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Gli studiosi sulle determinanti psicologiche (atteggiamenti, valori, credenze, ecc.) alla base dei

comportamenti pro ambientali o meno servono non solo a spiegare appunto tali comportamenti ma

anche al funzionamento o meno dei vari programmi o metodi di educazione ambientale usati.

In particolare sono stati presi in analisi alcune iniziative di educazione ambientale svolte all’interno

del contesto scolastico e al di fuori di questo. Le ricerche effettuate per capire i vari affetti di

queste iniziative sono stati di tipo sperimentali e sono stati presi in considerazione per lo più gli

effetti o breve termine. I risultati di tali iniziative educative,secondo un analisi effettuate da

Rickinson, sembrano essere positivi. Rickinson ha poi evidenziato alcuni fattori che hanno inciso

su tale esito positivo :

- la durata del programma (cioè più era lungo il programma e più dava risultati positivi)

- il contesto (riguardo a questo si è visto che le attività svolte in classe davano risultati positivi

sull’apprendimento di nozioni e quelle invece svolte all’aperto sull’aspetto emozionale,poiché

tale ambiente consente diverse stimolazione sensoriale)

- la familiarità dei partecipanti con il contesto (se si tratta di luoghi più o meno famigliari e

comunque non lontani dal luogo in cui si vive)

- il lavoro preparatorio svolto in classe prima dell’attività

- il coinvolgimento della comunità (cioè se gli studenti vengono messi nella situazione di poter

condividere le proprie conoscenze ed esperienze con altri)

Da altri studi su altri programmi educativi si è poi visto che ciò che apprezzavano di più i ragazzi di

questo programma sono :

- l’autenticità (cioè trattare problemi vicino alla vita reale)

- la partecipazione (cioè consentire ai ragazzi di partecipare all’elaborazione di idee e decisioni)

Effetti indirizzi sugli adulti ( dei metodi di educazione ambientale)

Da varie ricerche è risultato che i metodi di educazione ambientale applicati sui ragazzi e bambini

possono avere degli effetti anche sui genitori (ad esempio si è notato in alcune ricerche un

incremento nelle competenze e della sensibilità ambientale dei genitori). Si è visto che esistono dei

fattori che possono facilitare questi effetti sugli adulti e Ricknson li ha suddivisi in 2 gruppi :

- fattori “educativi” e il fatto che le unità proseguono anche a casa,azioni concrete su questioni

ambientali locali, la partecipazione ad attività ecologiche divertenti (cioè i ragazzi tendono a

parlare di più di attività che sono state per loro divertenti e piacevoli)

- i fattori “sociali” : una conoscenza e una sensibilità ambientale già in partenza posseduta da

ragazzi e genitori,la comunicazione tra bambino e genitore ( non è importante solo la quantità

della comunicazione ma anche la qualità, e gli psicologi sostengono che sia necessario che

nella comunicazione il bambino senta di avere la stessa possibilità / capacità dell’adulto di

svolgere il ruolo dell’esperto) , le condizioni sociali ed economiche della comunità oltre ciò gli

studiosi sostengono che un altro fattore che favorisce la trasmissione agli adulti di temi

ecologici è il fatto per i genitori di vedere i propri figli preoccupati per le sorti dell’ambiente. Le

ricerche influenzano gli adulti per lo più in modo inconsapevole.

Alcune indicazioni generali per la realizzazione di metodi di educazione ambientale efficaci :

- stabilire il programma sulla base delle effettive conoscenze,atteggiamenti e sviluppo morale dei

destinatari

- chiare spiegazioni della questione ambientale trattata

- incoraggiare un contatto diretto con la natura

- coinvolgere sia bambini che adulti

- rendere attività stimolanti e divertenti

- coinvolgere le emozioni

- ecc.

Secondo le ricerche sono 4 le principali modalità con le quali la scuola influenza i ragazzi sulle

questioni ambientali:

- i comportamenti personali di tutte le persone che fanno parte del contesto scolastico

- le strutture e i mezzi scolastici

- le modalità con le quali la scuola è governata

- la cultura scolastica

2 esempi di metodi di educazione ambientali :

- la seconda IIAT : secondo alcuni autori esso rappresenta uno fra i metodi di educazione

ambientale di maggiore successo e uno dei pochi che è stato sottoposto a indagini

sistematiche per comprendere gli effetti sui partecipanti. E’ un metodo applicato nelle scuole

secondarie di 1 e 2 grado,ma può essere applicato anche al di fuori del contesto scolastico.

Due sono gli obbiettivi principali : preparare i partecipanti a investigare e valutare le questioni

ambientali in modo autonomo

- far conoscere ai partecipanti i possibili modi per risolvere tali questioni e stimolarli all’azione.

L’aspetto positivo di tale metodo è il fatto che può andare ad integrare anche altri metodi di

educazione ambientali , non essendo in contrasto con essi. Inoltre è un metodo che può

essere applicato da più docenti contemporaneamente (un approccio quindi interdisciplinare ) o

anche da una sola docente e di qualsiasi materia,infatti prende come competenza specifica la

sola preparazione sul tema. Dalla ricerca si è visto che tale metodo ha effetti positivi non solo

sui partecipanti ma anche sui genitori e sui membri della comunità che vengono coinvolti.

