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Da segnalare è uno studio condotto da Eagles e Muffit riguardante l'atteggiamento verso

gli animali. Sono stati esaminati 145 ragazzi e sono emersi quattro orientamenti:

1. Umanistici

2. Moralistici

3. Naturalistici

4. Ecologisti

Gli studi sulle determinanti degli atteggiamenti ambientali: fattori determinanti sono:

• Scuola

• Ambiente extrascolastico

• Situazione socio-economica: i giovani che vivono in condizioni più svantaggiate

tenderanno ad avere meno a cuore la situazione ambientale.

Le credenze sulla natura e le concezioni del rapporto persona/natura: è stata rilevata

la tendenza nei più piccoli a pensare al mondo naturale come a qualcosa di

completamente distinto da quello umano. Sono state condotte numerose ricerche per

verificare il modo in cui i giovani vedono la natura e sono state individuate tre dimensioni

di pensiero:

1. Natura come insieme di forme di vita

2. Natura come entità positiva e distinta dagli esseri umani

3. Natura come entità indipendente dalle persone

Inoltre dalle ricerche di Rickinson sono emersi tre temi che i bambini associano al concetto

di natura:

1. Natura come luogo per attività di svago e solutudine

2. Natura minacciosa

3. Natura minacciata.

Le ricerche sul concetto di ambiente sono inferiori rispetto a quelle sul concetto di natura,

ma tre ricercatori, Bonnett, Payne e Williams hanno notato che i giovani tendevano a

inserire nel concetto di ambiente gli oggetti fatti dall'uomo e a escludere quelli della natura.

Le concezioni di natura e ambiente possono cambiare in relazione a diversi fattori. Per

esempio:

1. Setting sociofisico ed economico: variazione dipendente dalle aree urbane di

collocazione. Giovani in aree urbani centrali vedranno la natura come minacciosa.

2. Genere

3. Esperienze passate in natura

4. Età e sviluppo cognitivo

5. I Mass Media

Etica ambientale, attaccamento di luogo e identità di luogo: quando parliamo di

ambiente e natura non possiamo trascurare la sfera dell'etica e quella dell'affettività. I

bambini, fin da molto piccoli, mostrano una grande capacità di giudizio, si preoccupano per

l'ambiente, tendono a parlarne con i loro genitori e mostrano preoccupazione per i

possibili danni. Inoltre hanno la tendenza, così come gli adulti, ad affezionarsi ai luoghi fino

a sviluppare una vera e propria identità di luogo (integrazione di identità personale con

simboli personali e sociali connessi a un certo luogo). Questo li porta a voler proteggere il

luogo in cui sono cresciuti e che amano quindi ad avere una maggiore attenzione

ecologica.

I comportamenti ambientali: sono stati valutati tramite questionari strutturati ed è emerso

che anche qui vi sono differenze sostanziali a seconda del luogo d'origine, della

formazione, dell'intervento della famiglia ecc...In ogni caso i giovani sembrano essere più

vicini al risparmio energetico, al riciclaggio, all'acquisto di prodotti a basso impatto

ambientale piuttosto che a comportamenti pro ambientali di natura politica o comunitaria.

Capitolo 2. Contributi psicologici all'educazione ambientale

Gli studi preliminari e il monitoraggio dei programmi di educazione ambientale: gli

studi citati nel capitolo precedente dimostrano quanto impegno e sforzo ci sia stato per

cercare di capire i processi psicologici legati alle questioni ambientali. Molti di questi studi

sono stati svolti nei programmi di EA e quindi i risultati possono anche fornirci informazioni

sul funzionamento dei stessi metodi e programmi. Il punto debole della EA è che si è

confrontata con realtà sociali senza però conoscerne dettagliatamente i valori, le

cognizioni, le percezioni, i comportamenti e quindi spesso i programmi sono apparsi

inadeguati al contesto in cui venivano inseriti.

Gli studi sull'efficacia dei metodi di educazione ambientale: Gifford afferma che non

sempre l'intervento di EA è efficace, a volte risulta neutro e altre volte addirittura dannoso.

Rickinson ha analizzato la tipologia del metodo Ea e la sua metodologia e ha distinto le

indigine sulle iniziative di EA in base all'ambito:

1. Contesto scolastico

2. Contesto extrascolastico.

Inoltre ha individuato gli aspetti che sembrano incidere maggiormente in modo positivo sui

programmi EA:

1. Durata del programma: solo programmi di 5 giorni mostrano effetti positivi

2. Il contesto: più efficaci programmi residenziali piuttosto che quelli in classe

3. Livello di familiarità dei partecipanti con il contesto EA

4. Il lavoro preparatorio svolto con gli insegnanti prima del programma

5. Coinvolgimento della comunità: più efficace se gli studenti possono condividere le

proprie conoscenze ed esperienze

Secondo le analisi di Rickinson gli studenti danno una valutazione positiva ai programmi

EA ma anche negativa e quest'ultima è dovuta principalmente alle scarse informazioni EA

ricevute durante la formazione scolastica infatti molti hanno affermato di non sentirsi in

grado di comprendere determinate questioni ambientali

Altre ricerche mostrano quanto sia importante mostrare cautela quando ci si sposta al di

fuori del contesto della classe. Alcuni bambini, soprattutto coloro che sono nati e cresciuti

in ambienti urbani, potrebbero avere una reazione avversa alla natura dovuta

principalmente alla paura. Gli elementi che spaventa di più i bambini quando si trovano in

natura sono:

• Serpenti

• Insetti

• Animali non locali

• Piante

• Perdersi

• Sporcizia o fango

• Ragni

• Persone sconosciute

• Confort personale

In conclusione possiamo dire che i giovani partecipano in modo attivo e costruttivo alle

iniziative EA ma hanno modi diversi di approcciarsi a esse condizionati da fattori personali,

formativi, sociali, economici ecc. Inoltre alcuni ragazzi hanno un'idea diversa del progetto

a cui parteciperanno e questo può causare delusione e conseguentemente una

valutazione negativa dell'attività.

