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Modelli di categorizzazione:

- modello classico: i singoli tratti di una categoria siano singolarmente necessari e complessivamente

sufficienti per includere un esemplare nella categoria. Preciso, ma non coglie le modalità operative

del sistema cognitivo, e non prevede che alcuni esemplari possano essere più rappresentativi di altri

- modello probabilistico: le persone si formano una rappresentazione astratta, il prototipo, come

migliore esemplare della categoria. Sul grado di somiglianza al prototipo, si decide se includere o

meno nella categoria, e il grado di rappresentatività dell’esemplare in questione. Il prototipo può

anche essere basato su esemplari, cioè specifici membri della categoria facilmente accessibili.

La categorizzazione: processo controllato o automatico

la categorizzazione può essere portata avanti consapevolmente, ma può anche accadere automaticamente.

Nella percezione sociale c’è tendenza a categorizzazione automatica, spesso indotta dalla salienza (ad es.

effetto solo), o dall’accessibilità cronica/temporanea di una certa categoria, prevalentemente incentrata sulla:

- appartenenza etnico-razziale

- appartenenza di genere sessuale

- indicatori che segnalano l’età

<<= Taylor, 1978, “chi ha detto cosa”, frasi pronunciate da bianchi e neri, e dopo i partecipanti devono dire

chi ha detto cosa, pur sbagliando, ma attribuivano a bianchi frasi di bianchi, e a neri frasi di neri =>>

Gli schemi:

uno schema è un insieme organizzato di credenze e pensieri basato sulle esperienze precedenti, sono

quindi dei contenuti mentali che guidano l’esplorazione dell’ambiente (con modalità top-down o schema-

driven, in contrapposizione alla modalità bottom-up o data-driven) l’elaborazione, la codifica in memoria e

l’interpretazione delle informazioni. 4 tipologie principali di schema

- schemi di persona - insieme di attributi ritenuti associati ad alcuni profili tipici di persona, il cui

esemplare più significativo è definito prototipo

- schemi del sé – autopercezione, cioè l’immagine che la persona ha di se stessa, come caratterizzato

da una serie di tratti di personalità, rispetto ai quali può essere definita schematica o aschematica

lungo una certa dimensione (secondo l’importanza del tratto nella propria auodefinizione)

- schemi di ruolo – aspettative associate al ruolo sociale occupato dalla persona, in particolare per i

ruoli sociali acquisiti (scelti personalmente) rispetto a quelli ascritti (determinati biologicamente).

- schemi di eventi – definisce le sequenze comportamentali più adeguate alle circostanze, acquisibili

con l’esperienza fino a diventare spontanei, e permettendo l’esecuzione efficace dei comportamenti.

Attivazione degli schemi: 5

Testo: Psicologia Sociale Cognitiva Ps. Sociale

il sistema cognitivo funziona in modo tale da recuperare in modo automatico e senza sforzo, tutte le

conoscenze e gli attributi depositati in memoria sulla categoria applicata. I concetti (nodi) attivati, attivano

attraverso i canali (link) gli altri nodi semanticamente collegati, privilegiando quelli con più forte legame

associativo. Si può verificare con uno stimolo prime che attivando un concetto, rende più o meno facile

l’elaborazione di un secondo concetto target, a seconda della forza del collegamento semantico tra i due

concetti <<= studio di Wittenbrink, 1997, sui tratti stereotipici attivati dopo la definizione della categoria nero

o bianco con stimoli prime che comparivano per tempi molto brevi (impossibili da leggere), ciò nonostante si

elaboravano meglio parole negative stereotipicamente associate ai neri, positive associate ai bianchi =>>

Conseguenze dell’attivazione degli schemi:

dopo l’attivazione di uno schema (o stereotipo), aumenta la probabilità che questo venga utilizzato.

(Devine, 1989), assumendo che tutte le persone di un certo ambiente abbiano uguale conoscenza dei tratti

stereotipici associati ad un certo gruppo sociale, dimostra che ogni qual volta una certa categoria venga

attivata (ad es. la categoria “bianchi” o “neri”) , e con essa le relative conoscenze associate, ci sia una

tendenza spontanea ad usare queste conoscenze ad es per interpretare le situazioni ambigue.

Solo con un consapevole controllo è possibile sfuggirne l’influenza. Quindi sul piano delle risposte

automatiche, ci sono uguali utilizzi degli schemi (anche tra persone con diversi livelli di pregiudizio), mentre

sul piano delle risposte controllate, la maggiore attenzione e consapevolezza può limitarne l’utilizzo.

Gli schemi posseduti riguardo i gruppi sociali ci inducono ad interpretare le situazioni (soprattutto quelle

ambigue) in modo coerente con tali schemi, come dei filtri interpretativi privilegiati per trovare significati

(schema-driven o top-down)

Motivazione e risorse cognitive nella percezione sociale - la percezione sociale si realizza in 2 fasi distinte:

- fase 1: automatica categorizzazione e automatica attivaz delle conoscenze stereotipiche associate

