetto, oggi è emersa la necessità di rendere maggiormente
Selezione sociale.
espliciti processi e meccanismi selettivi della scuola, grazie al concetto ereditato dagli anni 6070 di selezione
legata alla valutazione formativa e orientativa, attenta anche al processo di costruzione dell'apprendimento e
dagli esiti e dal percorso personali (discorso più ampio)
insegnante: prime ricerche negli anni '60, per indagare gli atteggiamenti nei confronti della riforma della scuola media
(risultati: resistenza al cambiamento, polarizzazione tra tradizione e innovazione).
Anni 6080: vivo l'interesse per gli insegnanti (periodo caratterizzato da scolarizzazione di massa e protesta giovanile).
Risultati: difficoltà dei docenti).
Limite: fare ricerche solo a ridosso dell'introduzione di riforme: sottolineare le resistenze al cambiamento è una lettura
distorcente, necessità quindi di uno spostamento di analisi dall'insegnante all'istituzione.
Anni 90: il tema è la condizione di vita e di lavoro degli insegnanti italiani (risultati: diffuso malessere ma anche forte
bisogno di ridefinire la propria identità professionale; ciò ritorna in primo piano con la riforma Moratti del 2003).
alunni stranieri: la ricerca sociologica a riguardo si è sviluppata indagando gli atteggiamenti degli insegnanti e i
problemi emergenti sul piano dell'accoglienza, dell'insegnamento e della didattica.
Ricerca allievi in classe (1996): tre modi di intendere l'integrazione (assimilazione a cultura di accoglienza, tolleranza
diverse culture, scambio dialogo per valorizzazione diversità e arricchimento reciproco): rappresentazioni diverse di
altrettante concezioni dell'educazione interculturale.
A riguardo: carenza di ricerche.
Quelle svolte mostrano apertura e disponibilità degli insegnanti elementari, ma anche difficoltà nella gestione
quotidiana.
L'attenzione alle fasce d'età della preadolescenza e dell'adolescenza emerge solo di recente (la più importante: una
scuola in comune, 1998/99): risultati: vicinanza nell'esperienza dell'adolescenza (povertà materiale e culturale), esiti
scolastici influenzati dalle stesse variabili per italiani e stranieri come clima scolastico e fiducia nel futuro.
Recentemente, sviluppo della ricerca sui minori stranieri (su condizione social