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FIABA

LEGGENDA •

LEGGENDA

• Mescola meraviglioso e naturale

FIABA

No alone magico, vuole ammaestrare

• •

La leggenda crea spazio, profondità, stratificazione atmosfera Nella fiaba ogni elemento viene enucleato, isolato e proiettato

• È una forma artistica

Forma semplice in sequenza sulla linea dell’azione. Linearità e struttura

polimembre sono gli elementi principali dello stile astratto della

• Vive di forza propria

Legata ai suoi contenuti, parla di fatti presunti veri fiaba.

• •

• Il soprannaturale è normale (mancanza di un senso del

La fiaba ama tutto ciò che è estremo e soprattutto i contrasti

Il soprannaturale è incomprensibile e fa paura numinoso)

estremi (es.capelli> o tignosi o d’oro, o copie senza figli o che ne

hanno troppi).

• L’eroe si meraviglia di fronte all’indefinito • L’eroe agisce senza stupirsi di niente

• Spesso è presente il prodigio, che cambia improvvisamente

• Esseri ultraterreni sono geograficamente vicini all’uomo ma • le cose (se mangi qlcs riacquisti subito la vista). Quanto più il

Esseri ultraterreni sono geograficamente lontani all’uomo ma

spiritualmente lontani mutamento è estremo e meccanico, tanto più ci appare nitido.

spiritualmente vicini

• Anche se non se ne stupisce, distingue fra esseri ultraterreni e

UNIDIMENSIONALE

terreni (è xk è come se

• Le dimensioni corporee di un oggetto sono plastiche e ben tutto ciò facesse parte di una sola dimensione).

percepibili e sono cose di uso comune (padelle, ciotole, scarpe).

Possono ingrandirsi e rimpicciolirsi. Vengono usati tutti i giorni.

• •

C’è profondità psichica. Percepiamo la corporeità e i mali dei Gli oggetti sono bastoni, chiavi, spade, penne, ma sono oggetti

personaggi. lineari, rigidi e immutati e non dicono nulla del senso dello

spazio. Vengono usati un’unica volta, per il progredire

dell’azione. Sono isolati in sé stessi.

• Non c’è profondità psichica e anche i mali dei personaggi non

vengono caricati di peso, è come se essi fossero delle figure di

• Il personaggio ha una profondità psicologica e può provare più carta , delle figure piane che non subiscono cambiamenti

sentimenti anche contemporaneamente. profondi e non manifestano dolore fisico. Qualità e sentimenti si

esprimono solo tramite azioni.

L’uomo spesso agisce di sua spontanea volontà e per una sete

di curiosità. • Raramente parlano di sentimenti o di qualità , tranne quando non

influiscono direttamente sulla vicenda. Gli uomini sono figure

piane, senza profondità. Le diverse possibilità di azione o i

diversi sentimenti sono incarnati da personaggi diversi (es.

fratelli dell’eroe> fallimento). L’eroe non è intelligente xk le sue

iniziative derivano sempre da uno stimolo esteriore.

• L’uomo vive ed opera nel suo villaggio natale, non lo abbandona,

e la scena dove si svolgerà la vicenda gli è famigliare. Nei luoghi • Non c’è un mondo che circonda i personagg i. Non importa il

stranieri si sentirà nostalgico. (Profondità) paese natio e il prima possibile l’eroe o abbandona senza

rimpianti. (Successione lineare)

• I vincoli di parentela non sono importanti e non esistono rapporti

I rapporti sono stabili e durevoli. stabili e durevoli. I rapporti sono palpabili xk si concretizzano in

un dono e contribuiscono a creare una dimensione piana.

Tutto ha interesse solo quando è importante per lo svolgimento

dell’azione.

• Manca la dimensione del tempo , il tempo sembra non passare

mai, i protagonisti non invecchiano e non subiscono neanche

danni.

• Le persone invecchiano e ci sembra di poter toccare con mano I cambiamenti avvengono di colpo, senza uno sviluppo

lo scorrere del tempo, proprio xk la leggenda è incentrata sui precedente. Gli oggetti magici non vengono mai ereditati. Il

sentimenti. I mutamenti avvengono pian piano (es. persona passato è a contatto con il presente senza nessuna tensione. (in

distrutta da una malattia) MANCA UNA PROSPETTIVA

pratica > la

fiaba rinuncia ad una dimensione di profondità spaziale,

temporale, spirituale e psichica e contenuti di categorie diverse

vengono messi sulla stessa superficie, creando una prospettiva

• La leggende ha una forma plastica, con contorni che si perdono di lontananza dalla realtà).

nella profondità dello spazio. • La fiaba è composta da una superficie isolata in sé stessa, con

ISOLAMENTO E COLLEGANZE UNIVERSALI

• I personaggi della fiaba sono isolati da ogni tipo di rapporto infatti non temono il numinoso, non

hanno curiosità, il rapporto tra l'eroe e gli esseri ultrraterreni è temporaneo e senza profondità.

Tendono addirittura ad isolarsi anche fisicamente, avventurandosi per il mondo. Tutto si trova su un

unica superficie piana e quindi isolata in sé stessa. I personaggi sono fatti di un materile compatto,

rigido e isolante, con contorni netti. Proprio a loro, gli isolati tocca il favore della sorte. Procedono

con passo sicuro e raggiungono sempre ciò che vogliono, senza fare più di un tentativo, sebbene

non si pongano autonomamente delle mete e nemmeno le raggiungono grazie alla loro personalità.

