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2. COLORI E ALTRE INTERPRETAZIONI SENSORIALI
I sensi non sono indispensabili l’uno dall’altro e ciò che vediamo può avere delle ripercussioni su altre sensazioni. Che
ciò che passa principalmente attraverso il canale visivo influenza altre valutazioni sensoriali. Accentuare il carattere
zuccherino di una bevanda, rosso, arancio, giallo, accentua il sapore acido, il bianco il sapore salato.
3. L’IMPORTANZA DEL FATTORE CULTURALE NELLA SCELTA DEI COLORI
Quando si prevede di testare i propri prodotti in altri paesi, il controllo del colore, facile da realizzare, diventa
necessario per evitare malaugurati insuccessi commerciali.
4. L’IMPATTO DEL COLORE NELLA PUBBLICITA’
La presenza del colore nella pubblicità permetteva di aumentare le vendite e la sua enorme diffusione non sembra
provocare una diminuzione d’efficacia.
5. L’IMPATTO DELLA LUMINOSITA’
Una luce viva favorisce la ricerca delle informazioni, ma l’ammontare medio di spesa è maggiore in condizione di luce
soffusa, anche se il tasso delle vendite è superiore in condizione di luce viva. La luce influenza il comportamento del
consumatore. Un ambiente simile alla penombra della cantina sembra favorire l’acquisto di vini di maggior prestigio.
VENDITORE E CLIENTE
Nel caso dell’interazione fra venditore e cliente si possono mettere in atto molte procedure di influenza del
comportamento del consumatore. Possono essere basate sulle caratteristiche del venditore stesso, ma anche su certi
comportamenti che egli adotta. Esistono anche varie procedure di influenza molto conosciute in psicologia sociale che
possono essere impiegate con i consumatori. Infine, il cliente possiede intrinsecamente alcune caratteristiche che lo
predispongono ad autoinfluenzarsi per lo più per il bisogno di dare di sé un’immagine socialmente positiva o per il
desiderio di coerenza interna che la maggior parte degli individui sente fortemente.
IL PRIMING COMPORTAMENTALE: L’INFLUENZA PER TAPPE
1. IL PRIEDE NELLA PORTA
Aver accettato di fare una piccola cosa precedentemente predispone ad accettare di farne un’altra successivamente,
anche se molto più costosa della prima. Fare precedere una domanda da un’altra che comporta un minimo sforzo
favorisce una risposta positiva alla seconda domanda. Se c’è una forte prossimità fra la richiesta preparatoria e la
richiesta finale le persone accettano più facilmente la richiesta finale. Far precedere la richiesta da un’altra molto più
piccola predispone favorevolmente alla sua accettazione. La richiesta iniziale funzione da prime per un certo tipo di
comportamento.
2. LA PORTA IN FACCIA
La porta in faccia si rivela più efficace per ottenere un maggior numero di persone che accettano la richiesta, ma questi
ultimi si dimostrano più rispettosi dell’impegno preso in questa condizione. Chiedere qualcosa di eccessivo, che ha
forti probabilità di essere rifiutato, predispone una persona ad accettare più facilmente la richiesta formulata
immediatamente dopo. Il contrasto tra le due richieste, indipendentemente dal modo in cui è percepito, si rivela
particolarmente efficace. Molte transazioni commerciali però non possono affidarsi a questa tecnica, soprattutto quando
è obbligatorio rendere pubblici i prezzi e vietato, al di fuori di periodi stabiliti, effettuare sconti. Spostare il punto di
riferimento del cliente va a modificare il valore soggettivo di ciò che è disposto a spendere in un prodotto.
3. IL COLPO BASSO (LOW BALL)
Il personaggio ha preso la decisione di accettare senza conoscere gli inconvenienti che avrebbe comportato. Quando
viene a conoscenza dei costi reali e gli viene rifatta la domanda, l’effetto della decisione iniziale permane. Non solo
quelli della condizione di colpo basso tendono ad accettare, ma risultano anche relativamente pochi quelli che non
mantengono la promessa. Lo scopo dichiarato di tutti questi metodi di valorizzazione o di presentazione di un prodotto è
sempre lo stesso: farvi prendere una decisione di acquisto dandovi l’illusione che costituisca un vantaggio per voi. La
decisione è stata presa e la rinuncia all’acquisto diventa altamente improbabile. È difficile dire di no una volta che uno
abbia già detto sì anche se nel frattempo la situazione è cambiata.
4. L’ESCA
Con la tecnica dell’esca, una persona non potrà mai fare ciò che ha deciso, dato che il punto di partenza è sempre
costituito dal fatto che il prodotto che desiderate non è disponibile: si dovrà allora ripiegare su un’altra scelta. Molti
sono stati vittime senza sospettare che una tecnica di influenza fosse in azione. Il fatto di avere preso una decisione
preliminare mostra che è difficile tornare indietro, anche se si constata che non si potrà raggiungere la soddisfazione
ricercata. La decisione di acquistare perdura nel tempo e predispone il cliente insoddisfatto a trovare un’altra fonte di
soddisfazione, anche se, alla fine, questa si rivela più costosa.
