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Estratto del documento

Però come spiegherà Tomeo ci sarà una sorta di climax tra le due

rappresentazioni. Infatti si può notare che il racconto

cinematografico tende a banalizzare alcune figure che invece la

letteratura renderà sacrali.

2.2

La televisione più del cinema e della letteratura costituisce la

principale fonte di informazione , intrattenimento e cultura questo

vale anche per il diritto. Nella storia della televisione italiana il

diritto si è trasformato in immagine raccontata.

PERRY MASON: l’avvocato penalista protagonista d’intrighi

complessi che si originano da un omicidio e vengono brillantemente

risolti in un’aula di tribunale fa la sua apparizione nel 1959. Lo

spettatore è coinvolto dalla trama, non possiede tutti gli elementi di

cui dispone l’avvocato per smascherare il colpevole. L’avvocato

possiede abilità del detective privato. Si delinea l’onestà e la

trasparenza dell’avvocato. Con questa serie viene rappresentato il

sistema giuridico americano.

(Linearità della narrazione; il processo è al centro della vicenda,

serie tv con successo di pubblico che segue indagini e sviluppo del

processo).

L.A. AVVOCATI A LOS ANGELES: lo spettatore si trova davanti ad

intrecci più complessi, a differenza di Perry Mason dove la linearità

della narrazione rispecchia la linearità dei fatti narrati.

Si riflette su gravi problemi d’attualità: omosessualità, abuso sui

minori, razzismo

Capita che i protagonisti in questa serie perdono le cause e non

sempre sono mossi dalla deontologia professionale, bensì dalle loro

passioni individuali. Viene raccontata la vita privata dei protagonisti.

Gli avvocati a volte mostrano di essere legati al sistema giudiziario

reale, sapendo di dovere essere pronti a difendere anche clienti che

alla fine si rivelano colpevoli. Vi è un nuovo ritratto dell’avvocato:

abile professionista che non si rivelerà un eroe del bene, ma che

spesso avrà come obiettivo il successo a tutti i costi e non

necessariamente la giustizia.

LAW AND ORDER – I DUE VOLTI DELLA GIUSTIZIA: in questo caso la

trama s’intreccia sulle indagini di una squadra di investigatori che si

occupa dell’analisi criminale dei delitti e di un gruppo di magistrati

che cerca di far condannare i colpevoli degli stessi reati.

L’episodio si divide in due parti:

Lavoro degli investigatori alle prese con il colpevole  che

1. vede come protagonisti i poliziotti

Lavoro del procuratore distrettuale e processo in aula  che

2. vede come protagonisti gli avvocati

Non sempre vi è il lieto fine: le sentenza giudiziarie possono

ribaltare le indagini della polizia.

PROFESSIONE AVVOCATI I: affronta avventure professionali e

private. L’idea che anima la professione legale è che ogni essere

umano ha il diritto di essere ben rappresentato legalmente.

A tutti viene garantita la migliore difesa possibile. Non trionfa la

verità bensì la legge.

ALLY McBEAL: questa serie ha innovato il linguaggio televisivo, non

semplicemente con la sua scrittura ironica. Unendo legal-drama e

sit-com, i casi legali diventano prestiti per riflettere sull’amore e

sulle difficoltà. I personaggi non sono rigidi bensì bizzarri. Con

questa serie l’insicurezza costella tutte le avventure della

protagonista, dando vita, ad un’ambivalenza tra abilità e

spietatezza all’interno delle aule del tribunale  professionalità. Gli

spettatori nelle prime stagioni sono conquistati dalla serie:

immagini simboliche che concretizzano i pensieri a voce alta

Lo studio legale diviene un atipico luogo d’incontro tra bizzarre e

lunatiche personalità abbandonando la serietà e rigidità finora

esistenti nei tribunali

GIUDICE AMY: la serie narra storie basate su episodi reali.

Protagonisti dei casi processuali sono gli adolescenti. Le scelte

vengono effettuate seguendo le regole professionali e le ragioni del

cuore

La serie, si differenzia dalle altre perché più che concentrarsi sulle

cause legali, affronta questioni sociali.

Si fondono dramma e commedia.

FORUM (la differenza con Verdetto Finale è il registro linguistico e la

costruzione della sceneggiatura): è una trasmissione televisiva che

debutta nel 1985. La trasmissione non è soltanto una fiction; in essa

si presentano e discutono casi reali: due individui (attore e

convenuto) espongono il caso di una loro controversia di fronte ad

un arbitro e ad un pubblico. Dopo la presentazione, il pubblico

discute il caso votando a favore di uno dei due convenuti. Infine

l’arbitro giudica il caso emettendo una sentenza. I contendenti

devono apparire credibili, suscitare sentimenti di coinvolgimento.

Devono avere capacità argomentativa e linguistico - comunicativa.

Forum è stata la prima trasmissione a utilizzare il diritto per forgiare

un programma d’intrattenimento. Interessante è la funzione della

giuria popolare (elemento di spettacolarizzazione), invitata a dar

ragione all’attore-contendente che, dal punto di vista del pubblico in

studio, si presenta in maniera coerente al proprio personaggio, e

all’aspettativa che su quel preciso ruolo ha quel particolare

pubblico. Forum per la prima volta presenta un’interazione giuridica

particolare, cioè una rappresentazione verosimigliante

dell’immaginario giudiziario. Vengono sottolineati gli aspetti

partecipativi del diritto (l’arbitro giudice utilizzano il codice ma vi è

una giuria popolare che può giudicare differentemente). Il giudice

rispetta le posizioni dei convenuti e tenta di capire la loro

psicologia.

