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MITI DECISIONALI

- l’amministratore delegato prende le decisioni strategiche , in realtà il processo coinvolge spesso

manager di diversi livelli, non sempre top-down, ma spesso numerosi microprocessi a diversi livelli

- le decisioni sono prese collegialmente nella stanza dei bottoni , le conversazioni cruciali, i network

decisionali veri, hanno luogo in altri contesti, spesso informali

- le decisioni richiedono un esercizio intellettuale , prendere decisioni è un processo influenzato da

componenti cognitive e sociali, da pressione sociale, emozioni, (es diffic. a riconoscere i sunk-cost)

- i manager analizzano e poi decidono , spesso i processi sono non-lineari, circolari e poi sequenziali,

con intuito e prove sistematiche

- i manager decidono e poi agiscono , anche decisione e azione non sono necessariam in sequenza

logica, spesso razionalizzazioni ex-post di azioni intraprese e processi retrospettivi (sense-making)

- i manager prendono decisioni consapevoli , la consapevolezza limitata cioè la tendenza a non

considerare info critiche nel ns ambiente, quando si è troppo focalizzati su un task specifico

o spesso si preferisce usare le info disponibili, invece che cercarne di nuove e utili

o sindrome da successo, che può frenare l’uso di tecniche nuove

I processi decisionali di gruppo, i principali vantaggi sono:

o il formarsi di una meta-competenza di gruppo, superiore alla somma delle compet individ.

o Il gruppo possiede più informazioni e conoscenze

o la generazione di approcci alternativi alla soluzione dei problemi è maggiore

o la partecipazione alle decisioni aumenta il commitment e il livello di condivis. degli obiett

- i possibili svantaggi sono:

o la pressione al conformismo di gruppo; quando si ingenerano fattori di paura del dissenso

o il social loafing, per cui l'anonimato del gruppo creano disimpegno individuale, derespons.

o il groupthink, se il bisogno di consenso e coesione prevale sull'importanza di decis. corrette

quando il gruppo si mette in posizione difensiva e i membri non accettano di

 affrontare e trattare i diversi argomenti in modo realistico.

sintomi del groupthinking

 • illusione di vulnerabilità, razionalizzazione

• illusione di moralità, stereotipi

• pressione al conformismo, autocensura

• illusione di unanimità, autodifesa mentale

o si può determinare anche un fenomeno di risk shift, la tendenza a prendere decisioni

collettive con rischi maggiori o minori di quelli che si assumerebbero individualmente.

o Infine la polarizzaz., tendenza a rafforzare il proprio punto di vista iniziale, dopo la discuss

Quando usare il gruppo per decidere: 2 criteri per un processo decis di gruppo sono qualità e accettabilità

- Qualità, implica la fattibilità e gli asp. tecnici del probl quindi uso di fatti, analisi di dati e oggettività

- Accettabilità, coinvolge sentimenti, bisogni ed emozioni dei coinvolti, ed è quindi di natura soggetti

Il modello di Vroom-Yetton 5 tipi di processi decisionali in funz. del grado di influenza dei collaboratori:

- ad un estremo la decisione unilaterale del manager, modo rapido ed efficiente di prendere decisioni,

e all'estremo opposto la decisione partecipativa.

- l'influenza dei collaboratori sulla decisione finale aumenta col passaggio dall'approccio AI verso

l'approccio GII (dove A sta per autocratico, C per consultivo, G per gruppo).

- AI: prendete la decisione utilizzando le informazioni a disposizione al momento.

- AII: ricercate fra i vostri collaboratori le informazioni, ma decidete comunque da soli. Il ruolo dei

collaboratori è solo quello di fornirvi i dati, ma non hanno ruolo nel generare o individuare alternat

- CI: condividete il problema con i collaboratori più stretti singolarmente; quindi senza indire una

riunione, prendete una decisione che possa riflettere o meno le loro opinioni.

- CII: condividete il problema con i collaboratori in una riunione che ha lo scopo di ottenere idee e

suggerimenti; poi prendete una decisione da soli che possa riflettere o meno le opinioni espresse

- GII: problemi vengono condivisi con il gruppo; stile di management partecipativo, fornendo

informazioni e facilitando la determinazione da parte del gruppo di una propria soluzione.

L’approccio più efficace dipende da 7 caratteristiche situazionali

- CS1, importanza della qualità della decisione,

- CS2, quantità di info posseduta dal decision maker

- CS3, grado di strutturazione del problema

- CS4, importanza dell’accettazione da parte dei collaboratori

- CS5, probabilità che una decisione autocratica venga accettata

- CS6, motivazione dei collaboratori a raggiungere obiettivi organizzativi

- CS7, disaccordo tra i collaboratori riguardo le soluzioni

Tecniche per il decision making di gruppo alcune teorie per migliorare i processi decisionali di gruppo

sono:

- Brainstorming : di notevole aiuto nella fase di generazione di idee, perché richiede che i membri del

team lascino la propria mente libera di esprimere qualunque idea, specie quelle inusuali,

o deve essere fatto velocemente e senza inibizioni; tutte le idee sono considerate valutabili e

non devono essere immediatamente criticate da alcuno

o incentivata la quantità di idee e la possibilità di integrazione delle idee altrui.