• Anche gli episodi sono isolati in sé stessi. I personaggi non imparano nulla dalle esperienze

precedenti e ogni volta agiscono ripartendo da zero e gli eventi accaduti prima non hanno più alcun

effetto su ciò che succede dopo; anche se le circostanze del nuovo episodio sono simili a quello

procedente l'eroe non percepisce nessun collegamento. Questo stile isolante spiega anche come

mai se una parte del corpo dell'eroe viene troncata poi gli ricresce; ciò xk i singoli episodi sono

isolati, e ogni volta si ricomincia da zero.

• Anche gli oggetti sono isolati in sé stessi, infatti un dono viene usato una sola volta e non si pensa

ad utilizzarlo in una seconda occasione. Quel dono faceva parte di un determinato episodio isolato

in sé stesso e basta.

• Anche gli aiutanti compaiono isolati: arrivano proprio quando ve n'è bisogno, senza sapere perchè

si trovano li e senza conoscere la natura del loro essere; dopodichè spariscono nel nulla. L'unica

funzione che hanno è aiutare o recare danno al protagonista. Se l'eroe si trova in difficoltà non

andrà mai a ripensare a chi l'aveva aiutato la volta prima, xk quell'aiutante fa parte dell'episodio

precedente ed isolato.

• Persino i discorsi ricominciano ogni volta daccapo, con una ricorrenza di formule (Tu sei un uccello,

cosa puoi fare di buono per me? Tu sei un pesce, cosa puoi fare di buono per me?). In un racconto

realistico ciò sarebbe un errore di ripetizione, a nella fiaba è una normale conseguenza del suo stile

isolato, infatti se ogni episodio è autonomo non è possibile riassumerlo con poche parole

nell'episodio successivo. È vero che questa ripetizione identica nei vari episodi potrebbe

contraddire l'isolamento; tuttavia bisogna distiguere un isolamento interiore da uno esteriore. Infatti,

se esteriormente ogni parte della fiaba ha la sua autonomia, è anche vero che ogni episodio è

legato all'altro da un 'unico volontà formale che compenetra tutta la fiaba. Le figure che essa crea

sono tutte simili ma non sono interdipendenti l'una dall'altra. Lo sono solo xk sotto vi è una volontà

unitaria e pervasiva. La scena seguente non è una copia dell'antecedente, le assomiglia così tanto

proprio xk ha la stessa suo origine.

• Le figure isolate, quindi, si inseriscono in un armonico gioco di insieme. Questi due elementi unito

consentono alla fiaba di intrattenere delle COLLEGANZE UNIVERSALI; infatti, solo ciò che non è

radicato innessun luogo può permettersi di crearsi e sciogliere legami con qualunque cosa. Sono

questi legami che tengono insieme gli elementi isolati della fiaba, che altrimenti si disperderebbero.

Nella fiaba tutto è vicino e lontano, in quanto isolato e proprio per questo capace di rapporti

universali, al contrario della leggenda in cui l'eroe è molto legato al suo villaggio natale e ha già le

sue conoscenze.

• L'isolamento unito alle Colleganze universali presiede a tutto lo stile astratto della fiaba. Pone in

rilievo i singoli elementi in modo puro e nitido.

• Nella fiaba l'eroe non avrebbe successo se non vi fossero degli aiutanti. Il rapporto tra i due si

concretizza sempre tramite un dono, anch'esso isolato, non è radicato in nessun luogo, ma è in

grad di entrare in rapporto con qualsiasi cosa, così dopo che l'eroe l'ha usato una volta esso viene

riposto. L'eroe riceve il dono non tanto per il raporto che ha con l'aiutante ma per la sua capacità di

rapporti universali.

• Anche per quanto riguarda il prodigio l'eroe attende che gli venga donato. Non è un potere

personale dell'eroe ,ma qualcosa che viene lui donato da un'entità esteriore xk gli tocca in sorte.

Inoltre viene accettato senza stupore, come se fosse qualcosa di naturale.

• La fiaba si interessa al vero essere dei personaggi solo se ciò è importante per l'azione. Per questo

motivo la fiaba è ricca di motivi monchi e di motivi ciechi. I motivi monchi sono elementi che

rimangono senza le conseguenze che noi ci aspetteremmo (es. se si acquisisce ricchezza la si usa

solo per una situazione, non si parla di sfruttarle ulteriormente / Una donna conosce la formula

magica per addormentare le sorelle ma non ci viene detto come fa a saperla). La fiaba in pratica

parla come se la sua dimestichezza con il mondo ultraterreno fosse naturale, tuttavia non volge lo

sguardo verso di essa, ma guarda soltanto alla vicenda in cui si trova inserito l'eroe, che non

comprende l'essenza e le connessioni con il soprannaturale ma tuttavia ne viene sorretto. Così la

fiaba descrive un mondo che non è raffigurato nella su a totalità.

• I motivi ciechi, invece, sono elementi che non servono assolutamente a nulla per la progressione

della fiaba. Probabilmente sono dovuti ad una scarsa tradizione orale, che ha perso nel tempo la

funzione di certi episodi, ma ne ha mantenuto il personaggio che li utilizzava (es. un uomo perde

una penna, un pesce gliela riporta ma poi alla fine non è servita a niente). Il motivo cieco è un

segno i relazioni che pur sottraendosi al nostro sguardo, sono cmq efficaci.

• Nella fiaba, un'impresa conscia dei p

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
9 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofia_polly di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica del testo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Pisanty Valentina.