- fase 2: due possibilità di procedere:

ci si ferma alla percezione iniziale

 si prosegue cercando nuove informazioni più dettagliate

Esclusivo uso di info Uso di tutte le info

di tipo categoriale individuali disponibili

motivazione

bassa elevata

risorse cognitive

Modello di Fiske e Neuberg (90), a seconda della motivazione e della disponibilità di risorse cognitive,

ci si muove verso destra. Quindi ogni qual volta che la stanchezza, o la pressione delle richieste

ambientali, o uno stato d’umore particolarmente positivo o negativo, c’è maggiore probabilità di utilizzo

di stereotipi <<= Bodenhausen, 1990, esperimenti su personalità mattutine o serali, partecipanti leggono brano

con prove a favore o sfavore di colpevolezza per imputato ispanico, e osservazione del giudizio emesso a

seconda di lettura del brano alla mattina/sera, mostra si usano più stereotipi se si ha minore risorsa cognitiva =>>

Allport sostiene quindi che le stereotipo funziona da euristica di giudizio, dimostrato poi da

<<= Macrae et al (94) con esperimento del doppio-compito, formarsi un’impressione su una persona con lettura di

tratti di personalità e prestare attenzione a nastro audio su altro argomento, alcuni informati che la persona era

uno skinhead altri no, evidenzia che il potersi basare sui propri schemi per formulare un giudizio, libera risorse

cognitive da poter usare in un secondo compito =>>

Gli effetti degli schemi sul ricordo:

le informazioni coerenti con gli schemi posseduti tendono a confermare gli schemi stessi, e quindi tendono

ad essere meglio archiviate in memoria e ricordate

<<= Bodenhausen e Lichtenstein, 1987, hanno dimostrato il migliore ricordo di elementi a favore della colpevolezza di un

imputato a seconda della sua appartenenza etnica ispanica, e i relativi giudizi emessi =>>

Anche le informazioni molto incoerenti con lo schema vengono notate e ricordate. Hastie (1981) dimostra

che la probabilità di ricordare un evento è proporzionale al grado di coerenza o incoerenza dell’evento

rispetto allo schema, perché anche alle info incoerenti si dedicano maggiore attenzione, tempo, risorse

cognitive e tutto ciò consente una buona codifica in memoria.

<<= Zadney e Gerard, descrizione di studente e indicazione o meno della facoltà frequentata, che incide molto sul

compito finale di “ricordo libero “a seconda che si sia attivato o meno lo schema. Altri esper. con compiti di

riconoscimento, in cui info congruenti con lo schema tendono ad essere aggiunte anche se non presentate =>> 6

Testo: Psicologia Sociale Cognitiva Ps. Sociale

Aspettative – effetto labeling: dopo l’attivazione di uno schema, si verifica un’interpretazione selettiva delle

info e la tendenza a voler confermare le ipotesi-aspettative di partenza, e l’effetto labeling, che assegna

un’etichetta che diventa un potente marcatore di interpretazione. <<= Rosenhan, ‘73, con finti pazienti in clinica

psichiatrica con disturbo di ascolto voci, e successivo comportamento normale, ma nessuno se ne è accorto =>>

La categorizzazione come processo flessibile, il processo di categorizzazione è automatico, ma gli obiettivi,

le motivazioni e gli stati interni dell’individuo possono determinare quali dimensioni categoriali saranno

prevalentemente attivate nella percezione e nelle impressioni che ci formiamo, secondo la rilevanza che

hanno per l’individuo. Spesso in funzione della motivazione ad auto-perseverare un’immagine positiva di sé,

nella percezione sociale si attiveranno più facilmente le categorie che ci consentono di massimizzare la

positività della propria auto rappresentazione <<= Sinclair e Kunda, 1999, con critiche vs elogi di un dottore

bianco o nero, dimostrano che con un test sull’attivazione dello stereotipo i pazienti elogiati dal medico nero

attivano lo stereotipo positivo del medico, mentre quelli criticati attivano lo ster. Negativo del nero =>>

Gli effetti automatici sui comportamenti, all’attivazione di una rappresentazione categoriale, alcune specifiche

tendenze comportamentali possono venire attivate, cioè gli schemi indirizzano anche in modo rapido ed

efficace i comportamenti verso quelli ritenuti più adeguati a una certa situazione. La condotta

comportamentale si modella con una certa probabilità sulla categoria e sul relativo schema motorio attivato.

La soppressione degli stereotipi, con sufficiente motivazione e risorse cognitive è possibile controllare

l’influenza dello stereotipo su impressioni e giudizi.

Wegner (94) propone un modello a due processi:

- processo di monitoraggio, scopo di controllare che i contenuti di pensiero corrispondano all’obiettivo,

(di non usare stereotipi). E’ un processo automatico, a basso consumo cognitivo, basato su una

preliminare attivazione dei contenuti indesiderati da controllare.

- processo operativo, entra in gioco se ci sono anomalie, per sostituire i contenuti indesiderati con altri

più compatibili con l’obiettivo (di non usare stereotipi). E’ un processo controllato, ad alto consumo

cognitivo, e quindi influenzabile dagli elementi esterni che possono interferire.

Se per qualunque ragione il processo operativo si blocca, ci sono effetti paradossali di ribaltamento (effetto

rimbalzo) rispetto agli obiettivi iniziali, e la disponibilità dei contenuti indesiderati accentuata dall’iniziale

processo di monitoraggio, ne aumenta la probabilità di utilizzo

<<= Wegner, 94 richiesta ai partecipanti di lavorare su temi delicati in merito alla posizione delle donne nella società con

richiesta esplicita di non usare stereotipi, ad alcuni con aggiunta di distrazione su altro compito

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
12 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ruggero_1973 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Castelli Luigi.