Le storie riguardano questioni condominiali, liti tra coniugi, eredità e

problemi contrattuali.

La spettacolarizzazione della controversi è data da caratteristiche

particolari dei convenuti che diventano dei veri e propri personaggi

(accento, modo di gesticolare, di presentarsi).

UN GIORNO IN PRETURA: venne mandato in onda nel 1988. Anche

in questa trasmissione di presentavano casi reali, inerenti la sfera

penale e civile. Un giorno in pretura racconta i casi giudiziari che

hanno fatto la Storia d’Italia, come Mani pulite, il delitto di via Poma.

Per la prima volte le telecamere entrano nelle aule giudiziarie reali.

Il processo si trasforma in una storia mediale – reale. Ricostruzioni

filmate dai fatti, contributi audiovisivi inediti Sottolinea gli aspetti

repressivi e mai partecipativi del diritto. Giustizia dura, non vi è

comprensione per gli imputati, ma anch’essa ha le caratteristiche

della verosimiglianza. Le inquadrature influenzano le interpretazioni

del telespettatore. Racconta storie vere per attirare il pubblico. In

90 min viene sintetizzato il processo scegliendo le fasi più efficaci a

livello televisivo. Se un processo vuol finire in televisione deve per

forza trasformarsi in racconto!

Gli imputati diventano piccoli divi e sono sottoposti alla gogna

mediatica. Racconto verosimile perché si adegua al ritmo televisivo.

Capitolo III – indagine su verdetto finale

Verdetto finale può essere considerata una perfetta espressione del

modo in cui il linguaggio televisivo ha mutato l’immagine del diritto.

Vengono raccontati casi giudiziari riproponendo il modello dei

processi americani, i protagonisti sono due contendenti, due

avvocati, un giudice, una giuria popolare guidata da un presidente

ed una conduttrice-narratrice. Il conflitto assume le forme del

dibattito, delle arringhe e degli interrogatori. Il verdetto finale

rivelerà se il giudizio della gente rispecchia quello della legge.

Verdetto finale presenta un’interazione giuridica particolare, una

rappresentazione verosimigliante dell’immaginario giudiziario. Il

pubblico giudicherà il singolo caso sentendosi coinvolto in termini

emozionali e non in termini razionali, né tanto meno giuridici.

L’obiettivo della ricerca è quello di studiare i tratti che trasformano

un’interazione giuridica in spettacolo. Quindi la scelta dei tipi di

controversia, i micro-conflitti che vengono sceneggiati; la scelta dei

soggetti coinvolti (contendenti, avvocati, giudice, conduttrice,

presidente della giuria popolare) che contribuiscono alla

spettacolarizzazione della controversia. Tutti i soggetti coinvolti,

infatti, si trasformano per il pubblico in personaggi. Il programma

televisivo garantisce una sorta di immedesimazione con uno dei

contendenti grazie alla mediazione della giuria popolare, un

personaggio definito come attante collettivo. La giuria popolare

esprime un parere sulla controversia, non valutando la legittimità di

un comportamento sulla base delle regole del codice civile (opera

che spetta al giudice) ma sulla base di criteri emozionali. Ai due

convenuti non è richiesto solo di convincere il giudice, ma devono

apparire credibili, attraverso una presentazione di sé consona e

coerente al caso, al fine di suscitare sentimenti di coinvolgimento

soprattutto agli occhi della giuria popolare che detiene il potere del

verdetto finale. I contendenti si sottopongono a due tipi di giudizi:

quello espresso dal giudice in base al codice civile, e quello

espresso dalla giuria popolare. Non sempre il giudizio espresso dalla

giuria popolare coincide con quella del giudice.

Caratteristiche strutturali di verdetto finale

Verdetto finale è una trasmissione caratterizzata da ciò che si

potrebbe definire come scorrevolezza che è fatta di leggerezza. I

contendenti sono degli attori, il conflitto al centro del racconto non

è realmente esistito, il testo è creato dagli autori con precise regole

drammaturgiche, ritmi definiti e un’attenta organizzazione del

racconto. Il pubblico in studio ha un ruolo rappresentativo e

scenografico con le espressione del viso e un applauso più o meno

lungo può favorire l’immedesimazione del telespettatore in un

contendente piuttosto che in un altro.

Verdetto finale è un format originale prodotto da Raiuno in

collaborazione con Endemol Italia.

Nell’ambito narrativo i personaggi si distinguono in principali e

secondari. Il sistema dei personaggi comprende diversi ruoli:

protagonista, antagonista, aiutante, oggetto del desiderio. In questo

caso il protagonista è il contendente che chiama in causa l’altro.

L’antagonista è il contendente chiamato in causa. Gli avvocati delle

parti sono gli aiutanti. L’oggetto del desiderio è l’obiettivo che il

contendente che accusa vuole raggiungere, può identificarsi con il

possesso di un bene materiale o anche l’acquisizione di uno status.

La voce narrante, la conduttrice Veronica Ma

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Publisher
A.A. 2013-2014
8 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elerudi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia dei processi culturali e comunicativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Carzo Domenico.