Effetti indiretti dei metodi di educazione ambientale sugli adulti: si discute da sempre

sull'effetto che l'attenzione per l'ambiente dei bambini possa influenzare anche i loro

genitori. È stato accertato che ciò avviene e sembrano esserci fattori che favoriscono

questa influenza. Rickinson distingue questi tra fattori educativi e fattori sociali.

Fattori educativi:

1. Coinvolgimento nel progetto sia di bambini sia di adulti

2. La scelta di temi reali e la conduzione di azioni concrete su questioni ambientali

sociali

3. La partecipazione ad attività divertenti

Fattori sociali:

1. Conoscenza e sensibilità ambientale degli studenti e dei genitori

2. Collaborazione e comunicazione tra bambino e genitore

Uzzel assieme ha i suoi collaboratori ha evidenziato che i bambini possono agire da

catalizzatori ma sono inconsapevoli e quindi non hanno coscienza del loro ruolo. Inoltre

ciò che contribuisce all'influenza sui genitori è vedere i figli preoccupati, questo fattore può

generare un cambiamento forte nei livelli di attenzione ambientale.

Alcune indicazioni generali dai professionisti del settore: è importante anche riportare

il punto di vista degli educatori e non solo degli alunni. Le esperienze di coloro che

accompagnano i bambini giorno per giorno sono importanti. Una ricerca fondamentale in

questo senso è stata quella di May che ha intervistato 328 professionisti. Alla base dello

studio vi è la teoria sociocognitiva di Bandura che descrive l'apprendimento come funzione

di una serie di interazioni complesse e dinamiche tra tre gruppi di fattori: le condizioni di

insegnamento, le competenze dell'insegnante e le pratiche dell'insegnamento.

Inoltre è fondamentale ricordare che il comportamento pro ambientale che gli alunni

vedono in classe da parte dei loro insegnanti è un elemento importante per la loro

educazione ecologica.

Secondo Higgs e McMillan vi sono 4 principali modalità attraverso cui la scuola può

influenzare gli studenti relativamente alle questioni ambientali:

1. Comportamenti personali di tutti gli attori scolastici

2. Strutture e mezzi scolastici

3. Modalità con le quali la scuola è governata

4. Cultura scolastica

Inoltre i comportamenti degli insegnati possono influenzare non solo gli studenti ma anche

il resto del personale scolastico.

Studio e valutazione di un metodo di educazione ambientale: lo ILAT: questo

programma è nato per essere attuato soprattutto nelle scuole secondarie di primo e

secondo grado ma si adatta bene anche al di fuori del contesto scolastico. I suoi due

obiettivi principali sono:

1. Preparare i partecipanti a investigare e valutare le questioni ambientali in maniera

autonoma

2. Introdurre i partecipanti ai metodi di azione con rilevanza ambientale

Il metodo è stato sviluppato dopo aver notato come le persone spesso prendono decisioni

in campo ambientale senza avere una corretta conoscenza.

Il curricolo si basa sul concetto di alfabetizzazione ambientale.

Hungerford e i suoi collaboratori descrivono il metodo caratterizzato da un obiettivo più

ampio chiamato componente chiave e da quattro sotto-obiettivi.

Componente chiave: formazione individuo che sia capace di prendere decisioni ambientali

coerenti con la sua competenza

Quattro sotto-obiettivi:

1. Componente 1: individua nella conoscenza dei fondamenti ecologici un elemento

fondamentale per la riuscita del componente chiave

2. Componente 2: si concentra sullo studio dei valori umani

3. Componente 3: acquisizione capacità di investigazione delle questioni ambientali e

della risoluzione dei problemi

4. Componente 4: riguarda l'azione civica

Il programma non include le componenti relative alle basi ecologiche ma presenta

indicazioni su come guidare i partecipanti nella ricerca di tali componenti.

Il programma punta ad attivare un processo di empowerment ambientale: incremento della

percezione individuale di efficacia personale in campo civico e ambientale.

In definitiva possiamo dire che il metodo IIAT sia un metodo innovativo, di tipo

transdisciplinare (coinvolge più discipline).

Limite: esercita scarsi effetti su fattori emozionali e affettivi

Il programma Gens: è un programma per l'ambiente, i parchi e la gente, promosso da

settembre 2001 dall'ARP Lazio e finanziato dal Ministero Dell'Ambiente e dalla Regione

Lazio. Lo scopo è quello di coinvolgere le persone nella vita dlele aree protette del Lazio e

di educare allo sviluppo sostenibile. Si vuole creare armonia tra scuola e parco

organizzando attività che coinvolgono bambini, insegnanti, comunità locale e il personale

del parco.

Il programma prevede tre progetti:

1. Piccole Guide: si compone di attività in cl

Dettagli
A.A. 2014-2015
9 pagine
15 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher StudentessaImpegnata di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Carrus Giusseppe.