5. LA TEORIA DELL’IMPEGNO
Piede nella porta, colpo basso, esca sono tecniche in grado di portarci ad adottare alcuni comportamenti che non
avremmo messo in atto, senza il loro utilizzo. C’è in noi una forma di pressione interna che ci spinge a non rinunciare
alle nostre decisioni o ad agire in modo coerente. Questa pressione all’azione e alla coerenza è stata chiamata dai teorici
della psicologia sociale “impegno”. L’impegno si definisce come il legame che unisce l’individuo ai suoi atti o alle
decisioni che prende. L’impegno può permettere, a qualcuno che sappia gestirne i fondamenti teorici e pratici, una
grande varietà di applicazioni in grado di influenzare i comportamenti del consumatore. L’impegno a fini di influenza
del comportamento di consumo può essere utilizzato in molti modi. La forza riconosciuta oggi a questo fattore è tale da
portare gli esperti a lavorare su quelli che vengono definiti messaggi impegnati. Si parla anche di comunicazione
impegnante, quella in cui si cerca, attraverso un messaggio, di fare compiere un’azione, prendere una decisione o ancora
attivare il sentimento di libertà di decisione.
COMPORTAMENTO NON VERBALE DEL VENDITORE
1. IL CONTATTO TATTILE
Il contatto tattile può avere effetti positivi sul comportamento del consumatore e le impressioni che si farà del
personale e del negozio. Il contatto porta i clienti a trascorrere più tempo nel negozio e quest’ultimo è stato valutato più
positivamente. Il carrello medio del cliente è stato maggiore. Si mangia e si beve di più se chi ci invita a farlo ci sfiora.
Il cliente sfiorato ha consumato di più ma anche il suo accompagnatore; la forza dell’impatto del contatto, poiché il
cliente sfiorato ha mostrato una certa persuasione inducendo anche l’altro a consumare di più. L’atto di dare la mancia
può essere fortemente e positivamente influenzato. L’effetto si ritrova anche in studi che riguardano processi di
negoziazione. Nella condizione di sfioramento, gli individui finiscono frequentemente per accettare la soluzione
proposta dal mediatore.
2. IL SORRISO
Il sorriso è una caratteristica comportamentale propria dell’essere umano. Più di ogni altro comportamento non verbale,
esso partecipa attivamente alla costruzione delle nostre relazioni sociali quotidiane. Chi sappia utilizzarlo con
cognizione di causa può trarne qualche vantaggio. Dai risultati emerge che un sorriso ampio si rivela più redditizio per
la cameriera, in particolare se questo viene rivolto ad un uomo. In questo caso si nota un aumento di circa 3 volte il
valore medio delle mance abituali. Un sorriso ampio è dunque più efficace rispetto a quello minimo atteso
normalmente. Quando si sorride si è giudicati più amichevoli, più buoni, più socievoli e più intelligenti. Favorisce
un’impressione positiva su molte dimensioni di personalità. Strumento efficace di persuasione.
3. LO SGUARDO
Contribuisce ad aumentare il tasso di accettazione della richiesta. Esso induce la persona a coinvolgersi nel
comportamento. L’efficacia del contatto visivo è innegabile. Rimane il fatto che questa situazione è un po’
impersonale. Quando una relazione è più personale, diventa difficile evitare lo sguardo altrui. Lo sguardo influenza la
percezione che il nostro interlocutore ha di noi. Alcuni lavori hanno mostrato che apprezziamo maggiormente coloro
che ci guardano, e soprattutto quelli che ci guardano in modo persistente.
4. LA POSTURA
Gli effetti persuasivi della postura del corpo sono stati poco studiati, ma possono essere interessanti. La postura
inclinata porterebbe ad un maggiore apprezzamento del cameriere e, di conseguenza, indurrebbe i clienti a
ricompensarli meglio.
LE CARATTERISTICHE DEL VENDITORE
1. L’ASPETTO FISICO
L’influenza della bellezza fisica è stata molto studiata nella psicologia da circa trent’anni a questa parte, ma poche
ricerche hanno riguardato l’influenza che la bellezza esercita sul comportamento dell’interlocutore quando una persona
avanza una richiesta; è chiaro che questo fattore ha un peso e che deve essere tenuto in conto nelle procedure di
selezione del personale di vendita e nella progettazione delle attività di formazione per venditori. L’effetto
dell’attrazione è stato riscontrato anche in forme di aiuto personali. I più belli sono anche i meglio pagati. La bellezza
fisica di un richiedente esercita un effetto sul destino della sua richiesta. Uno stereotipo vuole che ciò che è bello sia
anche buono. La bambola Barbie riunisce tutte queste caratteristiche giudicate attraenti e che nessuno possiede nella
sua totalità.
2. L’ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento di un richiedente o di un venditore sembra avere la sua importanza sui comportamenti delle persone
che interagiscono con lui. Nella condizione in cui la richiedente è ben vestita ottiene risposte positive in circa due volte
e mezzo dei casi in più rispetto a quando è vestita in modo trascurato. Lo stile dell’abbigliamento è determinante per il
modo in cui percepiamo le persone e influenza il comportamento che mettiamo in atto nei loro confronti. Non è solo
l’abbigliamento ad esercitare questo impatto, ma ogni elemento sembra avere una certa importanza. Anche i venditori
possono attivare gli stessi stereotipi sui clienti.
L’AUTOPERSUASIONE
1. IL CONTESTO SOCIALE DELLA RICHIESTA
Le persone cercano di dare di sé la migliore immagine possibile per ottenere i favori altrui ed essere apprezzati. Nelle
interazioni sociali, l’individuo è molto interessato a fare sugli altri la migli