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Veicolare, attraverso i media, una realtà giudiziaria, significa spettacolarizzarla. E ne

lcaso di Un giorno in Pretura si cercano di sottolineare gli aspetti formali, repressivi e mai

partecipativi (a differenza di Forum che enfatti l'aspetto partecipativo della giustizia) del

diritto.

Nel caso di Forum ci troviamo di fronte ad una mistificazione (anche se plausibile) della

realtà, un vero e proprio simulacro. Nel caso di Un giorno in Pretura, invece, la

trasmissione appare come il ''vero'' stesso, non come una rappresentazione ''verosimile

del vero''. La televisione verità, però, ha anch'essa delle caratteristiche riguardanti la

verosimiglianza. I giudici appaiono vuoti, burocrati, prevenuti e superficiali. Citando

Baudrillard potremmo dire che si tratta del vero spettacolo osceno: tutto viene mostrato

senza sentimento e passione.

E' possibile, dunque, parlare di possibile neutralità della rappresentazione?

In realtà, anche se vengono raccontati fatti reali, inevitabilmente una trasmissione

adotta una scelta che riguarda la tecnica descrittiva, che di conseguenza suggerisce allo

spettatore un'interpretazione di ciò che vede. Inoltre è necessario adottare un ritmo

televisivo, che sintetizzi il lungo processo con le fasi che hanno maggior rilevanza in

termini televisivi, in quanto l'obiettivo rimane quello di attirare il pubblico.

Il processo è un racconto, che riflette una funzione teatrale: c'è un palcoscenico, gli

attori e c'è anche il pubblico.

Capitolo III

Il racconto televisivo delle interazioni giuridiche: l'indagine su

Verdetto Finale

3.1. Il significato sociale di un programma televisivo

Verdetto Finale può essere considerato come una perfetta espressione del modo in cui

il linguaggio televisivo nel tempo ha modificato l'immagine del diritto. A legare la

ricostruzione drammaturgica dl racconto e l'analisi delle interazioni giuridiche è il concetto

di conflitto, infatti Verdetto Finale racconto proprio di un conflitto, utilizzando il modello dei

processi americani. Vi sono i due contedenti, il giudice, la giura popolare e la conduttrice-

narratrice. La trasmissione è una delle possibili forme in cui si manifesta il diritto come

fatto comunicativo e simbolico. Verdetto Finale presenta un'interazione giuridica

particolare, una rappresentazione verosimigliante dell'immaginario giudiziario.

Verdetto Finale è un perfetto caso-studio per sviscerare il percorso con il quale il diritto

diventa spettacolo. L'obiettivo della ricerca effettuata nel testo è di studiare i tratti che

trasformano l'interazione giuridica in spettacolo, dunque le strategie utilizzate per

spettacolarizzare i casi presentati. È proprio la valutazione del tipo di spettacolarizzazione

della messa in scena, che si esplica nei tipi di controversia oggetto delle puntate, a

rendere la trasmissione così popolare. Il programma, inoltre, garantisce una sorta di

immedesimazione con uno dei contendenti per via della mediazione della giuria popolare.

I contendenti al centro della scena sono sottoposti a due giudizi: uno di tipo tecnico-

giuridico espresso dal giudice in base al codice civile, il secondo di ordine emozionale

derivante dalla giuria popolare. Spesso questi due giudizi divergono di molto.

Veicolare attraverso i media una realtà giuridica significa spettacolarizzarla, renderla

verosimile. Ciò viene raggiunto tramite una precisa strategia: una mistificazione, anche se

plausibile, della realtà.

3.2. Le caratteristiche strutturali di Verdetto Finale

Verdetto Finale si caratterizza per la sua scorrevolezza, dovuta al ritmo del copione,

come l'utilizzo accurato dei tempi televisivi che ruotano intorno alla suspense attorno alla

decisione riguardante il caso. A tenere unito il tutto è il racconto, che costituisce il

meccanismo di creazione di tensione intentando un vero e proprio percorso.

A differenza di Forum, qui le storie sono riscritte, una vera e propria reinvenzione della

vita vera. Tanti sono gli espedienti utilizzati: dagli applausi, veri e propri simulacri della

punteggiatura, come anche la posizione di Veronica Maya, la conduttrice, nei confronti dei

contendenti.

3.3. Per una lettura semiotica di Verdetto Finale

Analizzare il testo televisivo utilizzando con gli strumenti della semiotica è interessante.

Innanzitutto definiamo gli ''attanti'' della storia. Nell'ambito narrativo i personaggio si

distinguono in principali e secondari. Tenendo conto le loro interazioni, determinamo il

sistema dei protagonisti che comprendono i vari ruoli: protagonista, antagonista, aiutante,

oggetto del desiderio.

Nel caso di Verdetto Finale, il protagonista è il contendente che chiama in causa l'altro,

che è ovviamente l'antagonista. Gli avvocati delle parti sono, invece, gli aiutanti. L'oggetto

del desiderio è ovviamente l'obiettivo che il contendente che accusa insegue. In Verdetto

Finale abbiamo anche la voce narrante, che è la conduttrice Veronica Maya. Abbiamo poi

la figura normativa, ovvero il Giudice che è l'espressione della Legge, e infine la giuria

popolare, che ha un ruolo fondamentale in quanto decreta il vincitore della contesa

giudiziaria, svolgendo il ruoolo che il coro svolgeva per il pubblico teatra dell'Antica Grecia.