- Nominal group : tecnica indicata per ottenere idee e alternative di soluzione ai problemi quando il

gruppo è molto ampio, o quando ci sono situazioni di tensione e di conflitto

o I partecipanti generano singolarmente idee circa diverse questioni, e successivamente

ognuno presenta agli altri le proprie idee, senza che commenti o critiche.

o segue una discussione di gruppo per chiarimenti, e da ultimo ogni membro attribuisce un

punteggio alle diverse alternative e quelle con il punteggio più elevato sono selezionate.

o si tratta, tuttavia, di una quasi rinuncia all'impiego del gruppo nella decisione, poiché ogni

membro opera indipendentemente

- Delphi : utile quando i membri del team sono fisicamente lontani.

o predisposto un questionario ai membri che formulano le loro risposte, le alternative iniziali

vengono riassunte generalmente dal team leader e inviate a ogni componente.

o inviato un secondo questionario di follow-up basato sulle risposte iniziali, riviste sulla base

dei primi suggerimenti, finché non viene raggiunto il consenso sulla decisione.

- Avvocato del diavolo : I componenti del gruppo spesso discutono solo delle informazioni in possesso

di tutti e non condividono quelle di loro esclusiva.

o spesso si finisce così per utilizzare solo le info disponibili e si concorda sugli stessi punti.

o può essere utile il ruolo dell'avvocato del diavolo, che deve chiedere “Quale informazione di

cui abbiamo bisogno non abbiamo?”, “Che cosa possiamo sapere che non stiamo

condividendo?”.

CAP 7 – Comunicazione

I ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto affermano che non è possibile non avere un

comportamento: “è impossibile non comunicare”

- il comportamento, quando si interagisce con altri, ha valore di messaggio, cioè di comunicazione,

per questo motivo non ci si può astenere dal comunicare.

Gli elementi del modello di base la comunicazione è un processo per cui gli individui si scambiano

significato tramite un sistema comune di simboli, segnali o comportamenti. Modello:

Emittente (codifica, obiettivo) Mezz/Canale Destinatario (decodifica,comprensione,risposta)

- Emittente : colui che invia il messaggio

- Destinatario : colui al quale è indirizzato il messaggio (individui, gruppi, o organizzazioni, etc..)

- Codice : sistema convenzionale di riferimento, che consente a emittente e destinatario di interpretare

in modo simile i messaggi, necessario un sistema condiviso

- Messaggio : significato di ciò che l’emittente vuole trasmettere al destinatario.

o può avere contenuto informativo ed emotivo (spesso entrambi i livelli)

o spesso messaggi intenzion. e non (incongruenti), si sovrappongono e richiedono interpretaz

- contatto o canale : canale fisico che collega emitt/destin. possono essere canali naturali, come i 5

sensi, oppure canali non naturali , come il telefono, la radio, la tv, che ampliano le possibilità

- contesto : influenza la comprensione del messaggio

- efficacia della comunicazione ; si misura con il livello di ricez./comprens del messaggio, e con la

reazione del destinatario.

La comunicaz come comportamento, Sc di palo alto: comunicaz. è comportam, comportam è comunicaz.

- approccio pragmatico, con l’obiettivo di mantenere l’analisi dei processi comunicativi strettamente

collegata a quella dei comportamenti che intercorrono tra individui.

Le proprietà semplici della comunicazione: i 5 Assiomi

1. è impossibile non comunicare : tutti assumono un comportamento, quindi tutti comunicano

2. la comunicazione si muove su 2 livelli :

a. contenuto (informazione, notizia)

b. e relazione (comportamento in base al contenuto, comando, cioè come tratto le info)

metacomunicazione, che sposta dai contenuti alle sue caratteristiche, modalità e contesto in cui

si svolge, riportando al contesto e alle percezione dei comunicatori

3. la natura di una relaz dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicaz fra i comunicatori : in

ogni scambio di comunicaz prolungato, le parti costruiscono una propria visione della situazione

4. gli essere umani comunicano sia con un modulo numerico sia con quello analogico:

a. modulo numerico facilita la condivisione degli aspetti sintattici e semantici

b. modulo analogico utilizza il non-verbale, rimane ambiguo e soggetto a interpretazioni

5. gli scambi di comunicazione sono simmetrici e complementari :

a. simmetrici (si basano sull’uguaglianza e sulla riduzione di differenza)

b. complementari (si basano sulle differenze tra individui in termini di posizione infer/super)

Direzione e modalità di comunicazione: la comunicaz nelle organizz diffonde le info in diverse direzioni:

- Dall’alto verso il basso (manager comunica a dipendente)

- Dal basso verso l’alto (feedback che arriva al manager)

- Lateralmente (comunicazione fra due persone dello stesso livello, es. 2 responsabili)

- A due vie (più persone interagiscono scambiandosi info)

- In modo diffuso (pettegolezzi e “sentito dire”)

Le modalità di comunicazione sono molteplici e vengono impiegate per diversi scopi:

- Comunicazione verbale: trasmissione del messaggio tramite parola. Usata quotidianamente nelle

interazioni, nei media e al lavoro, veloce, semplice, che pero è influenzato da fattori come contesto,

competenze del mittente e del ricevente, l’umore di essi, e questo porta anche a incomprensioni.

o La struttura di un messaggio dipende dalla funzione predominante, che può essere:

Emotiva/espressiva c

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Publisher
A.A. 2014-2015
51 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ruggero_1973 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle organizzazioni e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Maeran Roberta.