Tuttavia si è visto però che ha scarsi effetti se persone coinvolte non hanno già di per sé un

elevata sensibilità alle questioni ambientali.

- Il Programma Geus : esso è un programma di educazione ambientale promosso dal 2001 dall’

ARP Lazio ( L’agenzia regionale per i parchi della Regione Lazio) che crea un collegamento tra

scuola e parchi con una serie di attività che coinvolgono bambini, insegnanti, personale del

parco e comunità del posto. Tra i bambini esso prende 3 progetti : “ Piccole Guide”,”Guide

Esperte” e “Ragazzi del parco” attraverso i quali i bambini vengono formati a diventare guide

del parco via via sempre più esperti. Tale programma tiene conto delle differenze esistenti tra le

varie realtà geografiche e sociali delle regioni e quindi cerca di seguire delle linee guida

generali nella formazione : lavoro sul campo,costruzione di strumenti con materiale di

recupero,giochi,produzione di elaborati,ecc. Riguardo poi in particolare il progetto “Piccole

Guide” esso prende attività in aula e uscita con i guardaparco alla scoperta dei diversi

ambienti. Sia in classe che nel parco si alternano attività didattiche più tradizionali e momenti di

gioco. I bambini in tutto questo sono poi stimolati a realizzare piccoli elaborati,proposte di

miglioramento del parco,ecc. A fine anno viene poi organizzato una festa in cui si riuniscono

tutti i partecipanti al programma Geus e in cui i bambini presentano alla comunità il materiale

prodotto e ricevono il diploma di guide del parco. Inoltre i genitori vengono guidati dai bambini

nel parco e questo è un momento molto importante perché permette il coinvolgimento anche

degli adulti in questa esperienza. Dalla ricerca promossa dalla stessa ARP si è visto che il

programma da ottimi risultati sia sull’ impegno che sulla sensibilità non solo sui bambini ma

anche sugli adulti

Principali approcci teorici di educazione ambientale

I principali approcci teorici di educazione ambientale sono:

-“scientifico/ pragmatico (il sistema tradizionale usato nelle scuole o anche detto tecnicisto) : è

quello che ha a lungo dominato la scena e che ancora oggi permane in molti contesti. Riguardo la

trasmissione di conoscenze sull’ambiente e sul modo in cui l’uomo può distruggerlo con le proprie

azioni quotidiane cercando di far assumere ai soggetti una maggiore consapevolezza.

-“ dell’ecologia profonda” (deep ecology): il cui scopo è quello nei soggetti una maggiore e

profonda coscienza ecologica che gli permette di superare l’egoismo della propria esistenza per

entrare in sintonia con tutto l’ambiente circostante (tutte le forme di vita umana e non) ;cioè vivere

in armonia con la natura piuttosto che dominarle. Pertanto questo orientamento prevede che gli

allievi possono fare esperienza concreta a contatto con la natura.

- “dell’alfabetizzazione ecologica” (ecologial literacy): esso cerca di trovare negli orientamenti

educativi corretti cosa ci può essere di buono ( a differenza dell’ecologia profonda che vuole

allontanarsene o dall’approccio scientifico pragmatico che cerca di ricavarsi uno spazio al suo

interno) e sostiene che sia necessario far sviluppare nei soggetti una maturità critica per analizzare

storicamente gli eventi, le conoscenze sui vari problemi ambientali e le capacità per affrontarli con

azioni concrete.

- quella “pedagogia emergente” : esso è ancora un approccio in formazione,perché la psicologia e

la pedagogia solo da poco si sono occupati dell’educazione ambientale secondo questo approccio

risulta importante trasmettere agli individui l’idea della necessità di prendersi cura del pianeta,di

questo obbligo morale che ha l’uomo di prendersi cura del solo luogo in cui l’uomo può abitare.

Inoltre secondo questo approccio gli insegnamenti devono abbandonare il ruolo passivo

dispensatori di sapere preconfezionato,dando invece agli studenti le capacità per ragionare e

trovare soluzioni. In generale questi approcci però possono risultare solo complementari,in quanto

tendiamo ognuno a sviluppare alcuni aspetti e a trascurarne altri.

Sviluppo Storico dell’educazione ambientale:

L’educazione ambientale ha una storia trentennale. E’ difficile però stabilire con esattezza quando

fu usato per la prima volta il termini “educazione ambientale”,secondo alcuni nel ’48,secondo altri

forse l’anno prima. E’ soltanto però negli anni 60 e 70 ci sono esortazioni da parte di organismi

scientifici e politici internazionali a portare lo studio del ambiente a scuola. Successivamente ci

sono stati diversi incontri a livello mondiale, nei quali si è cercato di sensibilizzare gli individui e le

istituzioni sulle condizioni problematiche del ambiente ottenendo come primo risultato concreto la

nascita di organismi internazionali per la difesa dell’ambiente come l’UNEP ( il programma

ambientale delle Nazioni Unite). Gli studiosi identificano una prima generazione dell’educazione

ambientale che riguardano iniziative di pochi come educatori o alcune istituzioni pubbliche, e una

seconda generazione che risulta più fondata scientificamente e istituzionalmente. Un ultimo

sviluppo

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Publisher
A.A. 2014-2015
8 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maxedeb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Carrus Giusseppe.