È infatti possibile leggere Verdetto Finale attraverso la cornice della tragedia greca:

innanzitutto vi è il prologo, il nucleo narrativo che si svolge in più momenti separati dagli

stasimi, che permettono al coro di prendere la parola e analizzare la storia. L'esodo,

ovvero l'uscita di scena degli attori e dei corifei, conclude la tragedia. Vediamo come vi sia

la scena dove si esibiscono gli attori contendenti (logheion), l'orchestra (da cui il coro

osserva l'azione) e il koilon dove è collocato il pubblico.

Gli attanti si muovono su piani differenti, sintetizzabili in quelli della Passione e Ragione.

Come abbiamo già visto, da una parte protagonista ed antagonista sono mossi dalle

emozioni, mentre il giudice applica razionalmente il codice civile, mentre i due avvocati

occupano una posizione intermedia. La giuria popolare, invece, è mossa dalla

ragionevolezza. L'avvocato, dunque, svolge un ruolo fondamentale in quanto conduce la

giura alla scelta migliore, tramite l'inventio (sapere cosa dire in base alla situazione),

Dispositio, Elocutio (lo stile del discorso) e l'Actio (il porgere oratorio che

obbligatoriamente utilizza elementi della comunicazione non verbale come i gesti, gli

sguardi ecc.), fondamentali per l'esito del giudizio.

CAPITOLO IV

Verdetto Finale tra creazione e fruizione. Un'analisi su retroscena

e ribalta di un programma televisivo

4.1. Verdetto Finale: un percorso etnografico

L'analisi sul campo effettuata si avvale del metodo etnografico. Viene quindi analizzato

Verdetto Finale quale mondo microsociale dotato di significato.

Durante l'incontro con gli autori, questi spiegano come nella costruzione della

sceneggiatura dei casi soldi e sesso sono i due veicoli che garantiscono il maggior

successo della puntata.

Il programma si ispira a Forum, ma vi sono delle differenze in quanto nel programma

Mediaset viene utilizzata la formula dell'arbitrato per risolvere piccole controversie

riguardanti questioni condominiali o conflitti tra vicini di casa trattati con un registro

''popolare''. I criteri che ispirano invece Verdetto Finale sono differenti: il caso al centro

della puntata è frutto di fantasia, e i temi trattati sono legati alla risoluzione di vicende

familiari.

Gli autori non definiscono Verdetto Finale un programma di servizio, ma un testo che

unisce il telefilm e il talk show, definendolo una ''commedia dell'arte''. Un programma come

una favola con una morale, quest'ultima veicolata dalla conduttrice tramite il racconto. Il

clima emozionale che fa da cornice alle contese verbali ha come protagonisti i due

avvocati, Daniele Castaldi e Maria Chiara Cudillo, quest'ultimi avvocati (penalista la

Cudillo, civilista Castaldi). Il punto di forza del programma risiede nella perfetta mediazione

tra senso comune e legge, uno rappresentato dal verdetto finale della giuria popolare, e

l'altro dal verdetto del giudice.

4.2. L'approccio quantitativo ai pubblici di Verdetto Finale

Adesso consideriamo l'uso che i pubblici fanno di questo testo, attraverso la

ricostruzione della percezione dei pubblici attraverso focus group.

Vediamo come i temi al centro delle storie narrate da Verdetto Finale intercettano con

più facilità la sensibilità del pubblico femminile, che consumano nelle forme del talk

processuale gli stessi intrecci narrativi già riscontrati nelle fiction. Dal punto di vista

anagrafico, invece, la platea di VF è costituita in prevalenza da Over 45.

Considerando la composizione del pubblico utilizzando le variabili socio-economiche, a

prevalere è il profilo di famiglie con alta dimensione economica e basso livello sociale o

basso livello economico e sociale, e approfondendo ancora più questo dato vediamo come

il profilo sia legato al livello d'istruzione che risulta decisamente basso.

In sintesi, l'immagine dipinta da questi dati è quella di un pubblico prevalentemente

femminile, adulto e con un'istruzione e una posizione socio-economica medio-bassa.

Le impressioni che i nostri spettatori esprimono sui protagonisti sono state raccolte

tramite questionari, con i quali sono stati raccolti le percezioni della platea sugli elementi

strutturali del programma.

Il 41% vede Veronica Maya come una mediatrice tra le ragioni dei contendenti. Se ci

concentriamo sulla variabile del sesso, gli uomini considerano che la conduttrice assolva

compiti di mediazione, mentre le donne la individuano come la narratrice della vicenda,

quasi come se recuperasse le esperienze vissute dei protagonisti della puntata e offrisse

un'immagine affascinante dei fatti. Per quanto riguarda i giudici, vediamo come per il 51%

De Bonis sia un simpatico interprete del diritto civile.

La forza di VF risiede nella capacità di aderire alle norme del codice civile

presentandolo con una formula leggera. È interessante notare come vi sia una diversa

percezione del giudice: interprete ironico della legge per gli uomini, e autorevole

rappresentante della legge per le donne. In ogni caso, nessuno dai 46 anni in su del

gruppo d'ascolto consideri inverosimile la rappresentazione del giudice.

Analizziamo adesso i momenti fondamentali della puntata. I momenti prediletti sono due

ovvero, il diverbio tra i contendenti (al crescere dei toni con cui i due attori litigano

corrisponde il maggior coinvolgimento da parte del pubblico) e l'arringa finale. Il momento

del verdetto finale, ottiene il m

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
16 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MFallout di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Carzo Domenico.